Signori, come già saprete, alle 08.00 di stamane la nostra compagnia si dirigerà sulle Tuilleries. L’obiettivo è di tenere sotto controllo la folla armata, ma in caso di tumulti abbiamo l’ordine di sparare.
Tra la folla potrebbero esserci i vostri amici e parenti. Se vi dessi l’ordine di aprire il fuoco, sono certa che alcuni di voi non lo farebbero. E lo capisco. Ora vi dirò ciò che farò io, ma è una scelta personale. Rinuncerò all’uniforme e non sarò più il vostro comandante. Questo perché l’uomo che amo e in cui ho piena fiducia non sparerà sul popolo, proprio come voi tutti. Io gli obbedirò. Se lui mi dirà di combattere insieme al popolo, così farò. Ora io sono la moglie di André Grandier. E voglio essere una moglie che segue la stessa via in cui crede suo marito. André, ordinami cosa fare. La tua strada sarà la mia.”
Il discorso di Oscar forte e chiaro aveva lasciato in un silenzio stupefatti tutti gli astanti ,Alain avrebbe voluto parlare, metterla al corrente della decisione già presa assieme ai compagni ma André lo precedette:
" Ma Oscar, che stai dicendo? Io non ti ho mai ordinato e non ti ordinerò mai nulla. Non abbiamo fatto parola di questo prima di venire qui anche se conoscevo le tue intenzioni. Hai preso sempre le decisioni migliori, se tu vuoi seguire il popolo e combattere per il popolo ne sarò lieto ma per quanto mi riguarda, io ho un solo desiderio che mi farebbe felice. Diventare veramente tuo marito!"
Alain , alquanto in imbarazzo, ridacchio 'per alleggerire la tensione.
" Ehemm , insomma comandante, in vostra assenza io mi sono già accordato con la maggioranza dei compagni qui, prendero' il comando dei ribelli, ci uniremo con gli uomini di Bernard e sarà una battaglia x la libertà!
e quanto a voi due... Secondo me fareste bene a chiarirvi le idee da soli, se non vi spiace noi toglieremmo anche il disturbo.....non è molto carino assistere alle discussioni fra due innamorati e, a proposito, mi congratulo con voi ragazzi !
Grazie Alain-risposero in coro.
Buona fortuna, se lo riterrete opportuno sapete dove trovarci sennò addio e tanti auguri per il vostro futuro.
Forza ragazzi, prendete le armi adesso, andiamo !
Oscar e André sorpresi fecero un cenno di saluto e rimasero ben presto da soli, nell' ufficio del comandante. Oscar si meraviglio" del gesto di Alain, dimostrò molta fretta nel congedarsi da lei .
Alain temeva in un addio.
Temeva ed odiava gli addii. Questo Oscar lo sapeva .Avrebbe voluto rivederlo, rivedere tutti i suoi amici appena il pericolo fosse passato ma chissà. Ormai vivevano tutti, giorno per giorno.
Poi guardò André . Uno sguardo tenero, traboccante d' amore. Aveva gli occhi lucidi e lo sguardo sognante. La mente rivolta alla notte appena trascorsa nuda fra le sue braccia, le lucciole e il cuore a mille. Emozioni che avrebbe voluto tanto riprovare.Quelle pulsioni intime, quelle vibrazioni....sentire fortemente la vita....proprio ora che le stava sfuggendo.
André io.....so di averti fatto del male, il mio comportamento verso di te è stato peggiore di un tradimento. Forse non mi crederai ma sono io che voglio punire me stessa , perché non so cosa fare per farmi perdonatemi da te.Dimmi dunque cosa desideri che faccia? Vorresti sul serio sposarmi subito?
Amore mio....dentro di te brucia il fuoco della battaglia, sei stata cresciuta e hai vissuto tutta la vita come un uomo. Posso io davvero chiederti di fermarti e diventare una donna? Posso farlo senza farti del male?
André io....tu puoi chiedermi qualunque cosa, qualunque. Purtroppo niente tornerà come prima e questo non dipende da te André. Oscar stentava a controllare un accesso di tosse , sentiva che non ci sarebbe riuscita.
Perdonami ancora una volta. Sono malata André ho la tisi. Solo 6 mesi di vita se non mi curo....e questi mesi io ....li vorrò vivere sempre accanto a te
Oscar fu sconvolta da un forte colpo di tosse che la fece ripiegare in sé stessa e perdere un po' l'equilibrio. " Ma come Oscar, a me dicesti che dovevo andare dalla nonna, non potevo combattere in queste condizioni, e tu mi hai nascosto la tua malattia così grave! E io per colpa della vista non mi ero accorto di nulla ....che stupido sono stato stupido ed egoista . Avrei dovuto vederti che stavi male.... vederti con gli occhi del cuore. "
" Non te lo potevo dire, non volevo aggiungere altra sofferenza, ma ora che siamo come marito e moglie, non posso darti delle false speranze. Sto davvero molto male André!
Oscar mia Oscar. Lasciamo tutto parliamo con d' Agout, dobbiamo lasciare il servizio, per motivi di salute. Dobbiamo andar via da questo inferno, via! Io ti farò guarire . Scappiamo assieme Oscar. Ti amo, non temo il contagio , non temo nulla.
Un abbraccio di pochi istanti e il desiderio di André nel farla sua si fece potente ma capi' che non era il momento...infatti poco dopo una porta si apri ed apparve innanzi a loro il vice colonnello D' Agout.
" Mia moglie ha avuto la tisi e non ce l' ha fatta. ANDRÉ, abbi cura del comandante, salva almeno lei e datemi notizie ragazzi ,scrivetemi....ora pero' sbrighiamoci, andiamo a preparare le pratiche per le vostre dimissioni dopodiché sarete liberi di amarvi e nessuno potrà inseguiti né farvi del male "
_______________ Oscar è André si sposarono nell' agosto del 1789, la salute di lei migliora poi peggiorava inesorabilmente. Instabile come il suo desiderio di tornare alla vita attiva, al desiderio di " esserci " e cambiare la sua amata Francia.
Il suo amore per André resto' vivo e appagante, lui non riebbe la vista perduta ma non divenne cieco.
Alla fine del 1790 morì di tubercolosi, anche André fu contagiato, non volle cure e la segui' dopo poco.
Ebbero solo un anno e mezzo di vita da sposi ma almeno furono risparmiati dagli anni peggiori , brutali della Rivoluzione.
Le persecuzioni,la ghigliottina dei sovrani, il terrore e la fuga della nobiltà . Cio' che rimane della loro felicità vive però in un altro mondo, un mondo davvero migliore dove le loro anime risplendoni per sempre di una gioia infinita senza turbamenti , senza affanni come ricompensa di una vita terrena difficile ma sacrificata spesa per il bene, la giustizia,esemplare per tutti
Bernard Chatelet/ memorie 1794