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Autore: Fiore di Giada    09/12/2021    0 recensioni
[Uchuu no Kishi Tekkaman Blade]
─ Si fiderà di noi, ma dobbiamo agire nel modo migliore. Possiamo farlo. Dobbiamo farlo. Glielo dobbiamo. ─ affermò Balzac, saldo.
La decisione del compagno, come un sasso lanciato in uno stagno, si fece strada nel cuore di Nick. Non potevano sottrarsi ad un tale dovere.
L'affetto e la gratitudine imponevano loro di aiutare Ringo a riemergere dal suo stato di pena, nei limiti delle loro possibilità.
Lui, pur di donare loro un frammento di serenità, aveva trascurato la sua sofferenza.
Un tale altruismo meritava riconoscenza e gratitudine.
─ Hai ragione, Balzac. Saremo noi la sua rete. ─
Genere: Hurt/Comfort | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Lo sguardo di Nick si fissò sul viso di Richard, immerso nel sonno.
Aggrottò la fronte e i suoi occhi verdi si velarono di pena. Era terribile vederlo in quello stato.
La quiete del suo sonno era indotta da potenti calmanti e il suo volto pareva quello di un morto.
Abbiamo rischiato di perderti. ─ mormorò. Il medico aveva detto a lui e ai suoi compagni che sarebbe sopravvissuto, ma tale pur buona notizia non diminuiva la loro pena.
Tutti loro si sentivano colpevoli, perché non avevano saputo andare oltre l'apparenza.
Avevano notato i segni della pena sul viso di Richard, ma lo avevano attribuito a dei gravi problemi di salute, causati dal conflitto coi Venomoidi.
Si erano accontentati delle sue risposte, sempre più amare, che non fornivano una luce adeguata all'origine dei suoi problemi.
Non dovevano costringerti ad una scelta così dolorosa. Come sempre, i militari si erano confermati stupidi e crudeli, nonostante la scomparsa di Galt.
Il padre di Ringo, da lui ritenuto morto, era in stato vegetativo permanente e non c'era alcuna possibilità di risveglio.
I militari, con abili manovre, si erano serviti del suo rispetto per lui e lo avevano imprigionato nella rete di un terribile ricatto affettivo.
Staccare la spina? Non staccare la spina?
Ringo aveva saputo andare oltre il suo cuore straziato e aveva liberato il suo genitore da uno stato di non morte.
Gli aveva dato la possibilità di passare oltre e di liberarsi dalle catene di una morte non compiuta.
Aveva mostrato la sua generosità e il suo limpido affetto per il suo genitore perduto.
Tale atto d'amore era riverberato nell'anima di lui, con effetti devastanti.
Per puro caso, lo aveva trovato inerte, nella sua camera, il corpo pieno di sonniferi.
Lo avevano strappato alla morte, ma il suo cuore si era chiuso in una torre di silenzio e disperazione.
Ne era sicuro, l'animo di Ringo era martellato dalla campana del rimorso, che non gli dava tregua.
Sospirò, frustrato. I ruoli si erano invertiti ed era suo compito donare sostegno e protezione a Ringo.
Davanti ad una simile tragedia, la sua forza si era infranta.
Il tocco di una mano sulla sua spalla ruppe il corso dei suoi pensieri e il giovane, d'istinto, si irrigidì.
Poi, si rilassò, si girò e i suoi occhi verdi si specchiarono nelle iridi cerulee di Balzac.
Ti ho spaventato? ─ domandò quest'ultimo, sorpreso dalla sua reazione.
Nick sospirò e si massaggiò le tempie, cercando di placare il martellio dei suoi pensieri.
Balzac, per alcuni istanti, tacque, poi girò la testa verso il vetro divisore.
Le sue sopracciglia si aggrottarono. Comprendeva in quel momento la ragione della pena di Nick.
Hai paura per lui. Ma non ce n'è motivo. ─ affermò, deciso, l'ex spia.
Ti ricordo che non abbiamo capito la sua disperazione. Come possiamo aiutarlo davvero? ─ domandò l'ex Teknoman. Non riusciva a placare i suoi dubbi.
Come avevano potuto non capire la ragione del suo deperimento?
Ne era sicuro, Ringo era precipitato nell'abisso della tenebra a causa della solitudine.
Un pensiero, come un lampo, balenò nella sua mente e il giovane sbarrò gli occhi. Ringo aveva celato la propria pena pur di non oscurare la festa per la sua rinascita.
Aveva deciso di donargli un frammento di felicità, pur essendo prostrato dalla disperazione.
Tale aspetto acuiva in lui forti sensi di colpa.
Nick, non devi provare rimorso. Tu non hai nessuna colpa. ─ intervenne Balzac, deciso.
Come faccio ad esserne sicuro? Lui si è chiuso nel suo dolore per non fare preoccupare né me né voi. Questo non si può cambiare. ─ ribatté l'altro.
L'ex spia sospirò e premette l'indice destro contro la tempia.
No, sbagli. Non possiamo cambiare il nostro passato, ma possiamo costruire un futuro diverso. Ringo non è stupido. Saprà perdonare la nostra stupidità, che non è stata causata da malafede. Sono i militari imperdonabili, perché, coscientemente, non hanno voluto prendere nessuna responsabilità. ─ ribatté.
Nick, per alcuni istanti, tacque. Con parole differenti, Balzac aveva espresso lo stesso pensiero di Star.
Entrambi erano convinti di avere la possibilità di rimediare all'errore.
Ma Ringo poteva ancora fidarsi di loro?
Si fiderà di noi, ma dobbiamo agire nel modo migliore. Possiamo farlo. Dobbiamo farlo. Glielo dobbiamo. ─ affermò Balzac, saldo.
La decisione del compagno, come un sasso lanciato in uno stagno, si fece strada nel cuore di Nick. Non potevano sottrarsi ad un tale dovere.
L'affetto e la gratitudine imponevano loro di aiutare Ringo a riemergere dal suo stato di pena, nei limiti delle loro possibilità.
Lui, pur di donare loro un frammento di serenità, aveva trascurato la sua sofferenza.
Un tale altruismo meritava riconoscenza e gratitudine.
Hai ragione, Balzac. Saremo noi la sua rete. ─








   
 
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