La morte è un susseguire,
Non giunge senza vita,
E chi mai ebbe a sfoltire
I suoi sogni con le dita
Nulla ha da impaurire
Dall’oblio che lo attende,
Che non è un dipartire
Ma restar ne le sue tende.
Or più mai io v’attardo
Che ill’ieta danza freme,
E la mia, scianco e pardo,
Già’l crepuscolo si spreme.
Scivol dietro l’orizzonte
Fra i pachidermi bianchi,
In seno sol'al fiume e'l monte
Affronto i miei spettri stanchi
Poco più di me.
Ma non temete,
Non pensate,
Che se nulla ve ne cale
Molto avrete a divertire
Pria di solver’acqua e sale.
Che’l bucranio, le sue ire
Serba non al bene o il male
Ma sol'al vostro goliardire
Nel cader per le sue scale.