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Autore: Animer_otaku    29/01/2022    3 recensioni
Dopo la festa della sera prima, un tranquillo risveglio a villa Taisho. Circa.
Due coppie stabili e "normali", e un'altra che...
Genere: Commedia, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Rin, Sesshoumaru, Sorpresa | Coppie: Inuyasha/Kagome, Rin/Sesshoumaru
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Toga è molto spesso via, e anche in questo momento si trova fuori città per lavoro, ma anche questa volta ha dato il suo completo benestare alla festa che Inuyasha stava organizzando. Il fratellastro dà feste in continuazione e Sesshomaru non può fare altro che far trasparire il suo completo disappunto, ma intanto può anche approfittarne per continuare a vedere Rin, l’amica di suo fratello che da un po’ è diventata la sua fidanzata. I due escono dalla camera del ragazzo, addentrandosi tra le stanze, i corridoi e le scale di villa Taisho, e lo sguardo del demone saetta rapidamente verso la ragazza, ricordando la nottata appena trascorsa.
Intenta a richiamare alla mente la musica a tutto volume, l’alcool e la piscina presa d’assalto di sole poche ore prima, si ricorda anche di come, dopo appena un'ora, lei sia già sparita in camera con Sesshomaru... Mentre si dirigono in silenzio verso la cucina, Rin restituisce uno sguardo malizioso al fidanzato.
Sono soltanto le 10 del mattino, ed entrambi sarebbero volentieri rimasti a letto a coccolarsi, ma Rin ha un buco al posto dello stomaco e, se non mette subito qualcosa sotto i denti, prima di pranzo sarà già morta. Però, se dopo si tornasse in camera...

«Non è rimasto nessun altro a dormire?» chiede la ragazza, quasi sorpresa dal silenzio della villa.
«Sango ha riportato a casa Miroku per l’una.»
«Meno male che ha guidato lei...» Dopo un’ora dall’inizio della festa, Miroku era già abbastanza ubriaco da mettersi a cantare a squarciagola “I migliori anni della nostra vita”.
«Anche tutti gli altri sono andati via.» Sesshomaru continua a mantenere la sua proverbiale indifferenza mentre parla. Anche dopo la nottata che hanno passato è perfettamente calmo e in ordine: persino i capelli bianchi sono ben pettinati, al contrario di lei che sembra una barbona, con i capelli spettinati e le occhiaie violacee. «Sono rimasti solo Inuyasha e Kagome.» Il volto di Sesshomaru si storce in una smorfia di esasperazione. Non si è ancora ben capito chi, tra il fratellastro mezzo demone e la sua ragazza che lo chiama “cognatino”, lui detesti di più.

Rin scuote il capo, divertita. Poi le sembra di ricordare anche un altro particolare colto di sfuggita, la sera prima, quando era già un po’ preda dell’alcool ma non abbastanza ubriaca da confondere le facce delle persone. «Ieri sera… c’era anche tua madre, o sbaglio?»
«No, c’era anche lei.»
«Ah.» Rin annuisce con fare saggio. Effettivamente, Inukimi ha più di settecento anni, ma non si è mai negata un po’ di sano divertimento. Lei e Toga hanno divorziato molto tranquillamente già anni prima, ma c’è sempre una stanza riservata per lei alla villa.
La prima volta che lei l’ha incontrata era terribilmente in ansia, ma adesso si trova molto più a suo agio con lei -anzi, probabilmente la madre del suo ragazzo adora più la futura nuora che non il suo stesso figlio. A Inukimi nulla fa né caldo né freddo, ma si emoziona sempre come una bambina quando parla delle sue future due nipotine, che vizierà nelle vesti di nonna ricca che le va a prendere con la limousine all’uscita di scuola -perché sì, tra le altre cose è anche già certa che Sesshomaru e Rin avranno due gemelle.
Ha un modo di fare troppo meraviglioso.

