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Autore: La dix Croix    04/09/2009    7 recensioni
Aggiornamento Lento Causa Scuola!
La nostra protagonista è una ragazza del tutto normale alle prese con la sua vita scolastica di tutti i giorni.
Non è nè bellissima nè bravissima, nè si porta alle spalle oscuri segreti sul suo mirabolante passato: una delle tante che sogna, coltiva amicizie e magari si innamora.
Siamo al quinto anno di scuola per Harry e i suoi amici, e ovviamente, anche i suoi fidati nemici.
La Umbridge spadroneggia incontrastata su Hogwarts dall'alto del suo roseo e melenso ufficio, cosa che non renderà facile l'impresa di Blaine e la vita di tutti gli studenti della scuola...
Blaine Kinsella fa parte niente meno di quella schiera di innumerevoli mezzosangue che Draco Malfoy e tutti i Serpeverde amano umiliare.
Ma se un giorno una di queste si ribellasse al trattamento subito?
Magari con una bella vendetta? Come si comporterà l'arrogante Draco, che davanti al pericolo diventa un codardo di prim'ordine?
Le cose andranno davvero come lei premediterà, oppure succederà qualcosa che cambierà la relazione tra i due?
Il fatto che Blaine parteciperà alle riunioni dell'ES come influenzerà questo rapporto burrascoso?
E verremo mai a sapere del passato della protagonista?
La vita all'interno di Hogwarts di una ragazza senza pretese, e assolutamente, non Sue.
Capitolo 4: Giunge finalmente Ottobre, periodo in cui Hermione invita al pub "La Testa di Porco" le persone che saranno i futuri membri dell'ES per discutere di come affrontare il problema della Umbridge. Mentre Blaine si appresta a raggiungerli nel punto di ritrovo, ha modo di fare un incontro non proprio gradito...
[ANTI MARY SUE ]
Genere: Commedia, Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Dolores, Umbridge, Draco, Malfoy, Fred, Weasley, George, e, Fred, Weasley, Il, trio, protagonista, Nuovo, personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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Fuck you slytherine
A
ttenzione, importante:

 
Prima di iniziare a leggere questa fanfiction, vorrei mettervi a conoscenza di alcune cose per me importanti:
Ho cercato di fare del mio OC una persona più normale possibile, piuttosto che finire nel circolo del Marysueismo... Insomma: non sarà la sorella segreta di Harry Potter o la figlia di altri personaggi già esistenti, non avrà gli occhi che cambiano colore, lunghi capelli dai colori improbababili, non sarà la più bella, nè sarà la più brava e la più intelligente ( in quel ruolo - la mia amata - Hermione basta e avanza, credo XD )...
Per normale non intendo dare a credere " una normalità tanto normale da rendere tediosa la lettura ", significa semplicemente che ho cercato di caratterizzarla in modo da renderla credibile, con i suoi pregi e difetti, che tutti noi abbiamo e mostriamo nella vita di tutti i giorni. 
Inoltre la storia terrà molto alla trama originale, senza contare che le relazioni tra i personaggi si svilupperanno a prescindere dai propri caratteri.
Cercherò di essere il più in canone possibile, avvertitemi perciò se per sbaglio sfocio nell'OOC.
Ad esempio, non vedrete mai un Draco Malfoy molto conciliante nei suoi confronti ( dato che la mia OC è una mezzosangue ), a meno che nella storia non succeda qualcosa di plausibile che lo faccia diventare tale ( ci vorrebbe comunque molto tempo per un cambiamento del genere. ), cosa che vedo molto difficile, dato che dovrebbe rinunciare alle sue idee che i genitori gli anno impartito fin da piccolo.
Inizio subito col dire che i miei personaggi preferiti non verranno tenuti in condizione di privilegio, nè quelli che non mi piacciono verranno "puniti" senza una ragione apparente solo per soddisfare la mia persona.
Il mio personaggio ha un dato carattere: è lei che si trova nella storia, non io ( magari XD! ), quindi sarà lei stessa in base ai propri gusti, le simpatie e antipatie per certe tipologie di persone, a stringere o meno un buon rapporto con i personaggi della Rowling. Se mai dovesse accidentalmente innamorarsi di qualcuno, o qualcuno di lei, non sarà affatto perchè ho una cotta per il personaggio incriminato, ma semplicemente per ragioni a loro affini.
La trama inoltre, non girerà solo attorno al mio OC.
 
