Anime & Manga > Boku no Hero Academia
Ricorda la storia  |      
Autore: NightWatcher96    26/12/2021    4 recensioni
"Kacchan" boccheggiò Izuku, rovesciando la testa oltre le spalle che sollevavano il suo busto. L'altro lo guardò, sbattendo le palpebre. "Non ti dimenticherò mai".
Katsuki sogghignò; lo sapeva ma ora che Deku glielo aveva detto sentiva un calore nel petto. Ah, questa era nitroglicerina per infiammare i sentimenti che provava per lui. Deku gli premette una mano contro i capelli, facendolo fermare.
"Questa sera mi prenderò cura io di te" sussurrò con voce roca e guardandolo negli occhi.
Quelli non erano occhi di un Deku debole; quello era lo sguardo determinato di un Hero.
Ma quegli smeraldi erano la dimostrazione più pura e spontanea di un amore che non si sarebbe mai e poi mai spento.
BakuDeku - Collocato nella Quinta Stagione, durante il Tirocinio presso l'Agenzia di Endeavor.
Genere: Angst, Hurt/Comfort, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Izuku Midoriya, Katsuki Bakugou
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Angolo della Quirkless

Avete trascorso un buon Natale? Io sì, mi sentivo in forze per scrivere una storia nata dal fatto che pensavo a quanto sia spettacolare il cervello umano e a quanto fragile anche sia. Detto ciò, Enjoy!!





Il Villain era davvero un osso duro, con un Quirk sconosciuto. 

In due settimane era riuscito a mettere a punto circa ventiquattro rapine tutte con ottimi profitti, svaligiando soprattutto gioiellerie e negozi di High-Tech di Shibuya. 

La polizia, alcuni Pro Hero… avevano tentato di tendergli diverse imboscate ma a nulla erano valsi i loro sacrifici: Reverse, il nome del Villain vestito completamente di nero come se fosse stato una sorte di Batman assai dark, era riuscito a evitare ogni singola cattura. Si era perfino divertito alle loro spalle.

"Ricordate il piano. Staremo qui di guardia e nel frattempo Hawks e Mirko si occuperanno di pattugliare il nostro settore" parlò Endeavor, fieramente in piedi sul cornicione di un altissimo palazzo.

I suoi tre tirocinanti, Shoto, Katsuki e Izuku annuirono con occhi brucianti di determinazione. Dopo i fallimenti delle altre agenzie di Pro Hero, il caso seguito da Tsukauchi era stato passato all'agenzia di Endeavor e inutile dire che per i tre studenti questa sarebbe stata una grande occasione per mostrare i rapidi progressi che avevano fatto in circa una settimana.

Erano lì in quel preciso punto da circa un'ora e non era ancora accaduto nulla.

Sapevano che Reverse era un tipo che amava fare le entrate ad effetto, con un egocentrismo davvero senza pari. 

Katsuki inspirò profondamente, osservando l'orizzonte sotto a un cielo che non prometteva nulla di buono; in pochi attimi le nuvole si erano ammassate talmente tanto che il cristallino azzurro si era mutato in uno strato uniforme di grigio e di nero. Non si sorprese quando una folata di gelido vento lo investì, arrivando dal basso, dalle strade né a un lampo in lontananza che anticipò un tuono assordante.

Volontariamente o meno, i suoi occhi scarlatti si posarono sulla figura in verde che continuava a guardarsi il palmo della sua mano con degli occhi quasi persi ma allo stesso tempo ancora così determinati. Katsuki non era bravo con le parole ma sentiva un solletico nella gola, una sorte di braccio di ferro tra mente e cuore che gli chiedeva di dire qualcosa.

Una qualunque.

Lui e Izuku condividevano lo stesso segreto: la loro amicizia, la loro rivalità, una notte li aveva portati a lottare per un futile motivo di forza; avevano urlato, erano quasi arrivati a menarsi ma a un certo punto si erano guardati e si erano gettati in una passione senza fine. Baci, strette ai capelli, respiri incostanti: gemiti.

Si erano rispettivamente giurati reciproco amore ma entrambi non sapevano se sarebbe o meno stata una relazione quantomeno equilibrata; ma ci stavano e ci avrebbero ancora lavorato su.

Izuku si sporse leggermente dal cornicione, fissando un punto luminoso nella gioielleria molto prestigiosa all'angolo tra due strade secondarie. 

"Lì!" esclamò.

Si gettarono nel vuoto, cercando di essere rapidi e precisi: giunsero proprio nel momento di un'intensa esplosione. Endeavor non si fece intimidire e oltrepassò il muro di fiamme, Shoto alzò prontamente delle lastre di ghiaccio per proteggere i civili dalle schegge, detriti e fuoco; Izuku adoperò il Black Whip per mettere tutti al sicuro e Katsuki seguì immediatamente Endeavor.

"Occupati dei civili, DynaMight!" ordinò l'uomo infuocato. 

Katsuki eseguì veloce; dietro al bancone trovò il proprietario della gioielleria con una ferita sanguinante alla testa, una donna che presumibilmente l'addetta alle pulizie e anche una bambina, figlia dell'uomo. Non c'erano altre persone. 

"Oh, bene! Ci sono voluti un Pro Hero, il Number One poi e tre mocciosi piscialetto per venirmi a catturare…". Endeavor iniziò a guardarsi intorno, tra le fiamme che divoravano le mura in legno della rustica gioielleria. "… peccato che faranno un enorme buco nell'acqua".

La sibilante voce stridula scosse Enji, che si ritrovò alle spalle una figura poco alta, molto magra e avvolta da capo a piedi da un mantello con cappuccio entrambi corvini. Era appena un ragazzino!

"Reverse!" scattò Enji, scagliando una fiammata rovente.

Il ragazzo sogghignò, sollevò una mano guantata di nero e la bloccò senza il minimo sforzo; con l'altra colpì con l'indice caricato sul pollice. L'uomo fiammante non comprese subito ma improvvisamente, a un passo dal ritrovarsi trapassato da un piccolo proiettile di luce scarlatta una potentissima onda d'urto intervenne. 

Endeavor comprese: c'era Deku, l'unico a non essere impegnato ancora nel salvataggio dei civili, che aveva colpito con un potente Detroit Smash, scaraventando contro un pilastro Reverse.

