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Autore: littlegiulyy    08/12/2021    0 recensioni
LaPush. Una riserva sperduta nello stato di Washington, uno dei posti più piovosi d'America, un luogo dove la magia è intrinseca nei suoi abitanti. Ma se esistesse della magia anche in altri posti? Se il branco Quileute non fosse l'unico branco che esiste? Le favole ormai sono realtà, questo si sa.
Hailey Bennett non è una ragazza come tutte le altre. La magia scorre anche nelle sue vene e questo comporta grandi responsabilità. Decisa ad allontanarsi dalla sua riserva Navajo, andrà a trovare il cugino Johnny, trasferitosi a LaPush un anno prima. Convinta di poter fuggire dalle sue pesanti responsabilità solo per qualche settimana, alla fine nella sua vita tutto cambierà; complice soprattutto l'incontro con un giovane Quileute, Embry Call.
Genere: Avventura, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Clan Cullen, Embry Call, Leah Clearweater, Nuovo personaggio, Quileute
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
Capitoli:
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2.  Ti sei persa?

Fortunatamente, prima di uscire di casa aveva deciso di indossare gli anfibi.
Il terreno era paludoso, pieno di fango. Non pioveva più, ma il cielo era ancora ricoperto da grossi nuvoloni grigi e bluastri che non promettevano niente di buono. Ogni tanto qualche tuono sordo e lontano spezzava il silenzio surreale della foresta ed una forte brezza fredda e pungente sferzava tra gli alberi, facendo muovere le foglie impazzite. Probabilmente, nel giro di poco tempo, avrebbe ripreso a piovere.
Lei lo sentiva, i suoi sensi lo sentivano.
Continuò a camminare per svariati minuti, in attesa di arrivare alla scogliera che le aveva indicato Emily; tuttavia, non vi era alcuna traccia del mare e di altri sentieri. Il percorso che stava percorrendo si addentrava sempre di più nella fitta vegetazione, senza mostrare un orizzonte definito.
Secondo quello che le aveva detto Emily, non doveva essere poi così lontano da casa; eppure ormai stava camminando da quasi un’ora… che fosse sulla strada giusta?
Chiuse gli occhi ed inspirò profondamente l’aria fresca della foresta.
Un odore muschiato e salino raggiunse il suo naso, facendola sentire improvvisamente più leggera.
Hailey era felice di essere a Forks, di essersi allontanata da Rosewood.
Aveva bisogno di una pausa, aveva bisogno di allontanarsi da tutte quelle pressioni che nell’ultimo periodo si erano fatte sempre più pesanti e che le stringevano il collo. Le era bastato prendere un volo per non sentir più quel senso oppressivo che le attanagliava il petto da settimane.
Il suo ruolo nella tribù Navajo non era più quello che sentiva giusto per sé.
Aveva il fiato sul collo degli anziani, dell’Alpha, di tutti i lupi del branco; aveva tutta la responsabilità sulle sue spalle, magre ma infinitamente forti. Eppure, adesso, non era più così certa di essere indistruttibile.
La protettrice.
Colei che protegge e guida il branco sulla retta via da seguire. L’unica voce che l’Alpha può e deve ascoltare per il bene del branco.
Questo era il suo ruolo nella tribù e nel branco.
Era nata per farlo, era destinata a questo fin dalla nascita.
Allora perché sentiva di non poterlo più fare?

Si fermò guardandosi intorno. Nessuna traccia della scogliera, ne tantomeno del mare.
Si strinse nella giacca per il freddo e cercò il telefono in tasca.
Non aveva idea di dove si trovasse, magari le mappe l’avrebbero aiutata. Non era certa ci fosse campo in quel preciso punto, ma doveva fare un tentativo lo stesso se non avesse voluto restare lì.
Infilò la mano nella tasca destra del giubbotto, ma non trovò niente. Cercò anche nell’altra tasca, certa di aver sbagliato lato, ma non trovò niente. Ottimo, il suo cellulare non c’era.
Improvvisamente si ricordò di aver lasciato il telefono a casa, sotto carica.
Si era persa ed era senza telefono, cosa avrebbe fatto adesso?
-Santo cielo- imprecò a voce alta sbuffando. Si guardò intorno.
Tutto sembrava precisamente uguale, neanche un segno lasciava presagire la presenza di un altro sentiero o, ancora meglio, della spiaggia di LaPush. Non c’erano segnali, non c’erano indicazioni e non c’erano cartelli. Solo alberi tutti uguali, fiori e piante che crescevano ribelli anche sulle rocce.