E finito con ciò, vi auguro buona lettura ^^! Spero che la storia vi piaccia e gradirei moltissimo avere le vostre recensioni: apprezzo incoraggiamenti, complimenti e critiche.
Non scatenerò di certo un putiferio se mi farete notare le vostre perplessità, anzi, ve ne sarò perfino grata ^^!
( Da questo momento le emoticons sono automaticamente disattivate. )
 
 
 
 
                                      Fuck You, Slytherin!




Le prime settimane di scuola erano le più ardue per la maggior parte degli studenti frequentanti il quinto anno a Howarts:

Insomma... Ci voleva un po' di tempo per riadattarsi al ritmo frenetico e al duro lavoro costante che dovevano essere mantenuti all'interno di quelle mura.
Senza contare che il quinto era l'anno dei G.U.F.O, gli impegnativi esami che dovevano essere sostenuti a fine anno e che avrebbero molto influito una volta fuori di scuola, quando sarebbe arrivato il momento di trovarsi un lavoro all'interno del mondo magico.
E per trovarne uno gratificante, era necessario il massimo dello sforzo, che già in quelle tre ardue settimane aveva iniziato a sfinire i poveri alunni, sommersi da difficili compiti e esercitazioni magiche a dir poco estenuanti.
Per non parlare dell'arrivo della Umbridge!
Quella donna, nel giro di così poco tempo, era riuscita a rendersi odiosa agli occhi di chiunque, ma soprattutto, era la peggiore professoressa di Difesa contro le Arti Oscure che Hogwarts avesse mai visto.
Il Ministero, allarmato da ciò che era accaduto nell'ultimo torneo Tremaghi, aveva cercato di rendere Harry Potter il meno credibile possibile al popolo magico, sul fatto di aver visto che Tu Sai Chi fosse tornato.
Di certo non sapevano se le parole del ragazzo fossero la verità o meno, ma tanto aveva spaventato il personaggio di Lord Voldemort ai tempi del suo dominio, che molti preferivano non credergli... Dopotutto, la gente a chi avrebbe dovuto dar ragione? A un adolescente evidentemente traumatizzato dalla perdita del compagno Cedric Digory e un Silente che ormai veniva dipinto come un vecchio che inizia a perdere colpi, oppure al Ministero e La Gazzetta del Profeta?
La risposta era tristemente ovvia.
Era quello il motivo per la quale adesso la Umbridge si trovava nella rinomata scuola per maghi: per smentire l'accaduto, e evitare che l'impertinente Potter cercasse di convincere i compagni a credere a una cosa tanto pericolosa, che, se si fosse rivelata vera, avrebbe scatenato il panico nel mondo magico.
Naturalmente, ricopriva la cattedra di Difesa Contro le Arti Oscure anche per conto del progetto scolastico innovativo del
Ministero, che però non pareva raccogliere molti assensi dagli attuali insegnanti e gli studenti della scuola.

