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Autore: Pandora13    02/01/2022    4 recensioni
Yamaguchi ha ormai più di vent'anni e un amore che si porta dentro da quando era ancora uno sperduto primino al Karasuno.
Tsukishima ha deciso che è ora che si butti e provi a dichiararsi.
Kuroo passa il Natale da solo, ma lui farebbe lo stesso per Kenma, quindi capisce perché Kei voglia farlo il suo migliore amico.
Il destino... beh il destino a un tempismo addirittura migliore di quello di Tsukki a muro!
ALLERTA! Non ci sono veri spoiler, ma la OS è ambientata dopo lo skip-time.
Genere: Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Kei Tsukishima, Makoto Shimada, Tadashi Yamaguchi, Tetsurou Kuroo
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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NdA: Ho deciso di riprendere a pubblicare qua e quale modo migliore di cominciare, se non con una storia scritta per augurare un felice anno nuovo?
Si tratta di una Rareship di cui volevo scrivere da un po' di tempo, quindi eccoci qua... buona letturta!

Disclaimer: I personaggi non sono miei, ma appartengono a Haruichi Furudate.

La storia non ha alcun fine di lucro, ma solo quello di augurare a tutti voi con un pochino di ritardo un buon Natale e un sereno anno nuovo e di sperimentare una coppia di cui volevo scrivere da tempo, ma che ha le sue complicanze nell'essere affrontata.
I personaggi sono tutti maggiorenni.
Sebbene la storia si ambienti di fatto in questi anni, ho preferito lasciare i nostri beniamini liberi dalla pandemia e pensare solamente a fare un sorriso con la dolcezza di Yams.



 
*****
Dita sottili e delicate, su mani così grandi e forti rispetto alle sue. Mani ruvide di quella callosità data dal lavoro manuale e dalle ore passate giocando a pallavolo… le sentiva correre sul proprio corpo quasi venerandolo, mappandone ogni centimetro, seguite da calde labbra. 
«Tadashi.».
Il suo nome in un sospiro sulle labbra, mentre una di quelle mani gli accarezzava il viso convincendolo ad aprire gli occhi. 
«Ne sei sicuro?».
La testa si mosse appena: lenta, ma determinata nel proprio assenso. 
Gli occhi lucidi di desiderio. 
Il corpo inarcato, le labbra proteste a cercare quelle del più grande.  
Una mano ancora ferma sulla sua guancia, l'altra tra le tue gambe a prepararlo con attenzione. 
Un sospiro e un gemito di dolore e piacere per quella sua prima volta. 
Non si era mai sentito così: pieno, completo, al sicuro, eccitato, terrorizzato da quella risma di sensazioni soverchianti. 
«Shimada-san» sospirò. 
«Chiamami Makoto.».
Ed era in quel momento che, ogni volta, tutto scompariva. 
Yamaguchi raggiungeva il culmine e i suoi occhi si aprivano rivelando solo un letto vuoto. Era così dal suo primo anno di liceo. 

*****
 
 

"Bip-bip bi-bip". 

[da Tsukki🦕]:
«Cosa farai quest'anno per Natale?». 

[a Tsukki🦕]:
«Non so, ho il giorno libero al lavoro, ma non ho fatto programmi, pensavo a pigiama, divano, tisana e una bella maratona di film Natalizi.».

[da Tsukki🦕]:
«Non male come piano, se sostituisci il Grinch con Jurassic Park, prendo una cheesecake alle fragole e ti faccio compagnia!». 

[a Tsukki🦕]:
«Cosa non faresti per la shortcake alle fragole! xD» 

«Ma tu non sei a Tokyo con Kuroo-san?».  

[da Tsukki🦕]:
«È tradizione! Anzi quasi quasi passo prima anche da KFC, così facciamo un pranzo di Natale coi fiocchi!». 

«Naaa, doveva venire lui a Sendai, ma abbiamo rimandato…». 

[a Tsukki🦕]:
«Ma Tsukki, il Natale va passato con la persona che si ama!».

[da Tsukki🦕]:
«Sta zitto Yamaguchi!». 

[a Tsukki🦕]:
«Scusa Tsukki!». 