Si era decisamente persa.
Sbuffò innervosita e riprese a camminare nell’unica direzione che poteva percorrere.
Da qualche parte l’avrebbe condotta…
Camminava stando attenta a dove metteva i piedi; il fango nascondeva tutti i piccoli sassolini che minacciavano di farla cadere da un momento all’altro. Improvvisamente, un rumore sordo alle sue spalle la fece sussultare cogliendola di sorpresa.
Si voltò di scatto pronta a difendersi ma, con sua grande sorpresa, non trovò alcun nemico alle sue spalle.
Tutto quello che catturarono i suoi occhi fu un giovane lupo grigio e bianco immobile che la fissava.
Restò ferma, studiandolo attentamente.
Intuì immediatamente che doveva essere un licantropo; per le sue dimensioni non poteva essere nient’altro.
Non era tanto imponente, era piuttosto magretto per essere un lupo. Il pelo di media lunghezza variava tra una tonalità grigia e bianca, raggiungendo poi tonalità più scure sulle orecchie e sulle zampe.
Non sembrava pericoloso; probabilmente era uno dei licantropi Quileute che doveva ancora conoscere.
Il suo sesto senso magico le trasmetteva sicurezza, non di certo pericolo.
Non si mosse di un passo, ma lo guardò negli occhi in attesa che le sue pupille si alzassero sulle sue. La stava studiando anche lui, e ne ebbe la conferma quando vide i suoi occhi analizzarla dai piedi alla testa.
Improvvisamente, non appena incrociò le sue iridi castane attraversate da sfumature verdi, qualcosa dentro di lei si accese senza alcun preavviso facendola andare in escandescenza.
Sentì distintamente  le sue guance farsi più calde e rosee, mentre le sue iridi cambiavano colore.
Era così che rispondeva la sua magia alle forti emozioni, ma perché le stava succedendo questo adesso?
Una sensazione strana ed incontrollata si impossessò di lei, mentre il lupo continuava a guardarla immobile e lei faceva altrettanto. Si studiavano reciprocamente.
Per un attimo le sembrò di veder tremare le zampe dell’animale davanti a lei, ma forse era solo una sua impressione dettata dalla confusione del momento. La stava guardando, la stava letteralmente fissando.
Lo stomaco si strinse in una morsa di agitazione, ma una sensazione di leggerezza la liberò subito dopo.
Un miscuglio di emozioni strane, indefinite e confusionarie l’attraversarono da testa ai piedi.
Improvvisamente, sbatté le palpebre un paio di volte e, così com’era iniziato, tutto finì all’istante.
Come se non fosse mai successo niente.
Il silenzio regnava nel bosco, rotto solo da qualche cinguettio raro tra gli alberi sopra le loro teste e dalle raffiche di vento che facevano tremare i rami dei pini. In quel preciso istante, Hailey si rese conto di aver trattenuto il respiro fino a quel momento.
Liberò l’aria con un grande espirio, tornando finalmente a respirare.
Hailey decise di spezzare il silenzio. –Ciao… io sono…-, non terminò la frase che il lupo senza alcun preavviso si mosse.
Come se avesse ripreso vita improvvisamente, si voltò e si incamminò tra gli alberi alla loro destra, sparendo completamente dalla vista di Hailey e lasciandola sola con sé stessa più spaesata che mai.
Sbatté gli occhi un paio di volte stupita, era davvero andato via così?
Guardò tra gli alberi dove era appena sparito il licantropo, non vedendo altro se non arbusti verdi e secuoie che si alzavano dritte verso il cielo. Del  lupo non vi era più alcuna traccia. 
Era curiosa.
Era curiosa di conoscere l’identità umana del lupo che aveva appena incontrato.
Tuttavia, sembrava essersi volatilizzato.
Sospirò rassegnata e, ancora stupita e scombussolata da quell’incontro, dopo un’ultima occhiata si incamminò nuovamente lungo il sentiero davanti a lei.
Perché se n’era andato?
Questo incontro le aveva lasciato una sensazione strana dentro di lei, una sensazione positiva.
-Ti sei persa?-
Una voce sconosciuta alle sue spalle spezzò improvvisamente il silenzio tombale del bosco.
Si voltò di scatto spaventata sussultando.