 
In riassunto, questa situazione non era affatto gratificante per nessuno a Hogwarts.
Tanto che per la stanchezza, la maggior parte degli studenti collassava subito a fine giornata, dirigendosi al più presto nelle rispettive Sale Comuni dopo cena.
Una di questi, era Pansy Parkinson, la ragazza minuta dai capelli corti e neri e il viso da carlino, appartenente a Serpeverde e al completo servizio di Draco Malfoy, il ragazzo dai capelli biondo platino e gli occhi grigi che tanto detestava Harry Potter: superbo, ambizioso, ma soprattutto di sangue puro... Il perfetto stereotipo della casa a cui apparteneva.
Uscita dalla Sala Grande, la sua attenzione fu catturata da delle parole che emergevano dai chiassosi gruppetti di ragazzi che si dirigevano nei propri dormitori:
Protese le orecchie, attendendo di udire nuovamente quella voce che veniva coperta dagli schiamazzi:
- ...Già, se Malfoy è così, chissà com'è suo padre!-
Pansy si riscoprì interessata a proposito della conversazione: Draco era uno dei suoi argomenti preferiti, dopotutto.
- Uguali identici... Hai presente quando si dice "tale padre, tale figlio"? Entrambi superbi, con la puzza sotto il naso e infinitamente odiosi... Li ho incontrati in Agosto a Diagon Alley... - dopodichè non riuscì più a sentire nulla, dato che le voci delle due ragazze vennero sommerse da quelle degli altri.
" Una delle due è senza dubbio Morag McDougal ", pensò con rabbia, lei. Come osavano parlare male del suo Draco?
Si era voltata verso le due e aveva visto, accanto alla chioma castana e riccia di McDougal, quella bionda di Kinsella, inseparabile amica dell'altra.
" Quella stupida Mezzosangue!! " Si disse, rabbiosa.
L'avrebbero pagata per aver detto certe cose sul suo compagno... Ma non adesso.
Ormai le due Corvonero erano sparite dalla sua vista, e non vedeva l'ora di raggiungere Draco per raccontargli ciò che aveva sentito... Il solo pensiero la faceva sorridere malignamente, come solo un degno Serpeverde sapeva fare.

Una volta arrivata alla Sala Comune, scese i tre scalini di marmo per accedere al salotto.
Era sicura che Draco fosse lì.
Infatti, su uno dei divani neri in pelle, quello più vicino all'enorme camino, si trovavano lui e Blaise Zabini.
- ... E quel bambino del primo anno stava per farsela addosso! Essere un Prefetto è davvero uno spasso... -
- Ehi, Draco! - chiamò lei, con la sua vocetta petulante.
I due, che ridevano, si voltarono verso di lei:
- Che vuoi, Pansy? - chiese, lui, seccato.
Ultimamente quella ragazza gli stava troppo attaccata, come una sanguisuga.
Pendeva direttamente dalle sue labbra, e faceva qualsiasi cosa le chiedesse, questo era il suo unico lato decente.
Ci avrebbe messo la mano sul fuoco, che se le avesse chiesto di buttarsi dalla torre di Astronomia, lei l'avrebbe fatto immediatamente.
- Oh, Draco, prima quando sono uscita dalla Sala Grande per venire qui ho incontrato quella traditrice del suo sangue di McDougal e quella lurida babbana di Kinsella! -
Draco si voltò un attimo a guardare Zabini, perplesso, con un sopracciglio alzato.
- E allora? Chi se ne frega di quelle due? - chiese, ghignando.
Era vero: a Draco non importava proprio un bel niente di quelle due.
Kinsella, soprattutto, era una dei tanti luridi Mezzosangue che amava sfottere ogni volta che incontrava da qualche anno, ormai.
Pansy si sedette sul divano accanto a lui, in una posa adescatrice, e continuò:
- Parlavano male di te. E di tuo padre! Hanno detto veramente delle cose orribili, soprattutto Kinsella!-
La ragazza si aspettava una qualche reazione furiosa, invece il volto del compagno rimase rilassato, poi si contorse in una smorfia divertita.
- Ha-h! Quella schifosissima mezzosangue farebbe meglio a commiserare se stessa, invece che uno come me. - fece, Malfoy, stravaccandosi sul divanetto.
Ghignò, pensando a quella stupida di una Corvonero: adesso che poteva, avrebbe potuto anche infliggerle un bel castigo... Proprio quello che si meritava dopo aver recato offesa a due Purosangue come lui e suo padre.
Lì per lì non si era neanche arrabbiato più di tanto, quando Pansy gli aveva riferito quella cosa;
Ma adesso voleva proprio farle rimangiare le parole... Prima aveva detto bene:
Cosa c'era di meglio, che essere un Prefetto?
- Blaise, sai quando abbiamo la prossima lezione con i Corvonero, per caso? - chiese, compiaciuto.

