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Autore: Severa Crouch    26/12/2021    6 recensioni
[Questa storia partecipa all'iniziativa "Regali d'inchiostro tra i tavoli del pub" indetta dal gruppo Facebook "L'angolo di Madama Rosmerta"] "Questa storia è candidata agli Oscar della Penna 2023 indetti sul forum Ferisce la penna".
Asteria ha un segreto di cui nessuno è al corrente.
Nemmeno sua sorella Daphne ha mai scoperto perché sul polso porta sempre un elastico rosso. È solo uno sciocco fermacapelli, dice lei, però non lo toglie mai. Nemmeno il giorno del matrimonio, quando rimane occultato sotto i lunghi guanti di seta bianca, e nemmeno durante la prima notte di nozze, quando Draco l’ha spogliata di tutto, ma lei ha fermato i capelli, perché non le togliesse anche quel sottile cerchio di spugna.
“Sciogliti i capelli, Ria,” le sussurra.
“Poi mi vanno negli occhi, sai che non lo sopporto,” mente. Lo sguardo va in un angolo della camera da letto e mormora sottovoce: “Per favore.”
“Cosa?” domanda Draco, distratto dalla cravatta che non riesce a sciogliere. Asteria si avvicina e lo aiuta. “Lascia fare a me, la rovinerai.”
Asteria chiude gli occhi mentre consuma la prima notte di nozze tra le braccia di Draco, simula gemiti di dolore in gemiti di piacere e dissimula lacrime
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Astoria Greengrass, Fred Weasley | Coppie: Astoria/Fred
Note: AU, Soulmate!AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, II guerra magica/Libri 5-7
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Colori sbagliati

 Asteria Greengrass/Fred Weasley - Soulmate!AU



A Bessie

Maestra di angst, scrittrice di talento, compagna di bevute.
Buone feste, da zia Sev!

 



Asteria ha un segreto di cui nessuno è al corrente. 

Nemmeno sua sorella Daphne ha mai scoperto perché sul polso porta sempre un elastico rosso. È solo uno sciocco fermacapelli, dice lei, però non lo toglie mai. Nemmeno il giorno del matrimonio, quando rimane occultato sotto i lunghi guanti di seta bianca, e nemmeno durante la prima notte di nozze, quando Draco l’ha spogliata di tutto, ma lei ha fermato i capelli, perché non le togliesse anche quel sottile cerchio di spugna.

“Sciogliti i capelli, Ria,” le sussurra.

“Poi mi vanno negli occhi, sai che non lo sopporto,” mente. Lo sguardo va in un angolo della camera da letto e mormora sottovoce: “Per favore.”

“Cosa?” domanda Draco, distratto dalla cravatta che non riesce a sciogliere. Asteria si avvicina e lo aiuta. “Lascia fare a me, la rovinerai.”

Asteria chiude gli occhi mentre consuma la prima notte di nozze tra le braccia di Draco, simula gemiti di dolore in gemiti di piacere e dissimula lacrime di dolore in quelle di gioia. È diventata abile a confondere le acque, a depistare gli incauti.

 

***

 

Rosso è il colore del Natale, rossi sono gli addobbi di Hogwarts nel 1995. Rosso è anche il colore di Fred Weasley, un sogno per una ragazzina del terzo anno che, a malapena, ha acquistato il permesso per andare a Hogsmeade. Si è candidata come volontaria per testare le Merendine Marinare, e rosso è anche l’incarto del Torrone Sanguinolento che testa fino a farsi trovare priva di sensi nel bagno infestato dal fantasma di Mirtilla Malcontenta.

“Dovresti fare attenzione,” le consiglia Fred. “Non esagerare.”

Asteria si perde negli occhi celesti del ragazzo, annuisce incapace di nascondere di distogliere lo sguardo dal celeste degli occhi di Fred. Lui le sussurra “brava,” e le fa una carezza sul volto, o le dà un buffetto, non l’ha mai capito perché nel momento in cui Fred Weasley le ha sfiorato il volto, Asteria si è sentita sciogliere. Se chiude gli occhi le sembra ancora di risentire il calore di quel tocco che ne avrebbe annunciati altri, nei mesi successivi.

Perché è assurdo pensare che mentre la scuola è invasa dalle studentesse di Beauxbatons, Fred Weasley scopre che gli piace osservare le labbra di Asteria che si incurvano in un sorriso e le guance di lei che si colorano di rosso. “C’è un po’ di rosso anche su di te,” le sussurra il giorno in cui le loro dita si intrecciano per la prima volta e sembra quasi che siano stati colpiti da una scossa leggera.