Un altro paio di scale, e poi sono in cucina... La porta di una delle stanze si apre. Rin e Sesshomaru si voltano appena in tempo per incrociare, attraverso la porta aperta per metà, la faccia guardinga di Kohaku, anche lui invitato alla festa, i capelli spettinati che gli arrivano alle spalle e… in boxer? Il fratello di Sango trasalisce e sembra aver visto un fantasma.
«Ah, ciao, Kohaku, non sapevo fossi rimasto anche tu a dormire!» Rin lo saluta con un sorriso, Sesshomaru si mantiene più stoico.
Se possibile, il disagio sul volto di Kohaku aumenta. «C-Ciao, R…»
«Ah, la mia futura nuora.» Quella frase è come un’esplosione.
Sesshomaru perde l’indifferenza e spalanca di scatto gli occhi, Kohaku avvampa e fa per chiudere la porta. Ma, prima che ci riesca, Sesshomaru si è piazzato di fronte alla soglia e sovrasta l'amico dall’alto, gli occhi che da dorati sono passati a rossi mentre perfora Kohaku con lo sguardo. Ha riconosciuto quella voce strascicata ed eternamente disinteressata.
E anche lei l’ha riconosciuta. Solo in quel momento, Rin ricorda che la camera dove si trova ora Kohaku è la stanza riservata alla madre di Sesshomaru. Rin inizia a fare due più due, e intuisce ogni cosa.

«Che significa tutto questo
«N-Non è come pensi, Se-Sesshomaru, devi credermi…!»
«Vedi di calmarti, Sessh.» Quel poco di credibilità che poteva restargli scompare del tutto quando, alle spalle di Kohaku, Inukimi si solleva pigramente dal letto della sua stanza. A differenza di tutti i presenti nelle vicinanze, è tranquilla e a suo agio. E nuda. «Io e Kohaku siamo soltanto andati a letto insieme, tutto qui.»

Ora Sesshomaru è veramente sul punto di trasformarsi. «COSA?»
«A-Aspetta, Sesshomaru, ti prego, avevo soltanto bevuto un pochino di troppo e… beh, ecco, sai com'è…» Ah, allora l’ha praticamente confermato.
«QUELLA È MIA MADRE!»
«Porta un po’ più di rispetto per chi da oggi in poi dovrai chiamare “papà”, Sessh.» Questa volta nelle sue parole si è percepita una sfumatura divertita. A questo punto, Kohaku sembra sul punto di scoppiare in lacrime. Al di là dello spiraglio, Inukimi si alza tranquillamente e si riveste quasi senza rendersi conto della furia del figlio. Che -se possibile- aumenta.

«Io ti…!»
«Andiamo, Sessh, dopotutto non puoi dare torto a Kohaku, io sono la milf perfetta.» Sorridendo divertita, anche Inukimi fa capolino sulla soglia alle spalle di Kohaku. Almeno si è rivestita… La madre di Sesshomaru si sporge leggermente verso Rin, ancora troppo perplessa e incerta per riuscire a spiccicare parola, e sorride come una bambina. «Ciao, cucciola d’uomo!»
«S-Salve…»

«Ma che diamine sta succedendo?!» Ci mancava solo quella… Inuyasha e Kagome compaiono in quel momento in corridoio, probabilmente attratti dal rumore che il mezzo demone ha avvertito con i suoi sensi. Inuyasha è un po’ meno intontito dal sonno e ha una faccia perplessa; invece, il sonno di Kagome inizia a scomparire quando la ragazza -molto più intuitiva del fidanzato- afferra la situazione.
Inuyasha guarda perplesso lo schieramento di Sesshomaru e Rin da una parte, Kohaku e la madre di suo fratello dall’altra, non capisce ancora e fissa stupito Kagome in cerca di una risposta.

«Non sto capendo, ho soltanto sentito qualcosa come “letto”, “madre” e “papà” …»
«Ehm, Inuyasha…» Non è sconvolta come il suo futuro cognatino, ma Kagome non sa come spiegargli cosa sta succedendo. Ha come la brutta impressione che, con la sua reazione, Inuyasha peggiorerebbe soltanto la situazione...
«Dai, Sesshomaru, smettila di fare il cane rognoso e dimmi che diavolo sta succedendo!»
«Inuyasha, non è il caso…!»
«Kohaku, esci subito di lì, e giuro che non ti farò nulla.» Ignora completamente il fratellastro e continua a tenere gli occhi sull’altro. Sesshomaru sembra più calmo e padrone di se stesso, ma nonostante la voce gli si sia abbassata un po’ gli occhi sono ancora rosso sangue.