                                                           

                                                                            ***



Il cielo nuvoloso gravava su Hogwarts come un pesante telo di piombo, in quel pomeriggio di fine Settembre.

Tutti gli studenti della scuola di magia e stregoneria erano impegnati nelle ultime ore di lezione giornaliere, che quasi, per loro sollievo, giungevano al termine.
A differenza del parco, all'interno della terza serra del castello faceva un gran caldo, in modo che le piante mantenessero il loro vigore, invece di morire sotto il freddo autunnale che già si faceva sentire.

I ragazzi del quinto anno, rispettosamente delle case Grifondoro, Corvonero e Serpeverde, erano immersi nella lezione di Erbologia della professoressa Sprite, che con la sua considerevole mole si spostava lungo i banconi ricurvi sotto il peso di piante dall'aspetto e l'odore a dir poco nauseante, tanto che, solo grazie ad un incantesimo gli alunni riuscivano a lavorare senza dare di stomaco.
- Ragazzi, ricordatevi di trattare con gentilezza queste piante, mi raccomando! Ricordate che se vi spruzzano il loro liquido addosso, la pelle vi si coprirà di orribili foruncoli e ustioni, e non penso che vogliate che succeda!- ricordò, la donna, con autorevolezza.
- Mi pare ovvio che non vogliamo, vecchia babbiona. - questa era la voce di Draco Malfoy, con il suo solito ghigno sprezzante stampato in volto.
Di rimando, Tiger, Goyle e Blaise Zabini attaccarono a ridacchiare, suscitando l'attenzione della docente:
- Cos'è che vi fa tanto ridere, a voi laggiù? - esclamò, la professoressa, dall'altro capo del bancone.

Le " Carnivore Incendiarie " dovevano essere usate dai ragazzi per estrarne i preziosi ma altrettanto pericolosi liquidi delle quali erano praticamente ricolme, che se usati nel campo della medicina potevano essere impiegati per creare delle pomate che facevano miracoli contro le ustioni.
Purtroppo, se durante l'operazione non venivano trattate con dolcezza, appunto, vi era il rischio che spruzzassero la loro linfa addosso al diretto interessato... E l'effetto in quel caso non sarebbe certo stato piacevole!
Le loro protuberanze giallognole piene di quella sostanza si agitavano: sentivano che una mano stava per entrare a contatto con esse.
Una goccia di sudore scese sulla tempia di una ragazza da occhi e capelli chiari intenta a calmare la pianta magica, ben attenta a non affiancare gli arti al grande fiore che riportava all' estremita: quella specie si nutriva di carne di qualsiasi genere, e non era propriamente una mossa intelligente avvicinarvisi troppo.
Senza contare che ogni volta che a una lezione di  Erbologia spuntava fuori qualcosa che si muoveva ( e raramente accadeva il contrario ) moriva dalla paura che le potesse capitare qualcosa di brutto: non era mai andata molto bene in quella materia.
Figurarsi che era stata l'idiota di turno del suo corso che al secondo anno era riuscita a svenire per il pianto delle Mandragore!
E quella volta sì che i Serpeverde l'avevano sfottuta a dovere.
- Non ti rilassi proprio, eh? - le fece Seamus Finnigan, con una voce dolce che proprio non gli si addiceva ( usata per rassicurare la pianta ), soprattutto in quei giorni, dato che aveva litigato con Harry, mentre incideva i tentacoli del vegetale e con l'altra mano lo carezzava per ammansirlo.
Dal taglio, fuoriuscì un liquido di colore arancione, che il ragazzo si affrettò a raccogliere tramite una terrina.
La bionda, dal canto suo osservò schifata, poi cominciò anche lei la messinscena per addolcire l'orrida creatura.
- Già... Sono sicura che prima della fine di questa lezione una di queste cose schifose mi spruzzerà la sua robaccia addosso, e così, addio divisa nuova! - L'altro ridacchiò, all'affermazione dell'amica.