“Dici che è sbagliato?” domanda Asteria. Le hanno detto che è pericoloso dare confidenza ai ragazzi più grandi, che dovrebbe stare nella sua sala comune, attaccata alla gonna di Daphne.

“Non c’è niente di sbagliato, Ria,” le sussurra Fred, “tu mi piaci.”

“Mi dicono che sono solo una bambinetta.”

“L’apparenza inganna.” Fred tira fuori dalla tasca una Crostatina Canarina e continua, “dicono che questa sia solo una crostatina.” Ridono complici, Fred l’attira a sé e lei sente lo stomaco andare sottosopra per quella vicinanza improvvisa. Il respiro si sospende quando Fred Weasley le accarezza il volto e i loro nasi si sfiorano.

“Sai di buono, Ria.”

“Come una crostatina?”

“Molto meglio di una crostatina.”

Rosso è il colore del drago di fuoco che ha inseguito la Umbridge, quello della Casa di Grifondoro e del maglione di lana che la signora Weasley regala al figlio per Natale e, anche se è deformato e impreciso, Fred dice sempre che è il regalo più bello che possa desiderare.

Quando indossa il maglione della mamma, Fred lo scambia con quello di George, e le fa l’occhiolino, chiedendole di stare al gioco, mentre George si spaccia per Fred, forte della F sul petto, e Fred va in giro con un maglione verde e una grande G sul petto.

“Forse dovrei dire alla mamma che anch’io voglio un maglione verde,” le dice un giorno passandole una scatola di Calderotti. Ria ne prende uno. Le mani non le tremano più mentre lo scarta. “Perché?”

“Così avrei qualcosa di verde anch’io, come te,” le ha sussurrato, si china a posarle un bacio sulle labbra. Il respiro di Asteria si mozza, e quello è solo il primo di tanti, tantissimi baci. Ci sono un’infinità di regole che Fred Weasley ha violato nel corso della sua vita, baciare Asteria Greengrass è stata una di quelle. Ma i loro occhi sono della stessa tonalità di azzurro cielo e il profumo che hanno in testa, che sa di casa e futuro, ha trovato un senso solo quando si sono incontrati.

Quell’anno, Asteria ha incantato dei ferri da maglia e confezionato un maglione per Fred. Ha scelto lana verde di qualità pregiata, quella che non pizzica, lo ha incartato e lasciato che comparisse sotto l’albero di Natale di Fred, il biglietto recava solo la scritta “Qualcosa di verde.”

 

***
 

Dicono che i Malfoy siano solo forma e che la sostanza si modelli sulla base della linea materna. Così Asteria scopre che le rigidità di Lucius appartengono a Magda Rowle, la compianta moglie di Abraxas, che Draco è un Black, fatto e finito, e che Scorpius è destinato ad essere un Greengrass, con l’animo gentile e alla ricerca del vero amore.

“I colori sono sbagliati”, sospira quando le mettono in braccio un esserino tremante e dall’aria anemica. È bianco, ghiaccio, roseo, Asteria guarda in un angolo e scoppia a piangere: “Non riesco a evitare di pensarlo, perdonami.”

Le scuse, però, dovrebbe rivolgerle a Draco e a suo figlio, che è venuto al mondo senza alcuna colpa e cosa ne sa lui dei colori sbagliati, cosa ne sa che il platino non è il rosso e che avrebbe scelto qualsiasi colore pur di essere amato dalla madre.

Asteria guarda le lenzuola impregnate di sangue, è maledetto, le hanno detto. Ti consumerà, ha profetizzato Narcissa, e lei prega che sia così, lo prega ogni sera, “speriamo presto,” perché è di rosso sangue che è lastricata la strada che la conduce da Fred.

Sangue come le piaghe che lasciavano le punizioni della Umbridge, sangue come le vesciche scoppiate quando si è tolta le scarpe dopo il Ballo del Ceppo, sangue come quello che ha distrutto la sua vita.

 

***

 

“Sei in ritardo, Ria, mi ero preoccupato,” le ha detto Fred sul finire di febbraio del 1998 con i Mangiamorte e i Ghermidori che riempiono le strade di Hogsmeade e loro due che si sono nascosti tra i boschi di pini innevati. Asteria lo ha corretto: “Ho un ritardo, Fred, di una settimana. Quando ho visto il diario ho iniziato a tremare.”

“Sei sempre in ritardo, ma questa volta temo che tu sia in anticipo,” scherza lui, la mano scende ad accarezzarle il ventre. “È una notizia bellissima.”