Un ragazzo mai visto prima se ne stava in piedi davanti a lei, guardandola curioso.
Non era tanto grosso, era piuttosto magretto ma muscoloso. Indossava solo un paio di shorts di tuta senza maglietta, lasciando in bella vista il fisico scolpito e perfettamente definito in ogni fascio muscolare. I capelli leggermente lunghi e scuri erano bagnaticci, probabilmente impregnati di pioggia e sudore per la corsa. Il suo petto si alzava e si abbassava irregolare.
Doveva essersi appena ritrasformato.
Hailey guardò il suo volto ambrato ed i suoi lineamenti indigeni; la stava guardando, in attesa di una risposta probabilmente. Era sicuramente un Quileute. Era sicuramente il lupo che aveva incontrato solo qualche minuto prima.
-Fa un po’ freddo per andare in giro vestito così, non credi?- gli chiese senza rispondere alla domanda.
Il ragazzo sollevò le spalle, -non ci sono molte persone che vagano per il bosco da queste parti-
-Io sono una di queste-
Ridacchiò incrociando le braccia al petto, -ma tu ti sei persa infatti, non è così?-
Hailey lo guardò in silenzio per qualche istante, poi parlò di nuovo.
-Come facevi a sapere che non sarei morta di paura vedendo un lupo gigante?- gli chiese curiosa.
Il ragazzo sorrise.
-Sei Hailey Bennett, vero?-
Hailey sbatté un paio di volte le palpebre sorpresa, poi annuì.
-Si-
Il ragazzo lupo sorrise.
Era decisamente un bel ragazzo.
Dannazione se lo era.

-Il tuo profumo- rispose il ragazzo alla sua domanda implicita.
-Il mio profumo?- ripeté senza capire.
Il ragazzo fece qualche passo in avanti, avvicinandosi a lei senza smettere di guardarla.
-Profumi di vaniglia e cannella, come i biscotti di Emily e… pervinca…- disse a bassa voce il ragazzo. Hailey lo guardò stupita e spiazzata al tempo stesso, restando in silenzio senza saper cosa dire. Il ragazzo lupo a quanto pare aveva un buon olfatto…
–La pervinca non è un fiore che cresce a Forks, è tipica dell’Arizona…- aggiunse infilando le mani in tasca.
Qualche istante di silenzio seguì la frase del ragazzo Quileute, poi Hailey si decise a spezzare il silenzio.
-Olfatto da lupo…- commentò accennando un sorriso.
Il ragazzo sorrise a sua volta.
-Sì… suppongo di sì- borbottò a bassa voce –allora… dove stavi andando?-
-Stavo cercando di andare a First Beach…- disse Hailey guardandosi intorno –ma mi sono persa e non ho neanche il telefono con me- aggiunse tornando a guardarlo e lui rise divertito.
-Lo avevo intuito…- commentò ancora ridacchiando –se vuoi ti pocco accompagnare io- aggiunse.
Hailey lo guardò attentamente.
Il ragazzo le sorrideva rassicurante.
Sembrava un tipo affidabile, più o meno.
-Posso sapere almeno come ti chiami?- gli chiese continuando a guardarlo –o dovrei fidarmi del primo tipo che passa per la foresta?-
-Embry Call- si presentò il ragazzo porgendole la mano. Hailey la guardò per un attimo, poi la strinse tra la sua. Il suo calore bollente le riscaldò la mano gelida all’istante.
Il suo calore era estremamente piacevole.
-Hailey Benett- disse a sua volta presentandosi ufficialmente.
Si guardarono a vicenda e si sorrisero.
 

Camminavano fianco a fianco sulla riva da ormai svariati minuti.
Hailey guardava attentamente l’oceano estendersi davanti ai suoi occhi.
Aveva un colore diverso da com’era abituata a vederlo. L’acqua blu cobalto era quasi nera, il cielo grigio presagiva l’arrivo di una tempesta e le raffiche di vento sferzavano gelide increspando la superficie dell’acqua. Doveva esserci una corrente davvero terribile ad appena qualche metro dalla riva.
Si fermò avvicinandosi all’acqua e chiuse gli occhi.
Un’onda sul bagnasciuga sfiorò la punta delle sue scarpe senza toccarla.
Ogni cosa intorno a lei vibrava per il suo arrivo; sentiva distintamente il richiamo degli elementi intorno a sé.
