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Autore: lunatica91    06/02/2022    1 recensioni
A volte è meglio non farsi troppe domande...
Uno spaccato di vita dei piccoli gemelli Madrigal.
Genere: Comico, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Kidfic, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi qua con un'altra storiellina sui gemelli Madrigal. E niente, ormai sono entrata nel loop, mi piacciono troppo e sono troppo carini da immaginare da piccoli XD
La storia è particolare: ho immaginato che potesse succedere una cosa del genere visto il talento di Bruno XD E sappiate che la scena descritta non è molto lontana dalla realtà che ho vissuto io sia come bambina che nei panni di Alma ^^' I bambini a volte sono imprevedibili.
Buona lettura! ^^







Quel giorno era troppo calmo...
Alma aveva passato una giornata piuttosto serena, il che era strano. Al villaggio non erano capitate cose particolari, tanto che Julieta aveva dovuto curare giusto una piccola ferita di un bimbo troppo irruento e nessuno aveva richiesto visioni o favori particolari. Per di più era anche una tiepida giornata di sole, con una piacevole brezza fresca che soffiava ogni tanto. Alma si godette ogni attimo di quella pace apparente, perché sapeva che non sarebbe durata a lungo...


-AHAAAA!!!!!-




Ecco, appunto.
Con un sonoro sospiro, Alma si alzò dalla sedia in cucina e aspettò che le tre pesti venissero a raccontare l'ennesimo, enorme, insormontabile problema che li aveva spaventati. E dire che avevano ormai nove anni... Quand'è che sarebbero cresciuti un po'?
Li vide entrare trafelati in cucina, i volti pallidi e le manine tremanti.
Se fosse stata la prima volta a vederli così, si sarebbe certamente preoccupata, ma erano tutti e tre tremendamente teatrali e, sicuramente anche quella volta, avevano dato troppo peso a qualche sciocchezza sentita in giro. O vista da Bruno.

-Cosa è successo questa volta?- chiese Alma, sospirando pesantemente.

-Mamà! Non l'ho fatto apposta, lo giuro, non volevo!- disse concitata la vocina di Bruno.
Alma si passò le mani sulle tempie.
Perché si ostinavano a guardare nel futuro se poi si spaventavano? Per di più senza capirlo?

-Cos'hai visto questa volta?-

Pepa, gli occhi sbarrati e il volto bagnato di lacrime, strillò: -Ha visto che io e Juli moriremo!-

Alma, a quel punto, si irrigidì. I tre bambini, vedendo la madre diventare seria, si preoccuparono ancora di più e, uno dopo l'altro, iniziarono a singhiozzare sempre più forte.

-No, no, aspettate!- fece le donna abbassandosi a guardarli -Non iniziate a piangere e spiegatemi cosa è successo.-

-Noi non gli abbiamo chiesto quello...- iniziò Julieta, cercando di trattenere le lacrime -Gli abbiamo chiesto cosa succede quando si diventa grandi.-

Bruno, sempre più scosso, iniziò a torcere convulsamente il proprio poncho, cercando di calmarsi, mentre Pepa fece alzare un'enorme vento che iniziò a far sventolare tovaglie e tende.
Alma, cercando di mantenere la calma, la spronò a continuare. Dubitava che avesse davvero visto la morte delle sorelle, giusto?

-E quindi cos'ha visto?-

Julieta si morse il labbro, iniziando a cedere alle lacrime.

-Ha visto... ha visto...-

-Se non me lo dite, non vi posso aiutare a capire.-

Giusto?

-Ha visto me e Julieta piene di sangue!- strillò nuovamente Pepa.

Giusto?



-E non eravamo neanche tanto grandi, quindi vuol dire che moriremo tra poco!-

Alma cercò di rimanere il più lucida possibile. Si rivolse a Bruno, che stava indietreggiando lentamente, e gli chiese calma: -Bruno, vorresti farmi rivedere la tua visione?-

Il bambino, però, scosse violentemente la testolina, in preda al panico.
Alma gli si avvicinò e, sempre con molta dolcezza, gli chiese: -Allora, mi descrivi per bene cosa hai visto? Lo so che è difficile, ma devi essere molto preciso.-

Bruno, col respiro accelerato, disse piano: -È come hanno detto loro... Erano piene di sangue ma non sembravano tanto grandi...-

-E ti sembravano ferite?-

-No... non lo so...-

-C'era qualcun altro lì con loro?-

Bruno sembrò concentrarsi per ricordare.

-No... erano da sole, credo. E il sangue era sulle loro gonne e per terra, e...-

La vocina di bruno diventò sempre più lamentosa e il respiro gli mozzò in gola.
Non stavano arrivando da nessuna parte e, doveva ammetterlo, Alma stava iniziando a preoccuparsi davvero.

-Ti ricordi dov'erano? Erano al villaggio? Oppure a casa?-

-Erano... erano...- Bruno aveva chiuso gli occhi, cercando di ricordare il più possibile. -In bagno...-

-In bagno? Sei sicuro?-

-S-sì... e stavano pulendo qualcosa in bagno, qualcosa con il sangue...-

In bagno stavano pulendo qualcosa con il...



Ah.