Yamaguchi sorrise, rispondendo a quell'ultimo botta e risposta tanto tipico della loro adolescenza. 
Tsukki era sempre il solito musone, eccetto con Kuroo-san, ma continuava ad essere anche un attento osservatore. 
Doveva essersi accorto del suo malumore… beh, dopo aver sentito i suoi piani per il Natale lo avrebbe notato anche un ottuso come Kageyama! 
Tsukki -da buon amico quale voleva fingere di non essere- doveva aver annullato i suoi piani per tenergli compagnia. 
Non che ci fosse davvero qualcosa che non andava, aveva rotto con un tipo con cui usciva da un po', ma era una cosa così… senza importanza. Non era la rottura di per sé a causare il suo malumore, in realtà non c'era un motivo specifico, solo una nostalgica malinconia all'idea di non aver nessuno con cui dividere quel Natale. 
Tadashi era per natura una persona devota e fedele e purtroppo aveva presto capito di esserlo fin troppo anche in campo sentimentale. 
Al liceo non aveva avuto grande interesse per le ragazze, troppo preso dalle proprie insicurezze. 
I suoi appuntamenti erano segnati da una costante che era anche la sua più grande paura: preso dal panico, iniziava a parlare ininterrottamente del proprio migliore amico. 
Alcune ragazzine lo avevano trovato tenero, altre avevano finito col chiedergli il numero di Tsukki, l'ultima gli aveva chiesto se non fosse più interessato a questo Tsukki che non a lei. 
A Yamaguchi si era aperta una voragine sotto i piedi. 
Non perché davvero gli interessasse l'amico, questo no, ma perché la sua mente si era aperta alla terrificante idea che un ragazzo potesse interessargli quanto una ragazza e da lì aveva iniziato a rimuginare su avvenimenti passati e cose che prima non aveva notato. 
C'era un'altra persona con cui si sentiva a suo agio quanto con il suo migliore amico e al tempo stesso si trovava in momenti di imbarazzo tale da iniziare a parlare a raffica solo del suddetto… 
Il suono del campanello lo fece riemergere da quei pensieri rivolti al passato. 

«Tsukki!» gridò raggiante, aprendo la porta all'amico.
Per quanto fosse giù di corda, l'idea di quella giornata come ai vecchi tempi lo rasserenava e lo aiutava a non pensare a… 
«…Shimada-san.».
«Come hai detto scusa?» chiese sconvolto. Che avesse parlato ad alta voce senza accorgersene? 
«Sono stato al mart¹ a prendere un po' di cose, ti saluta Shimada-san.» ripeté Tsukishima, con un sorrisetto sornione. 
«Sei ancora intenzionato a non dirglielo?». 
«Non dirgli cosa?» fece il finto tonto Yamaguchi. 
«Oh non so, magari che gli muori dietro da quando avevi sedici anni!?» rispose sarcastico. 
«Io non gli…» non riuscì a finire la frase. 
«No?! Quindi non hai scoperto la tua bisessualità a causa della tua cotta per lui? Non finisci col boicottare ogni tua relazione perché con chiunque sia, non è abbastanza simile a lui?». 
Yamaguchi abbassò lo sguardo arrossendo e mormorando «Oooh sta zitto Tsukki!» prima di scoppiare a ridere insieme. 
Sapeva che tutto ciò che aveva detto l'amico era vero… da adolescente e per di più prima di sapere che Tsukki fosse gay, la realizzazione di quella cotta lo aveva mandato nel panico più totale. 
Se prima gli allenamenti con Shimada erano stati momenti di condivisione, a volte anche di agitazione, ma sempre privi di tensione, dopo aver realizzato i propri sentimenti tutto era diventato imbarazzante. 

 

*****

«Tadashi va tutto bene?» aveva chiesto Shimada-san, quando si era ritratto come scottato dal suo tocco, mentre gli spiegava la posizione corretta da mantenere per un nuovo tipo di flottante. 
«S-sì, scusami Shimada-san!», aveva quasi gridato, inchinandosi in segno di scuse, ma anche per nascondere il rossore e l'incapacità di guardarlo negli occhi. 
Odiava rovinare quegli allenamenti con le sue reazioni eccessive, sia perché erano davvero importanti per il club e per lui, sia perché erano i soli momenti in cui poteva passare del tempo da solo con Shimada-san. 
Purtroppo le sue reazioni erano diventare man mano sempre più goffe e imbarazzate col tempo. 
Il declino era iniziato dalla dichiarazione di quella ragazza che aveva piantato il seme del dubbio sulla sua sessualità ed aveva raggiunto il fondo, come un enorme masso nel suo stomaco, nel momento in cui Shimada-san si era alzato in piedi in quel palazzetto enorme e lo aveva chiamato, mostrandogli il sacchetto del mart¹, restituendogli fiducia… quell'ace era stato tutto per lui e da allora quel seme aveva continuato a pesare come un macigno, ma si era trasformato in un germoglio e poi in un fiore, sempre più rigoglioso. 



*****
 

«Sai ci sono cose che non cambieranno mai per me… -iniziò Tsukishima- ad esempio che niente è più buono della cheesecake…». 
«Che nonostante gli enormi errori che contiene, Jurassic Park sia un capolavoro…» continuò per lui Yamaguchi. 
«Già… e che tu dovresti davvero smettere di impelagarti in storie senza futuro e parlare con Shimada-san una volta per tutte.».
Yamaguchi sospirò. 
«A che pro? Lui è un adulto!».
«Fino a prova contraria anche tu lo sei!» rise Tsukishima. 
«Senti -disse facendosi serio e voltandosi sul divano per guardarlo dritto negli occhi- che ti costa?». 
«Beh…». 
«No davvero, che ti costa? Nel peggiore dei casi rimarrà tutto come adesso.».
«Tsukkiiiiiiii!».
«Pensaci, ok? Potrebbe essere un buon proposito per il nuovo anno.».