-Il tempo oggi non è bellissimo- spezzò il silenzio Embry restando fermo alle sue spalle.
Hailey si voltò a guardarlo scettica.
-Oggi? Di solito c’è il sole?- ironizzò divertita.
-No, direi di no- ridacchiò il ragazzo infilando le mani in tasca –però forse oggi ti potrebbe andare anche bene- aggiunse alzando lo sguardo verso il cielo.
Hailey fece lo stesso, ma non individuò niente che potesse attirare la sua attenzione.
Tornò a guardarlo incuriosita.
Il ragazzo era ancora rivolto verso il cielo; il suo naso piccolo sollevato verso le nubi sopra le loro teste.
Era bello, era tanto bello.
E doveva ammettere che era anche una presenza decisamente piacevole, nonostante si conoscessero solo da poco meno di due ore.
-In che senso?- chiese curiosa avvicinandosi a lui.
Si fermò a qualche passo da lui cercando i suoi occhi. Finalmente, a quella distanza, riuscì a captare le sfumature verdi delle sue iridi che aveva notato poco prima nel bosco, quando era ancora in forma di lupo.
Le labbra perfette di Embry si sollevarono in un ghigno.
-Non è da tutti vedere First Beach mentre nevica-
-Ma non sta nevicando- ribatté la ragazza scettica; ma, non appena pronunciò la frase, un piccolo fiocco di neve cadde dal cielo senza alcun preavviso, finendo proprio sulla punta del suo naso e lasciandola di stucco. Improvvisamente, uno dopo l’altro, una miriade di grossi cristalli di neve iniziarono la loro discesa verso terra, dando inizio ad una nevicata senza precedenti. Fiocco dopo fiocco, sarebbe diventato tutto bianco nel giro di poco se avesse continuato a nevicare così copiosamente.
Hailey spalancò le labbra alzando lo sguardo al cielo, sotto lo sguardo divertito di Embry.
Stava nevicando davvero!
-Come facevi a saperlo?- chiese sconcertata tornando a guardare il ragazzo davanti a sé.
Embry ridacchiò –sono un lupo- si limitò a rispondere continuando a guardarla.
-Sì ma è assurdo- commentò Hailey –sei riuscito a sentire che il tempo stava cambiando anche in forma umana?-
-Sono un lupo da parecchio tempo ormai… i miei sensi sono molto sviluppati- spiegò sereno.
Hailey si guardò intorno estasiata.
Lentamente, tutto stava diventando bianco come aveva previsto. Ogni superficie.  
La spiaggia ricoperta di neve contrastava alla perfezione la colorazione scura dell’oceano, dando vita davvero ad uno spettacolo mozzafiato.
-Non si vede spesso la neve in Arizona- constatò pensierosa Hailey.
-Immagino… sei stata fortunata a trovarti proprio qui adesso. LaPush è bellissima quando è imbiancata dalla neve- disse sereno –mi piace venire qui d’inverno, è rilassante-
Hailey lo guardò incuriosita.
-Cosa ci facevi nel bosco?- gli chiese improvvisamente prendendolo in contropiede; ma Embry non si scompose minimamente.
-Avevo appena finito il turno di ronda-
- Era a te che doveva dare il cambio Johnny allora…-
-Precisamente- rispose il ragazzo baldanzoso –ed è anche arrivato in ritardo… ha dato la colpa ai tuoi bagagli- aggiunse divertito.
Hailey sbuffò.
-Ovviamente tutto quello che ha detto non è vero- si affrettò a dire –questa sera metterò in chiaro le cose…-
-Ci sarai al compleanno di Jared?-
Hailey lo guardò –so che dovrei sapere chi è dato che sarò presente al suo compleanno… ma non ho neanche idea di che faccia abbia- ammise trattenendo un sorriso.
Embry, a differenza sua, non si trattenne.
-Non ti preoccupare, avrai modo di conoscerlo questa sera- sentenziò divertito.
-Oh si… non vedo l’ora di conoscere tutto il branco Quileute- ammise sinceramente emozionata.
-Il pezzo forte l’hai appena conosciuto- commentò sghignazzando.
Hailey scosse la testa senza riuscire a trattenere una risata, -santo cielo Embry… non sei per niente vanitoso, eh?- lo stuzzicò, ma Embry scrollò le spalle sereno.
-E non hai ancora conosciuto Paul…- borbottò –lui si che è il lupo più vanitoso del branco- aggiunse ridacchiando, poi tornò quasi serio e la osservò con un ghigno.
