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Autore: Hana Turner    04/09/2009    5 recensioni
14. Smile Perchè Tenten sorride smpre? Beh, tutto è da ricongiungere a tanti lanci sbagliati e al possessore di due occhi perlacei!
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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9. DRIVE

Mi davate per morta, non è vero? e invece eccomi quiiiii! ^-^/

Vi aspettavate la seconda parte di CAT non è vero? e invece no, ci sarà DRIVE, cat mi sta dando un pochini di  problemi con finale, quindi sarà forse per la prossima volta xD (se fosse successa una cosa simile a me, come letrice, avrei scovato l'autore e l'avrei sommerso i pomodori, se questa è la vostra intenzione, vi prego d'avvertire, così preparo gli utensili per fare la passata ^^).

Allora DRIVE saranno 5 brevi storie, non ho idea se siano drabble flashfic oc osa, di sicuro no shot! ^^" 
5 ragazzi alle prese con le "prime" lezioni di guida, spero vi piaccia! A presto ^-^/

[Hinata]

“Oh, Ko, è così difficile” disse Hinata, rivolta all’uomo al suo fianco.
“Su, Hinata-sama sono cose che succedono, le prime volte. E’ migliorata tantissimo” le rispose.
“Le prime volte?” lo guardò sbalordita, con quegli occhi chiari e la frangia nera era davvero buffa con quell’espressione “Questa è la decima. Due volte alla partenza, tre mentre attraversavamo dei binari, due volte davanti ad un semaforo verde, una mentre stavo parcheggiando, un’altra mentre aspettavo che passasse una vecchietta e questa. Sono un disastro” disse scoraggiato, lasciando il volante e stendendosi sul sedile.
“Non lo dica signorina. Imparare a guidare è una cosa difficile” le disse di rimando, poi vedendo che non riusciva a tirarla su di morale, provò a cercare un’idea che la facesse nuovamente sorridere. D’un tratto gli si accese la famosa lampadina.
“Hinata-sama, andiamo all’Ichiraku a mangiare una ciotola di ramen? È quasi mezzogiorno avrà fame” le disse sorridendo. Al sentire la famosa bancarella, Hinata divenne tutta rossa, a quell’ora Lui era di sicuro lì.
“In effetti avrei un certo languorino” sorrise e mise in moto, non prima di aver ringraziato la sua guardia del corpo.

 

[Naruto]

“Frena, frena, Naruto!”
“Non mi ricordo qual è il pedale, sensei” disse candido il ragazzo al suo fianco.
“Miseriaccia” e schiacciò il pedale del freno, che vi era nel posto dell’istruttore con tutta la forza.
La macchina si fermò giusto un attimo prima della linea orizzontale bianca, mentre le sbarre si stavano abbassando. Per un attimo gli abitanti del veicolo sentirono le ruote posteriori alzarsi e con un lieve tonfo tornare a toccare il suolo.
“E’ stato grandioso, vero?” disse il ragazzo biondo accanto a lui con un sorriso a 32 denti.
“Se per grandioso intendi essere quasi maciullati da un treno in corsa, allora si che bello” gli rispose senza enfasi l’uomo.
“Suvvia è stato un errore” cercò di scusarsi Naruto.
“Un errore?” gridò incredulo l’uomo, i capelli, già grigi ora ne era certo, erano diventati bianchi “Come quando stavi per prendere sotto la vecchietta? Oppure quando stavi per andare a sbattere contro un camion per girarti? Oppure quando…” ma si fermò il volto del ragazzo era diventato triste.
L’uomo sbuffò: “D’accordo, ma ora cerca di fare più attenzione, fra qualche settimana hai l’esame. Vuoi questa patente o no?”
“Certo che la voglio” disse infervorato il ragazzo. Iniziarono a sentire dei colpi di clacson dalle retrovie e solo allora si accorsero che le sbarre erano nuovamente aperte.
“Forza, andiamo all’Ichiraku, ti servono energie” disse l’uomo, tenendosi con una mano involontariamente alla portiera.
“Grande, Sensei! All’Ichiraku” e mise in moto.

 

[Hanabi]

“S-Signorina, dovrebbe r-rallentare” le disse balbettando Ko, dalla sua posizione.
“Ma cosa stai dicendo, siamo in autostrada, si può correre” gli rispose, facendo spallucce.
“Il limite è 120 Hanabi-sama, lei sta andando a 180” e strinse ancora più forte la cintura di sicurezza, mentre con occhi sgranati guardava l’ennesima auto che superavano alla velocità della luce.
“Dettagli, Ko, su divertiti un po’” gli disse mentre passava in mezzo a due bilici senza diminuire la velocità, lasciando Ko ai margini di un infarto.
“Torniamo a casa, mi sono stancata” disse Hanabi dopo aver superato l’ennesima moto.
“Saggia idea, Hanabi-sama” le disse l’uomo al suo fianco.
…….
“Eccoc-”
Hanabi non riuscì neanche a finire la frase, che Ko era già sceso dall’auto e inginocchiato, baciava la terra, ringraziando i Kami di averlo fatto vivere.
“Tzé, ti dovrei fare licenziare, per questo comportamento. Sei una guardia degli Hyuuga, un po’ di contegno, ma dato che mi sono divertita per questa volta chiuderò un occhio” disse e se ne andò verso la casa.
-Ancora poche lezioni e sarò libero, libero e allora mi farò una vacanza. Sisi, una vacanza- farfugliava l’uomo ancora a terra.