«Ehm…» Chissà perché ha questa brutta sensazione che non stia dicendo la verità. Kohaku deglutisce, tentando di guadagnare tempo. Scende un silenzio carico di tensione tra i due nella stanza, i tre che hanno capito e l’unico che non ha ancora afferrato la situazione. E poi…
«Scusa, Sesshomaru!» Subito dopo, Kohaku afferra per le spalle Inukimi e scarta velocemente all’indietro tirandola con sé, sbattendo la porta mentre gira subito la chiave.
 
§

«Oh, dai, Inuyasha, adesso addirittura i conati di vomito…» In ogni caso, per sicurezza, l’ha portato in bagno. Kagome sospira e fissa a braccia conserte il fidanzato, in preda agli spasmi da quando Rin gli ha spiegato ogni cosa. Va bene, neanche lei si aspettava un colpo di scena del genere, ma amen, dai... Se non altro, l’ha risvegliata dal sonno che aveva.
«Ma che schifo!» Inuyasha è ancora spiritato in volto mentre schizza da una parte all’altra del bagno in marmo, indeciso se vomitare o continuare a camminare in tondo. «Kohaku ha ventidue anni, e va con la madre di Sesshomaru?! Ma non è possibile, è una cosa disgustosa!»
«Oh, insomma, Inukimi è comunque divorziata, avrà pur diritto a mettersi con chi vuole!» D’accordo, anche lei preferirebbe evitare di tornare a casa e scoprire che sua mamma vedova va a letto con Hojo, ma questo è un altro discorso…
«Ma Inukimi ha un figlio e seimila anni!»
«Dai, Inuyasha, chissà quante donne… mature vanno con ragazzi molto più giovani di loro…» Quando vede il suo ragazzo impallidire ancora, capisce che forse non avrebbe dovuto dirlo.

Lei non è fatta per il mondo degli sugar daddy o mommy che siano, ma alla fine sono gusti e lei li sa accettare. E poi è troppo divertente fare quei discorsi con le sue amiche: dopo aver fornito i loro consigli a Kagome su chi dovesse scegliere tra Inuyasha, Koga e Hojo per tutti gli anni di scuola media, appena si sono diplomate Eri e Yuka hanno scoperto la loro passione per gli sugar daddy.
Dopo tutti i loro progetti di trovarsene uno a testa -ma volendo si può pensare anche a uno da condividere, non fanno tanto le schizzinose- e tutte le loro descrizioni sul dilf perfetto e su quanto sia introvabile (capelli decenti per Eri, automunito per Yuka), Kagome e Ayumi ormai si sono fatte una cultura in merito.
E ogni volta loro due muoiono dalle risate quando si entra nell’argomento.

«Non ce la posso fare…» Inuyasha riprende a camminare avanti e indietro per il bagno come un’anima in pena, e Kagome si rassegna a passare l’intera giornata lì. Niente da fare, non lo accetterà mai. «E poi, cos’è che ha detto…? “Film”? “Mif”? “Fim” …?»
«“Milf”, Inuyasha.»
«Ma che razza di parola è?»
«L’acronimo è meglio se non te lo spiego…»
Al solo ripensare a Rin che gli spiega la faccenda, Inuyasha ha un altro conato di vomito e Kagome sospira.
 
§

Finalmente, dopo tante insistenze è riuscita a trascinarlo nuovamente in camera. Ma lui sbatte la porta della stanza con talmente tanta forza che è un miracolo se non crolla in pezzi.
«Io cerco di mostrarmi più condiscendente verso gli umani, e lui va con mia madre!»
«Calmati ora, Sesshomaru!» Va bene, anche lei è rimasta sorpresa, ma sia Inukimi che Kohaku potranno entrambi decidere di stare con chi vogliono, no? Anche se, effettivamente, non si sarebbe mai immaginata che la “ragazza” di cui Kohaku le parlava già da un po’, rifiutandosi categoricamente di rivelarne l’identità mentre le diceva di essersi innamorato, fosse la madre del suo fidanzato…
Per tutta risposta, Sesshomaru prende una camicia dall’armadio e la straccia.