Alma strabuzzò gli occhi, imbarazzata. Poteva davvero essere...?
La donna guardò i figli, che cercavano risposte nei suoi occhi.
E adesso come spiegava alle figlie che quello che avevano visto non era la loro dipartita ma, effettivamente, cosa succede quando si diventa adulte?
Alma si schiarì la voce, prendendo tempo. Si alzò e guardò fermamente i figli.
Non avrebbe mai pensato di fare quel discorso così presto, per di più non a tutti e tre contemporaneamente, ma il fato aveva deciso così e quindi, con un profondo sospiro, iniziò a spiegare.

-Bruno non ha visto niente di male, quindi state tranquille.-

Le bambine provarono subito a ribattere, ma la madre alzò una mano, chiedendo di lasciarla finire.

-Voi avete fatto una domanda molto precisa e vi è stata data una risposta. Solo che non sapete cosa avete visto, giusto?-

-Ma noi lo sappiamo cosa abbiamo visto!- protestò Pepa -Abbiamo visto che io e Juli perdevamo sangue e se perdi tanto sangue poi puoi morire!-

-È vero, Pepa, ma in questo caso non stavate morendo. Avete visto cosa succede alle ragazze quando si diventa grandi. Non avevate chiesto questo?-

Ora, come si aspettava, le espressioni dei tre bambini cambiarono: il volto di Bruno si rasserenò per non aver davvero visto la morte delle sorelle, ma la confusione prese il sopravvento; Pepa e Julieta, invece, rimasero confuse e inorridite davanti a quella assurda verità.

-Quando si diventa grandi, sia i maschi che le femmine cambiano.- continuò la madre, prendendo il discorso un po' alla larga -Si diventa più alti, la voce cambia, ci crescono un sacco di peli sul corpo...-

-E anche sulla faccia! Cresce la barba!- intervenne Bruno.

-Ma quella solo ai maschi!- ribatté Pepa, correggendolo.

-Esatto.- continuò a spiegare Alma -Come ai maschi cresce la barba, alle femmine succede... di perdere un po' di sangue.-

Come prima, le facce di Pepa e Julieta la guardarono con un misto di paura e ribrezzo. Bruno, d'altro canto, iniziò a fissare a turno le sorelle e la madre con un sguardo sempre più preoccupato.

-Ma da dove si perde il sangue?-

Alma deglutì, ma sempre seria, rispose pacatamente.

-Da dove si fa la pipì.-

Gli sguardi erano sempre più attoniti.

-Ma succede solo una volta, giusto?-

La madre guardò la piccola Julieta, che la guardava implorante.
Oh, quanto avrebbe voluto dirle che era così! Ma ormai si era decisa a dire tutta la verità: lo sapeva che non era bellissima, ma avrebbero avuto tempo per abituarcisi.

-No, mi querida. Succede ogni volta che vedi la luna diventare tonda.-

-Cosa?!-

Questa volta Pepa non riuscì a trattenersi e apparve subito una nuvola colma di neve, che iniziò a far nevicare piccoli fiocchi candidi e freddi.

-Ma la luna piena c'è un sacco di volte!-

Alma sorrise e le tranquillizzò un'ultima volta.

-Lo so bambine, ma non pensateci adesso. Come vi ho detto prima, questa cosa succede quando si diventa grandi e voi non lo siete ancora. Siete tre piccoli bruchi dispettosi, che fanno domande che non dovrebbero fare!- e detto questo li abbracciò, facendo un po' di solletico alle due bimbe che si lasciarono andare a dei risolini divertiti. Alma si rialzò, lasciando andare i tre bambini, tornati un po' più sereni dopo l'abbraccio.

-Però promettetemi che non vi metterete più a guardare certe cose nel futuro.- e lanciò uno pauroso sguardo di avvertimento a Bruno, che abbassò subito il visino. Non voleva immaginare cosa altro potessero voler vedere, non oggi per lo meno.

-Va bene, mamà, non lo faremo più...-

Alma alzò gli occhi al cielo. Perché non ci credeva?
La donna però non si arrabbiò più di tanto; non doveva essere stato piacevole avere quella visione né tanto meno sapere così presto una cosa che avrebbero potuto conoscere tranquillamente più avanti. Per quella volta, si erano dati da soli una bella punizione.

-Andate a giocare fuori, vi preparo un po' di merenda e poi vi chiamo, va bene?-

I tre annuirono e uscirono dalla porta finestra.
Bruno rimase un po' indietro, sull'uscio. Si girò a guardare la madre, ancora un po' confuso.

-Mamà?-

-Sì, Brunito?-

-Ma sei proprio sicura che questa cosa succede solo alle femmine?-

Alma inarcò un sopracciglio, trattenendo una risata.

-Sì, ne sono sicura.-

Bruno parve visibilmente sollevato da quella scoperta e ad Alma non sfuggì.

-Ma anche i maschietti crescono, non dimenticarlo...-

Bruno si voltò verso la madre, nuovamente spaventato.

-Perché? Ai maschi cosa succede?-

Alma fece un rapido sorrisetto.

-A te lascio la sorpresa di scoprirlo crescendo.-

-Ma è una cosa bella o brutta?-

La madre fece spallucce.

-Mamà!-

-Vai a giocare, sennò la merenda la fanno solo le tue sorelle.-

Il bimbo fissò per un po' la madre imbronciato ma, vedendo che non otteneva risposte, se ne uscì sconfitto. Forse era stata un po' dispettosa con il bambino ma sapeva che in futuro avrebbe avuto meno problemi delle figlie, lasciarlo tribolare per un pomeriggio non avrebbe fatto dei gran danni; comunque niente che una bella macedonia di frutta non avrebbe saputo rimediare.




   
 
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