Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS)
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Autore: Yokohomi29    23/12/2021    0 recensioni
A volte l'amore ti gioca strani scherzi. Un giorno credi di essere innamorato di un semplice ragazzo normale e il giorno dopo ti ritrovi a farti baciare il collo da un vampiro.
[Yoonkook~Vmin]
Genere: Fantasy, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jeon Jeongguk/ Jungkook, Jung Hoseok/ J-Hope, Kim Taehyung/ V, Min Yoongi/ Suga
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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Con passo lento e incerto, il ragazzo dai capelli corvini, si aggirava con una torcia all'interno del bosco, avvolto dall'oscurità.

Era l'una passata e il giovane avrebbe tanto voluto andare a dormire solo per prepararsi ad un'altra lunga e pesante giornata di scuola ma, quegli stupidi suoi suoi amici, avevano ben pensato di sfidarlo ad inoltrarsi lì dentro da solo. 

Perché in fondo, a chi servono ore in più di beato riposo?! Di certo non a Jeon Jungkook, no no.

Il suo migliore amico Jimin, un tenero ragazzo dal volto angelico, dalle guance soffici e il sorriso splendente come il sole, quella sera aveva finalmente raggiunto la maggiore età; il che gli dava il potere di comprare l'alcool per la sua serata con gli amici più stretti e, per giunta, ancora minorenni. 

Jungkook dal canto suo, aveva bevuto soltanto mezza birra già aperta dal suo amico, ormai troppo ubriaco per poterla finire e rischiare che finisse rovesciata sul parquet di casa mentre Taehyung si divertiva a guardare.

Era già da qualche anno che i tre ragazzi vivevano insieme in un piccolo appartamentino non molto distante dalla scuola e, nonostante la spola tra casa e lavoro, se la cavavano egregiamente.

Alla vista di un grosso ceppo circondato dai rovi, si fermò a contemplare quella vista notturna. Aveva sempre amato la natura, sin da bambino. Aveva sempre sognato di diventare un avventuriero o un eroe dei boschi, proprio come si vedeva in televisione. Purtroppo però, crescendo in città con due genitori avvocati, entrambi germofobici, era un po' impossibile da realizzare, finendo per scartarne l'idea.

Si sedette tranquillo sul tronco, guardandosi intorno. 

"Restaci per un'ora, noi ti aspettiamo qui." L'aveva avvisato Taehyung. 

 

Crack

 

Un rumore secco, uno scricchiolio dei rami e una strana sensazione, lo fecero voltare di scatto, puntando la torcia in un punto in totale oscurità alle sue spalle.

 

"R-ragazzi...?!"

 

 

 

***

 

 

Con un'incredibile agilità, la mistica creatura dai capelli biancastri stava saltando da un ramo all'altro degli alberi in cerca di un eventuale preda con cui sfamarsi. Erano settimane che non toccava sangue animale e se non ne avesse recuperato subito un po' avrebbe potuto perdere quel minimo di autocontrollo che possedeva. Sfiorò velocemente l'ennesimo ramo, finché non percepì qualcosa di insolito. Si fermò e restò in ascolto. 

Ne era assolutamente certo, quello che aveva sentito non erano versi animali, ma una voce umana. Forse un forestiero che si era perso.

Si concentrò per sentirne l'odore e lo seguí finché non trovò il soggetto di suo interesse.

Lentamente si mise seduto sul ramo, e ipnotizzato lo guardò.

Un ragazzo. Stava seduto su un tronco tranciato a pochi metri più in basso di lui.

Mentre cercò di scrutarlo meglio, appoggiò la mano su un piccolo bastoncino sporgente, spezzandolo. Ma non lo fece preoccupare, visto che il rumore fece voltare il giovane, mostrando il suo bel viso.

"Tae, sei tu? Non è divertente!" Si alzò urlando, guardandosi intorno e cercando di scrutare nel buio, senza però vedere nulla.

Lui e il suo amico erano soliti farsi sempre degli scherzi, ma a differenza di quest'ultimo, Jungkook non credeva in creature sovrannaturali. 

Era una cosa stupida, perché crederci?

Peccato che la presenza di animali selvatici intorno a sé non lo rendeva particolarmente tranquillo: quel bosco era infatti famoso per i suoi continui attacchi ai forestieri da parte di: lupi, orsi, volpi e, una volta, persino di una marmotta.

Inoltre, quella notte le nuvole avvolgevano completamente il cielo, coprendo la luna e le stelle; e l'unica fonte di luce che poteva dargli sicurezza era quella artificiale del telefono.

"In realtà, a me sembra molto divertente." 

Ghignò la creatura, guardando il ragazzo ormai spaventato.

Era appoggiato comodamente con i gomiti sulle sue ginocchia, sporgendosi in avanti per vedere meglio. 

Avrebbe voluto scendere, per osservarlo più da vicino, ma non poteva rischiare. Aveva assolutamente bisogno di cibo e quel ragazzo gli sembrava troppo carino per essere sbranato così.

Certo, tralasciando il fatto che lui non aveva mai ucciso un essere umano solamente per sfamarsi, ma in quel momento poteva succedere di tutto.

Jungkook si irrigidì all'istante sentendo una voce estranea. 

Indietreggiò leggermente, abbassandosi cautamente per cercare a tentoni qualcosa da afferrare per difendersi, senza abbassare però la guardia.

"Chi c'è?" Urlò.

Si diede subito dello stupido, pensando a tutti i film horror visti in cui il protagonista chiedeva all'assassino nascosto di rispondere.

Yoongi sghignazzò: quel ragazzino era così tenero!

"I film horror non ti hanno insegnato niente, ragazzino?"

Un leggero spasmo gli colpì l'occhio, segno che stava arrivando al limite e doveva assolutamente mangiare. Si alzò lentamente, senza distogliere lo sguardo dal moro. Aveva come la strana sensazione che si sarebbero incontrati di nuovo, e Yoongi di sicuro non sarebbe scappato via.

C'era qualcosa di interessante in quel umano e doveva assolutamente scoprire che cosa fosse.

Dopo un ultimo sguardo, iniziò a correre in tutt'altra direzione, in cerca della sua cena.

Jungkook con la punta delle dita riuscì a tastare un grosso bastone, proprio quel che faceva al caso suo. Si affrettò a raccoglierlo e agitandolo in torno, finché...

 

"Ahi!"

 

***

 

"Jimin, ti giuro che mi dispiace." Si scusò Jungkook, guardando il suo migliore amico dal fondo della cucina, non avendo il coraggio di avvicinarsi.

Come aveva previsto, i suoi due amici avevano deciso di fargli uno stupido scherzo, finendo però con un brutto occhio nero.

"Però siete due imbecilli..." gli sgridò.

"La tua faccia era impagabile, Jk. Ne è valsa la pena." Rise Tae, più sobrio che mai.

Jungkook si era chiesto per tutta la serata come facesse il suo amico, nonostante l'ora, ad essere sempre bello e pimpante. Con i suoi capelli biondi mossi, gli occhi azzurri e il viso simmetrico. Insomma, una sottospecie di statua greca. Perfetto. 

Chiunque l'avesse guardato non avrebbe mai detto che fosse coreano, o tanto meno umano. E di questo Jk, ne era completamente certo.

"Parla per te, non sei tu quello che è stato colpito." Si lamentò Jimin.

I due ragazzi iniziarono a discutere e Kookie, stanco com'era, decise di lasciarli lì e farsi quella beata dormita, che tanto desiderava.

 

"Ma di chi era quella voce?" Pensò prima di cadere in un sonno profondo.

  
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