«Andiamo, è stato soltanto per una notte…» In realtà non ci crede molto nemmeno lei, ma in quel momento ha bisogno di qualsiasi argomentazione per far accettare la cosa a Sesshomaru. Rin tenta di fare una faccia convincente. «Anche Kohaku ha detto che aveva bevuto un po’ troppo!»
«Ma chissà perché ho come la sensazione che non si tratterà soltanto di una notte.» Le parole del demone sono velate di ironia.

Okay, non ha funzionato. Piano di riserva. «E allora cosa vorresti fare? Impedire a Kohaku e tua madre di vedersi?» Rin fissa con uno sguardo grave il fidanzato e gli posa una mano sulla spalla, tentando di fargli capire come lui abbia torto in tutta questa faccenda. «Non puoi e non ne hai il diritto, Sesshomaru.»
«Non dovrei essere io ad agire di conseguenza, dovrebbero essere loro per primi a non creare nemmeno il problema.» ringhia il demone fissandola.
Sospira. Continuare a discutere non li porterà da nessuna parte. «Sono comunque sicura che abbia scherzato sul fatto di chiamare Kohaku “papà”, Sesshomaru. Lo sai com’è fatta tua madre.» tenta di tranquillizzarlo Rin.
«E lo spero per loro.» Sesshomaru ringhia ancora, ma la sua rabbia sembra cominciare a sbollire leggermente. Il demone sbuffa, ma si siede sul letto e non si muove più. In fondo, anche lui sa bene di non poter costringere nessuno a fare ciò che vuole lui -tantomeno sua madre. Rin si siede al suo fianco, un po’ più indietro sul letto.
«Lei è troppo avanti con gli anni per queste cose.» mormora a bassa voce il demone, gli occhi ancora accigliati ma l’espressione ormai più rassegnata che furente.

Le viene un’idea. «E tu invece?» Rin sorride maliziosamente e lo abbraccia da dietro, curandosi di far aderire il più possibile il suo petto alla schiena di Sesshomaru. Per fortuna non ha messo il reggiseno.
E infatti ha la certezza di avvertire Sesshomaru irrigidirsi leggermente. «Sei troppo vecchio per queste cose
«Non provocarmi, Rin.» Ha ripreso il suo solito tono flemmatico, ma casualmente la voce si è fatta più bassa e roca.
«Perché, non lo sto già facendo?» Rin continua a sorridere e inizia a strusciarsi lentamente contro la sua schiena, avanti e indietro, con movimenti lenti e seducenti. Passa qualche istante. E poi…

«Come vuoi.» Sesshomaru parla con la sua solita voce, fingendo che non gli interessi. L’attimo dopo, si è voltato e l’ha inchiodata alle lenzuola, sovrastandola. Il demone la fissa sempre con indifferenza, ma con uno sguardo liquido che tradisce il suo rinnovato desiderio. Rin ridacchia e Sesshomaru pensa che, fra appena pochi secondi, non ridacchierà più così tanto.
Amen a sua madre e Kohaku. Se Rin lo vuole provocare, allora deve subirne le conseguenze.
E poi, siamo sinceri, anche lui ha cinquecento anni, e la sua fidanzata diciannove…
Poi Sesshomaru si concentra solo su Rin e dimentica anche quell’ultima faccenda.
 
§

La porta si richiude e Kohaku vi si aggrappa disperato come per bloccarla ancora, le mani che tra un po’ affondano nel legno. Al di là della soglia, Sesshomaru probabilmente si sta già trasformando. «La prego, mi dica che esiste un passaggio segreto che porta fuori!»
«Andiamo, Kohaku, vedi di rilassarti…» Inukimi si sdraia pigramente sul letto. Nonostante tutto, in volto sta sorridendo leggermente. Sono state una nottata e un risveglio decisamente interessanti. Anzi, probabilmente le più interessanti della sua vita. E poi è stato troppo divertente vedere suo figlio così imbestialito.

