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Autore: Captain Riddle    27/12/2021    2 recensioni
Tom Riddle è un bambino diverso dagli altri, è freddo, solitario e sospettoso, neppure il Natale riesce a farlo sognare. Un giorno però un uomo dalla barba lunga e gli abiti inusuali gli farà il più bello dei doni e anche lui inizierà a credere nella magia.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Albus Silente, Mrs Cole, Tom O. Riddle
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
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Tom Riddle era un bambino diverso dagli altri, lo era sempre stato, era freddo, sospettoso, solitario e neppure la festività che da sempre rallegrava i cuori dei bambini di tutto il mondo-il Natale-sembrava avere effetto su di lui. No, Tom Riddle non si fidava, cos'era quella storia che un omone vestito in maniera discutibile faceva visita ai bambini (bambini che peraltro neppure conosceva) per portare loro dei doni gratis? No, c'era, doveva esserci qualcosa sotto. Tom sentiva dire da tutti quelli che c'erano all'orfanotrofio che se lui e gli altri avessero fatto i bravi allora questo Babbo Natale gli avrebbe portato dei doni. Quando era in giro invece sentiva dire dagli altri bambini, quelli che erano fortunati e avevano dei genitori, che Babbo Natale portava ai bambini buoni tutto quello che volevano.

Ma se anche fosse stato così a lui cosa importava? Dicevano che era un bambino cattivo quindi comunque Babbo Natale non era interessante per lui, non lo era mai stato e infatti aveva ricevuto due regali a Natale da quando era nato, uno il suo quarto Natale quando aveva ricevuto un lurido orsacchiotto rattoppato e uno il suo ottavo Natale quando aveva ricevuto un paio di guanti blu. Quello era il suo decimo Natale e Tom era abbastanza certo che non avrebbe ricevuto nulla quell'anno, gli altri potevano solo ipotizzarlo ma lui ovviamente sapeva di aver ucciso il coniglio di Billy Stubbs e sicuramente non poteva essere considerata un'azione buona. Tom però non si preoccupava troppo, a dire il vero aveva iniziato a sospettare che non esistesse alcun Babbo Natale, insomma perché un vecchio sconosciuto avrebbe dovuto curarsi di orfani come loro? Inoltre Tom aveva notato che i regali venivano portati negli anni in modo alternato, certo i bambini 'buoni' avevano ricevuto più doni ma molto dipendeva anche dal numero di orfani che c'erano e dalle condizioni finanziarie in cui arrivavano a dicembre.

Tom comunque un pomeriggio di metà dicembre aveva deciso per far tacere quei maledetti marmocchi chiacchieroni di esporre il suo dubbio "E se non esistesse?" Aveva domandato "Insomma, non ci conosce, perché dovrebbe portarci dei regali senza avere nulla in cambio?" Era scoppiato il caos tra i bambini, molti avevano iniziato a piangere "Stai zitto Tom" aveva commentato accigliato il solito Billy "Perché dovrei scusa? Tu credi a questa storia?" Billy aveva taciuto e Tom era andato avanti "Cerchiamo di essere realistici, se i nostri genitori non si sono interessati a noi perché dovrebbe farlo uno sconosciuto?" Era stato ancora peggio, i più piccoli avevano iniziato a strillare chiamando la mamma o il papà e Tom si era pentito di aver parlato, ora strillavano ancora di più. La signora Cole era intervenuta e ovviamente non ci era voluto molto prima di farle capire di chi fosse la colpa. "Seguimi nel mio studio Tom, dobbiamo parlare".

Ovviamente Tom immaginava cosa gli avrebbe detto l'altra e questo non poteva fare altro che renderlo più nervoso. "Tom" aveva esordito la donna "Come ti viene in mente di dire una cosa del genere? Come puoi essere tanto perfido con i tuoi amici?" "Loro non sono miei amici" aveva subito chiarito Tom "E poi dicevo sono quello che penso". La signora Cole lo aveva guardato con un'espressione severa "Bugiardo" aveva asserito "Lo hai fatto solo per farli piangere. Solo perché tu sei cattivo e Babbo Natale non ti ha portato molti doni non significa che non esista. Ragiona sul tuo comportamento e ti consiglio di domandare scusa a tutti Tom Marvolo oppure Babbo Natale potrebbe non portarti nulla neppure quest'anno". Tom aveva serrato i pugni e poi era uscito. No, nessuna scusa, si rifiutava categoricamente di domandare scusa a quei mocciosi insignificanti per aver tentato di far vedere loro la verità. Sta di fatto che la notte di Natale arrivò in un batter d'occhio e sotto all'albero smilzo decorato con cartoncini colorati c'erano più regali di quanti non ce ne fossero mai stati.