"Ben fatto, Deku" disse Endeavor, impassibile.

Il verdino sorrise appena ma a un certo punto notò Reverse scattare verso la porta secondaria della gioielleria per scappare. I due Hero si mobilitarono con una velocità incredibile: Endeavor con le sue fiamme si diede maggior sprint e gli si parò dinanzi, Deku lo immobilizzò con il Black Whip come se fosse stato una forte catena.

"No, maledizione!" ringhiò il ragazzo.

Dopo qualche attimo anche Shoto e Katsuki si riunirono al duo.

"Un moccioso che non era poi così tanto forte!" sputò adirato Katsuki, afferrandolo per il cappuccio. Quando lo tirò giù trovò un ragazzo che somigliava incredibilmente ad Eijiro, solo senza i capelli rossi impomatati. "Chi sei tu, idiota del cazzo?!".

"Sono Reverse" sogghignò l'altro. 

Anche Shoto e Izuku si stupirono di quei capelli rossi e le iridi cremisi, pensando seriamente che quello fosse effettivamente il gemello perduto di Eijiro Kirishima. 

"Il tuo nome!" ringhiò il biondo.

"Non ti serve saperlo se lo dimenticherai".

Fu un attimo: Reverse divenne improvvisamente invisibile, il Black Whip si dissolse e una risatina stridula iniziò ad echeggiare intorno. Diamine, ma quanti Quirk aveva?!

Per un momento, a Izuku venne in mente che quel ragazzo poteva aver ricevuto un upgrade da All for One eppure c'era qualcosa che non tornava. Non capiva, non avrebbe avuto il tempo però.

Iniziò a piovere con violenza, rendendo le cose ancora più difficili: si udivano le risate di Reverse in modo più ovattato, segno che si stava allontanando. Izuku prese a guardarsi ancor più velocemente intorno e quando i suoi occhi smeraldo si posarono su una pozzanghera il suo corpo si mosse da solo.

Non aveva idea di che tipo di Quirk avesse in realtà Reverse ma a quanto pare il suo aspetto era ancora visibile nei riflessi dell'acqua e mentre si gettava proprio verso Katsuki in contemporanea a un proiettile scarlatto che correva verso di lui, schermandolo, sentì come una sorte di allarme dentro di sé e una piccola puntura sul pettorale sinistro.

Endeavor scagliò una potente fiammata, Katsuki un'esplosione e Shoto frammenti di ghiaccio: Reverse non riuscì a farla franca e fu investito in pieno, tornando visibile e stramazzando al suolo con odore di bruciato.

Era stata una delle catture più strane in assoluto ma ce l'avevano fatta e questo era ciò che importava. 

Endeavor ammanettò il ragazzo svenuto lasciando che se ne sarebbe occupata la polizia giunta proprio in quel momento. 

"Ben fatto" sorrise Tsukauchi, concedendosi di guardare soprattutto Deku con una mano sul petto. 

"Siete feriti?" domandò Endeavor ai tre tirocinanti. 

"No, stiamo bene" rispose Katsuki. 

"Midoriya è stato colpito" aggiunse Shoto, monocorde.

Izuku si limitò a sorridere leggermente, massaggiandosi il punto in cui aveva preso quel colpo al posto di Katsuki. 

"Per ora abbiamo finito. Potete riposarvi, Hero" concluse Endeavor.

 

Katsuki aspettava fuori la stanza dell'ospedale più vicino al luogo della cattura, con addosso ancora il suo costume invernale completamente fradicio. Non era riuscito a dire nulla, era accaduto troppo velocemente per i suoi gusti: sapeva solo che ancora una volta, come beffa del destino, si era ritrovato Izuku salvarlo, tendergli una mano che non era riuscito a stringere. 

Schioccò la lingua contro i denti, stringendo un pugno duramente alla mole di pensieri che gli vorticavano nella mente e questo senso di oppressione gravante sul petto non durò che qualche manciata di minuti, prima di venir bruscamente interrotto dalla porta dell'infermeria che si apriva.

Kacchan si fece immediatamente serio, avvicinandosi a Izuku che aveva il costume slacciato e si intravedeva un enorme cerotto proprio sul pettorale sinistro celante il capezzolo rosa che era stato sempre piuttosto invitante da guardare in ogni occasione propizia. 

"Non ci sono effetti collaterali, sei stato fortunato, ragazzo mio" sorrise gentilmente il medico dai capelli biondo cenere e gli occhi neri come la pece. "Ovviamente consiglio di fare attenzione; non vorrei che quel Quirk avesse un effetto tardivo".

"Va bene, la ringrazio Shiawaza-san" rispose educatamente Izuku, girandosi verso Katsuki. "Sei ancora qui? Pensavo fossi tornato a casa".

Il biondo sospirò, avvicinandoglisi per dare un'occhiata. Deku stava bene, non aveva nulla di strano, sembrava ancora lui e forse si era preoccupato per niente. Gli portò una mano sulla nuca e lo spinse duramente di faccia contro la sua spalla per abbracciarlo e inspirare quell'odore di pino e di menta che lo aveva sempre soggiogato.

Izuku stava bene. Poteva esserne tranquillo?

"Kacchan" sussurrò Izuku, stringendogli le mani sulla schiena. "Andiamo a casa".

Non aveva bisogno di farselo ripetere; avevano entrambi bisogno di stare insieme, di non pensare a nulla e di crogiolarsi nella passione, dimenticandosi di quello strano combattimento…

 

Era incredibile come Shoto riuscisse a mangiare la Soba fredda d'inverno e in ogni singolo pasto. Katsuki non l'avrebbe mai capito, anzi, sinceramente vederlo ogni mattina nella mensa dell'agenzia di Endeavor lo stava seriamente facendo incazzare. 

Bastardo a Metà non sembrava accorgersi dei suoi sguardi omicida, né dell'evidente fastidio ad ogni singolo incrocio di sguardi. Anzi, quando notava di essere l'oggetto della voglia di far saltare qualcosa da parte del biondo gli allungava un po' di soba, volendola condividerla. 

