Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: franweasley    25/12/2021    2 recensioni
[Eris Renèe Bonnet, Marcel Lefevre e Jazmin Alai Suarez - Game On]
«Come al solito mia madre ha esagerato e mi ha mandato tutto quello che avevamo in soffitta.» borbottò Jazmin dopo aver estratto l’ultimo cerchietto dal piccolo scatolone che, grazie a un incantesimo, era diventato grande come la borsa di Mary Poppins «Il lato positivo è che abbiamo molta scelta!»
«Molta scelta per cosa?» domandò Marcel prendendo incuriosito il cerchietto che aveva incollate sopra delle vere e proprie palle di Natale.
«Oh si, giusto, devo spiegarvi tutto!» ricordò l’amica sbattendosi una mano in fronte «Durante le vacanze natalizie ci vediamo poco e a scuola non facciamo mai niente per festeggiare insieme, perciò ho pensato a qualcosa da fare quest’anno prima che inizino le vacanze per poter passare il Natale insieme, in un modo o nell’altro.»
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Maghi fanfiction interattive
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
- Questa storia fa parte della serie 'The Game On series'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Christmas Traditions



 

1 dicembre
L’idea di Jazmin

Marcel sfogliava con poca attenzione l’ultimo numero del settimanale di cucina magica, che aveva preso dal comodino di Eris una decina di minuti prima, seduto sul letto di Jazmin, mentre Eris era invece seduta sul suo letto con le gambe accavallate mentre dondolava avanti e indietro la gamba destra impazientemente. Jazmin aveva annunciato a colazione di avere un’idea meravigliosa da condividere con loro, così aveva dato appuntamento agli amici in camera sua appena dopo pranzo, ma ovviamente, a differenza di Eris e Marcel, non era stata puntuale. Quando ormai Eris era in procinto di alzarsi per sgranchirsi le gambe la porta della stanza si aprì e Jazmin fece il suo ingresso con in mano un piccolo scatolone.

«Scusate il ritardo.» mormorò mentre si chiudeva la porta alle spalle spingendola con un piede «Il maledetto gufo di mia madre ci ha messo una mezza eternità ad arrivare.»

La spagnola poggiò lo scatolone sul suo baule e, senza dire altro, lo aprì tirando fuori un gran numero di cappelli rossi a punta e cerchietti decorati nei modi più strani che dispose ai piedi del suo letto; Marcel poggiò la rivista nel suo posto originario e rivolse uno sguardo confuso a Eris, che ricambiò altrettanto confusa, ma i due rimasero in silenzio mentre osservavano l’amica tirare fuori, uno dopo l’altro, gli oggetti a tema natalizio.

«Come al solito mia madre ha esagerato e mi ha mandato tutto quello che avevamo in soffitta.» borbottò Jazmin dopo aver estratto l’ultimo cerchietto dal piccolo scatolone che, grazie a un incantesimo, era diventato grande come la borsa di Mary Poppins «Il lato positivo è che abbiamo molta scelta!»

«Molta scelta per cosa?» domandò Marcel prendendo incuriosito il cerchietto che aveva incollate sopra delle vere e proprie palle di Natale.

«Oh si, giusto, devo spiegarvi tutto!» ricordò l’amica sbattendosi una mano in fronte «Durante le vacanze natalizie ci vediamo poco e a scuola non facciamo mai niente per festeggiare insieme, perciò ho pensato a qualcosa da fare quest’anno prima che inizino le vacanze per poter passare il Natale insieme, in un modo o nell’altro.» spiegò con un sorriso «Stavo cercando un’idea geniale che potesse funzionare durante Pozioni un paio di giorni fa e poco prima che il calderone con la pozione peperita esplodesse mi è venuta un’idea perfetta.»

«Chissà per quale ragione ti è esploso il calderone…» borbottò Eris scuotendo leggermente la testa.

«Non è questo il punto.» mormorò Jazmin ricordando poco volentieri la sfuriata ricevuta dal loro professore dopo lo sfortunato incidente, il quarto quel mese «Io sono spagnola, Marci è francese ed Eris inglese per metà, il che significa che tutti e tre abbiamo delle tradizioni natalizie diverse. Perciò ho pensato che ognuno di noi potrebbe proporre una delle tradizioni tipiche del proprio paese da poter fare insieme.»

Marcel indicò addobbi, cappelli e cerchietti natalizi che erano stati ammucchiati ai piedi del letto della spagnola: «E quelli?»

«Beh serve l’atmosfera giusta per festeggiare il Natale!» mormorò Jazmin come se fosse la cosa più ovvia del mondo «Allora che ne dite?»

