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Autore: Kinneas    13/01/2022    0 recensioni
Nonostante fosse il batterista della band più famosa del mondo : i Queen, Roger Taylor, decise ugualmente di proseguire gli studi per odontoiatria, diventando così uno dei dentisti più bravi di Londra.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Altri, Dominique Beyrand, Nuovo personaggio, Roger Taylor, Sorpresa
Note: Cross-over | Avvertimenti: Triangolo
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"Roger!" Esclamò un alto ragazzo dai lunghi capelli ricci color nero, e gli occhi marroni, mentre usciva dallo studio di registrazione.

"Che vuoi Brian?" Domandò il biondo ragazzo dagli occhi azzurri coperti da un paio di occhiali da sole, fermandosi di colpo.

"Non rimani a mangiare con me e i ragazzi?" Chiese Brian una volta raggiunto l'amico.

Per quanto gli sarebbe piaciuto, Roger non aveva tempo di mangiare con i suoi amici.
Ormai, lui, Freddie, John e Brian suonavano nei Queen da ben 10 anni, per cui, oltre alla band, aveva anche un lavoro, che richiedeva la sua presenza.
Fare il dentista, era sempre stato il suo più grande sogno ...
Il porter aiutare la gente, e curare i loro denti, lo rendeva felice.
Anche i suoi amici avevano inseguito le loro passioni oltre alla musica, di fatti, Brian divenne un professore universitario di astrofisica, dove ne scrisse addirittura un libro.
Per quanto riguarda John Deacon,il membro più tranquillo della band, dai corti capelli castani e gli occhi marroni, con sempre quel sorriso innocente sul volto paffuto, era diventato un ingegnere.
A differenza del grande performer, conosciuto in tutto il mondo con il nome di Freddie Mercury, che non faceva nient'altro al di fuori della sua musica.
Veniva spesso preso in giro dai suoi compagni per via dei suoi baffoni neri che teneva sotto al naso.
Ma ormai, Freddie non era più un adolescente dai neri capelli lunghi e le unghie smaltate dello stesso colore.
Era cambiato ...
Aveva i capelli corti, e si vestiva più seriamente, e non con abiti eccentrici. Ormai aveva trovato la sua anima gemella di nome Jim Hutton, e pensavano anche di adottare dei bambini per riempire quell'enorme casa piena di gatti.

"Ho degli appuntamenti" Rispose il ragazzo dispiaciuto.

"Non mi dire ..." S'intromise John, uscendo con Freddie dallo studio e sentendo per caso la conversazione, "di nuovo quel bambino rompiscatole?" Chiese trattenendo una risata.

Noah Evans era un ragazzino pestifero di 10 anni che faceva impazzire il povero Roger una volta al mese.
Odiava a morte il povero Roger, che per quanto cercasse di fare il suo lavoro, veniva spesso morso alla mano dopo aver provato a curare l'ennesima carie del ragazzino.

"Se prova a mordermi per la terza volta, giuro che gli metto la museruola!" Esclamò facendo ridere i suoi amici.

"Se fossi in te" aggiunse Freddie, "mi farei fare qualche test, per la rabbia".

"Ma povero bambino!" Esclamò Brian, "Non è mica un cane, è solo spaventato perché tu sicuramente gli farai male Rog!" Continuò alanzo leggermente le sopracciglia.

Non era vero che Roger facesse male ai suoi pazienti, anzi, cercava di essere il più delicato possibile soprattutto con i bambini.
Ma Noah era il peggior ragazzino che avesse mai incontrato!
Faceva sempre i capricci prima di entrare nel suo studio, e come se non bastasse, una volta ha provato a rompergli l'attrezzatura impedendogli di lavorare.
Così lui e il suo assistente Ben Hardy, avevano adottato altre misure: legarlo e tenerlo bloccato fino alla fine del lavoro.
Ma questo ovviamente, era un particolare che quasi nessuno conosceva.