-Hai voglia di conoscerci?-
Hailey per un istante si sentì a disagio per la strana intonazione con cui aveva pronunciato la frase il ragazzo, ma decise di non farci caso. –Sì-
-E tutti noi non vediamo l’ora di conoscere te… Johnny parla spesso di te- le rivelò il ragazzo. Hailey notò il suo sguardo diventare quasi pensieroso ed abbassarsi sulla sabbia sotto i suoi piedi scalzi. Per un istante si chiese il motivo di quel viraggio espressivo, ma infine non ci diede molto peso.
Decise di cambiare discorso. -Non hai paura che qualcuno ti veda così? Potrebbero insospettirsi- chiese indicando il suo petto nudo. Per qualsiasi persona normale, sarebbe stato alquanto strano vedere una persona in spiaggia senza maglietta in pieno dicembre senza essere in ipotermia.
-Oggi non verrà nessuno a First Beach…-
-Perché?-
-Hanno organizzato dei mercatini di natale in città, tutta la settimana… nessuno verrà in spiaggia-
-Magari qualche surfista…-
-Magari si…- rispose guardando l’oceano sereno –ma non credo. A dicembre LaPush è sempre deserta, è questo il bello di questo posto- aggiunse inspirando a pieni polmoni l’aria del mare.
I capelli sulla sua fronte, ormai asciutti, svolazzavano disordinatamente mossi dal vento e la sua pelle ambrata contrastava i colori chiari della spiaggia quel giorno.
Non sembrava per niente preoccupato dal fatto che qualcuno potesse vederlo mezzo nudo in pieno dicembre.
Embry riprese a camminare lungo la riva, senza bagnarsi i piedi con l’acqua.
-Allora Hailey… cosa fai nella vita?-
Hailey lo seguì distratta, continuando a guardarsi intorno estasiata dal panorama surreale.
-Frequento il college… vorrei diventare un medico- disse infilando le mani nelle tasche della giacca.
Il freddo pungente era come una lama nelle ossa.
-Wow… percorso impegnativo-
-A quanto pare le cose difficili sono parte integrante della mia vita…- commentò sprezzante sotto voce.
-Cosa?- chiese curioso il ragazzo.
-Oh… niente- tagliò corto sperando che non l’avesse sentita.
Ma era un licantropo, l’aveva sentita benissimo.
-Fingerò di non avere l’udito da lupo- commentò ridacchiando, ed Hailey apprezzò la poca insistenza.
-Tu cosa fai invece? Quando non vai in giro con la pelliccia ovviamente- gli chiese riportando lo sguardo davanti a sé. Per un istante, sentì distintamente lo sguardo del ragazzo su di lei, ma non si voltò.
-Studio ingegneria meccanica a Seattle-
-Oh, con Johnny! Sei tu il suo compagno di corso-
-Esatto… è un po’ difficile seguire le lezioni con le ronde, il branco e tutto il resto… ma si fa quel che si può- concluse con un sorriso.
Le piaceva Embry, era un tipo a posto.
Solare, gentile e anche decisamente divertente.

-Sono curiosa di conoscere Leah- ammise Hailey guardando in faccia Embry per analizzare la sua reazione.
Era davvero curiosa di conoscere la donna che aveva rubato il cuore di suo cugino.
In fin dei conti, essendo il suo imprinting, in un certo senso faceva già parte della sua famiglia e non vedeva l’ora di conoscerla. Voleva il meglio per Johnny, ed era certa che Leah lo fosse.
Il lupo non sbagliava mai.
-Oh… Leah…-disse Embry sorridendo di nuovo palesemente divertito.
-Perché quel tono?- chiese curiosa Hailey.
Embry scosse la testa.
-Johnny è la cosa migliore che le potesse capitare- disse distogliendo lo sguardo dalla ragazza davanti a lui.
Perché le sembrava che stesse cercando di scappare dal discorso?
-In che senso?-
-E’ una lunga storia…-
Lo guardò accigliata. –Beh… credo proprio di avere tempo- rispose incitandolo ad andare avanti. Dopo qualche attimo di titubanza, Embry iniziò a parlare.
-Abbiamo partecipato tutti per anni ad un triangolo amoroso molto infelice- balbettò a disagio il ragazzo –quando è arrivato Johnny tutto si è sistemato- aggiunse sincero.
