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Autore: Rouge De La Croix    03/09/2009    0 recensioni
Questa fan fiction è un mio tentativo di entrare nel cuore e nella mente di Bill, per cercare di ricostruire (anche se in maniera un po' libera e volutamente romantica) le sue emozioni "on stage". L'ispirazione mi è venuta da una vecchia intervista. Spero che il risultato sia buono. Ovviamente attendo con ansia i vostri commenti, positivi o negativi che siano. Detto questo, vi auguro buona lettura. Avevo già pubblicato questa fan fiction sotto il nome di Rosalie Hale. L'ho risistemata e corretta (ho trovato qualche errore di battitura).
Genere: Romantico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bill Kaulitz, Nuovo personaggio, Tom Kaulitz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Meine schönste Halluzination

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AUTORE:  Rouge De La Croix
GENEREromantico, introspettivo

PERSONAGGIBill Kaulitz,nuovo personaggio, Tom Kaulitz (in ordine di apparizione)
RATINGverde
NOTE: one shot
DISCLAIMERBill Kaulitz non è di mia proprietà. La sua immagine in questa fan fiction non è usata a scopo di lucro.
La storia, di proprietà esclusiva dell'autrice, non può essere pubblicata altrove senza il suo esplicito consenso scritto.

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Quando sei sul palco e stai cantando cosa sono per te le migliaia di ragazze che urlano e ti adorano??
Non sono migliaia per me è come se tutte loro diventino una sola ragazza che sta di fronte a me mentre canto per lei.Una sola ragazza che sta urlando e cantando con me,che si diffonde con me in una sola creatura.Si,in quei momenti io e loro siamo una persona sola e ci agitiamo in preda a un attacco di felicità,è come un rapporto d'amore.

Bill Kaulitz



E' difficile dire come ci si sente sul palco, davanti a una folla adorante. migliaia di persone alzano le mani, urlano nonostante sappiano che tu hai gli auricolari con la musica a tutto volume e non potrai mai capire cosa ti stiano dicendo (o strillando), fanno di tutto per farsi notare da te: saltano, alzano cartelloni stravaganti che sperano che tu legga, lanciano oggetti e regali...
Anche se a volte esagerano, io li stimo moltissimo, più di quanto possano immaginare, perché so cosa vuol dire essere fan e so cosa si prova quando vai ad un concerto e tu e il tuo idolo siete sotto lo stesso cielo, e questo per te è già tanto. Non importa in che fila sei, che posto occupi: basta essere lì, con tante persone che sono diversissime da te, ma con le quali hai in comune una passione, la stessa passione che vi ha portati tutti ad essere dove vi trovate. Attendi impaziente l'arrivo del tuo mito, con la certezza che - come sempre - ti stupirà e darà il suo massimo per incantarti con la sua energia, la sua bravura e il suo entusiasmo. Improvvisamente fa il suo ingresso, lasciandoti senza fiato: non sai cosa pensare, cosa fare e neppure cosa dire. L'unica cosa che sai è che vorresti corrergli incontro, gettargli le braccia al collo e dirgli che sei felice di essere in sua compagnia, che hai atteso quel giorno da sempre e che sentirai la sua mancanza una volta finito tutto. Anche se queste parole rimarranno solo pensieri o assurde fantasie, non importa: tu sei lì, non importa se lontano o vicino, perché è questo che basta.
Questo è ciò che penso che sentano, perché è ciò che io ho provato per Nena.
Trovarmi dall'altra parte mi fa un certo effetto, devo dire. Sono agitato, come credo lo siano gli altri. Però c'è di buono che tutta questa gente che mi trovo davanti è qui per me, mio fratello e i miei amici. Sono qui perché amano noi e quel che facciamo, e questo mi conforta e mi permette di sciogliermi. Finalmente sento i ragazzi partire e canto, con il cuore che mi batte forte dall'emozione. Mi guardo intorno per scrutare i visi delle persone nelle prime file: voglio osservare le loro espressioni, capire come stanno. Vedo soprattutto ragazze, come al solito: molte sorridono, altre agitano le braccia, altre ancora piangono... Vedo materializzarsi improvvisamente davanti ai miei occhi l'immagine che mi accompagna in questi momenti e che sogno da non so quanto tempo: lei, la ragazza che amo, alla quale la mia anima appartiene praticamente da sempre. E' a lei che dedico ogni mia canzone, ogni battito del mio cuore, ogni mio respiro. E' lei che per me sarà sempre sacra.
Ancora una volta è lì, davanti a me, in tutta la sua sfolgorante bellezza. La vedo venire verso di me col suo incedere lento e sensuale: sale sul palco e la sua mano, delicata, mi sfiora, procurandomi brividi. Tendo la mia mano, per poterla sfiorare a mia volta, incurante di ciò che possano pensare i fan, che sono abituati a vedermi gesticolare mentre canto).
Ma lei mi sorride dolcemente, allontanandosi. Mi muovo sul palco, vado sempre più avanti, sperando di raggiungerla. Lei, però, è già scesa e la vedo avanzare sempre di più verso la folla. Solo quando vedo che nessuno la nota, capisco che ho di nuovo sognato ad occhi aperti. Lei, infatti, è nebbia, e come tale, sparisce d'improvviso, lasciandomi ancora una volta insoddisfatto. Torno a guardare la prima fila, la più vicina a me, per potermi distrarre, ma il mio folle tentativo si rivela presto un totale fallimento. La bellissima dea che avevo visto poco prima è ancora lì, in tutta la sua avvenenza, in mezzo al pubblico. Continuo a cantare, come se nulla fosse accaduto, ma non riesco a staccarle gli occhi di dosso.
Strabuzzo gli occhi e allerto i sensi per accertarmi che quanto sto vivendo sia davvero realtà. La vedo ancora dimenarsi tra la folla e la felicità esplode in me con la forza di un uragano.
Canto un brano dopo l'altro, senza quasi rendermi conto di cosa faccio. La mia attenzione è tutta rivolta a lei, soltanto a lei. Il concerto finisce presto, troppo presto per me, e siamo costretti a separarci. Mi allontano per ultimo, per godere fino all'ultimo secondo di quella visione magnifica e del uo sguardo, che segue ogni mio movimento.
Quando è ormai tempo di andare, la malinconia mi assale: non ho voglia di andarmene. Vorrei vederla, parlarle, ma mi rassegno al fatto che potrò farlo solo nei miei sogni. Lascio il palco, triste, e mi preparo a raggiungere il mio letto sul tourbus, perché l'unico modo per risolvere i miei problemi è dormire, chiudere gli occhi e allontanarmi dal mondo, chiudere gli occhi per tornare a vedere lei.
"Bill! Ehi, Bill!"
Al suono di quella voce a me familiare, mi decido ad aprire gli occhi, seppure con una certa pigrizia. Vedo davanti a me il volto sorridente del mio adorato fratellino. E' sempre bello svegliarti e avere davanti una persona che vuoi vedere.
"Tom?" farfuglio, sorpreso che qualcuno abbia osato interrompere il mio sonno, anche se fino a pochi istanti fa non mi rendevo neppure conto di essere nel mio letto.
"Si, molto bravo Bill, hai indovinato."
"Ma...perché siamo qui?"
"E dove dovremmo essere, scusa?" chiede, esasperato, lasciandosi andare ad un sospiro.
"Mi sa che al posto dei cereali ti tocca prendere un bel caffè." aggiunge, andandosene verso la cucina del nostro bus e lasciandomi solo e confuso.

Avevo davvero sognato quel concerto? Avevo davvero sognato... lei?
  
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