«Devo andarmene subito da qui!» Kohaku inizia a camminare come un ossesso avanti e indietro per la stanza, cercando di formulare un piano d’azione per sfuggire a Sesshomaru. È talmente terrorizzato, che continua a dimenticarsi di doversi ancora rivestire. «Allora, devo lasciare la villa senza che Sesshomaru se ne accorga, e… e poi…» Si blocca. E dopo, dove si potrà nascondere?
A casa di sua sorella e Miroku? No, sarebbe il primo posto dove Sesshomaru lo andrebbe a cercare.
Fuggire all’estero? No, è troppo attaccato al suo Paese natale (alias: non ha soldi).
Invocare l’aiuto di Toga? Potrebbe funzionare, ma non ha la minima idea di dove si trovi in questo momento…

«Uh, già le 10? Ordino qualcosa da mangiare. Ci dovrà pur essere qualcuno già aperto a quest'ora...» Perfettamente tranquilla, la donna prende il telefono e cerca un Sushi per asporto già aperto, iniziando a ordinare.
«S-Signora…» Dèi, quanto è imbarazzante parlarle ancora dopo quello che è appena successo. Kohaku non ha il coraggio di fissarla e guarda da tutt’altra parte. «…l-lei sa dove si trovi Toga in questo momento…?»
«“Vuoi qualcosa da stuzzicare"?»
Kohaku si volta verso di lei con fare spiritato. Ma come diamine riesce a scherzare anche in quel momento? «Che cosa?!»
«Rilassati, tesoro, è soltanto la frase dell’ordinazione.» Inukimi ridacchia, e gli rivolge un’occhiata maliziosa. «Per caso tu vuoi una milf da stuzzicare, Kohaku?» Ci deve avere proprio preso gusto, al suo nuovo ruolo. Il ragazzo geme dal disappunto e riprende a camminare come un’anima in pena.
«Dannazione…» Al terrore per Sesshomaru e per il bordello che ha creato lui stesso si aggiunge la vergogna per quello che non riesce a smettere di pensare: perché dèi, se è stata una nottata memorabile... Kohaku deglutisce e si impone di non fermarsi a rimirare la bellissima demone con cui ha passato la notte, continuando i suoi folli giri in tondo.

Va bene innamorarsi di una milf, ma doveva proprio essere la madre di Sesshomaru?
Però è anche vero che è troppo irresistibile, con la sua bellezza e il suo stile, i suoi modi di fare eleganti e superiori, sempre pacati e disinteressati dal mondo… Si è preso una cotta per lei fin dalle prime feste a villa Taisho a cui l’ha vista, perfettamente sobria anche dopo una quantità spropositata di alcool, i modi sempre sofisticati e signorili con cui parla a tutti, andando dai consigli di stile al gossip. Inukimi sa di essere superiore al resto del mondo, ma allo stesso tempo non fa nulla per dimostrarlo -sa bene che tutti gli altri lo sanno già. In pratica, è divina.
Ha tentato di dirsi che non è il caso di perdere la testa per la madre del fidanzato della sua migliore amica, ma non è servito a nulla. Tutto ciò che ha potuto fare è stato ammettere e accettare la propria natura di sottone e appassionato di milf.
È sempre stato troppo timido -e impaurito per la possibile reazione di Sesshomaru- per confessarle tutto; ma, alla fine, l’alta quantità di alcool che gli circolava in corpo la sera prima ha risolto il suo problema -sì, per poi crearne un altro... Però, quando la sera prima credeva che alla sua confessione lei gli avrebbe riso in faccia, e poi invece Inukimi ha messo giù il suo cocktail e lo ha preso per il braccio, trascinandolo verso le stanze della villa mentre ridacchiava, ha creduto veramente di toccare il cielo con un dito… Quella dea l’ha veramente notato?
Kohaku sbatte gli occhi e scuote violentemente la testa, tentanto di allontanare i pensieri della sera prima. In quello stesso momento, ha un’illuminazione: ha deciso come agire.