Due giorni dopo la cattura di Reverse che non aveva detto nulla dei suoi molteplici Quirk, qualcosa aveva iniziato lentamente a cambiare. Izuku che era sempre stato puntuale, mancava al primo pasto importante della giornata, una decisamente fredda e piovosa.

"Midoriya non si è ancora svegliato?" domandò ovviamente Shoto.

Katsuki aprì la bocca per dire qualcosa, magari di farsi i cazzi suoi e che lui non sapeva nulla del ritardo di Izuku ma il verdino fece il suo ingresso dalle due porte della mensa, abbastanza pallido ed impacciato come al solito nel rispondere all'esuberante saluto di Burnin. 

Si sedette accanto a Katsuki, di fronte a Shoto con un'espressione sofferente.

"Buongiorno, Midoriya" salutò il bicolore. "Non hai un bell'aspetto".

Izuku ricambiò il saluto, sorridendo anche a Kacchan. "Non ho chiuso occhio, ho un mal di testa atroce".

Biondo e Bicolore si scambiarono uno sguardo un po' preoccupato; tuttavia qualcosa catturò la loro attenzione: Izuku si era presentato indossando la sua uniforme della U.A. e non la solita tuta da Hero. 

"Perché non ti sei vestito?" chiese ovviamente il biondo, preoccupato.

"Ma io sono vestito" rispose confuso il verdino. Quando guardò i suoi amici comprese, alzandosi imbarazzato. "Oh, scusate! E' vero! Che sbadato!".

"Può capitare. Perché non vai a riposarti? Oggi non dovrebbero esserci Villain del calibro di Reverse".

"Reverse…?" ripeté dolorante il verdino.

"Il Villain che abbiamo catturato" continuò Shoto, perplesso. "Te ne sei dimenticato?".

Izuku sorrise in modo assolutamente falso, negando. Gli venne in mente quel ragazzino dalla massa muscolare insulsa e la vocetta stridula in immagini leggermente sbiadite  e con esse ad accompagnare anche una sensazione indefinita, come un mix di paura, ansia ma anche sollievo. Probabilmente era il mal di testa a rendergli tutto più difficile.

"Vado a riposare. Ci vediamo dopo" disse stancamente, barcollando via. 

Rimasti nuovamente da soli, Shoto e Katsuki si scambiarono un'altra occhiata perplessa; Izuku si era comportato stranamente. Normalmente, anche da malato, avrebbe insistito nel continuare il tirocinio, a discapito della sua salute. 

"Pensi che sia una conseguenza del Quirk di Reverse?" azzardò piano Shoto.

Katsuki non rispose, si alzò e lo lasciò da solo; dove chiunque si sarebbe offeso a una reazione così gelida Shoto rimase quasi impassibile. A modo suo il biondo gli aveva dato ragione. Probabilmente stava succedendo qualcosa a Izuku.

E di nuovo, passo dopo passo, la sensazione di aver fatto qualcosa di sbagliato si appropriò di petto e di mente di Katsuki, riportandolo al passato, di quando aveva rimuginato sulla fine di All Might. Scosse il capo, sbattendo le palpebre: aveva fatto così tanto per superare quell'enorme oblio di colpa che non poteva inciampare, anzi, doveva concentrarsi sulle cose importanti.

Svoltò un corridoio e per poco non si imbatté in Deku che era fermo dinanzi a una vetrata che dava sulla città. Sembrava perso mentre osservava la pioggia tamburellare e scivolar via contro quella finestra. Katsuki lo osservò per un momento, stupito dal fatto che una persona normalmente sempre intraprendente e volenterosa sembrasse quasi un guscio vuoto. 

"Deku" chiamò, avendo ben cura di non spaventarlo. L'altro lo guardò solo. "Che cosa ci fai qui? La tua stanza è dall'altro lato".

Izuku non rispose, tornò a guardare la pioggia che cadeva, con la mano premuta sul freddo vetro. Il biondo non comprese quella reazione, si avvicinò e gli prese il mento, cercando i suoi occhi un po' persi.

"Sai chi sono io?" chiese in un fil di voce. 

Il verdino sembrò ammorbidirsi e sorrise piano, sbuffando una risatina, prendendogli il viso tra le mani. "Non potrei mai dimenticarmi di te, Kacchan". 

Per qualche strano motivo dentro Katsuki esplose un'ondata di sollievo per quelle parole date per scontato, con quella leggera ironia tipica di Izuku. Gli avvolse le braccia intorno al piccolo torso e lo baciò teneramente, mentre fuori il temporale era il sovrano assoluto, fra lampi e tuoni…

 

Izuku si lanciò nel vuoto per catturare una Villain che aveva le ali di un enorme corvo e artigli capaci di affilare qualsiasi materiale, perfino un diamante. Katsuki era dietro di lui, Shoto con Endeavor a catturare il suo compare, un ragazzo dal Quirk Lavico. 

Il verdino rilasciò il Black Whip per catturarla ma per un momento solo si ritrovò smarrito e la frusta nera si abbatté violenta contro un'insegna luminosa di un salone di bellezza. Se sarebbe caduta avrebbe schiacciato le due auto che erano parcheggiate all'ingresso e con esse anche le due famigliole che ne stavano scendendo.

"DEKU!" urlò Katsuki.

Il verdino ritrovò se stesso e si lanciò ancor più velocemente quando i due sostegni di metallo cedettero dopo il colpo della frusta. La scagliò nuovamente per rallentare la caduta da un'altezza considerevole e a scaraventarla lontano, verso un terreno che sarebbe stato impiegato nella costruzione di un centro commerciale.

Tornò immediatamente a prestare aiuto a Kacchan che non riusciva a colpire le ali di quella Villain alquanto forte. Senza pensarci, scagliò il suo Air Force Smash, uno dei quali colpì la donna proprio in un'ala, facendola planare immancabilmente verso Kacchan. 

Il biondo scagliò una potente esplosione tuttavia si accorse di Deku che si era messo al centro del suo ultimo colpo per colpire la ragazza con un Saint Louis Smash di gamba sinistra. Si levò una potente esplosione, il fumo e un forte odore di carne bruciata.