Hailey lo guardò sempre più curiosa.
-Un triangolo amoroso?-
Embry sospirò, ma lo sguardo insistente della ragazza davanti a lui lo costrinse a parlare.
-Sam, il nostro Alpha, stava con Leah. Dopo essersi trasformato ha avuto l’imprinting con Emily, la cugina di Leah- spiegò scuotendo la testa.
-Oh…- riuscì solo a dire Hailey senza parole.
Embry proseguì, senza che lei glielo chiedesse.
–Quando Leah si è trasformata è stata una tragedia. La sua mente era ancora disastrata e il fatto che Sam potesse leggere i suoi pensieri non rendeva di certo la situazione migliore. Rendeva spiacevole qualsiasi momento in sua compagnia tirando fuori argomenti scottanti per rendere più pesante la sua presenza…-
Hailey lo guardò allibita. -Argomenti scottanti di che tipo?- indagò curiosa.
Il volto di Embry cambiò subito espressione ed i suoi occhi volarono lontani da quelli di Hailey, come se avesse paura che potesse leggervi qualcosa. La ragazza captò molto bene il suo disagio e la sua magia glielo confermò. Embry non voleva parlargliene; non avrebbe insistito.
-Niente di importante…- tagliò corto.
Come non detto. Decise di lasciar stare. Non era mai stata una persona invadente.
-Quindi Leah è stata costretta a guardare Sam ed Emily ed a partecipare al loro amore senza poter dire niente?- chiese a bocca aperta –questa si che è una vera tortura…- aggiunse abbassando il tono di voce.
Doveva essere stato terribile.
Non poteva neanche immaginare cosa potesse voler dire vedere l’uomo che ami con un’altra donna, legato per sempre dall’imprinting, che ti cancella come se non fossi mai esistita.
Doveva essere stato un duro colpo per Leah…
-Esatto, e lo era anche per noi- aggiunse Embry –per mesi, anni, ci siamo subiti i loro show… ma del resto è anche comprensibile-
Spalancò gli occhi ancora stupita per ciò che aveva appena sentito. -Lo è eccome!- disse d’istinto.
-Quando è arrivato Johnny è cambiato tutto- disse Embry aprendosi in un sorriso –tutto è cambiato in meglio. Per noi, per Leah, per Sam ed Emily. Leah è cambiata totalmente… è tornata ad essere la vecchia Leah di sempre. E’ sempre stata una ragazza molto buona e dolce, ma da quando si è trasformata sembrava avercela con il mondo intero. Era frustrata e arrabbiata…-
-Posso immaginare…- farfugliò Hailey riflettendo sulla situazione.
L’arrivo di suo cugino aveva cambiato tutto, aveva stravolto le cose.
In meglio.
-Non dire a Johnny che ti ho raccontato queste cose-si sincerò il ragazzo –prima o poi sono certo te ne parlerà lui stesso… - aggiunse serio.
Hailey annuì –non ti preoccupare, non dirò niente- lo rassicurò.
-Ti avevo già vista, per questo ti ho riconosciuta- ammise Embry improvvisamente, lasciandola di stucco.
Hailey si fermò smettendo di camminare, e si voltò guardandolo accigliata.
-In che senso mi avevi già vista?- chiese stupita.
-Nei pensieri di Johnny-
Hailey lo guardò, comprendendo all’istante a cosa si riferisse.
Ma cosa aveva visto precisamente? Cosa sapeva su di lei?
-E’ come se noi Quileute conoscessimo già un po’ tutti voi della tribù Navajo- ridacchiò Embry.
Per un istante, si chiese quanto davvero sapesse sul suo conto il ragazzo in piedi davanti a lei.
-E cosa sai su di me precisamente?- domandò curiosa cercando i suoi occhi.
Un attimo di silenzio aleggiò tra i due ragazzi, mentre i loro occhi si incatenarono.
Il totale silenzio della spiaggia era rotto solo dalla brezza gelida che sferzava senza sosta da ore e dal rumore delle onde infrante sugli scogli. La neve che cadeva dolcemente dal cielo attutiva ogni rumore, rendendolo più ovattato e soffice. Era come se non ci fosse nient’altro su quella spiaggia; nient’altro oltre a loro.
Hailey restò incatenata con lo sguardo in quello del ragazzo lupo in piedi davanti a lei, senza dire una parola.
Embry Call, nonostante lo conoscesse solo da poche ore, le trasmetteva una sensazione strana, indefinita.
