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Autore: Yokohomi29    11/01/2022    0 recensioni
A volte l'amore ti gioca strani scherzi. Un giorno credi di essere innamorato di un semplice ragazzo normale e il giorno dopo ti ritrovi a farti baciare il collo da un vampiro.
[Yoonkook~Vmin]
Genere: Fantasy, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jeon Jeongguk/ Jungkook, Jung Hoseok/ J-Hope, Kim Taehyung/ V, Min Yoongi/ Suga
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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Si chinò in avanti appoggiando le mani sulle ginocchia, cercando di riprendere fiato. Sentiva i polmoni andare a fuoco. Non era sicuro di quello che fosse appena successo. Un attimo prima era lontano dal ragazzo di almeno una ventina di metri e l’attimo dopo se l’era ritrovato davanti con un sorriso stampato in volto. Era stato battuto. 

Alzò leggermente la testa per guardarlo e si rese conto che non stava ansimando e non stava mostrando alcuna traccia di fatica. 

Ma, è umano? Non è normale” Si ritrovò a pensare.

Jungkook balbettò per qualche istante, cercando di stabilizzare la respirazione. Dopodiché, rimettendosi dritto, si schiarì la voce, pettinando un’altra volta i capelli all’indietro.

"Ne hai approfittato perché sono stanco. È stata solo fortuna." Cercò di convincersi.

"Pensala come vuoi, ma ho vinto." Continuó a sottolineare Yoongi divertito: "Adesso, come premio, mi ascolti e andiamo dentro." 

Gli angoli della bocca di Jungkook si erano incurvati verso il basso, leggermente imbronciato: "Non sei mia madre." Disse poi.

"No, non è biologicamente possibile. Piú probabile tuo padre." Ridacchiò Yoongi e Jungkook, al suono della sua risata, non poté fare a meno di sorridere.

I due ragazzi si guardarono per qualche istante e a Jungkook sembrò di vedere il ragazzo per la prima volta. Era assolutamente sicuro di avergli parlato un paio di volte, ma probabilmente non aveva prestato abbastanza attenzione. Era proprio un bel ragazzo. Forse se n’era accorto solo in quel momento. Yoongi non era una persona che sorrideva spesso. Anzi, non sorrideva quasi mai, ma quando lo faceva sembrava tutt’altra persona. Infatti, era pure stufo di sentirsi dire di sorridere dal suo amico Hoseok: “Sorridi di più! Così almeno non sembra che voglia uccidere qualcuno.” Continuava a ripetergli ormai da anni. Lui però se ne fregava. Preferiva che le persone gli stessero lontano. Ovviamente questo non includeva Jungkook.

“Dai vieni” disse Yoongi, allungando una mano verso di lui: “Non voglio che tu muoia di freddo.”

Jungkook abbassò lo sguardo verso la mano del ragazzo e per un istante pensò di afferrarla senza dire nulla. Però qualcosa non gli tornava. Non era affatto abituato a simili attenzioni se non da parte di Jimin e Taehyung. Per questo si ritrovò a chiedere: "Perché ti preoccupi per me?" 

“Ti trovo simpatico” disse semplicemente Yoongi, alzando le spalle, tenendo tesa la mano. La risposta sembrò essere abbastanza per Jungkook , così afferrò la mano e gli accennò un sorriso.

Yoongi si sentì leggermente imbarazzato e, cercando di nascondere la sua felicità, si voltò e insieme camminarono verso l’entrata dell’edificio.

Le guance di Jungkook si tinsero di rosa appena si rese conto che stava tenendo per mano un ragazzo. Yoongi, per essere così piccolo e minuto, aveva delle mani davvero grandi. Fredde ma rassicuranti.

 

Yoongi rallentò il passo quando vide che la porta d’ingresso si era aperta, rivelando il suo amico Hoseok visibilmente arrabbiato. Anche lui aveva i capelli sbiaditi tendenti al rosa pastello. Yoongi avrebbe tanto voluto scappare via portandosi dietro il ragazzino ma sapeva benissimo che non sarebbe stata una buona idea.

Jungkook, dal canto suo, quando vide il ragazzo dai capelli rosa guardarli in cagnesco, non poté fare a meno di tirare via all’istante la sua mano, nascondendola dietro la schiena.

"Hobi... Hey!" Disse Yoongi fingendo un sorriso, cercando di non dare a vedere che il comportamento del ragazzino l’aveva ferito.

"Yoongi, cosa ti avevo detto?" Pensò Hoseok, in modo che potesse sentirlo solo lui.