Quando si diradò anche il polverone e iniziò a piovere per l'ennesima volta, Kacchan si portò ad ampie falcate verso Deku era era rimasto a carponi sul tetto di un edificio a respirare pesantemente, con parte del suo costume bruciacchiato e un paio di graffi superficiali sul viso sporco.

"Ma che cazzo fai?!" urlò rabbioso il biondo, afferrandolo per le spalle per farlo rimettere in piedi. "Perché diavolo ti sei mezzo in mezzo? Ce l'avevo, potevo finirla!". Izuku si morse le labbra, non osando guardarlo, preferendo concentrarsi sulla Villain che giaceva svenuta tra alcuni detriti. Katsuki gli diede una scossa sulle braccia. "Rispondimi: perché oggi non sei riuscito a controllare il Black Whip e hai fatto quell'errore da pivello?".

Deku guardò Katsuki e i suoi occhi si riempirono di lacrime, lasciando un enorme senso di colpa dentro il biondo che, sospirando, lo strinse in un abbraccio.

"Non lo so… Kacchan, non lo so che cosa mi sta succedendo… ho questi vuoti di memoria…" singhiozzò, stringendosi al suo costume da Hero. "Per un momento non ho saputo neanche lanciare il Detroit Smash".

Il biondo sollevò un sopracciglio, non osando però staccarselo di dosso. "Ma tu non hai usato il Detroit Smash, Deku".

"Io… non l'ho usato?" ripeté stupito il verdino. "Ho usato l'One for All, con il Black Whip e l'Air Force Smash… e un Saint Louis Smash?".

La sua domanda fece incupire il biondo: la situazione non era affatto delle migliori se Deku non ricordava neanche che cosa usava nei combattimenti e salvataggi.

L'auricolare nel suo orecchio ebbe un bip: Shoto gli comunicò che avevano catturato l'altro Villain e che potevano anche lasciare il resto alle forze dell'Ordine. 

"Andiamo a casa mia, stasera?" chiese improvvisamente Kacchan.

Izuku annuì piano...

 

Due giorno dopo, quando Katsuki accompagnò di nuovo Deku da Shiawasa-san sentì come se le sue paure più grandi si fossero concretizzate. Da alcune analisi e tac cerebrali era emerso che quel Quirk aveva iniziato a distruggere i ricordi di Deku e che non si sarebbe fermato fino a quando il cervello sarebbe stato come resettato.

"Non voglio dimenticarmi di Kacchan!" esclamò Izuku, disperato.

"E' molto difficile sperare di trovare un modo per frenare l'avanzamento dell'erosione di alcune principali sinapsi del cervello. Potresti continuare a sentire molti mal di testa, sensi di vuoto o di smarrimento e potresti dimenticare perfino i tuoi amici e la tua famiglia".

Izuku non rispose, si chiuse in un pesante silenzio con gli occhi sempre più lucidi e passò a Katsuki il compito di continuare ad ascoltare il medico e a ringraziarlo per il suo supporto. Quando si ritrovarono fuori dall'ospedale, ancora sotto un temporale, Deku sospirò pesantemente, afferrando la mano del suo ragazzo, senza però guardarlo.

Sembrava che anche le condizioni meteorologiche fossero preoccupate per la situazione di Izuku Midoriya.

"Kacchan" chiamò piano il verdino. L'altro lo guardò, aprendo l'ombrello rosso sulle loro teste. "Se mi dimenticherò di te…?".

"Non succederà".

"Come fai a dirlo? In questi giorni non ho quasi saputo esercitare il mio Quirk" scattò leggermente Izuku, guardandolo. 

"Troveremo un modo per aiutarti" ammise il biondo. "Ecco perché non succederà che tu ti dimenticherai di me".

A malincuore Izuku sorrise leggermente, appoggiando la testa su quella forte spalla che da sempre lo aveva fatto sentire incredibilmente protetto e al sicuro. Poteva veramente non dimenticarlo?

Curiosamente gli venne in mente una pagina di testo che aveva letto: il cervello era un organo magnifico, un hard disk dalla capacità straordinariamente ampia, capace di immagazzinare incredibili quantità di dati ma in di per sé era anche estremamente delicato e con poco questo processo naturale si sarebbe potuto rovinare.

"Kacchan, hai ragione: io non ti dimenticherò mai" sussurrò...

 

Dopo tredici giorni, le cose divennero incredibilmente disperate.

Izuku si era alzato una mattina e aveva urlato nell'essersi ritrovato nudo e al fianco di un ragazzo bellissimo e biondo che, svegliato di soprassalto lo aveva guardato e gli aveva cercato di spiegargli che era il suo ragazzo.

Il verdino aveva controbattuto ma quando, arresosi, si era ritrovato seduto a tavola e aveva portato alla bocca del miso con tofu saltato in padella, incoraggiato dallo sguardo apparentemente torvo di Katsuki, aveva come improvvisamente ricordato chi fosse quel bellissimo giovane Hero di sedici anni. 

"Kacchan…" chiamò Izuku, tuttavia stavolta la pronuncia sembrò come un appunto mentale per non dimenticarsi un nome appena sentito. 

Kacchan non poteva sopportare tutto questo, si sentiva semplicemente in colpa perché era stato lui a farsi salvare da quel maledetto proiettile. Ora capiva perché Reverse l'aveva fatta franca durante tutte le sue rapine. Sotto al tavolo, continuando a guardare Izuku parlare a proposito di quanto fosse buona quella colazione, strinse intensamente un pugno, lasciando che le sue unghie scavassero il più possibile delle mezzelune nella pelle. 

Voleva solo trovare un modo per evitare che le lacrime per quella triste immagine sarebbero cadute e lo avrebbero reso debole. 

Izuku si portò la mano alla tempia: aveva molto spesso delle fitte e Kacchan aveva capito che quando succedeva qualche altra manciata di ricordi veniva cancellata inesorabilmente. Deglutì un magone veramente pesante giù per la gola. 

"Ricordi la prima volta che All Might ti ha dato l'One for All?" domandò di getto.

Il verdino corrucciò le sopracciglia, cercando di ricordare. I suoi ricordi mostravano un uomo scheletrico dinanzi a un bellissimo tramonto solo che non riusciva a vederne il volto né a sentirne la voce. Doveva però essere qualcosa di importante, visto che lui era in ginocchio sull'asfalto e piangeva.

