Il prezzo dei silenzi
 
Helena è fatta di silenzi (impenetrabili).
Luna, quando non sa cosa dire, canticchia a bocca chiusa.
Insopportabile.
 
***
 
L’avvicina come un cerbiatto e una stella cadente – piano.
Luna non la seppellisce di chiacchiere.
Si siede al suo fianco e aspetta – dolcemente.
«Qual è il tuo nome?».
«Luna Lovegood. E il tuo qual è?».
«Non ne ho più uno».
 
***
 
Luna non domanda.
Le parla dei Nargilli, di sua madre, degli amici che vorrebbe avere (e non ha, non ancora).
Lei ascolta, rapita dalla cadenza di quelle parole.
Non sa cosa siano i Nargilli, una madre l’ha avuta – amici mai.
«Chi sono i tuoi amici?».
Si fa coraggio e chiede – un giorno.
(Io voglio esservi amico, Helena).
Lei non risponde, non sa cosa dire.
(Io voglio esservi amico, Helena – poi le ha conficcato un pugnale nel petto, infrangendole il cuore)
 
***
 
«Chi sono i tuoi amici?».
Luna li chiama per nome – li conosce da così poco, ma sono il suo mondo.
«E i tuoi?».
«Io non ho amici».
E, alla pari del suo nome, anche i suoi sentimenti (rabbia, paura) son divenuti grigi e opachi.
 
***
 
«Hai me».
Helena non comprende – non può.
«Io sono tua amica».
E, quando quelle parole arrivano, le s’infrange nuovamente il cuore.
 
***
 
«Harry ti sta cercando, puoi aiutarci?».
Non dice di no – non le vengono le parole.
«Mi chiamavo Helena».
 
***
 
Helena è sempre fatta di silenzi – meno coriacei di quanto pensasse.
Luna canticchia ancora a bocca chiusa.
Ma, quando la rivede, la chiama per nome.
Il prezzo da pagare è stato un cuore infranto – ma, adesso, Helena ha un’amica e il proprio nome a batterle nel petto.
 
[267 parole]


 

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