I due amici si rivolsero un’occhiata e poi annuirono mormorando che era un’idea molto carina per poter festeggiare insieme, così Jazmin, felice come non mai posò sulla testa di Eris un cerchietto ricoperto di agrifoglio, su Marcel un cerchietto con le corna da renna e lei invece indossò uno dei tanti cappelli da Babbo Natale che sua madre le aveva spedito decretando che gli amici avevano più o meno venti giorni per pensare e preparare le loro tradizioni.

 

 

* * *

 

20 dicembre
Christmas Crackers

Quella mattina, mentre erano a colazione, il gufo di sua madre era planato sulla panca di fianco a lei sbattendo elegantemente le ali e atterrando con una delicatezza che non era propria dell’animale: Eris era certa che sua madre avesse perso delle ore ad addestrarlo affinché non rovinasse i pacchi, d’altronde Margaret detestava quando i pacchi che riceveva venivano rovinati da bruschi atterraggi o dagli artigli degli animali. Il pacco in sé non era tanto grande e non era per niente pesante, ma d’altronde, visto quello che conteneva, era abbastanza normale. Quando Jazmin aveva visto il pacco aveva stressato Eris per tutta la giornata per sapere cosa contenesse e, quando aveva visto i tubi di cartone avvolti in della carta natalizia sgargiante, aveva domandato all’amica se fossero delle caramelle giganti ed era rimasta molto delusa quando aveva scoperto che si trattava invece di puro cartone, ma Eris le aveva promesso che le sarebbero piaciuti comunque e perciò Jazmin si era rincuorata.

«Andrebbero usati come segnaposto a tavola, ma non mi è sembrato il caso aprirli a cena.» mormorò Eris mentre porgeva ai due amici un cracker a testa.

Come deciso in precedenza i tre amici si erano trovati nella camera delle ragazze subito dopo la cena, ma, quando Jazmin aveva tirato fuori i cerchietti affinché li indossassero, Eris aveva consigliato di fare a meno di metterli, quella sera.

«Perché no? Sarebbe stato carino seguire la tradizione.» mormorò Jazmin.

«Lo scoprirai a breve.» mormorò Eris «Allora, adesso lo dovete prendere alle due estremità e tirare fino ad aprirlo.»

Eris non prese il suo e osservò invece i due amici con cipiglio divertito mentre provavano ad aprire, ignari di ciò che sarebbe successo poco dopo, il Christmas cracker che aveva dato loro. Marcel tirava delicatamente le due estremità per paura di rovinarlo mentre Jazmin non si fece alcun problema, prese saldamente il cracker e tirò forte: l’oggetto si aprì a metà emettendo un forte crack  (che fece sobbalzare Marcel e Jazmin per lo spavento) e un’esplosione di fiocchi di neve incantati e scintille dorate.

«Capisco perché non ce l’hai fatto aprire a cena.» borbottò Marcel dopo essersi ripreso allo spavento.

«E quelli cosa sono?» domandò Jazmin indicando i piccoli pacchettini che erano saltati fuori dall’oggetto «Sono altri scherzi?»

Eris scosse la testa: «Mi dispiace Jaz, gli scherzi finiscono qui.» Jazmin sbuffò dispiaciuta, quelle strane non caramelle giganti stavano iniziando a divertirla parecchio «Sono dei regalini, per così dire, su forza aprili.»

Jazmin non se lo fece ripetere e scartò i vari piccoli pacchettini trovandoci dentro una filastrocca di Natale, un piccolo trenino in miniatura e una corona di carta gialla. Jazmin batté le mani eccitata e indossò la corona mentre spronava gli amici ad aprire il loro. Eris invitò Marcel a farlo per primo, lei ne apriva almeno uno ogni Natale d’altronde, così l’amico tirò con forza le due estremità e sobbalzò: nonostante sapesse che sarebbe esploso non era riuscito ad evitarlo visto quanto rumore fece l’oggetto (ma d’altronde le cose incantate dai maghi erano sempre un po’ esagerate). Eris allora lo imitò e aprì il suo e poi i due presero a scartare i piccoli pacchettini. Una volta indossate le loro corone di carta, Marcel verde ed Eris rossa, e aver letto le due filastrocche, Eris mormorò che sua madre le aveva mandato anche delle Mince Pies* allora, nonostante avessero già cenato, i tre decisero di assaggiarle e Marcel, dopo averne preso un morso, alzò la testa confuso verso l’amica:

«Eris perché si chiamano tortine di carne tritata se dentro non c’è la carne?»