“Il mio sangue è maledetto, Fred,” sospira spaventata. Gli echi della maledizione della sua famiglia le appaiono come presagi funesti e persino i fondi di caffè a Divinazione hanno assunto significati infausti.

“Queste sono sciocchezze che dite voi Purosangue. Nessun sangue è maledetto, di certo, non il tuo.” Fred la stringe a sé e la bacia, le sistema la sciarpa e il berretto di lana perché non prenda freddo. Festeggiano, anche se il mondo cade a pezzi. Fred le dice sempre che, soprattutto quando le cose vanno male, è il caso di festeggiare e fare ancora più casino, perché il male non abbia la meglio.

“Ma come faccio con la scuola?” domanda incerta. “Prima o poi salterà fuori la notizia.”

“Ria, sei spaventata, lo capisco. Ci sposeremo non appena finirà la scuola. Scommetto che non vuoi trascorrere un altro anno con la gestione Piton and Carrow.”

Asteria scuote la testa. No, Hogwarts non era un posto dove voler rimanere e l’immagine di un bambino dalla chioma rossa e gli occhi color del cielo le sembra una prospettiva più allettante. E cosa importa se creerà scandalo in famiglia, se Daphne la guarderà dall’alto in basso, se la Parkinson le sussurrerà che è una troietta, non importa, le basta guardare Fred per capire che quel bambino lo vuole. 

Rosso è il sangue che ha lasciato Fred sulla pietra di Hogwarts. Rosso è il sangue che, alla vista del corpo di Fred, ha iniziato a colare tra le sue gambe. Nessun elfo domestico è mai riuscito a smacchiare il punto del pavimento in cui due gocce del loro sangue si mescolano. 

Il mondo di Asteria crolla insieme alla scuola, la guerra, gli ideali della sua famiglia, che sì, non sono così convinti, ma tutti, tutti, tutti erano Mangiamorte, o sostenitori dei Mangiamorte e la sua storia con Fred Weasley, il suo pianto al funerale, è solo una parentesi di rispettabilità in una famiglia destinata a marcire.

“Allora non tutti i Greengrass erano persi,” ha mormorato Hermione Granger durante l’elegia funebre di Fred Weasley, mentre la piccola Ria veniva consolata da George, con indosso un maglione rosso e una F sul petto che fa troppo male a guardarlo. “Ce lo siamo promessi con Fred,” le ha sussurrato con la voce incrinata dal dolore, “se qualcuno di noi due fosse morto in battaglia, l’altro sarebbe andato al funerale con il maglione dell’altro.” 

 

***

 

Nessuno ha mai scoperto perché Asteria Greengrass è finita al San Mungo subito dopo la guerra. Nemmeno Daphne lo sa, crede che sia stata ferita da una maledizione di rimbalzo. Ha dato la colpa a Dolohov, finito ad Azkaban senza poter smentire quella ricostruzione e dire che lui, la piccola Ria, nemmeno l’ha incrociata per sbaglio.

È in mezzo al bianco asettico del San Mungo che il rosso dei capelli di Fred risalta come una dalia primaverile. Asteria lo osserva tra le palpebre socchiuse. È debole e ha perso molto sangue. Lui sorride e le sussurra allegro: “Lo sapevo, Ria, siamo anime gemelle.”

“Ma cosa significa?”

“Sono diventato il tuo Guardiano, per il tempo che ti rimane da vivere.”

“Ed è molto?”

“Non posso fare spoiler, sono piuttosto severi quassù.”

“Ma gli altri ti possono vedere? George?” Fred scuote il capo. “No, Ria, solo le anime gemelle si possono vedere.”

“Cosa devo fare?” domanda incerta. Vedere Fred e non poterlo toccare, non sentire più il suo profumo, è una pena che non credeva di dover affrontare. 

“Andare avanti,” le dice, “lo faremo insieme.”

È così che Ria Greengrass lega al polso l’elastico rosso, quello che una volta le ha donato Fred Weasley, e non lo toglie più. Lo annoda nervosamente intorno a un dito quando Draco Malfoy si presenta a casa Greengrass e la chiede in sposa.

“Cosa dovrei fare?” domanda a Fred in lacrime, perché lei non può sposare Malfoy che ha tutti i colori spaiati. 

“È un’anima a pezzi, Ria, insegnagli la gentilezza.”

“Ha i colori sbagliati,” pigola.

“Nemmeno George ha i colori giusti per te. Lo sai, cercarli è una battaglia persa. Io non vado da nessuna parte.”