Lui e Blaine Kinsella si erano conosciuti all'incirca un mese prima dell'inizio del primo anno a Hogwarts, grazie ai loro genitori.
La madre di Blaine e il padre di Seamus, entrambi babbani e di origine irlandese, avevano frequentato assieme le scuole superiori ed erano diventati amici, e in qualche modo erano riusciti a tenersi in contatto nel tempo, mantenendo così la loro intesa.
Quella volta Kathleen, la madre della ragazza, era spuntata fuori preoccupata per la strana lettera che sua figlia aveva ricevuto, da parte di un certo Albus Silente, che si professava Preside di una scuola di magia.
La quale esistenza non aveva mai sfiorato l'anticamera del cervello di entrambe.
Il padre di Seamus, aveva ascoltato quel fiume in piena di parole che usciva dalla bocca dell'amica, e alla fine, con un sorriso, le aveva comunicato che non c'era da preoccuparsi, perchè la stessa lettera, l'aveva ricevuta persino suo figlio... Che sorpresa per Kathleen e Blaine venire a conoscenza di un mondo nuovo, popolato dalla magia che veniva narrata soltanto nei libri!
E soprattutto per Blaine, che da quel primo Settembre in poi avrebbe lasciato il piccolo appartamento londinese per tornare a Giugno, dopo nove mesi di ininterrotte esperienze nuove!
La genitrice era venuta anche a conoscenza del fatto che la madre di Seamus Finnigan fosse una strega, e che quindi, nè lo sconosciuto della missiva, nè il suo amico mentivano.
Blaine si era trovata subito d'accordo con quel ragazzino dai capelli color sabbia: era proprio un tipo alla mano, forse un pò chiacchierone e pasticcione, ma sempre una persona su cui avrebbe potuto far riferimento nella nuova scuola.

Arrivò il giorno della partenza per Hogwarts: si diceva che quell'anno avrebbe preso parte agli studi anche Harry Potter, colui che sopravvisse alla maledizione mortale inflittagli da Tu Sai Chi.
Lei non sapeva nemmeno chi fosse questo ragazzo che suscitava l'interesse di molti, dato che per undici anni aveva vissuto nella totale inconsapevolezza dell'esistenza di un mondo magico.
Con sua grande sorpresa scoprì che aveva fronteggiato il più potente mago malvagio più forte di tutti i tempi, rimanendo illeso, a parte che per una piccola cicatrice a forma di saetta che aveva sulla fronte.
Ovviamente non sapeva neppure che l'avrebbe affrontato molte altre volte nel corso della sua permanenza a Hogwarts.
Blaine non ebbe mai l'occasione di conoscerlo, soprattutto perchè a differenza di Seamus che fu smistato a Grifondoro, con suo gran dispiacere, fu assegnata a Corvonero.
Avrebbe preferito finire con Finnigan per poi non ritrovarsi completamente sola i primi giorni di scuola, ma rimediò presto con
MoragMc Dougal, con la quale strinse amicizia molto velocemente, a differenza di molti altri suoi compagni di Casa.