“Stai tranquillo, questa volta non stavamo facendo niente.” Cercò di giustificarsi.

"Ti ho chiamato almeno sette volte. Perché non hai risposto?!"

Yoongi sbuffò, alzando gli occhi al cielo e voltandosi verso Jungkook: "Vedi? Questo è da mamma." 

Jungkook però non lo stava ascoltando. Stava ancora pensando alla frase che il ragazzo aveva detto prima al suo amico. Guardò un po’ perplesso prima Yoongi poi Hoseok.

"Che vuol dire 'questa volta non stavamo facendo niente'?” Chiese leggermente infastidito “Che cosa gli hai raccontato?"

Yoongi lo guardò confuso, scuotendo lievemente la testa: “Niente. Non gli ho detto assolutamente nulla.” Disse, sperando che il ragazzo gli credesse. “Anche perché se fosse successo davvero qualcosa di certo non andavo a dirlo a quest’idiota. Tra l’altro..” Aggiunse, spostando poi lo sguardo verso Hoseok: "Lo stavo portando dentro, perché altrimenti moriva di tubercolosi e non mi sembrava il caso." Disse con tono alquanto ironico.

"Ma sta zitto! Non sai nemmeno che cos'è la tubercolosi!" Ribatté Hobi.

"No, ma sembra pericolosa!" 

"Basta!" Urlò Jungkook esasperato, non riuscendo più a sopportarli. Pure Jimin e Taehyung a volte litigavano in quel modo parlando di lui come se non ci fosse. Gli dava parecchio fastidio, ma lasciava sempre perdere, non volendo litigare. Loro però non erano i suoi amici, così protestò: "Perchè a te interessa?" Chiese a Yoongi: "E perché per te dovrebbe essere un problema?" Si voltò verso Hoseok.

Li guardò frustrato per qualche istante e non ricevendo risposta da nessuno dei due, continuò: "Sentite, non mi interessa che razza di problemi abbiate tra di voi, io oggi volevo solo correre." Indicò la pista. "Quindi per favore, non mettetemi in mezzo." Guardò Hoseok. 

"E lasciatemi in pace." Si voltò verso Yoongi per poi entrare nell’edificio, sbattendo la porta alle sue spalle.

 

"Ecco vedi?!" Disse Yoongi pestando un piede, infastidito: "Per Una volta che cerco di parlarci come una persona normale, tu mi metti nei casini.” 

Cercò di spingerlo di lato per riuscire ad entrare e rincorrere il ragazzo, ma Hoseok lo fermó per un polso: "Dove credi di andare?!" Chiese scocciato.

"A parlargli." Rispose Yoongi serio, cominciando ad irritarsi.

“No, Yoongi.” “Cazzo no!” Sbottò l’altro: “Perché devi sempre comportarti così? Perché non mi ascolti mai?”

Yoongi rimase immobile a guardarlo, non si aspettava che il suo amico potesse reagire così. Era da parecchio tempo che Hoseok non si arrabbiava in quel modo.

“Yoongi, io sono stufo di scappare.”

“Hobi, questa volta non scapperemo!” 

“Perché?” Urlò Hoseok “Perché finalmente hai trovato qualcuno che ti piace? Non hai la minima idea di come mi senta io, vero? A te non interessa.”

“Certo che mi interessa!” Ribatté Yoongi avvicinandosi all’amico, ma quest’ultimo fece un passo indietro.

“No, non è vero. Altrimenti non mi avresti costretto a trasferirmi.” 

“Lo sai che era per il nostro bene. Stava cominciando a capire…"

“E ALLORA? Magari l’avrebbe accettato. Non potevi saperlo” Una lacrima scivolò sulla guancia fredda del ragazzo, rigandogli il volto.

“Non potevamo rischiare, Hobi, e tu lo sai. Però questa volta non ho intenzione di mandare tutto a puttane!” 

Hoseok lo guardò per un istante in silenzio, disgustato: “Sei uno stronzo egoista” Pensò e Yoongi lo guardò offeso. Hoseok si passò una mano tra i capelli sbiaditi, scuotendo lievemente la testa. Prese un respiro profondo e cercò di ricacciare le lacrime che minacciavano di uscire: “Fai come ti pare.” disse poi con voce soffocata: “Però io contatterò Joon Pyo-hyung, non mi importa se è passato molto tempo e se si è fatto una vita. Tu questa volta ne starai fuori.”