 

[Ino]

“Asuma sensei, vado bene?” chiese per l’ennesima volta Ino al suo istruttore.
“Benissimo, continua così” le disse, appoggiando la sigaretta alle labbra.
“Cosa sarà mai cambiato da 5 minuti fa, poi!” disse laconico, un ragazzo dai capelli marroni, persi sopra la testa, dal sedile dietro quello della guidatrice.
“Zitto Shika, solo perché a te è andata benissimo, lasciami in pace” e gli scoccò un’occhiataccia attraverso lo specchietto. Il ragazzo sbadigliò. Erano da un’ora in quella stradina di campagna asfaltata, da quando Ino per evitare un gatto che le aveva tagliato la strada stava per finire contro una vecchietta, non aveva voluto saperne di mettersi nuovamente in strada se quella non fosse stata deserta, quindi era toccato al ragazzo guidare fino a lì e poi lasciarle il posto.
“Che seccatura” disse sottovoce.
Ino frenò di colpo, era rossa in viso e gli occhi mandavano lampi, brutto segno.
“Ma che diav-” disse Shikamaru sentendosi sbalzare in avanti e finendo per cozzare con la testa contro il sedile. Si massaggiò la testa, dopo a poco a poco stava uscendo un bernoccolo.
“Mi dispiace, mi era sembrato che un gatto mi avesse tagliato la strada” disse innocente la ragazza.
Asuma sospirò: “Shikamaru, mettiti la cintura, per favore” e sottolineò le ultime due parole. Il ragazzo sbuffò, ma fece come gli era stato detto e fino alla fine non proferì più parola, pensando bene di farsi un sonnellino e lasciare stare la guidatrice.

 

[Juugo]

“Juugo, sai che sei davvero bravo!”
“Grazie, sensei” e sorrise.
Erano lì da mezz’ora, ma Juugo si era dimostrato il miglior allievo che avesse mai avuto, non solo aveva imparato tutto e subito, ma era molto diligente verso le regole della strada.  L’istruttore si rilassò sul sedile, chiudendo gli occhi per assaporare la brezza che entrava  dal finestrino.
Ad un tratto però la brezza iniziò a diventare più forte, come se la velocità fosse aumentata. Aprì gli occhi e si guardò in giro, stavano decisamente andando troppo veloce.
“Juugo, cosa…” ma non poté dire altro. Quando glielo avevano raccontato gli altri istruttori non ci aveva creduto, a ora doveva ricredersi. Al posto del calmo ragazzo di neanche 5 minuti prima, stava seduto un ragazzo spiritato, la bocca piegata in un ghigno malevolo e una terribile luce aleggiava sull’unico occhi che lui riusciva a scorgere e quando Juugo si girò vide che l’intero sguardo faceva venire i brividi.
“Juugo, ora dovresti.. rallentare” provò a dire.
“E perché? Sa molti incidenti sono causati dalle macchine, sono curioso di vedere quanti ne posso combinare io, con una sola macchina” e rise maligno.
Stavano sfiorando gli 80 in pieno centro, non era un bene, soprattutto all’ora di punta. L’istruttore iniziò a sudare freddo.
Non aveva creduto la seconda personalità di Juugo quella “omicida” come gli era stato raccontato e ora doveva subirne le conseguenze.
“Sul marciapiede, voglio farli saltare come in GTA” disse il ragazzo, sterzando bruscamente e finendo sull’area riservata ai pedoni che in quel momento tranquilli stavano camminando.
L’uomo ci vide bianco e uscendo per metà dal finestrino iniziò a gridare.
“Toglietevi, via, via” molti si scansarono, ma fortunatamente solo alcuni furono colpiti e solo di striscio.
“Così mi toglie il divertimento sensei” e sorrise, di sicuro gli era venuto in mente un altro piano.
La macchina iniziò a rallentare e dall’espressione che aveva il ragazzo non poteva essere opera sua.
L’istruttore ringraziò la taccagneria della ditta che gli aveva vietato di fare il pieno. La benzina stava finendo e presto la macchina si sarebbe fermata.
Juugo parcheggiò e spense il motore.
“Grazie della lezione, sensei” e scese dal veicolo. Come era arrivata la seconda personalità era scomparsa. Tirò un sospiro di sollievo e si ripromise che era ora di una vacanza, l’avrebbe detto al suo capo, appena fosse tornato.
 


Eccomi tornataaaaa! oh, la vecchietta è sempre la stessa, poverina è un pochino sfortunata ^^
Miss_Martel: >//< kyaaa, mi fai arrossire!!!!! Grazie millissime! spero che anche questa ti piaccia lameno un po'! ^^
valehina: Grazie infinitissime! spero che non sarai delusa se posto questa e non il seguito di CAT, ma non sono molto convinta sul finale!, devo rivederlo!
Grazie a chiunque abbia messo la storia tra preferiti e seguiti e a quelle che semplicemente l'hanno letta! >w<

 

  
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