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Autore: micchan91    27/01/2022    1 recensioni
HiroMido
Quando conobbi Midorikawa Ryuuji capii subito che sarebbe stato l'uomo della mia vita. Ero nel campetto a giocare con la palla, solo, come sempre. Stavo palleggiando, questo lo ricordo bene, poi ho perso il controllo del pallone, non so nemmeno io come sia stato possibile, forse sarà stato il destino....però quel pallone finì proprio sui piedi del ragazzo più bello che io avessi mai visto. Mi sorrise, uno di quei sorrisi che ti cambiano la vita da un secondo all'altro, poi mi disse semplicemente < Giochiamo? > ed io annuii, come se quella fosse la cosa più semplice del mondo. Giocammo a lungo quel pomeriggio e quando tutto si tinse di rosso lui mi osservò e ridacchiò felice....
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Jordan/Ryuuji, Kariya Masaki, Kirino Ranmaru, Xavier/Hiroto
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Quando conobbi Midorikawa Ryuuji capii subito che sarebbe stato l'uomo della mia vita. Ero nel campetto a giocare con la palla, solo, come sempre. Stavo palleggiando, questo lo ricordo bene, poi ho perso il controllo del pallone, non so nemmeno io come sia stato possibile, forse sarà stato il destino....però quel pallone finì proprio sui piedi del ragazzo più bello che io avessi mai visto. Mi sorrise, uno di quei sorrisi che ti cambiano la vita da un secondo all'altro, poi mi disse semplicemente < Giochiamo? > ed io annuii, come se quella fosse la cosa più semplice del mondo. Giocammo a lungo quel pomeriggio e quando tutto si tinse di rosso lui mi osservò e ridacchiò felice.
< Cosa c'è? > chiesi io, immediatamente contagiato dal suo buon umore, la sua risata ti arrivava dritta al cuore.
< E' tutto dello stesso colore dei tuoi capelli > disse mentre i suoi occhi neri, due pozzi profondi dai quali non potevi più sfuggire, si tingevano dello stesso colore. 
Da quel giorno Ryuuji diventò il mio migliore amico, la mia guida, la mia ancora di salvezza, la mia metà e due anni dopo coronammo il nostro sogno. Lui vestito di bianco, i capelli verdi tenuti sciolti proprio come piacevano a me, io in un vestito nero, con gli occhiali proprio come amava lui. Fu un matrimonio bellissimo, con parenti e amici, ricordo che mentre uscivamo dalla chiesa lui per poco non inciampò e cadde, è sempre stato un tipo impacciato. Ci amammo intensamente ogni giorno della nostra vita nella nostra bellissima casa. Lui era un pittore e lavorava in quel mondo, io ero un pediatra. Poi nella nostra vita arrivarono loro, Masaki e Ranmaru, tredici anni il primo, quattordici il secondo. Avevano perso entrambi la famiglia, erano migliori amici da molto e stavano sempre insieme, non appena ci siamo incontrati i nostri destini si sono uniti e solo pochi mesi dopo li abbiamo adottati. Quelli si che erano tempi felici, amavo mio marito, amavo i miei figli, amavo il mio lavoro, amavo addirittura il mio cane.....

...

< Papà buon giorno >  la voce di Masaki è sempre così gioiosa al mattino, solo Dio sa dove prenda la forza.
< Buon giorno > rispondo sorridendo prima a lui, poi a Ranmaru che è intento a studiare per il compito in classe.
< Buon giorno amore > e anche Ryuuji mi da il suo personale buon giorno, un lungo bacio che farebbe sciogliere anche l'iceberg del titanic. I nostri figli ci osservano arricciando il naso, poi si alzano entrambi.
< Papà ci accompagni tu a scuola? > chiede Masaki e Ryuuji scuote la testa,
< Non posso tesoro, devo andare a vedere come procede la mostra e non ho tempo > gli risponde dolcemente e quando la bambinaia citofona li osservo correre fuori.
< Però domani ci venite a vedere mentre giochiamo a calcio vero? > Ranmaru nella sua divisa sembra un ometto, ha sedici anni ed è un ragazzo bellissimo, anche Masaki è di una rara bellezza. 
< Certo > rispondiamo in coro, poi Ryuuji mi saluta con un altro bacio.
< A stasera > ed esce anche lui, io corro al cancello quando noto che Masaki ha scordato il bento e glielo poggio sulle gambe dal finestrino della macchina. 
< Ryuuji si impegna tanto per farvi da mangiare, non scambiare quello che ti fa con le patatine fritte > ridacchio, poi osservo gli occhi azzurri del mio figlio più grande.
< Voglio un dieci nel compito ok? > e lui annuisce, mi scanso e osservo la macchina partire..

....

