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Autore: Ellens    03/09/2009    6 recensioni
Casa è il luogo in cui nascono i ricordi. Casa è il posto in cui i sogni mettono radici. Casa è colei che sogni se sei lontano. Casa sono quelle mura in cui sei cresciuto.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Casa.

Casa è il luogo in cui nascono i ricordi.

Casa è il posto in cui i sogni mettono radici.

Casa è colei che sogni se sei lontano.

Casa sono quelle mura in cui sei cresciuto.

Casa è il paese a cui appartieni anche se non ci sei nato.

Casa è dove voli col pensiero.

Casa è dove i ricordi s’intrecciano alla tua memoria e ti impediscono di allontanarti definitivamente.

Casa è tutto ciò che voglio sia casa.

 

Cammino incespicando appena. La ghiaia sotto di me scricchiola al mio peso, come sempre. Una lacrima mi riga il viso accaldato. Mi giro un’ultima volta verso colei che un tempo era casa.

 

Ho fatto il giro delle camere prima che i signori Murrly arrivassero per prendere definitivamente le chiavi della loro nuova abitazione.

Le mura sono come le ricordavo prima di Hogwarts: fredde al tatto, calde alla memoria.

Ho pianto, sì. In un angolo del soggiorno il mio nome era inciso accanto a quello di Petunia.

C’era scritto: le principesse Lily e Tunia.

Un’altra lacrima mi bagna il colletto della camicia.

Quella non è casa. Ho pianto per l’intera ora in cui i miei piedi hanno calpestato un’ultima volta il pavimento di granito.

 

Ho pianto perché odiavo quel posto, con tutta me stessa riuscivo a detestarlo più di quanto potessi detestare gli avvenimenti di quei tempi.

 

Ho pianto perché il sole sorgeva nello stesso punto in cui sorgeva anni fa, filtrava luce tra le tende nello stesso modo, perché l’aria circolava fresca come sempre. Ho pianto perché non dovrebbe più essere così, perché il sole non ha diritto di sorgere e tramontare nello stesso modo come se niente fosse cambiato. Come se niente fosse perduto. Come se nessuno fosse morto.

 

Ho pianto perché quando ero piccola, mi ero ripromessa di considerare quel posto casa per l’eternità. Ho pianto perché, ora che niente mi legava a quelle mura odiose, non ho mantenuto la promessa.

 

Ho pianto perché in qualche modo, nel profondo del mio cuore, una particella di me stessa è ancora  involontariamente ed egoisticamente legata a questo posto da un sottile, sottilissimo filo.

 

Ho pianto perché quel posto era stato l’inizio dell’amore dei miei genitori, l’inizio della mia vita, e ora, era diventato la fine di tutto.

 

Tiro su col naso come fossi una bimba di pochi anni.

James mi cinge la vita con un braccio e mi sussurra all’orecchio – Ora inizia una nuova vita. Questo è stato un capitolo della tua esistenza, un capitolo importante ma come tutti i capitoli deve pur finire, no? Potrai rileggerlo tutte le volte che vorrai…-

- Io non voglio rileggerlo- una nota di rabbia altera la mia voce.

- Devi, altrimenti questi anni passati qui sarebbero stati inutili-

- Lo sono stati-

- No, gli anni che hai passato qui ti hanno reso quella che sei. Questo capitolo è la cosa più importante per l’umanità: ha dato al mondo un angelo-.

 

Si ferma, mi guarda negli occhi e mi stringe a sé.  Poggio la mia testa sul suo petto e ricomincio a piangere più forte di prima.

La familiare sensazione della Materializzazione mi distrae e di colpo mi ritrovo in casa di James.

 

Mi adagio sul divano con gli occhi fissi al camino.

Sul tavolino del soggiorno la foto incorniciata si muove allegramente.

Mary, i Malandrini, Alice e Frank salutano con un movimento della mano.

Sorrido divertita e, alzandomi, mi incammino verso la sua camera da letto.

- Andiamo?- chiedo sporgendomi verso la stanza. James è davanti all’armadio intento a scegliere il maglione adatto.

- Vieni come sei, non devi mica partecipare ad una sfilata babbana! Andiamo solo da Sirius e Remus per una cena…- gli faccio notare.

- No, non posso. Offenderei il mio ego personale-

- No, attualmente stai offendendo la mia intelligenza: non capisco come posso stare con te- dico sarcastica.

- Aspetta, te lo faccio capire io- dice avvicinandosi e poggiando le sue labbra sulle mie.

- Sì, inizio a comprendere…-sorrido,il primo sorriso di quella giornata.

 

Ora casa è lui. Lui è l’unico che riesce a farmi sentire sicura come dovrebbe farmi sentire una casa.

Lui è casa e lo sarà per sempre durante od oltre la nostra esistenza.

 

 

 

 

Non ha molto senso questa one-shot ma sentivo di doverla scrivere.

E’ da giorni che mi gira in testa e oggi ho pensato ma sì, perché continuare la mia storia se mi gira in testa questa cosetta? Non è niente di che, né ha alcuna pretesta.

Ho provato ha immaginare ciò che ha provato Lily quando ha dovuto abbandonare quella che un tempo è stata casa sua.

Spero che vi piaccia, magari potreste scrivere un commento, mi farebbe piacere sapere che ne pensate.

 

Un bacio gigante a tutti.

Caramella_rosa_gommosa

 

 

 

 

 

 

   
 
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