Yoongi, sentendo quel nome, trattenne il respiro. Deglutì rumorosamente, non sapendo più che dire. Fra tutti i ragazzi che Hoseok aveva frequentato, quel nome era proprio l’ultimo a cui Yoongi aveva pensato. Era stato stupido credere che ogni volta che gli rinfacciava un trasloco, il vero motivo non fosse quel ragazzo. Era egoistico fantasticare che il suo amico fosse andato avanti. Anche perché lui poteva sentire i suoi pensieri. Forse non aveva fatto abbastanza attenzione. O forse il suo amico ci pensava quando lui non era presente. Perché se Yoongi aveva perso la testa per Jungkook, anche Hoseok aveva avuto la sua occasione. Occasione ormai persa. Persa per colpa di Yoongi. Probabilmente se non si fossero trasferiti, Hoseok sarebbe stato ancora con quel ragazzo. Probabilmente Joon Pyo avrebbe potuto accettare Hoseok per quel che era e, magari, avrebbe trovato una soluzione per vivere insieme. Per amarlo. Proprio come Hoseok amava lui.

Però questo non avrebbero più potuto scoprirlo, perché Joon Pyo era morto e Yoongi era terrorizzato che il suo amico Hoseok potesse scoprirlo. Non aveva idea di come avrebbe potuto reagire se avesse saputo che era stato lo stesso Yoongi a ucciderlo e nascondere il suo corpo dove nessuno avrebbe potuto trovarlo. Aveva mantenuto il silenzio per una decina di anni ormai ed era deciso a portare quel peso per l’eternità.

“Va bene” Sussurrò infine. 

Hoseok lo guardò ancora per un istante prima di andarsene sotto la pioggia. Si incamminò verso l’uscita scolastica a testa bassa. Era la prima volta che Hobi saltava una lezione.


***


Jungkook, una volta rientrato a scuola, si fermò un attimo e sospirò. Guardò la pozzanghera che si stava formando sotto i suoi piedi e in quell’istante lo percosse un brivido di freddo. Decise così di passare dal suo armadietto per recuperare una felpa. Una volta di fronte allo sportello verde, lo aprì. Una decina di bigliettini di carta caddero a terra, probabilmente opera dei suoi compagni di classe. Li guardò sbuffando e dovette chinarsi per raccoglierli.

 

Yoongi nel frattempo era rientrato nell’edificio, perso nei suoi pensieri. Aveva ragione Hoseok. Era uno stronzo egoista. Avrebbe dovuto raccontargli tutto, chiedergli scusa e Hobi non l’avrebbe mai perdonato, ma era quello che si meritava. Sapeva che prima o poi Hoseok avrebbe scoperto della scomparsa del ragazzo, in fondo bastava fare una semplice ricerca in internet. Però sperava davvero che non arrivasse mai a lui. Il suo flusso di pensieri si fermò quando notò il ragazzino intento a raccogliere dei foglietti per terra. Sospirò, non sapendo che fare. Sarebbe stato giusto nei confronti di Hoseok se per una volta l’avesse ascoltato e avesse smesso di dare fastidio a Jungkook. Però, mentre pensava questo, i suoi piedi si mossero da soli, ritrovandosi chinato di fianco al ragazzo per aiutarlo a raccogliere la carta.

Jungkook alzò lo sguardo verso di lui e lo guardò leggermente contrariato: “Allora è vero che mi stalkeri.” Yoongi si limitò ad alzare le spalle e a dire: “Può darsi”.

Jungkook lo scrutò per qualche secondo, notando il suo malumore: “Hai litigato con il tuo amico per colpa mia?” Chiese dispiaciuto. 

Yoongi scosse piano la testa: “No, è per colpa mia. Non sono un buon amico.”

Finirono il loro lavoro nel silenzio assoluto e buttarono tutto nel bidone lì accanto. 

“Che cos’erano?” chiese infine Yoongi, non riuscendo più a trattenere la sua curiosità.

“Niente di che” rispose imbarazzato Jungkook, indossando la felpa che teneva nell’armadietto. 

“Lettere d’amore?” Azzardò Yoongi.

Kookie scoppiò a ridere: “Certo, come no!”

“Cosa?” Chiese confuso l’altro.

Jungkook lo guardò stupefatto, non riuscendo a credere che il ragazzo pensasse davvero a una cosa simile: “Non sono così popolare” 

“Hey, non sottovalutarti” lo rimbeccò l’altro.

“È la verità.” Disse semplicemente, alzando le spalle: “I miei compagni di classe mi odiano” Sorrise amaramente.