 


* * *

 

 

21 dicembre
El Gordo

Quel giorno Jazmin era felice come non mai: era finalmente il suo turno di condividere una delle tradizioni natalizie spagnole e riuscì a fatica ad aspettare che arrivasse l’ora di cena, infatti, quando tutti e tre finirono di mangiare il dolce, scattò in piedi il più veloce possibile e, dopo aver preso sottobraccio Marcel ed Eris, si avviò con passo veloce verso la sua stanza. Quando entrambi i francesi furono seduti sul letto di Eris ed ebbero indossato i loro cerchietti natalizi, Jazmin indossò il suo cappello ed estrasse dal suo baule un piccolo sacchetto in velluto rosso.

«La mia tradizione di oggi è El Gordo.» annunciò entusiasta «In Spagna ogni anno nel periodo natalizio viene organizzata una lotteria nazionale e, visto che tutti i cittadini vi prendono parte, la chiamiamo El Gordo, che significa “il grasso” ed è riferito al premio perché si possono vincere fino a due miliardi di euro.» spiegò Jazmin «Ovviamente siamo solo in tre e non potevo allestire una vera e propria lotteria, perciò ho pensato di organizzare qualcosa di diverso, ma sono sicura sarà altrettanto divertente!»

«Spero tu non abbia messo in palio dei soldi.» borbottò Eris «Perché in quel caso non li potrei accettare.»

«Nemmeno io Jaz.» mormorò Marcel.

Eris e Marcel provenivano da delle famiglie molto ricche e perciò non avevano alcun bisogno di soldi, inoltre non gli sembrava affatto giusto che Jazmin desse fondo ai suoi risparmi per una cosa del genere.

«Non avrei potuto mettere in palio più di qualche galeone e non sarebbe stato divertente.» rispose la spagnola «No, non ho si vince del denaro, ci sono dei premi molto carini però, per la precisione sei.» li rassicurò «Però in questo sacchetto ci sono dodici biglietti, quindi vi servirà un po’ di fortuna.»

Eris mormorò che allora, con la sua solita sfortuna, non avrebbe vinto un bel niente e Marcel le posò una mano sulla spalla assicurandole che in quel caso avrebbe condiviso uno dei suoi premi, se avesse vinto qualcosa, mentre Jazmin la riprendeva per essere così negativa e scuoteva con energia il sacchetto in velluto che teneva in mano. 

«Inizia tu allora, Eris.» decretò la spagnola mettendole davanti il sacchetto aperto.

Eris infilò la mano nel sacchetto e afferrò uno dei bigliettini, lo tirò fuori, lo aprì e, quando lesse “Mi dispiace, la prossima volta sarai più fortunato” disse che era andato tutto come aveva previsto e che non avrebbe vinto proprio niente quella sera. Toccò a Marcel che, a differenza dell’amica, estrasse un biglietto con scritto un numero, domandò a Jazmin cosa significasse e lei prese a frugare nel suo baule per poi consegnare a Marcel una scatola di cioccolatini. Gli occhi di Marcel brillarono dalla gioia e aprì subito la scatola prendendo il cioccolatino al pistacchio, poi, mentre Jazmin pescava il suo biglietto, li offrì anche alle amiche. Anche Jazmin pescò un biglietto con un numero e pescò dal suo baule una simpatica palla con la neve natalizia che al suo interno aveva un pupazzo di neve sorridente affianco ad un albero di Natale. La pesca dei biglietti proseguì fino a che l’ultimo premio venne assegnato: Eris aveva vinto un solo premio, una candela profumata a tema natalizio che odorava di cannella, arancia e abete; Jazmin dopo la palla con la neve non aveva vinto altro e Marcel invece non aveva pescato nemmeno un biglietto che recitasse il “Mi dispiace, la prossima volta sarai più fortunato”. Eris e Jazmin all’inizio erano quasi infastidite dalle continue vittorie dell’amico, ma dopo aver visto quanto era felice dopo aver vinto tutti i dolci in palio, lo avevano osservato divertite mentre sbocconcellava un dolcetto dopo l’altro (offrendo sempre alle amiche, ovviamente).

«Oltre ad essere estremamente goloso sei anche parecchio fortunato Marci.» commentò Jazmin a fatica visto il bastoncino di zucchero che le pendeva dalla bocca.

Marcel alzò le spalle, certo che quello fosse uno dei giorni migliori della sua vita vista la quantità spropositata di dolciumi che aveva vinto, e morse l’ennesimo omino di marzapane della serata.