«Benissimo, il fattorino dovrebbe arrivare fra una ventina di minuti.» Inukimi mette via il telefono e si rimette a sedere sul letto, fissandolo con lo sguardo penetrante che ha trasmesso a suo figlio.
«Va bene, penserò dopo a dove andare, intanto chiamo Rin e le chiedo di distrarre Sesshomaru mentre me la filo dalla porta principale!» La demone lo osserva con uno sguardo indefinibile. Kohaku si affretta a recuperare i suoi vestiti caduti sul pavimento e inizia velocemente a rivestirsi, senza accorgersi di aver indossato i jeans al contrario e di star per infilare la testa nella manica della maglietta. «Lei non gli dica nulla, la prego!»
«Kohaku»
«Penserò poi a dove andare, l’importante ora è uscire di qui!»
«Kohaku…»
«…aspetta, dov’è il mio telefono?!» Gli viene quasi un attacco di panico quando si rende conto di non ricordare dove sia finito. Il ragazzo inizia a cercare disperatamente il telefono per tutta la stanza.
«Kohaku, vieni qui.» Senza nemmeno rendersene conto, inizia inconsapevolmente ad avvicinarsi a lei mentre continua a cercare. Kohaku si mette le mani tra i capelli mentre inizia a ricordare.
«…no, diamine, devo averlo lasciato giù in entrata! E ora come dovrei fare a…?»
Soltanto il bacio di Inukimi lo riesce a zittire. Kohaku sbarra gli occhi, ma poi torna a ricordare la notte appena passata e dimentica tutto il resto. Prima di riuscire a fermarsi, per un attimo Kohaku smette di andare su e giù per la camera e risponde al bacio della donna, ricordando la bellissima sensazione di loro due avvinghiati nel letto, lui a provare la prestazione migliore della sua -inesistente- vita sessuale e lei a compiacersi della sua nuova nomea di sugar mommy.
Si separano dopo troppo poco tempo.

«Kohaku?»
«Mmm…?» Adesso ha perso tutta la disperazione e la fissa con fare ebete. Inukimi gli prende il volto tra le dita sottili e gli traccia delicatamente il profilo del naso con l’artiglio laccato di rosso. La demone socchiude gli occhi, ancora perfettamente truccati nonostante la nottata, e stira le labbra in un sorrisetto.
«Smettila di preoccuparti per quello scemo di mio figlio. Intesi? Decido io per me.»
«Mmm…»

Quel ragazzo le fa troppa tenerezza. È abbronzato e muscoloso -anzi, è proprio un figo- e sa dimostrarsi calmo e padrone di se stesso, ma in generale è timido e impacciato come un bambino, e anche i suoi occhioni castani esprimono quasi sempre una dolcezza e una riservatezza che la fanno impazzire.
Si è accorta fin da subito dell’interesse che ha risvegliato in lui, ma ha voluto aspettare che ci arrivasse lui da solo. E ora che ce l’ha fatta, non lo lascerà andare tanto presto. “Milf” in generale starà a indicare una signora in là con gli anni, ma è troppo divertente leggere lo scandalo negli occhi di chi pensa che cose del genere non le si dovrebbe fare. Tanto vale godersi a fondo la vita, no?
«Abbiamo venti minuti prima che ci portino da mangiare.» Un lampo le attraversa gli occhi dorati. «Mi hai capito, vero
«Certo che sì…» Ha recuperato le sue facoltà intellettive e completamente dimenticato la faccenda di Sesshomaru. Adesso anche il suo volto viene attraversato da un sorrisetto. Kohaku attinge di nuovo al suo lato più adulto e coraggioso e manda entrambi a stendersi sul letto, tornando a dedicarsi alla fantastica attività che li ha tenuti impegnati tutta la notte. Lui e la sua sugar mommy avranno pur il diritto di divertirsi...
E amen se Sesshomaru non approverà.












Angolo autrice:
Prima di tutto, un ringraziamento speciale a nick_b, che ha avuto la geniale idea di questa fanfiction mentre discutevamo di come nell'anime di Inuyasha ci sia soltanto un mezzodemone (e pure filler, ahahaha) che ha come madre una demone, e come padre un umano, ehehe. Tutti i diritti appartengono esclusivamente alla sua persona.
Scherzi a parte... boh, in realtà non so esattamente che cosa dire di questa ff, se non che rinnovo i miei ringraziamenti a nick_b, e che la rimetto a voi per questa ship!
Alla prossima!^^

Animer :D
   
 
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