Yoongi lo fissò in silenzio. Non poteva credere che il ragazzino che aveva di fronte venisse bullizzato dai compagni. Si insomma, ammetteva anche lui che Jungkook non aveva un carattere che le persone potessero apprezzare facilmente, Però era un ragazzo bellissimo con un fisico mozzafiato. Per non parlare del suo sorriso. Beh certo, io sono di parte… pensò Yoongi. Tuttavia la bellezza era la prima cosa che si guardava in Corea e veniva pure elogiata. “Sono invidiosi perché sono tutti dei cessi?” Chiese spontaneo Yoongi. 

Jungkook si morse il labbro inferiore cercando di trattenere una risata imbarazzata. Com'era possibile che quel ragazzo riuscisse sempre a farlo sentire così. Nemmeno lui riusciva a descrivere ciò che sentiva. Sapeva che c'era una parola adatta, ce l’aveva sulla punta della lingua.

"Cosa state facendo?" Chiese una voce con tono piuttosto irritato alle sue spalle. Si voltò, ritrovandosi faccia a faccia con il suo amico Taehyung.

"Ciao anche a te, Tae." Lo saluto sarcastico Jungkook.

Yoongi spalancò leggermente gli occhi in un'espressione spaventata. Aveva visto l’angelo comparire in mezzo secondo, teletrasportandosi dietro al ragazzo. Il biondo lo aveva guardato furioso e prima che Jungkook si voltasse, gli occhi di Taehyung si erano colorati di viola e Yoongi poté sentire chiaramente la sua voce nella testa: “Sparisci!

"I-io me ne stavo giusto andando, sì." balbettò, alzando meccanicamente una mano in segno di saluto. Girò i tacchi e si diresse nella stessa direzione da cui era entrato con l’intento di tornarsene a casa.

Jungkook guardò Taehyung, scocciato: "Grazie tante, stavamo cominciando ad andare d'accordo."

"Jungkook, tu non capisci." Gli disse Tae freddamente, ma appena si rese conto del tono che aveva appena usato, cercó di calmarsi. Aveva sentito la presenza di Yoongi accanto a Jungkook appena erano rientrati a scuola. Si era dato dello stupido per non essere stato più attento. Era ovvio che il suo amico avrebbe passato la giornata ad allenarsi fuori da scuola nonostante la pioggia. Sentiva che il suo scudo di protezione era attivo, ma non riusciva a percepire cosa si fosse avvicinato a Jungkook.

"Non capisco cosa, esattamente? Che ti dia fastidio che mi faccia nuovi amici? Perché quello lo capisco perfettamente." Disse poi Jungkook, sospirando esasperato. "Ogni volta che provo a parlare con qualcuno tu lo tratti male perché sei geloso. Così ho dovuto smettere..." Si fermò un attimo a pensare, alzò gli occhi al cielo, ormai lucidi.

"Tae, io mi sento solo. Tu e Jimin state sempre insieme, posso capire che siete nella stessa classe, ma anche quando siete con me, mi sembra di non esserci davvero." Il labbro inferiore del ragazzo iniziò a tremare e l'angelo riuscì subito a percepire l'immenso dolore che si portava dentro. In effetti non si era mai chiesto cosa pensasse l’amico di quella situazione. Ogni tanto si prendeva la briga di ascoltare le sue emozioni, ma per il resto pensava solo a se stesso. La cosa più importante era proteggere Jimin, nient’altro. E se questo doveva portare a isolare Jungkook da eventuali amici, poco importava. Era davvero uno stronzo egoista.

"Jungkook..." provò a consolarlo, ma il più piccolo continuò.

"Io voglio solo qualcuno con cui parlare. Vorrei quello che avete voi, ma la cosa diventa difficile se ogni volta ti metti in mezzo." La sua voce si spezzò e calde lacrime rigarono il volto freddo e ancora umido del ragazzo.

"Hyung, non voglio stare solo..." pianse.

Taehyung si fiondò su di lui, stringendolo forte a sé.

Appena lo toccò, le emozioni di Jungkook esplosero dentro di lui, conficcandosi nel suo cuore e l’angelo venne sommerso da un dolore che non avrebbe mai pensato di provare. Taehyung si ritrovò a piangere insieme a Jungkook, stretti in un abbraccio che sentiva sarebbe stato l’ultimo.

"Jk, mi dispiace... non volevo."

Jungkook chiuse gli occhi, facendosi cullare dalle calde braccia del ragazzo. Ormai il loro rapporto andava avanti per inerzia. Solo per Jimin. E Jungkook era stufo. Stanco. Quella sarebbe stata l’ultima volta che avrebbe permesso a Taehyung di intromettersi nella sua vita. O almeno così sperava.

 
  
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