Blaine carezzava da almeno cinque minuti la pianta, persa nelle sue fantasie.
Usava molto spesso perdersi in sogni a occhi aperti quando si annoiava, ma fu presto riscossa da una voce familiare:
- E' così, Kinsella? -
Si riscosse dai suoi pensieri e fissò la persona che si trovava dritta davanti a lei, dall'altra parte del bancone.
Malfoy.
L'ennesima volta.
- Cosa? - Chiese, neutralmente. Con tipi del genere era sempre meglio andarci cauti.
E poi che diavolo voleva adesso da lei?
- Osi beffarti di me e di mio padre, che ricopre un'alta carica al Ministero della Magia, quando la tua madre babbana lavora in un lurido pub? -
Seamus fissò il Serpeverde con odio: non era certo la prima volta che Draco si prendeva gioco dei suoi amici. In preda alla rabbia, rispose di getto:
- Ma che diavolo dici, Malfoy?! Quando mai avrebbe parlato male di tuo padre! Inoltre ti ricordo che anche il mio non è un mago, e con questo? -
Le si gelò il sangue nelle vene: come aveva fatto a sentire lei e Morag la sera prima? C'era sicuramente qualcosa che non tornava, molto probabilmente qualche odiosissimo Serpeverde era nelle vicinanze e aveva origliato la loro conversazione.
Da un'altra parte si sentiva stupita: " Ma come, Malfoy, dovresti saperlo di stare sull'anima a tutta Hogwarts ", pensò, scettica.
- Quando avrei mai dovuto parlar male di voi, di grazia? - mentì, sarcasticamente.
Per una volta decise di tenere la sua impulsività da parte: Malfoy era un Prefetto ora e non poteva permettersi di finire in castigo per colpa di un pettegolezzo.
Gli occhi grigi del ragazzo la fissavano con sincero astio, cosa che nel profondo, la faceva stare male ogni volta.
Era risaputo ormai che Malfoy non provasse simpatia per i mezzosangue, come molti altri suoi compagni all'interno della Casa di Serpeverde, ma lei non si era mai abituata agli sguardi di coloro che la umiliavano per il solo fatto che le sue vene non facevano scorrere sangue puro di mago.
Ormai però non stava più lì a fare la vittima come qualche anno prima, cercava almeno di difendersi come poteva:
- Seamus ha ragione, al massimo, ho parlato male di te. E come non dovrei, antipatico come ti ritrovi? - replicò lei, riportando le attenzioni alla sua pianta.
- Almeno, io non sono un sudicio mezzosangue! - detto questo, lui e i suoi tirapiedi cominciarono a ridere.
Un silenzio carico di gelo calò sui volti dei presenti a quel tavolo: tutti fissavano la compagna di Corvonero aspettando una sua reazione.
Blaine stava per scoppiare: non riusciva a capire come mai fosse stata smistata alla casata destinata a coloro che brillavano di intelligenza, quando lei tante volte era impulsiva e non contava da uno a dieci prima di fare qualsiasi cosa... Era un po' un controsenso, insomma.
La stretta collerosa della ragazza si soffermò su una di quelle protuberanze giallastre della carnivora incendiara.
- Blaine non credo che dovresti...- iniziò Seamus, vedendo che la pianta iniziava ad arrabbiarsi.
- LA VUOI SMETTERE DI INSULTARMI STUPIDO... - sbottò lei, furiosa, accentuando la stretta sul vegetale.
In un istante, un getto di liquido arancione la prese in pieno viso: andò a colare sulle mani e i vestiti, bruciandoli.
Gli altri erano indietreggiati urlando, e Blaine stessa gridava.
La sua pelle chiara sfrigolava e mandava un terribile odore di bruciato: presto cominciarono a comparire delle piaghe purulente sul suo volto, pochi erano i centimetri di pelle non ustionati e coperti da antiestetiche bolle.
La sua divisa nera era piena di buchi che continuavano ad allargarsi, lasciando intravedere la maglia di lana grigia dell'uniforme che indossava sotto.
Presto una piccola folla si radunò attorno a lei, che, accasciata a terra mugolava di dolore.
Draco all'inizio era rimasto sorpreso, poi, vedendo lei con tutti quei foruncoli in faccia era scoppiato a ridere della grossa.
- Cosa succede, laggiù! - Gridò la professoressa Sprite, che si era recata nella seconda serra per prelevare degli attrezzi.
- Professoressa, presto! venga subito!! C'è Kinsella che è ferita! - fece, Padma Patil.
La donna accorse, facendosi largo tra i suoi ragazzi.
- Santo Cielo ragazza mia, sei proprio un disastro! Ve lo avevo detto che dovevate trattarle bene queste piante! E spostatevi voi due! -
Immediatamente Seamus Finnigan e la ragazza che stava di fianco a Blaine si spostarono.
- Ahahah! Guardatele la faccia! - esclamò Pansy Parkinson, additandola.
La professoressa tirò su l'allieva ustionata, dandole appoggio per camminare:
- Io la porto in infermeria, ragazzi. Voi potete pure sgombrare... La campanella della fine tanto suonerà tra due minuti. - fece, torva.

