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Autore: Pandora13    23/01/2022    2 recensioni
"A volte si sentiva sul ciglio di un burrone, come se tutte le proprie emozioni negative stessero per straripare.
Erano quelle volte in cui si chiedeva se non fosse davvero il mostro che lo accusavano di essere in passato.
Era abituato a quei momenti, sapeva che poi sarebbero passati così come erano arrivati, senza lasciare traccia, ma era stato bello scoprire che non li avrebbe dovuti più affrontare da solo."
Genere: Fluff, Introspettivo, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Shiratorizawa, Tendo Satori
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Love x Life x Sex'
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NdA: questa song-fic che fa parte della solita raccolta multi-ship, multi-fandom a cui sto lavorando, è un pochino diversa dalle altre, perché non ha per protagonista una coppia, ma un singolo personaggio, a cui ho voluto fare una dedica, la storia è stata scritta il 20 Maggio, per il compleanno del Guess Monster: Tendou Sa-to-ri!
La canzone di cui vi lascio il link è "Boulevard of broken dreams" dei Green day: https://youtu.be/Soa3gO7tL-c
Buona lettura!

 

I walk a lonely road
The only one that I have ever known
Don't know where it goes
But it's home to me, and I walk aloneI walk this empty street
On the Boulevard of Broken Dreams
Where the city sleeps
And I'm the only one, and I walk aloneI walk alone, I walk alone
I walk alone, I walk a-
 

"Mostro" era quello che si era sentito ripetere più spesso, era solo un bambino, ma si sa, i bambini sanno essere davvero cattivi quando vogliono e i suoi compagni, spaventati dalla sua diversità, lo avevano allontanato ed additato come tale.
Ci era rimasto male all'inizio, Tendo, si era sentito davvero sbagliato e aveva visto i propri sogni di bambino infrangersi sulle labbra dei suoi coetanei che sputavano cattiverie e ridevano di lui.
Poi aveva deciso semplicemente di proseguire sulla propria strada, una strada buia e solitaria, una strada di sogni infranti, che portava ad altri sogni, più grandi, più ambiziosi.
Non gli importava di camminare da solo su quella strada, se volevano vederlo come un mostro, gli avrebbe dato ciò che volevano, diventando mostruosamente forte, imbattibile!


My shadow's the only one that walks beside me
My shallow heart's the only thing that's beating
Sometimes I wish someone out there will find me
Till then I walk aloneAh-ah, ah-ah, ah-ah, aaah-ah
Ah-ah, ah-ah, ah-ah
 

A volte gli era capitato di desiderare qualcuno che percorresse quella stessa strada con lui, attraversando le ombre per raggiungerlo.
Questo primo sogno si era avverato quando era riuscito ad entrare all'Accademia Shiratorizawa.
In quel luogo a nessuno importava delle sue stranezze, o del suo sadismo nei confronti degli avversari.
C'era chi lo capiva senza bisogno di parole, come Wakatoshi, e chi come Semi-Semi non lo avrebbe mai compreso davvero, ma riconosceva che era forte ed era dal loro lato della rete e tanto bastava.
Superficiale, poteva sembrarlo lui e poteva sembrarlo il loro rapporto, un superficiale palliativo, ma non era così.
Certo il motivo per cui era stato inizialmente accettato senza riserve, o pregiudizi erano esclusivamente le sue capacità pallavolistiche, ma da lì erano nate amicizie vere e legami profondi.


I'm walking down the line
That divides me somewhere in my mind
On the borderline
Of the edge, and where I walk aloneRead between the lines
What's fucked up, and everything's alright
Check my vital signs
To know I'm still alive, and I walk aloneI walk alone, I walk alone
I walk alone, I walk a-My shadow's the only one that walks beside me
My shallow heart's the only thing that's beating
Sometimes I wish someone out there will find me
Till then I walk alone
 

A volte si sentiva sul ciglio di un burrone, come se tutte le proprie emozioni negative stessero per straripare.
Erano quelle volte in cui si chiedeva se non fosse davvero il mostro che lo accusavano di essere in passato.
Era abituato a quei momenti, sapeva che poi sarebbero passati così come erano arrivati, senza lasciare traccia, ma era stato bello scoprire che non li avrebbe dovuti più affrontare da solo.
Era successo per caso, un pomeriggio come un altro, durante gli allenamenti: Semi gli aveva dato il LA per una delle sue assurde canzoncine, Shirabu aveva picchiato Semi -non sapeva bene se a suo beneficio, per strappargli un sorriso, o solo perché era il suo passatempo preferito- subito dopo, persino Goshiki aveva detto qualcosa che gli era suonato strano, poi tutto aveva assunto un significato, quando il Miracle Boy aveva preso parola.

«Tu sei sempre e solo tu Tendo» aveva detto, con quel suo solito modo di fare schietto, semplice e diretto e allora aveva capito: aveva capito che tutta la squadra aveva imparato a riconoscere le sue ombre ed accompagnarlo su quella strada quando si facevano troppo fitte.
 

Ah-ah, ah-ah, ah-ah, aaah-ah
Ah-ah, ah-ah
I walk alone, I walk a-I walk this empty street
On the Boulevard of Broken Dreams
Where the city sleeps
And I'm the only one, and I walk a-My shadow's the only one that walks beside me
My shallow heart's the only thing that's beating
Sometimes I wish someone out there will find me
Till then I walk alone
 

Parigi, la sua strada di sogni infranti lo aveva portato lì e lì, dopo tutti quegli anni stava passeggiando col proprio migliore amico.
Lo aveva detto, che un giorno si sarebbe vantato in un'intervista di essere stato ed essere ancora il migliore amico del Miracle Boy Ushijima Wakatoshi e ne andava fiero, ma in quel momento era un po' preoccupato, non lo avrebbe mai ammesso, ma non voleva rischiare di metterlo in imbarazzo.
Le ombre stavano facendo la loro comparsa di nuovo, in mezzo a quel momento felice, insieme a quei paparazzi.
Tendo rideva e scherzava, apparentemente felice, col suo solito modo di fare strambo, tentando di esorcizzare quei sentimenti di disagio che credeva di essersi lasciato alle spalle per sempre, ma era troppo trasparente per l'amico.

«Andiamo, abbiamo una cena di compleanno che ci aspetta!» si era limitato a dire Wakatoshi, appoggiandogli un braccio sulla spalla e accompagnandolo nelle ombre su quel sentiero di sogni non più così infranti, come aveva sempre fatto e sempre avrebbe continuato a fare.

   
 
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