Sollevò lo sguardo di nuovo a quel ragazzo che improvvisamente era un estraneo. Izuku aveva un vuoto nella mente, iniziò a guardarsi perfino intorno. Dov'era? Provò una sensazione di rabbia incontrollata incredibile: perché sentiva tutto questo? 

Mentre stringeva rabbiosamente le palpebre sentì un calore in tutto il corpo e una luminescenza filtrare da sotto le sue lunghe ciglia scure. Curioso, si sorprese di vedere dei segni rossi e luminosi sul suo corpo. Sentiva una forza incredibile, adrenalina pura. 

"Deku! Fermati subito!" esclamò Katsuki alzandosi dal tavolo con gli occhi spalancati.

"K-Kacchan… non so come fare…" pigolò terrorizzato Izuku. 

Era l'One for All al cento per cento: se avesse rilasciato un colpo, anche il più semplice, la cucina, anzi tutta la casa Bakugo, sarebbe saltata in aria! E i genitori, al ritorno del loro lavoro, avrebbero trovato solo macerie!

Kacchan afferrò Izuku per un polso e lo trascinò fuori, correndo verso qualche zona dove rilasciare il Quirk non avrebbe causato danni. Prese il cellulare e chiamò rapidamente All Might spiegandogli il tutto. 

Come aveva immaginato, sarebbe bastato far rilasciare quella potenza, anche se il contraccolpo sarebbe stato duro per il corpo di Deku, un po’ come inizialmente. Cosa poteva fare? 

Nel suo fiume di pensieri, si ritrovò con Izuku ancora sull'orlo di dover esplodere come una bomba ad orologeria, in mezzo a un campo incolto con alberi e lo scheletro di un edificio prossimo alla demolizione. 

"Faremo un favore agli addetti" mormorò, voltandosi verso il verdino. "Deku, ascoltami: devi cercare di controllare il tuo Quirk, hai capito?".

"Ma non so come fare!".

Katsuki gli fece vedere due esplosioni dalle sue mani; la prima fu leggera, la seconda molto potente. Izuku parve capire e si concentrò il più possibile e poco a poco quei simboli rossi svanirono, ma la situazione non era delle migliori. 

"Deku, lo vedi quello scheletro di un vecchio palazzo?" indicò il biondo. L'altro annuì. "Puoi anche scaricare lì il tuo Quirk".

"Come dovr-". Lei parole del verdino si spensero, così come il suo Quirk: si ritrovò a cadere sull'erba, senza più coscienza...

 

Izuku guardava quella donna che continuava a parlargli con le lacrime agli occhi; anche se da qualche parte nella sua mente le sembrava quasi familiare, non la conosceva. L'altra bionda insieme a un uomo dall'aspetto bonario neanche li conosceva. Sentiva solo un qualcosa di molto strano al petto nel vedere un ragazzo della sua stessa età al suo fianco. 

Dopo il quasi-incidente dell'One for All, Izuku sarebbe stato supervisionato in continuazione, perfino alla U.A. dove sia All Might sia Aizawa avevano insistito nel farlo continuare a presenziare alle lezioni.

Anche se aveva perso la maggior parte dei suoi ricordi, riusciva ancora a eccellere nello studio grazie al fatto che prendesse appunti in continuazione, come abitudine del suo vecchio sè.

Secondo Shiawase-san se il ritmo di quell’erosione sarebbe progredita con maggior rapidità, avrebbe reso Izuku completamente un guscio vuoto, come un bambino piccolo che avrebbe dovuto imparare a fare le cose da capo. 

Era come una corsa contro il tempo; durante quelle settimane, Recovery Girl e altri importanti medici si erano riuniti per aiutare quel ragazzo a tornare se stesso ma non l'unica soluzione era stata sempre e solo una: convincere Reverse ad annullarne l'effetto, nell'ipotetico caso che sarebbe anche solo stato possibile. 

Il verdino poi si era ritrovato in un'aula piena di ragazzi tutti diversi. Non ne aveva riconosciuto neanche uno, neanche quando si erano presentati. Per un momento si era ritrovato a percepire una sensazione vaga, lontanamente familiare ma quando si era concentrato aveva sentito delle fitte alla tempia e aveva evitato.

"Non fatelo sforzare" ricordò Aizawa, entrando in classe. 

Tutti si sedettero, Izuku prese un quaderno dallo zaino e quando si voltò notò Eijiro che gli sorrise. Per un momento rimase a contemplare quel rosso crinito il cui sorriso scese leggermente man mano che passarono i secondi, uno dopo l'altro, sempre più veloci.

"Che succede, Kirishima?" chiese Aizawa. 

"Non lo so, Midoriya mi sta fissando ma non si muove" ammise l'altro. "Tutto bene?".

Izuku spalancò gli occhi, il suo respiro iniziò a diventare sempre più rapido dal naso e il suo corpo a tremare leggermente. Poi, come un fischio acuto gli attraversò la mente come una freccia infuocata, si ritrovò ad artigliarsi la testa, respirando a fatica. Eijiro gli fu subito al fianco, Katsuki anche e Aizawa.

"Midoriya, calmati. Va tutto bene!" provò l'uomo.

Per ironia della sorte, il verdino dalle palpebre strette intravide dei ricordi ancora più sfocati di se stesso, un ragazzo dall'esplosivo carattere e poi un uomo con i capelli bianchi e gli occhi verdi che gli tendeva una mano. Per un singolo attimo percepì come una donna dai neri capelli e un mantello addosso che lo chiamava con evidente preoccupazione. 

Lui era Izuku Midoriya.

Vero…?

Quando tornò in sé si ritrovò abbracciato a Katsuki, seduti in mezzo alla classe, con il resto dei ragazzi che li osservava in silenzio. Accanto alla cattedra, vicino ad Aizawa, c'erano anche Recovery Girl e All Might. 

Nessuno avrebbe avuto da ridire su una relazione così forte, anche se a volte un po’ sbilanciata per qualche eccesso di rabbia.

"Va meglio?" domandò il biondo, senza staccarlo.

Izuku annuì leggermente ma non rispose. Era scosso perché le sue convinzioni circa la sua identità cominciavano a sgretolarsi sul dubbio che forse quell’Izuku Midoriya non era la sua vera identità.

