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Autore: Captain Riddle    24/01/2022    1 recensioni
Il dio dell'inganno Loki è conosciuto bene per la sua parlantina, è abile con le parole e spesso le usa per tirarsi via da situazioni scomode, ma se invece fosse proprio durante il silenzio che il suo vero io viene a galla?
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Loki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Loki era da sempre stato un bambino loquace, le parole erano la sua arte contrariamente a come le grida appartenevano al suo ingombrante fratello Thor. Con le parole Loki imbrogliava, mediava o semplicemente si tirava fuori dai problemi. Parlava troppo, era questo che gli dicevano spesso, che aveva la lingua sciolta e doveva stare zitto. A Loki piaceva tanto parlare e alcune volte gli pareva proprio di non riuscire a farne a meno. Le parole erano parte di lui esattamente come lo erano la magia e il caos, ma in fondo forse non erano simili? Le parole erano in grado di ferire o di curare come la magia, le lettere erano caos che combinate creavano un'infinità di concetti diversi e complessi.

Parole, a Loki piaceva tanto parlare, eppure spesso, sin dall'infanzia, in special modo dopo le feste nel castello reale di Asgard, sentiva la necessità di mettere a tacere tutto quel rumore. Silenzio, Loki ogni tanto aveva bisogno di silenzio. Si toglieva gli abiti preziosi e restava disteso sul letto oppure usciva in giardino e guardava il paesaggio senza parlare. Frigga era l'unica che lo vedeva tutte le volte comportarsi così, l'unica a capirlo veramente e quindi l'unica a sapere che il caos necessitava di ordine perché a esso era indissolubilmente legato e il silenzio era l'opposto della parlantina che di solito accompagnava Loki. Negli anni Loki non era cambiato, parlava sempre tanto, a volte anche a sproposito, forse non era stato superbo e arrogante davanti a sua padre quand'era divenuto prigioniero dopo aver devastato New York? Frigga avrebbe voluto consigliargli di tacere o almeno di ponderare le parole ma non le era stato concesso.

Aveva avuto modo di parlare però un'ultima volta con suo figlio nella cella di lui e gli aveva ricordato "Sei sempre molto perspicace riguardo agli altri tranne che per te stesso". Loki era arrogante, orgoglioso, vendicativo, Frigga lo sapeva, ma sapeva anche che poteva e sapeva essere tanto altro. Purtroppo non aveva fatto in tempo a dirgli anche quello. Vendetta, Loki aveva cercato vendetta per la morte di sua madre e l'aveva trovata, aveva ucciso il suo assassino. La morte di Frigga aveva lasciato un vuoto dentro di lui ma purtroppo non era silenzio, c'era un'unica parola che rimbombava nella sua mente: inutile. Era stato inutile, non aveva fatto nulla per evitare che sua madre fosse uccisa. Ma dopo aver ucciso l'assassino di sua madre, aver finto la sua morte, allontanato Odino dopo averlo stregato e essersi assicurato che Thor non tornasse, Loki aveva provato ad andare avanti governando su Asgard.

Thor però era tornato prima di quanto avrebbe voluto e ovviamente si era portato dietro un numero incredibilmente alto di problemi. Ma li avevano superati, insieme i due fratelli avevano superato tutto. Forse non era costretto a vivere da solo, forse non era costretto a usare le parole solo per imbrogliare e ferire. "Sai, forse non sei poi così male, fratello" "Forse no" "Grazie. Se fossi qui potrei anche abbracciarti..." "Sono qui". Sorride a suo fratello e lui gli ricambia il sorriso in quel silenzio intriso di pace. Forse veramente non è sempre necessario parlare. Frigga sarebbe felice, eppure quel silenzio dura poco, spaventosamente poco. Il silenzio squarciato dalle grida. Thanos. Thanos arriva e inizia a fare l'unica cosa che sa fare, uccidere per perseguire il suo scopo. Vuole il Tesseract, il momento di tacere è finito, bisogna tornare a parlare per tentare un inganno, anche se è pericoloso. E così fa Loki, tenta di ingannare Thanos, ma il Titano Pazzo conosce il fatto suo. Afferra Loki per il collo dopo che quest'ultimo ha tentato un ultimo inganno. Thor non può aiutarlo, è prigioniero egli stesso di Thanos.

Loki lo guarda negli occhi annaspando, è la fine e lo sa, ma non vuole tacere, ci sarà tutto il tempo dopo per il silenzio, adesso vuole parlare, poche parole ma ponderate, come vorrebbe Frigga "Tu... non sarai mai... un dio". Un crack sordo attraversa la navicella spaziale, suono di ossa rotte. "Nessuna resurrezione sta volta". Thanos se ne va e lascia il corpo morto di Loki disteso, Thor si trascina vicino a lui prima che l'astronave esploda. Poi solo silenzio e dolore, un dolore che rimbomberà per l'eternità in ogni silenzio.



 

Questa storia partecipa all'attività Un'etichetta per il tuo Firewhisky del gruppo Facebook L'angolo di Madama Rosmerta. Nulla, spero che questa piccola storia sul mio personaggio preferito vi sia piaciuta, alla prossima.

 

   
 
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