“Come puoi assistere a questo?” Le lacrime premono per uscire e la voce si strozza in gola mentre cerca di far ragionare Fred e fargli capire che no, proprio non può sposare Malfoy. Non può sposare Malfoy e nessun altro, perché il suo amore è morto a Hogwarts, è andato perduto insieme al loro bambino e il Guaritore le ha detto che un altro figlio potrebbe esserle fatale.

“Draco è il tuo destino,” le sussurra Fred. Così, Ria china la testa e accetta il fato. “Ti troveranno un altro marito e non è detto che un’anima salda sia meglio di un’anima a pezzi. Draco sarà il tuo alleato più prezioso, non sottovalutarlo, Ria. Il tuo mondo non è cambiato poi molto.” 

“E sia.”

 

***

 

La nascita di Scorpius ha accelerato l’effetto della maledizione del sangue e lei si è lasciata consumare. Ha finto di assumere le pozioni, ha svuotato calici di filtri curativi a suon di Evanesco per non rimanere separata da Fred un giorno in più del dovuto.

“Scorpius non ha colpe,” l’ha consolata Fred durante le prime notti dopo il parto, quando lei non riusciva nemmeno ad allattare un figlio che le sembrava una beffa del destino. “Perché vive lui e non il nostro bambino?” aveva domandato, per poi soffocare i sensi di colpa sotto lo sguardo sofferente di Fred.

“Perché Draco è il tuo destino,” era la risposta di Fred, ogni volta. 

Scorpius le tende la mano, Asteria sente il calore delle dita del figlio cercare di riscaldare le sue mani ormai perennemente gelide. 

“Mamma…” pigola tristemente e sembra già un orfano. Asteria chiude gli occhi, stanca. Sono quattordici anni che la sua mente corregge i colori sbagliati di suo figlio. Lo ama, ma sente che lo amerebbe di più se solo i suoi capelli fossero rossi, lo guarderebbe più a lungo negli occhi, se solo fossero azzurro cielo. 

Invece, Scorpius ha l’aspetto algido dei Malfoy e non c’è alcuna traccia dei Weasley. La maledizione sta compiendo il suo corso, Asteria lo sente, man mano che la stretta di Scorpius diventa meno percettibile e l’arrivo di Draco rende tutto più semplice. Ha atteso che suo marito arrivasse perché Scorpius non rimanesse solo. Osserva la sua famiglia, il suo destino, stesa sul letto e man mano che le forze scemano, i tratti di Draco e Scorpius diventano meno nitidi mentre Fred sembra assumere una consistenza sempre più reale. 

Quando arriva il momento, Fred le porge la mano e l’aiuta a sollevarsi dal letto. La stringe a sé e Asteria si sorprende di riuscire a sentire nuovamente la stretta di lui intorno la vita. È una sensazione che credeva di non poter mai più sentire, che risveglia ricordi sopiti e che le provoca un pianto incontrollato. 

“Va tutto bene, Ria,” le sussurra Fred. “Va tutto bene. Adesso, staremo insieme per sempre.” Asteria intreccia le dita a quelle del ragazzo che ha amato, il suo aspetto è tornato quello della ragazza che ha pianto il giorno che Fred è morto, come se il tempo per lei si fosse fermato in quel preciso istante.

“Guarda, il tuo destino,” le sussurra Fred e Asteria si volta, guarda Draco e Scorpius stringersi l’uno all’altro mentre singhiozzano sul suo letto di morte. Le cose diventano più chiare con il passare dei secondi, come se un velo che ha sempre avuto davanti gli occhi si sollevasse e la vista diventasse nitida: il passato, il presente e il futuro acquistano un senso, si fondono e Ria scopre cosa sia l’eterno. 

L’Aldilà ha i colori giusti, il rosso dei capelli di Fred e l’azzurro cielo dei suoi occhi. Fred le fa cenno di seguirla, lei è pronta. Sorride e va avanti.








 

Note:

Questa storia partecipa all’iniziativa “Regali d’inchiostro tra i tavoli del pub” indetta dal gruppo Facebook “L’angolo di Madama Rosmerta” ed è un regalo per la cara Bessie. Tanti auguri di buone feste, cara! Il 2021 è l’anno in cui ci siamo incontrate dopo dieci anni di conoscenza, in cui ho scritto ben due Frasteria (entrambe per te) e ho acquistato ben tre palette di make-up. Come dire, hai rivoluzionato la mia vita! 

Spero che questa storia ti piaccia. Purtroppo non riesco a raggiungere i tuoi livelli di angst, ma ho fatto del mio meglio, pur addolcendo il tutto con un lieto fine. Credo che l'ispirazione delle tue storie si senta tutta.

Ti voglio bene,

Sev

 
   
 
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