"Vabbè" Fece Roger interrompendo la conversazione dei suoi amici, "Devo proprio andare adesso, ci vediamo domani mattina per le prove".
Per poi incamminarsi per la sua strada e andare dritto per il suo studio dentistico.

"ATTENTO ALLE MANI!" Urlò John continuando a ridere, soprattutto perché Roger, sentendo quella frase, alzò la mano destra e tirò su il dito medio, senza neanche voltarsi.

Lo studio dentistico non era molto lontano dallo studio di registrazione, infatti non prese nemmeno la sua Lamborghini grigio chiaro per spostarsi, che arrivò in una decina di minuti.
Era difficile non notare l'insegna : Smile, ogni volta che si passava da quelle parti.
Roger aveva deciso di chiamare il suo studio così, in memoria dei vecchi tempi, quando ancora lui Freddie, Brian e John non erano ancora i Queen.
Entrando nella grande sala d'attesa color bianco, notavi tanti poster sulle pareti che facevano riferimento ai denti, e su come sia necessario curarli.
Per quanto riguarda la parte riservata ai bambini, Roger aveva diviso quella sala d'attesa in due parti, infatti in quella principale, si accomodavano  le persone adulte e anche alcuni ragazzini adolescenti. La seconda parte appunto, era dedicata ai bambini, infatti era piena di giocattoli, e di libri che avrebbero aiutato a tenerli calmi.
A destra dell'entrata c'era la reception, dove seduta dietro il vetro, si trovava una donna sulla trentina dai capelli e occhi scuri, che aspettava impaziente Roger.

"Giornata lunga alle prove?" Domandò alzandosi nel vederlo arrivare.

"Come sei elegante tesoro!" Esclamò lui baciandola sulla bocca notando il suo vestito bianco aderente che le arrivava sopra le ginocchia.

Dominique Beyrand adorava i vestiti che Roger le comprava, infatti era solita indossare abiti aderenti che mettevano in risalto il suo fisico snello, nonostante avesse già partorito due figli.
La loro relazione andava avanti da diversi anni, infatti decisero di aprire questo studio insieme, così da aiutare le persone che ne avevano bisogno.

"Permesso" Si sentì dire dolcemente dal fondo della stanza.
Quando i due si voltarono, videro un ragazzo sui vent'anni col camice bianco addosso, dai occhi celesti e capelli biondi lunghi fino all'inizio delle spalle, che li stava guardando a braccia conserte.

"Oh ciao Ben!" Esclamò Roger, "E' già arrivato quel disgraziato?" Domandò strofinandosi le mani l'una con l'altra.

"Certo!" Esclamò Ben ridendo, "E' già disteso sul lettino e ti aspetta pazientemente ..." Continuò mantenendo quel sorriso beffardo sul volto.

"Oh bene!" Fece Roger togliendo le braccia dalla vita di Dominique, "Andiamo a torturarlo!" Esclamò contento, quando entrando nella saletta, vide che il ragazzino non era affatto solo.
Il lettino era in mezzo alla stanza, circondato da carrelli con sopra varie attrezzature. Noah era sdraiato sul lettino, e accanto a lui, c'era una donna dai lunghi capelli biondi, che cercava di tranquillizzarlo.
In quel momento, Roger, si girò verso Ben per una spiegazione: "Credo che sia la zia ..." Disse sottovoce, attirando l'attenzione della donna misteriosa.
Era un po' più alta di Dominique, e guardava Roger con i suoi bei occhi neri e un mezzo sorriso sul volto.

"Lei deve essere il dottor Taylor, vero?" Domandò con gentilezza la donna, mostrando appena un sorriso smagliante.

"S-si" Fece lui avvicinandosi per stringerle la mano.

C'era qualcosa di strano in lei, che aveva fermato il suo entusiasmo di voler torturare quel ragazzino pestifero che gli aveva morso la mano per ben 2 volte.
Non gli importava ne di lui, ne tantomeno dei suoi denti ...
In quel momento, aveva occhi sul sorriso di qualcun altro.