Blaine si sentiva umiliata, umiliata da far schifo.
Ok, d'accordo... Tecnicamente era stata lei ad iniziare.
Non le era mai capitato di sentirsi peggio in vita sua, e non tanto per il dolore che le procurava le ferite, quanto per le risate dei Serpeverde, e in particolare le parole di Draco Malfoy: non era la prima volta che le veniva detta una cosa simile, ma sapeva che era un termine dispregiativo nei confronti di quelli come lei.
Mentre si facevano strada nel castello, i suoi occhi chiari erano decisamente vacui, non riusciva a pensare niente se non alla breve discussione che aveva avuto con il ragazzo.
Era sempre stata una persona che si offendeva facilmente, dall'indole permalosa e facilmente irritabile, e Malfoy, come tutti gli altri i suoi compagni, riusciva a farle perdere le staffe con una facilita immensa.
Ed era chiaro, lo dicevano i suoi occhi occhi grigi ogni volta, che si divertiva anche.

Madama Chips con una facilità immensa fece sparire le ustioni e le pustole dalla pelle della ragazza con la pomata ricavata appunto dalle Carnivore Incendiarie.
- Erbologia non è proprio la tua materia! - osservò, l'infermiera.
- Già. - rispose lei, ripensando con disappunto a tutte le volte che era finita in infermeria durante le lezioni della Sprite.
- Ti converrà impegnarti, altrimenti non passerai al G.U.F.O di Pomona! -
Lei si alzò dal lettino sul quale era seduta.
- Grazie, Madama Chips. - disse, con tono piatto. La sua tristezza si era velocemente trasformata in rabbia, e ora non riusciva a pensare ad altro.
- Figurati, è il mio lavoro. - rispose lei, andando a riordinare l'armadio dei medicinali.
Quando uscì nel corridoio, tutti erano a guardare la sua veste bruciacchiata.
" Accidenti a me, ora mi toccherà a comprarne una nuova! " Pensò, scocciata.
Provava un immensa fatica nel dover dirigersi alla Guferia per ordinare articoli da Diagon Alley, ogni volta.
Mentre si dirigeva in Sala Grande per l'imminente cena, cercò di nascondere i buchi nella divisa il più possibile, dato che non aveva voglia di tornare alla torre dei Corvonero per cambiarsi.
Approfittò della temporanea solitudine per pensare sul da farsi.
Doveva assolutamente dare a quel cretino di Malfoy una lezione, anche se sotto sotto lo temeva un pò.
Cosa poteva fare?
Per la strada, incontrò alcuni Serpeverde del suo anno che appena la videro cominciarono ad additarla e a ridere:
- Simpatiche, le piante di oggi, vero Kinsella?! - le fece uno di loro, urtandole la spalla di proposito.
Quando la superarono lei si girò a fissarli con odio: quanto avrebbe voluto sapergli rispondere!
Quando era uno solo era un conto. Infatti con Malfoy era riuscita a replicare in maniera decente, anche se poi l'aveva fatta sbottare.
Ma quando erano in tanti, la cosa si faceva diversa: la lingua le si incollava al palato e il cuore le batteva per l'ansia:
Non era mai stata molto sicura di sè stessa, soprattutto nei confronti del sesso opposto.
Quel giorno, era stata la goccia che aveva fatto traboccare il vaso: doveva fargliela vedere, doveva vendicarsi di Malfoy e tutte le volte che l'aveva trattata male e umiliata...
" ... Ma come posso fare? " Si ripetè.
Una volta raggiunta la Sala Grande,
Vide qualcosa che sicuramente l'avrebbe aiutata nella sua impresa...
Sorrise, e attraversò l'alto portone con baldanza.






















 

 
  
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