Amy, Dennis, Billy e tutti i bambini ricevettero piccoli doni d'ogni tipo, tutti eccetto Tom. Durante la colazione mentre tutti parlottavano eccitati coi compagni per mostrare il dono ricevuto Tom stava rigido e serio. La signora Cole lo vide dall'alto lato del tavolo mentre passava e gli fece un cenno, come a voler dire 'ti avevo detto di chiedere scusa'. Tom era livido di rabbia ma fece di tutto per non darlo a vedere, si sentiva umiliato e preso in giro e decise che se veramente esisteva quel Babbo Natale lui lo odiava e decise anche che era lui quello cattivo per non avergli portato niente. Tom nei mesi seguenti però decise di prendersi la sua rivincita e lentamente iniziò a rubare i doni che i compagni avevano ricevuto. Se Babbo Natale non gli portava niente non importava, ci avrebbe pensato da solo. E così uno a uno iniziò a recuperarli, un'armonica arrugginita, un ditale d'argento, uno yo-yo e così via. Dopo ogni furto Tom si sentiva più soddisfatto, sarà anche stato un bambino cattivo ma era il più furbo di tutti e questo gli bastava.

Arrivò l'estate e lentamente Tom iniziò a dimenticate quello che era accaduto a Natale, poi un giorno la signora Cole si presentò nella sua stanza con un ospite. Non appena Tom ebbe guardato l'uomo si sentì allarmato, temeva potesse essere un dottore poiché aveva sentito dire dalla signora Cole di volerci portare Tom, eppure era così simile a quel Babbo Natale. Era alto e abbastanza anziano, comunque lo era rispetto a lui, poi aveva un abito di velluto color prugna e aveva una barba rossiccia striata di bianco. Dopo un'occhiata Tom decise che, dottore o meno, doveva essere pazzo quell'uomo e se invece era Babbo Natale era evidente che fosse folle quindi il suo giudizio a Tom non importava. L'uomo-Silente diceva di chiamarsi-comunque suscitò subito l'antipatia di Tom, troppo gli ricordava Babbo Natale nell'aspetto e per giunta dichiarava di essere un professore, professore che come null'altro era simile a dottore. No, Tom lo odiava e l'apparente gentilezza forzata di quello strano signore irritava Tom oltre ogni dire.

Lo volevano umiliare di nuovo, proprio come a Natale, anzi probabilmente la direttrice aveva scelto quel dottore proprio per ricordargli l'errore commesso a Natale. Ma Tom non né poteva più e gli disse tutto, che non era pazzo e che non sarebbe venuto da nessuna parte. Poi però l'atmosfera era cambiata e il dottor Silente tanto simile a Babbo Natale aveva detto di volerlo portare in una scuola di magia. "Magia?" Aveva sussurrato Tom dopo lunghi attimi di esitazione mista a eccitazione "Esatto" aveva confermato Silente "È... è magia quella che so fare?" "E cos'è che sai fare?" Un'illusione, a Tom tutto quello pareva il frutto di un inganno ben preponderato, o era un inganno o per forza un sogno. Ma Tom non poteva, anche se voleva, fidarsi di quell'uomo così facilmente. E così era riuscito con irriconoscibile gentilezza a domandare al professore di dargli una dimostrazione. Detto fatto con una bacchetta magica Silente aveva incendiato il suo armadio. Tom era balzato in piedi, meravigliato e arrabbiato e l'incendio era cessato.

Il noioso Silente aveva continuato facendogli tirare fuori la scatola ricolma dei suoi premi di Natale e gli aveva imposto di restituire tutto dicendo che lui l'avrebbe saputo se Tom l'avesse fatto o no e dicendo che il furto non era ammesso alla scuola di magia, a Hogwarts. Tom aveva annuito, lo avrebbe fatto, con fatica ma lo avrebbe fatto, tutto pur di andare via da lì. Avevano parlato ancora per un po' di Hogwarts, su come arrivarci e su dove andare per comprare tutto e alla fine Silente era andato via. Non appena il professore se n'era andato Tom si era sdraiato sul letto ignorando il libro che stava leggendo prima dell'arrivo di Silente. Guardando il soffitto ammuffito non poté evitare di sorridere come mai aveva fatto prima di allora in vita sua. Un mago, lui era un mago! Tom lo sapeva, lo aveva sempre saputo di essere speciale e finalmente ne aveva avuto la conferma. Si sentiva soddisfatto, avrebbe potuto ricominciare, avrebbe potuto fare quello che voleva lontano da quel posto.

Natale, Tom per la prima volta si sentì felice come i bambini si sentono di solito a Natale dopo aver aperto un regalo tanto desiderato e a pensarci per Tom quella notizia era stata un dono, il dono che non sapeva di volete. Alla fine in quel caldo giorno d'estate Tom Riddle aveva avuto il suo Natale, aveva avuto un Babbo Natale tutto suo che era addirittura entrato nella sua camera e aveva avuto il suo regalo, questa volta solo lui! Speciale, aveva avuto un Natale speciale esattamente come era lui e Tom quella volta non poteva essere più entusiasta della cosa e nessuno avrebbe potuto rubare il suo regalo come lui aveva fatto agli altri perché la sua magia era nel sangue.
 

Ciao a tutt*, come state trascorrendo queste vacanze? Spero bene, comunque ecco a voi questa piccola storia sul giovane Tom, mi è venuta in mente ieri sera mentre tornavo a casa e oggi eccola qui. Non è nulla di troppo ambizioso, si tratta di una storiella che parla del Natale ma mostra come per Tom sia unico dagli altri, esattamente com'è lui. Il paragone tra Babbo Natale e Silente mi è sembrato obbligato e spero non vi sia parso fuori luogo. Detto questo mi auguro che questa storia vi sia piaciuta, alla prossima.

 

   
 
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