Quella fu l'ultima volta che li vidi da vivi, morirono pochi minuti più tardi in un incidente stradale, un cammion li travolse. Al funerale c'erano le stesse persone che avevano gioito con noi al nostro matrimonio, le due bare marroni erano posizionate davanti all'altare, nello stesso punto dove io e Ryuuji avevamo detto il nostro si, dove tra qualche anno forse anche i miei figli avrebbero detto il loro si...Ryuuji osserva fisso davanti a se, senza sbattere le palpebre, i suoi occhi neri pieni di lacrime, pieni di rimorso per non averli accompagnati lui a scuola quella mattina. Strinsi la sua mano per tutto il tempo, non la lasciai andare nemmeno per un momento mentre le lacrime gli bagnavano il viso e tirava saltuariamente su con il naso senza preoccuparsi della gente attorno. Quando furono seppellite le bare Ryuuji rimase seduto per terra per ore, ed io con lui, gli occhi fissi su quelle lapidi nere con sopra incise parole vuote, senza senso...i miei figli non c'erano più e mio marito questo non riuscì mai ad accettarlo. Lo trovai riverso a terra, un giorno che tornai prima a casa dal lavoro, si era tagliato le vene in un tentativo di togliersi la vita, riuscirono a salvarlo solo grazie al fatto che, essendo io un dottore, riuscii a richiudere la ferita prima dell'arrivo dell'ambulanza. La cicatrice che gli rimase però fu evidente, Ryuuji venne rinchiuso in un ospedale psichiatrico ed io feci di tutto per riportarlo da me e salvarlo da quell'oblio...

..... 7 ANNI DOPO

< Bene, la fortunata vincitrice è...Kuromi Mitsuko > dico ad alta voce ed una bambina bionda mi osserva.
< Sei tu? > chiedo e lei annuisce, poi noto che stava scarabocchiando con un pennarello il grande quadro appeso alla parete dell'ospedale pediatrico e le sorrido, subito la madre inizia a scusarsi
< Non c'è problema, i miei figli dicevano sempre: "potrebbe averlo fatto l'autore!" > ridacchio e mi chino sulla bambina.
< Ti piacciono i conigli? > le chiedo e lei annuisce.
< Allora seguimi > dico e inizio a saltellare verso lo studio dove inizio la mia visita, poco dopo mi squilla il telefono. 
< Ryuuji? > 
< Io non so cosa fare, hanno cambiato le disposizioni all'ultimo minuto, devo trovare nuove luci, nuove posizioni, nuovi quadri > la sua voce è terrorizzata
< Calmo, allora, direi che possiamo usare i quadri della scorsa mostra no? Quelli non sono adatti a stare vicini ai quadri di quest'ultimo autore? > provo a proporre come se per me fosse la cosa naturale del mondo organizzrae cose del genere.
< Ma non so come andarli a prendere e il mio assistente non c'è! > piagnucola lui.
< Vado io, te li porto dopo il lavoro ok? > dico subito, decideroso di aiutarlo in qualunque modo.
< Ok, grazie, non so come farei senza di te..oggi è anche il nostro anniversario > la sua voce è sempre così sensuale nonostante gli anni passati insieme.
< Tranquillo, a dopo. Ti amo pistacchietto > e attacco....

....

"Ti amo pistacchietto", almeno glielo dissi. Questo lo ricordo bene, non glielo dicevo sempre e sono stato felice di averglielo detto proprio quel giorno. Mentre mi dirigevo verso il suo posto di lavoro pioveva, uno di quei diluvi che non ti permettono di vedere un tubo mentre sei in macchina. Poi accadde tutto in pochi secondi, vidi una macchina correre contro mano per poi entrare di prepotenza nella corsia giusta poco davanti a me, peccato che l'asfalto fosse bagnato e lei andasse fin troppo veloce, non riuscì a frenare e travolse un'altra macchina. Frenai sconvolto e scesi correndo poi verso il luogo dell'incidente, noi medici tendiamo a fiondarci dove ci sono dei feriti. Quando arrivai vidi una donna dentro l'auto, perdeva sangue. 
< Non si preoccupi sono un dottore! > le urlai, ero nel panico più totale. Poi sentìì un altro botto, un'altra macchina aveva tentato di superare il traffico entrando nella corsia contromano, ma non si era accorta dell'incidente....l'ultima cosa che vidi fu il tettino rosso dell'auto volarmi sopra la testa. Non è vero quando dicono che tutta la vita ti passi davanti, io l'unica cosa che riuscìì a vedere fu il viso di Ryuuji pieno di lacrime, non pensai ad altro che a lui, poi l'impatto mi tolse tutto, la vista, l'udito, l'olfatto, la vita.....

...