A un certo punto, si udì un colpetto alla porta della classe: Hitoshi Shinso era visibilmente imbarazzato da come cercava di infilare la testa nelle bende di EraseHead avvolte intorno al suo collo e parte delle spalle. 

"Scusate l'intromissione ma i fatti corrono come lepri qui alla U.A." disse, portandosi accanto a Izuku che lo fissò con aria vuota. "Midoriya è un mio amico, mi ha dato speranza e mi ha fatto capire che il mio Quirk non è quello di un Villain. Vorrei provare a fargli il lavaggio del cervello per aiutarlo".

"Scordatelo, Faccia da Zombie!" ringhiò Katsuki, stringendosi ancor di più Izuku al petto.

Shinso negò piano: "Non parlo di fargli ulteriormente del male ma di provare a ibernare la sua mente prima che vengano distrutti altri ricordi. Posso farlo; mi sono allenato per estendere la durata del mio controllo e di fermarlo anche quando chi è sotto tiro è lontano. Nel frattempo potremo avere un vantaggio per cercare una cura".

"Potrebbe essere un'idea, ma i ricordi di Midoriya sono sempre più vaghi. Non riconosce né la sua famiglia, né i suoi amici" sospirò pesantemente Recovery Girl.

Shinso socchiuse gli occhi nel notare la piccola mano di Izuku stretta dentro quella di Katsuki. Forse poteva fare leva su quello?

"Conosci questo ragazzo?" chiese il viola crinito, indicando Katsuki che si ammutolì.

Deku guardò prima l'indice di Shinso poi il volto speranzoso del biondo e si concentrò. Per un attimo sentì una fitta e in quell'oblio di ricordi e di voci sconnesse trovò, senza neanche sapere come, un nome.

"Katsuki Bakugo" rispose. 

"E’ il suo nome?" continuò il ragazzo, paziente. Izuku annuì convinto. "Sai che lui è il tuo ragazzo?".

Izuku arrossì un po', guardando il biondo dolcemente: era felice, davvero. Shinso fece un cenno ai professori, guardò il biondo che acconsentì a sua volta e pensò di attivare il suo Quirk.

"Come hai detto che si chiama questo ragazzo?".

"Kacchan".

Shinso sospirò pesantemente, alzandosi in piedi dalla posizione accovacciata in cui si era messo. Guardò i professori, infilandosi le mani in tasca: il suo volto esprimeva semplicemente amarezza.

"Dormi, Midoriya. E riposati, siamo tutti con te. Bakugo non ti lascerà" ordinò.

Il giovane Hero chiuse gli occhi e si afflosciò mollemente tra le braccia sicure di Katsuki che si rialzò senza alcuna fatica.

"Io credo che potremmo convincere Reverse con il Quirk di Shinso!" esclamò Ashido, speranzosa. "Perché non ci abbiamo pensato prima?".

"Non è così che funziona; non abbiamo ancora capito quanti Quirk ha Reverse, oltre all’erosione della memoria, all’invisibilità e al potenziamento muscolare per contrastare attacchi diretti e sicuramente un approccio scontato come quello di impiegare Shinso non funzionerebbe. Da quando è stato portato in prigione non ha detto neanche mezza parola" spiegò Aizawa.

"Giusto… perché il Quirk di Shinso si attiva solo se l'altro risponde" ricordò Denki, deluso.

"Perché Midoriya-chan ha avuto quella reazione guardando Kirishima-chan?" prese parola Tsuyu. 

Katsuki guardò prima Eijiro poi il volto apparentemente sereno di Deku non riuscendo davvero a trovare un motivo; incredibilmente, fu Shoto a fornirne uno, un dettaglio che apparentemente era stato dimenticato.

"Reverse è come il sosia di Kirishima; probabilmente Midoriya deve aver trovato una similitudine ed il suo corpo ha reagito di conseguenza, come se fosse stato un allarme".

"Non mi sorprende; dopotutto chi studia alla U.A. impara molto presto ad affinare i propri sensi per essere pronti a scendere in qualunque battaglia" rispose Shota, pensieroso. 

 

Vieni, Izuku. Vieni e portami l'One for All…

 

Fu un attimo: Izuku spalancò gli occhi completamente fissi nel vuoto, attivò l'One for All e saltò via dalla finestra, dirigendosi verso nord-est. 

"DEKU!" chiamò inutilmente Katsuki, affacciandosi. Non lo vide già più. Si voltò con rabbia verso i professori scioccati ma poi si avventò sul bavero dell'uniforme di Shinso. "Che cazzo gli hai detto di fare, eh?!".

"Calmati, Bakugo! Gli ho detto semplicemente di dormire, non di andarsene chissà dove!". Tuttavia Shinso fu colto da una terribile intuizione, tanto da sbattersi una mano in fronte. "Cazzo! Non ci ho pensato, dannazione!".

"Di che cosa stai parlando, Shinso?" domandò ovviamente Aizawa, socchiudendo gli occhi.

"Il mio controllo mentale potrebbe essere interferito da un Quirk di Telepatia. Se nel malaugurato caso quel Reverse lo avesse appena usato, potrebbe essere un problema! Se non rilascio altri ordini, la persona a cui ho fatto il lavaggio del cervello potrebbe eseguire un altro ordine… ho scoperto questo difetto del mio Quirk per puro caso!".

Kacchan ringhiò ferocemente, come una bestia selvaggia.

"Perché non ci hai pensato? Se Deku è stato richiamato lì fuori vuol dire che quel pazzo di Reverse ha anche un Quirk Telepatia? Un Hero pensa sempre a tutte le fottute evenienze per non farsi cogliere impreparato! Ora come ora Deku è come un civile, va salvato a tutti i costi!".

"Dobbiamo seguirlo. Non possiamo lasciarlo andare così" prese parola Shoto, correndo fuori dall'aula per prendere il suo costume e dirigersi verso la stessa direzione di Deku.

"Ma come facciamo a seguirlo? Dove sarà andato?" gemette Eijiro, scuotendo il capo.

