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Autore: Cattive Stelle    14/02/2022    2 recensioni
[Harry Potter e i Doni della Morte]
Di luce e inattese strade di casa
Dopo essersi allontanato da Harry ed Hermione nella foresta, Ron cerca disperatamente di ritrovare la strada di casa, una luce che possa guidarlo verso una nuova speranza.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Per ritornare

 

 

 ☙ Di luci improvvise e inattese strade di casa

 

 

 

 

 

 

 

Ron guardava fisso fuori la finestra.
Passava il tempo ad appannare il vetro del pub solitario con il suo respiro calmo e placido, non per questo tranquillo.
Le sue dita tentavano di incidere indelebilmente, con le dita rosse dal freddo, la superficie vacua sulla quale teneva premuto il volto.
Cercava di disegnare il presagio di un improbabile balzo indietro nel tempo.

Nonostante fosse un mago, possedesse la magia, non poteva farci niente: era inerme, costretto ad arrendersi davanti alla rivelazione di scoprirsi nuovamente impotente.

Distolse lo sguardo un attimo, guardò fisso la bacchetta che da un po’ faceva rullare tra le dita affusolate e rigide per il gelo che contaminava quei giorni.
Probabilmente, dicembre - pensava, sforzandosi di trovare una sola convinzione, una sola certezza.

Aveva paura.

Cosa rimaneva di Ron, Ron Weasly?
Nulla, un viandante e troppi rammarichi.

Trovare la via del ritorno sembrava un miraggio, un sogno da ricercare ovunque, senza distinzioni… ogni luogo, ogni sguardo, ogni sussurro- fosse stato anch’esso nemico- sembrava tessere un’esule speranza, puntualmente tradita da quella violenza che vantava distruzione, caos, menzogna… solo più morte.

Morte dell’anima, morte dello spirito, dei pensieri, delle speranze, della propria identità: tutto perduto!
Tutto irrimediabilmente buttato.

Sollevò il calice di burro birra colmo fino all’orlo, dimenticato sul tavolo spoglio di legno e lo portò alle labbra. Riconobbe il pungente sapore dello zenzero.
Dannazione! L’aveva rifatto.

Non poteva non pensarci.
Lei adorava berla con lo zenzero…
Aveva dimenticato i suoi gusti per ritrovare i suoi.

Le mancava; per quanto l’orgoglio volesse negarlo, era così: senza difese!

Improvvisamente, si sentì strano.
Sentiva che qualcosa stava cambiando, e non si trattava solo del temporale, bramato dalla coltre scura di nubi sopra il suo capo…

Portò le mani nella tasca destra dei pantaloni, estrasse il deluminatore.
Lo scrutò dubbioso, non riuscendo a negare un sorriso ai ricordi allora amari.
Le labbra non fecero in tempo a ricomporsi, vennero bagnate da una lacrima che cadde sulla bizzarra eredità di Silente: luce.

Improvvisamente si trovò a custodire un baglio di luce incontenibile tra le mani; gli occhi increduli.

Era viva, luce viva.

Non c’era più il vuoto, l’avrebbe seguita.
Non si sentiva più solo.

Hermione: magari era la sua luce, il cuore vibrava…

Era giusto così.
Non importava perché.



 

 

 

   
 
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