< Chi sei? > una figura indistinta mi volteggia davanti
< Sei un dottore? > chiedo con la voce impastata.
< Mi stai operando? > chiedo ancora, faccio mille altre domande, ma la figura non mi risponde.
< Dove sono? E perchè non ti vedo? > chiedo alla fine
< Perchè non vuoi ancora vedermi. Tu sei morto > mi risponde pacatamente una voce ed io inclino la testa.
< Morto? > chiedo, poi chiudo gli occhi solo per un istante e mi ritrovo nella chiesa dove ho festeggiato il mio matrimonio ed ho detto addio ai miei figli. I miei amici, i miei parenti, Ryuuji..sono nuovamente tutti seduti su quelle panche. Mio marito ha gli occhi sgranati e li tiene fissi sulla bara davanti a lui, indossa un completo nero e le sue guance sono stranamente asciutte, ma non sembra in se. Mi avvicino a lui e gli sussurro parole dolci
< Non essere triste > gli dico, ma lui non sembra potermi sentire. Cerco di toccarlo, ma sento come una forza che mi tiene a pochi centimetri da lui. Mi volto nuovamente verso la figura al mio fianco.
< Perchè sono qui? > chiedo, non voglio stare qui! Non voglio vedere Ryuuji in questo stato.
< Sei qui perchè non vuoi accettare di essere morto > mi risponde tranquillamente ed io prendo un lungo respiro.
< Voglio andarmene > dico serio.
< Ce ne andremo quando tu lo vorrai veramente > mi risponde ed io decido di lasciarlo perdere per tornare a concentrarmi su Ryuuji.
< Io sono qui Ryuuji, non ti ho abbandonato! Io esisto ancora!  > gli urlo, ma niente.
Continuo a vagare in quella dimensione e rimango accanto a mio marito per giorni, lo vedo impazzire a poco a poco, leggo il suo diario pieno di parole vaneggianti e lo osservo girare senza meta per la nostra enorme villa parlando da solo, rivolgendosi spesso a me.
< Hiroto, che te ne pare? > chiede all'aria mentre dipinge.
< E' stupendo > gli rispondo senza poter essere sentito. Poi una sera è seduto sulla sua scrivania per scrivere il suo diario, è un compito che deve fare, gliel'ha detto il suo psicanalista. Mi avvicino alle sue spalle e leggo "caro diario, scrivo queste righe perchè quel deficente del mio psicanalista crede che la cosa mi faccia stare meglio, avrà pensato "se questo pazzo è finito in manicomio per due bambini chissà cosa farà adesso che è morto anche il marito"...che idiota! Non ha capito che l'unica cosa che mi faceva stare bene era Hiroto, sempre e solo Hiroto.." scrive lentamente e l'ultima volta che scrive il mio nome gli trema la mano. Io continuo ad urlargli che sono accanto a lui e che non lo ho abbandonato, poi mi armo di tutta la mia forza e cerco di toccargli la mano.
< Io sono vivo, avanti tesoro, finivamo l'uno le frasi dell'altro, eravamo una cosa sola, non puoi non riuscire a sentirmi! Scrivilo, scrivi che io sono ancora qui! > urlo con tutto il fiato che riesco a prendere e vedo la sua mano tremare, avvicino la mia alla sua e lui inizia a scrivere come in trance..."sono Hiroto, sono ancora qui" non lo scrive bene e salta qualche lettera, ma lo scrive.
< Ora leggilo > gli dico, Ryuuji ha chiuso gli occhi e sta piangendo, ma quando apre gli occhi e legge ciò che ha scritto non ha la reazione che mi aspettavo. Prende il figlio e lo strappa, lo appallottola e lo lancia via, poi inizia a piangere e ad urlare prendendosi la testa tra le mani. 
< Ancora ti ostini a rimanere qui? > la figura indistinta torna, era sparita da un po', io nemmeno la guardo.
< Io rimarrò accanto a mio marito >  gli dico convinto e lui sospira.
< Non gli farai del bene > mi dice, ma io mi limito a non rispondere.
< Lo capirai presto > mi dice alla fine e si dilegua. 

....

Il giorno che capìì le sue parole arrivò nemmeno due giorni dopo, seguìì Ryuuji nel prato dove mi avevano seppellito, sotto ad un albero di ciliegio, il mio preferito. Si chinò sulla mia tomba e mi poggiò un mazzo di fiori sulla lapide, rimase immobile a lungo senza parlare, senza piangere, ma nel momento esatto in cui lo toccai e gli parlai iniziò ad urlare. Si tappò le orecchie come per non sentirmi, anche se in realtà non mi sentiva, e urlò disperato iniziando a piangere rannicchiandosi su se stesso. Capìì quindi che io lì non potevo fare nulla ed ebbi la consapevolezza che non era quello il mio posto così lo guardai e gli dissi addio, poi mi voltai e feci un passo verso l'aldilà. 


Angolino dell'autrice
Ciao a tutti, sistemando il pc ho ritrovato questa vecchissima fan fiction (l'avrò scritta una decina di anni fa minimo) e ho deciso di pubblicarla, come dice il titolo è ispirata ad uno dei miei film preferito "al di la dei sogni" (che se non avete mai visto vi straconsiglio, come vi consiglio di preparare i fazzoletti XD)
Spero vi piaccia, baci <3






  
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