Aizawa tirò fuori il suo cellulare, scorse su qualche applicazione e la puntò in faccia ai ragazzi. "Tutti voi, per evitare problemi del calibro della Lega dei Villain, avete un GPS installato nello stemma della vostra uniforme scolastica e uno nel fodero interno del vostro costume da Hero".

"Aizawa senpai, dove si sta dirigendo Midoriya?" chiese Denki. "Non possiamo rimanere qui quando un amico ha bisogno di noi!".

"No, invece non vi muoverete da qui: ci penserà Endeavor a inter-". Bakugo scattò fuori dall'aula interrompendo l'uomo corvino. "Bakugo, torna immediatamente qui!".

Yagi Toshinori sospirò con un lieve sorriso; questa generazione di Hero era molto promettente, dei pulcini che stavano rapidamente maturando in bellissimi cigni ed era orgoglioso di poterli seguire e crescere...

 

Reverse era riuscito a farsi consegnare le chiavi della sua cella da un poliziotto idiota ed era evaso. Il suo signore, All for One che gli aveva dato un Quirk di Manipolazione dell'Aria che usava per proteggersi o per volare e un Quirk Invisibilità, oltre a uno di potenziamento fisico per sopravvivere ad attacchi a stretto raggio d’azione. 

Inoltre gli aveva detto che se gli avesse portato il Nono Possessore dell'One for All allora avrebbe guadagnato un Quirk straordinario oltre che fare ciò che avrebbe ritenuto più giusto con lui. 

Come incentivo gli aveva fatto dono di un Quirk Telepatia. Lo aveva usato inconsapevolmente, per provare e quando aveva trovato Izuku sotto l'effetto di un Lavaggio del Cervello anche molto semplice da spezzare, gli aveva ordinato di raggiungerlo. 

All for One gli aveva detto che all’Accademia U.A. un promettente Hero aveva agito in buona fede per aiutare un amico ma aveva fatto un errore imperdonabile e lui ne aveva approfittato. Reverse aveva sorriso e aveva messo subito in gioco il suo nuovo Quirk Telepatia…

 

Izuku gli era dinanzi, con l'espressione vuota, immobile e in attesa di un nuovo ordine. 

Reverse si sorprese di una velocità simile e nel mentre che girava intorno al piccolo Hero si chiese se All for One gli avrebbe dato un Quirk del genere. Avrebbe sempre ricordato la notte in cui, mentre fuggiva da una rapina, si era imbattuto in un uomo senza volto che gli aveva parlato del suo sogno di un mondo migliore, dove tutti avrebbero avuto parità e lui aveva accettato.

Il suo Quirk Erase Memory era stato potenziato come se fosse stato un virus distruggi neuroni. Tutte le persone che avevano avuto la sfortuna di essere colpite erano morte dopo due mesi di sottile agonia. L’unico modo per spezzare il controllo sarebbe stata la morte, sia per la vittima sia per chi lo esercitava. 

Per questo motivo Reverse non si sarebbe mai fatto sconfiggere nè perdere la vita. 

"Dobbiamo andare, Izuku. Presto non soffrirai più" gli sussurrò Reverse, in un orecchio. Gli premette un dito sul torace, dove il verdino era stato colpito. "Tranquillo, ho rallentato l'effetto così che potrai vivere un po’ più a lungo. Sei un tipo interessante".

Colto da curiosità, Reverse gli passò la mano tra i capelli, tastandone la morbidezza. Annusò qualche ciocca, sbuffando una risatina. All for One poteva aspettare dopotutto. Non gli era mai capitato di averlo duro in presenza di un ragazzo ma era da tempo che non faceva sesso e quella era proprio una bella occasione.

"Il mio nome è Rin Otsukamura. Ho diciannove anni e sono di Hokkaido" si presentò, sfiorando le labbra del verdino. "Hai proprio delle graziose lentiggini, Izuku-kun". L'altro ebbe un leggerissimo fremito. "Spogliati per me".

Le mani di Izuku si portarono ai bottoni dell'uniforme grigia che indossava, poi alla camicia e si allentò la cravatta. Le dita corsero alla cintura ma le mani di Rin lo fermarono. 

"No, questo lo farò io" rise languidamente.

Fece per allentare la cintura dalla fibbia quando vide una bestia furiosa avvicinarsi con delle esplosioni continue dalle mani. Rin ringhiò ma rimase fermo, portandosi il collo di Izuku nella piegatura del suo braccio.

"Lascialo subito andare, pazzo maniaco!" ruggì Katsuki. Notò che i pantaloni di Izuku erano stati quasi slacciati e avvampò di una collera incredibile. "Che cosa gli hai fatto?!".

"Ringrazia che mi hai interrotto sul più bello!" sbuffò l’altro, tornando poi a sogghignare minacciosamente. "Ti consiglio di fermarti o gli spaccherò il collo e ti assicuro che sono molto più potente di quello che sembra!".

Katsuki rimase fermo continuando a guardare Izuku in una posizione molto sfavorevole e il nemico che pareva essersi addirittura potenziato.

"Lo porterò da All for One. Lui mi darà un Quirk straordinario e di questo ragazzo potrò farne ciò che voglio quando prenderà il suo Quirk. Doppia ricompensa per me!" sogghignò Rin, accarezzando la guancia di Izuku.

"Ti sta solo usando, come tutti quelli che hanno avuto la pessima idea di starlo a sentire!" ringhiò Katsuki, divaricando maggiormente una gamba. 

Rin rise. "Certo, come no! Ma sta di fatto che io ho vinto e tu hai perso. Dimenticati di questo bocconcino; con il controllo della mente del tuo amico e il mio Quirk di cancellazione della memoria è praticamente un mio burattino!".

Cazzo! Katsuki non sapeva che fare! Se Shinso…!

"K-Kacchan…".

Sia il biondo sia il rosso ebbero la stessa espressione basita: Izuku aveva parlato, flebilmente e i suoi occhi avevano ripreso una certa luce. Che Shinso avesse eliminato l'influsso del suo Quirk? Non lo sapeva ma poteva avere un'occasione!

Curioso come la telepatia aveva momentaneamente connesso la mente di Katsuki e quella di Shinso!

D'un tratto alle spalle di Rin accrebbe un enorme e acuminato spuntone di ghiaccio: dall'alto piombò una fiammata talmente potente che andò a liquefare un condizionatore d'aria poco distante. 