"Zia Sarina!" Esclamò il bambino prendendole la mano, "Non lasciarmi con questi due" Disse quasi piagnucolando, ricordando con quale cattiveria lo avevano legato a quel lettino l'ultima volta che era venuto.

"Tu non farli arrabbiare allora!" Esclamò lei in tono severo, notando che Roger non le toglieva gli occhi di dosso.
Era come se la donna fosse al corrente di ciò che i due medici avevano fatto al suo nipotino circa un mesetto fa, ed era qui proprio per assicurarsi che tutta quella faccenda fosse vera.
Il ragazzino si voltò verso Roger e Ben, e vide che stavano preparando gli attrezzi necessari per togliergli le carie che i suoi adorati dolcetti e schifezze varie gli avevano provocato.

"Non lo uccidiamo mica!" Esclamò Ben mentre puliva l'ago di una siringa e guardava Noah con la coda dell'occhio e un sorriso beffardo.

"VOGLIONO FARMI DEL MALE!" Urlò lui sempre più spaventato.

"Ah se è così," Si sedette sullo sgabellino nero Roger avvicinandosi al ragazzino, "Avrei ricevuto parecchie denunce da tutti i pazienti che ho visitato non credi?" Domandò sorridendo, guardando la donna rimasta in piedi accanto al lettino.

A quel punto, Sarina, capì che si doveva spostare per permettere ai due medici di fare il loro lavoro, ma per richiesta del ragazzino decise di restare a guardare la scena, per assicurarsi inoltre, che i due non gli facessero del male, come quest'ultimo aveva descritto precedentemente.
I genitori di Noah erano separati, e molte volte c'era solo la zia a prendersi cura di lui, infatti solo lei riusciva a calmarlo quando era agitato.
Quando le raccontò che il suo dentista, lo aveva legato al letto per curargli i denti, la donna scoppiò a ridere. Non lo credeva possibile, dato che tutti avevano espresso un'opinione positiva nei confronti del dottor Taylor.
Però volle comunque verificare di persona questa cosa, e quando si trovò davanti il batterista dei Queen rimase colpita.
Sapeva benissimo chi fosse quell'uomo, dato che aveva tutti i dischi della sua band, ed era stata presente anche ad alcuni concerti.
Ma non disse assolutamente nulla in merito, anzi, si limitò solamente a sorridergli come se fosse una persona normale.
In fin dei conti, al di fuori dello studio dentistico era solamente Roger dei Queen, mentre adesso, era un normale dentista che aveva studiato e faticato per essere li a curare i denti delle persone.
Questo gli faceva onore e lo rendeva anche più bello di quanto non lo fosse già ...


Dopo che Ben anestetizzò i denti del ragazzino da curare, Roger passò una mezz'oretta a curarli.
Si creò un certo silenzio, che Ben decise di rompere rivolgendosi direttamente alla donna che stava in piedi davanti alla porta: "Allora mi dica, il signorino ci ha descritti come dei mostri?"

"Beh" Rise lei, "Mi ha detto che lo avete legato a letto e che poi lo avete addirittura minacciato".
Disse quella frase senza accorgersi di arrossire. Com'era possibile che due medici potessero fare una cosa del genere...
Peccato che lo avevano fatto veramente, ma ovviamente non potevano confermare una cosa del genere, altrimenti sarebbe finita molto male.

"Allora campione!" Esclamò Roger una volta finito, "Ti ho fatto così male?" Domandò sorridendogli mentre si toglieva i guanti in lattice dalle mani e li gettava nel cestino accanto.

Il ragazzino si alzò dal lettino e si toccò la guancia destra, ma pur di non ammettere che Roger era davvero un bravo dentista, decise di non rispondere.
Lo odiava anche più di prima ...
Soprattutto perché aveva capito che sia lui che il suo assistente Ben avevano intenzione di fare colpo su sua zia Sarina.
Se solo quell'anestesia gli avesse consentito di parlare normalmente, gliene avrebbe detto sicuramente quattro, in modo da farli innervosire e fagli fare una figuraccia.