E lei di solito sapeva sempre definire le sensazioni che le trasmettevano le persone.
Faceva parte della sua natura magica.

-Non so molto in realtà- farfugliò Embry spezzando il silenzio surreale ma leggero che si era creato –i pensieri di Johnny su di te è come se fossero blindati. Ho visto qualche ricordo di quando eravate piccoli… qualche compleanno, qualche episodio a scuola, qualche festa in famiglia… eppure, ogni volta che ti pensa, una strana chiusura mi impedisce di vedere tutto- aggiunse guardandola indagatore.
Hailey intuì la domanda implicita.
Embry voleva sapere perché non riusciva a vedere niente sul suo conto.
Trattenne una risata, ma le sue labbra si piegarono in un ghigno.
-E come mai sei interessato tanto alla mia vita?- gli chiese mettendolo alla prova.
Embry si irrigidì preso alla sprovvista. Questo non lo aveva calcolato.
Hailey trattenne una risata.
-C’è altro che vuoi sapere su di me?- gli chiese strafottente rincarando la dose.
Embry la guardò per un istante.
-C,’è altro che dovrei sapere su di te?- le chiese con tono di sfida.
Hailey sorrise d’istinto.
Embry le piaceva, molto.
Sapeva tenere testa, stava allo scherzo ed aveva una lingua niente male.

-Sembri tanto timido Embry Call ma in fin dei conti non credo proprio tu lo sia così tanto- ridacchiò.
-Devi ancora conoscermi Bennett, tempo al tempo-
Si scambiarono un’occhiata in silenzio.
Voleva chiederle qualcosa, lei lo percepiva.
Infine, Embry parlò di nuovo.
-I tuoi occhi… prima, nel bosco…- disse lasciando in sospeso la frase e cercando una risposta nel suo sguardo; ma Hailey restò in silenzio.
-Hanno cambiato colore- aggiunse continuando a fissarla.
Hailey rimase ancora in silenzio, senza parlare.
Embry attesa una risposta, ma non arrivò.
Abbassò lo sguardo sui suoi piedi nudi sorridendo d’istinto quasi imbarazzato, poi tornò a guardarla.
-Ok, suppongo di aver visto male- affermò ridacchiando, consapevole di aver visto benissimo.
-Si lo credo anche io- rispose sicura la ragazza.
Embry trattenne una risata ed infilò le mani in tasca guardandola.
-Credo sia meglio andare adesso, si è fatto tardi e fa un freddo assurdo- disse Hailey strofinandosi le mani.
-Suppongo ti serva una guida fino a casa-
-Credo di farcela anche da sola…-
-Ne sei sicura? Non credo che perdersi nel bosco con questo freddo sia la cosa migliore-
Hailey sorrise.
-Non dubitare delle mie capacità… mi basta farla una volta la strada per ricordarmela-
-Ne sei sicura?- la sfidò il ragazzo.
-Sicurissima- gli rispose con un sorriso –ci vediamo questa sera Embry Call- aggiunse alzando la mano in segno di saluto. Embry la guardò, sorridendole a sua volta.
-E' stato un piacere... a questa sera Hailey Bennett- rispose restando fermo sul posto con le mani in tasca, ma continuando a guardarla con un sorrisetto compiaciuto. Hailey lo guardò un’ultima volta poi, mordendosi il labbro nervosa senza motivo, si voltò e si incamminò verso il sentiero che l’avrebbe riportata a casa. Sentì distintamente il suo sguardo sulla schiena, ma non si voltò. Continuò a camminare raggiungendo il bosco ed addentrandosi nella flora rigogliosa.
Una volta percorso quasi metà sentiero, chiuse gli occhi inspirando a pieni polmoni l’aria intorno a sé.
Aveva passato un bel pomeriggio.
Era stata bene.
Embry era un bel tipo.

Riaprì gli occhi che, senza alcun preavviso, virarono verso una tonalità dorata sopranaturale, sapendo perfettamente dove andare per tornare a casa.

Aggiornamento in tempo record per farvi entrare nel vivo della storia!
Hailey ha finalmente conosciuto Embry e le cose sembrano essere andate decisamente bene, per ora. 
Che ne pensate del loro primo incontro? Cosa succederà alla festa di Jared?
Fatemi sapere cosa ne pensate!
A presto,
Littelgiulyy

 
  
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