«Non dovresti riempirti così di zuccheri.» osservò Eris che aveva appena finito di appendere la ghirlanda verde e rossa (unico premio vinto dall’amico che non fosse del cibo) alla porta della loro stanza.

Marcel alzò le spalle e diede un altro morso al biscotto, forse Eris aveva ragione, ma non gli importava e poi l’idea delle tradizioni natalizie iniziava a piacergli veramente tanto.

 

 

* * *

 

 

22 dicembre
Réveillon de Noël

«Ricordami perché siamo ancora svegli?» domandò Eris coprendo la bocca con la mano per nascondere uno sbadiglio.

«E si può sapere perché ci hai fatto saltare la cena?» domandò invece Jazmin con tono infastidito mentre teneva una mano appoggiata allo stomaco che da ore non smetteva di brontolare.

Marcel disse loro di essere pazienti senza smettere di fissare il suo orologio, erano le ventitré e cinquantanove e Marcel aveva dato appuntamento alle amiche nella zona comune quasi un’ora prima e si era inoltre raccomandato di arrivare a stomaco vuoto, ma le due ragazze non sembravano molto felici di tutta quella segretezza.

«Mezzanotte!» esclamò Marcel «Joyeux Réveillon de Noël!

Le due amiche lo fissarono confuse, Eris in particolare, che osservò: «Marcel, ma oggi non è la Vigilia.»

«Lo so, ma come tradizione ho scelto il Réveillon de Noël e, anche se non è il giorno giusto, ho pensato fosse carino fare le cose per bene, vi ho fatto anche portare le scarpe apposta.»

Eris s’illuminò capendo all’improvviso quali fossero le intenzioni dell’amico e perciò augurò una buona Vigilia anche lei, seguita a ruota da Jazmin, che però non capiva che cosa stesse succedendo.

«Marcel, in cosa consiste questa tradizione?» domandò la spagnola quando lo stomaco le brontolò per l’ennesima volta «Ti prego dimmi che si mangia.»

Marcel le rivolse un sorriso: «Di solito in Francia il giorno della Vigilia si aspetta la mezzanotte, si va alla messa e poi si fa un gran cenone, per questo vi ho chiesto di non mangiare, per fortuna Madame Maxime è stata comprensiva e ci ha dato il permesso di stare qui anche dopo il coprifuoco, però non dobbiamo svegliare gli altri, quindi purtroppo non possiamo goderci le innumerevoli canzoni natalizie francesi.»

«E le scarpe?»

«Vi ho fatto mettere le scarpe vicino al fuoco perché è lì che Père Noël metterà i regali, in Regno Unito mettono le calze, ma in Francia usiamo le scarpe.» spiegò il francese «Perché non andate a controllare se vi ha lasciato qualcosa?»

Le due ragazze si alzarono dalle loro poltroncine incuriosite e raggiunsero il camino vicino al quale avevano lasciato le scarpe quand’erano arrivate, fu con grande sorpresa che si accorsero che, quando era scattata la mezzanotte, dei piccoli pacchettini erano apparsi al loro interno.

«Che dite, iniziamo a mangiare?» 

La voce di Marcel le invitò a girarsi e le due ragazze spalancarono la bocca sorprese quando videro che il piccolo tavolino non era più vuoto, ma che era apparecchiato, decorato e soprattutto pieno di cibo.

«Marcel è meraviglioso!» esclamò Eris senza staccare gli occhi dalla tavola.

«E sembra tutto delizioso!» aggiunse Jazmin sentendo già l’acquolina in bocca «Posso assaggiare quello?»

Jazmin indicò la bûche de Noël, ovvero il tronchetto di Natale, e Marcel rise.

«Forse sarebbe meglio iniziare con il salato non pensi?» disse Eris.

Jazmin sbuffò e si sedette, ma sorrise felice: per una volta erano riusciti a passare il Natale insieme e avrebbe portato per sempre il ricordo di quei bellissimi tre giorni dentro di sé.

 

 

* * *

 

 

*Mince Pie = dolce inglese tradizionale natalizio di pasta frolla ripieno di frutta secca, spezie, noci, mandorle, sugna e un po’ di liquore; in origine venivano riempite di carne, per questo si chiamano così

*Joyeux Réveillon de Noël! = Buona Vigilia di Natale!

 

 

* * *

* * *

* * *

 

Tanti auguri di buon Natale!

Lavoro a questa OS da un po' e sono molto contenta di essere riuscita a finirla entro Natale. Come ormai sapete io amo questi tre e non potevo che scrivere qualcosa inerente al Natale per loro, spero che possa essere di vostro gradimento, passate delle buone feste!

A presto,

fran x

   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: franweasley