"Potresti essere un po' più gentile con i due dottori, anziché fare il maleducato" Lo rimproverò la Sarino bloccandogli l'uscita.
Il ragazzino era così infuriato, che si voltò verso i due dottori e gli fece la linguaccia per poi uscire tranquillamente da quella saletta.

"Sono davvero dispiaciuta!" Esclamò la donna una volta che rimase sola con i due ragazzi.

"Oh non si preoccupi" Fece Roger mentre ripuliva gli attrezzi insieme a Ben, "è soltanto un bambino".
Se fosse stato suo figlio, lo avrebbe come minimo riempito di schiaffi, ma era un suo paziente e non poteva toccarlo ...
Già legarlo al letto era stato esagerato, ma non gli aveva lasciato scelta, dato che continuava ad agitarsi.
Se solo non lo avesse fatto, avrebbe potuto ferirlo accidentalmente con qualche strumento da lavoro, e poi sarebbero stati guai sia per lui che per la sua reputazione.
E dato che era anche un personaggio famoso, la stampa gli stava addosso ...
Non poteva permetterlo ...
Così ricorse a quel metodo un po' brusco, ma che si rivelò essere un'idea niente male.

"Sapevo che eravate delle brave persone, anche perché ho avuto delle recensioni positive riguardo a questo studio dentistico, quindi avevo capito che tutto ciò che Noah mi aveva raccontato, non era altro che un sua storiella per evitare di venire qui". Disse in tutta sincerità la donna senza mai smettere di sorridere.

"Lei ha davvero un bel sorriso sa?" Si complimentò Roger nel vedere quei denti bianchi.

"Oh be, io cerco sempre di curarli come posso, anche se una visita non mi dispiacerebbe!" Esclamò arrossendo.
Lo disse come se davvero ne avesse bisogno ...
Ma in realtà era tutta una scusa per poterlo rivedere ...
E chi non lo avrebbe fatto?
Farsi curare i denti da una star come Roger Taylor?
Quando mai le era capitata un'opportunità del genere?
Di solito i dentisti non fanno parte di una delle band musicali più famose del momento come i Queen.

"Fissiamo un appuntamento!" Esclamò Ben prendendola sul serio.

Roger a quel punto lo guardò male, e poi diventò rosso per l'imbarazzo, finché Sarina non accettò l'invito e si avviò verso la reception dello studio dove Dominique stava mettendo apposto delle pratiche.

"C'è posto per una visita di routine?" Domandò ansiosa.

Dominque presa alla sprovvista, lasciò le pratiche in un angolo della scrivania, e diede un'occhiata veloce al registro delle prenotazioni.
"Se vuol venire domani alle 15.35" Rispose lei.

"Domani pomeriggio è sarebbe perfetto!" Esclamò la donna

"Allora a domani signorina ..." Si fermò Roger dietro di lei aspettando di sentire la risposta, visto che davanti alla moglie Dominique, voleva mantenere un profilo serio.

 "Potgieter" si voltò lei sorridendogli di nuovo, "Sarina Potgieter ... Mi chiamo così" disse per poi voltarsi e incamminarsi per la sala d'attesa dove il nipotino Noah la guardava schifato.

E così domani l'avrebbe vista di nuovo ...
Roger era paralizzato, soprattutto perché davanti a lui c'era sua moglie Dominique, la madre dei suoi due figli ...
Aveva avuto altre relazioni, anche quando lui e Dominique si erano sposati ...
Non voleva più tradirla ...
Amava i suoi figli ...
E se lo avesse fatto, Dominique glieli avrebbe portati via, rendendogli la vita un vero inferno ...
Ma Sarina ...
Sarina era bella ...
Quel sorriso smagliante era perfetto come quello di un angelo ...
Che doveva fare dunque?
Come poteva sfuggire a questo momento ...?

   
 
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