Katsuki ne approfittò immediatamente e si lanciò con una doppia esplosione dal palmo delle sue mani, volando verso Rin che si era messo a saltare facendo dell'aria una sorte di trampolini invisibili. 

L'attenzione di quest'ultimo era concentrata a evitare gli attacchi di Shoto e quelli di Endeavor: perfetto! Katsuki arrivò a bloccargli il polso del braccio che tratteneva Deku, si piroettò Rin verso di lui che lasciò andare il verdino e gli fece esplodere un Ap Shot in faccia. 

Endeavor afferrò prontamente Rin per le spalle e utilizzò la sua mossa speciale Prominence Burn sebbene in quantità notevolmente ridotte perché dopotutto era un ragazzo e non un High End Noumu. Shoto creò uno scivolo di ghiaccio per attutire la caduta di Izuku.

Katsuki si gettò subito per afferrare a sé quel piccolo corpo e proteggergli la testa con le braccia: il ghiaccio era comunque duro e colpire un punto delicato avrebbe creato certamente danni irreparabili. L'impatto fu duro ma almeno si ritrovarono sul tetto e non nel vuoto.

"All for One…" pigolò Rin. "Quirk… Izuku…".

Il colpo di Endeavor lo aveva stordito e bruciato il mantello ma nonostante tutto aveva risparmiato le parti vitali e il ragazzo se l'era cavata con qualche bruciatura sul viso e sulle mani. 

"Chi è All for One?" chiese Endeavor.

Improvvisamente il corpo di Rin si irrigidì e quest'ultimo iniziò a urlare in preda al dolore. Endeavor fu costretto a lasciarlo andare: da profonde e rapide spaccature sulla pelle, iniziò a crescere una potente luce calda. Shoto pensò bene di alzare delle barriere di ghiaccio che schermarono perfettamente una violenta esplosione.

Durò tutto pochi attimi ma fu chiaro che cosa era accaduto. Il fallimento di Rin aveva attivato il meccanismo di auto-distruzione che All for One aveva inserito in uno di quei Quirk prestati.

"Shoto, DynaMight, andate. Portate Deku in un ospedale".

I due ragazzi obbedirono, lasciandosi alle spalle solo la sagoma di Rin, o Reverse, ancora impressa a mo' di eterna scottatura su quel tetto della fine

 

Izuku si era svegliato subito dopo che Rin era stato ucciso brutalmente dal Simbolo del Male e aveva continuato a trascorrere la sua giornata normalmente, senza emettere parola, incapace inizialmente di come camminare. 

Nel frattempo,  Katsuki e Shoto erano stati messi in punizione da Aizawa per aver agito sconsideratamente, senza seguire gli ordini di un insegnante. La loro punizione? Pulire il dormitorio per una settimana e seguire Izuku per poterlo aiutare al meglio.

Il verdino si era portato verso di loro, una mattina dopo ben sei giorni di riposo nella sua stanza, quasi pretendendo di aiutarli. Inizialmente i due non avevano visto di buon occhio quell'aiuto ma visto che i ragazzi della U.A. facevano più spazzatura di un intero edificio di persone, pensarono che velocizzare il tutto sarebbe stato accettabile.

Izuku era sempre stato abbastanza capace nel pulire e sembrò davvero che tutto potesse ricominciare, poi il verdino era rimasto a fissare il vuoto da una finestra, la scopa era caduta e lui si era ritrovato sul pavimento…

 

Baci. Carezze. Gemiti. Passione.

"Mi sei davvero mancato" ammise delicato Katsuki, lasciando baci sul petto di Izuku, scendendo sempre più giù al suo stomaco. "Non dovrai mai più pararmi il culo".

"Il mio corpo si è mosso da solo. Sai che lo rifarei altre mille volte se necessario. Siamo Hero, dopotutto" sorrise Izuku, prendendogli il viso tra le mani. Accarezzò le guance con i pollici e sorrise dolcemente. "Quando mi sono svegliato i miei ricordi erano tornati ma se oso anche solo immaginare di perderti per sempre…".

Kacchan allungò il collo per zittirlo con un bacio e mordicchiargli le labbra. 

Non voleva più ripercorrere quelle difficili giornate. 

Non voleva più sentirsi male nel vedere la persona che amava di più al mondo spegnersi sotto ai suoi occhi.

Non voleva più sentirsi così impotente.

"All for One non si fermerà mai. Pensi che Rin potesse portarci da lui?".

"Rin? Chi sarebbe?".

"Rin Otsukamura. Era il nome di Reverse" spiegò Izuku, l'altro lo prese per le gambe, facendo aderire le loro virilità insieme. "Mi dispiace molto… anche lui aveva dei sogni".

"Non devi dispiacerti per lui! Sai che cosa ha cercato di farti mentre tu non eri te stesso?!" scattò il biondo. “Voleva violentarti, ecco cosa!".

"Non ricordo nulla, solo il suo nome. Che era di Hoakkido e che aveva diciannove anni" ammise Izuku. 

Katsuki si chinò su di lui e iniziò a banchettare sul suo basso ventre, stringendo forti i suoi fianchi. Non voleva più sentire nulla di Rin, voleva solo godersi ciò che gli era mancato: il suo Deku.

"Kacchan" boccheggiò Izuku, rovesciando la testa oltre le spalle che sollevavano il suo busto. L'altro lo guardò, sbattendo le palpebre. "Non ti dimenticherò mai".

Katsuki sogghignò; lo sapeva ma ora che Deku glielo aveva detto sentiva un calore nel petto. Ah, questa era nitroglicerina per infiammare i sentimenti che provava per lui. Deku gli premette una mano contro i capelli, facendolo fermare.

"Questa sera mi prenderò cura io di te" sussurrò con voce roca e guardandolo negli occhi. 

Quelli non erano occhi di di un Deku debole; quello era lo sguardo determinato di un Hero. 

Ma quegli smeraldi erano la dimostrazione più pura e spontanea di un amore che non si sarebbe mai e poi mai spento.

 

The End

 
  
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Boku no Hero Academia / Vai alla pagina dell'autore: NightWatcher96