******

 

«Che ci fai qua di prima mattina?» chiese Yamaguchi. 
«Andiamo al tempio!» fu la stringata risposta di Tsukishima. 
Non avevano visto la prima alba, ma non per questo avrebbe rinunciato al resto della tradizione per l'inizio di quel nuovo anno! 

Si inchinarono entrambi, prima di attraversare il Torii² che introduceva al parco del tempio. 
Mentre salivano la lunga scalinata verso la loro meta, Yamaguchi era in preda all'ennesima lotta interiore… continuava ad alternare il mangiare pellicine invisibili attorno alle unghie, alle tecniche di respirazione e controllo dell'ansia. 
«Nessun Kami³ si offenderà se per una volta le tue preghiere saranno futili, o qualcosa che tu ritieni tale.». 
Yamaguchi si bloccò di colpo a quelle parole. 
Tsukishima non aveva aperto bocca per tutto il tragitto, lasciandogli il tempo necessario a riflettere, poi era arrivato a dire la sua, con un tempismo perfetto, del resto era la sua specialità.  
«Cosa intendi?». 
«Non è una richiesta futile e comunque nessuna divinità potrebbe prendersela per una richiesta un po' più sciocca ed egoista, non da parte di una persona come te… anche se non vedo perché dovresti avere bisogno dei Kami³, tu sei un figo!».
Yamaguchi sorrise e nessuno dei due disse altro, non era necessario, non dopo quell'ennesima citazione del loro passato, che rimarcava tutta la stima di Tsukki nei suoi confronti. 
Decise in quel momento che quel nuovo anno avrebbe portato con sé cambiamenti ed una dichiarazione d'amore. 
Perché lasciare tutto al caso però? 
Valeva la pena tentare e chiedere aiuto con una preghiera. 
Si avvicinarono insieme a due lati della fontana, per il rito di purificazione. 
Yamaguchi prese l’acqua dalla fontanella con il hishaku⁴ nella mano destra, sciacquando la mano sinistra. Con lentezza, nel silenzio concentrato dedicato ai luoghi sacri, passò il mestolo nella mano sinistra e sciacquò la destra, prima di riprenderlo con la stessa e sciacquare la bocca, stando attendo a non toccarlo con le labbra. Infine ne sciacquò il manico con l’acqua rimasta, girandolo verticalmente e riponendolo al suo posto sulla fontanella.
Tsukki di fronte a lui svolgeva ogni movimento con altrettanta cura e lentezza. 
Yamaguchi sorrise, pensando a quando le stesse cose le avevano fatte con tutto il loro terzo anno della Karasuno e quanto gli fosse sembrata strana e fuori luogo quella quiete su Hinata. 
Sorridendo si avvicinò all'altare, suonando la campanella. 
Fece la propria offerta, due inchini, batté nuovamente le mani ed iniziò la propria preghiera. 
Tanto era assorto nella propria richiesta che non si accorse dello scorrere delle persone al suo fianco. 
Tsukki aveva finito la propria preghiera e si era allontanato per aspettarlo in un luogo in cui fosse meno irrispettoso fare una chiamata. 

«Kei!». 
«Ti ho chiamato solo per farti gli auguri per il nuovo anno…». 
«Mi sei mancato anche tu». 
Tsukishima sbuffò in risposta, ma non negò che gli fosse mancato. 
«Come sta Yamaguchi?». 
Prima di rispondere Tsukishima alzò lo sguardo verso l'amico. 
Digitò un messaggio veloce e poi disse: «Credo che il destino abbia un tempismo ancora migliore del mio.» rispose, col sorriso sulle labbra. 

Yamaguchi finì la propria preghiera, fece un profondo respiro, riaprì lentamente gli occhi e si voltò al proprio fianco credendo di trovarvi Tsukishima. 
Si scontrò invece con un paio di occhiali più rotondi e due occhi grigi appena aperti e stupiti quanto i suoi. 
«Buon anno Tadashi…». 
«Buon anno Shimada-san.».
«Chiamami Makoto.».

 

[da Tsukki🦕]:
«Avevo dimenticato di avere il treno per Tokyo, ma sono sicuro che tu sia in buone mani. Buon anno Yams!🌝». 

 


*****

 

NdA:
¹Il Family Mart è la principale catena di supermarket Giapponesi. In Haikyuu, Shimada lavora nel market di famiglia, lo Shimada mart appunto. 

²Il Torii è il tradizionale portale d'accesso giapponese che porta ad un jinja (santuario shintoista) o, più semplicemente, ad un'area sacra.

³Kami è la parola giapponese indicante gli oggetti di venerazione nella fede shintoista.

Hishaku è il termine con cui si indicano i mestoli in bambù utilizzati per i riti di purificazione all'interno dei templi. 

 

   
 
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