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Autore: cabin13    16/02/2022    2 recensioni
[post-100 Years Quest][Gruvia]
Ma appena rimise a fuoco la sagoma di Juvia, in un battito di ciglia, Gray si bloccò.
Lo sguardo che la maga dell’acqua aveva puntato su di lui. Un'espressione raggiante abbelliva il suo viso più di qualsiasi trucco, il sorriso che incurvava le labbra verso l’alto e la pura felicità negli occhi. Il cuore gli mancò un battito e un’improvvisa sensazione di leggerezza si impossessò di lui.
[Fanfiction partecipante alla Chocolate Box indetta dal FairyPieceForum]
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gray Fullbuster, Gray/Juvia, Lluvia
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Scritta per la "Chocolate Box" del FairyPiece forum

Coppia: Gray/Juvia

Numero estratto: #4 (la citazione-prompt corrispondente è riportata a inizio storia)

 

 

 

The two of us

Per gli innamorati non esiste spazio e tempo,

esiste solo quella sensazione di gioia mista ad emozione che li fa essere più simili agli ubriachi.

Sì, perché gli innamorati si dissetano di baci e sguardi, e ancora baci.

(Stephen Littleword)

Juvia era in piedi davanti allo specchio a figura intera che era situato su una parete del soggiorno, sul lato sinistro del divano. Si stava passando le mani sul vestito per lisciare impercettibili pieghe sul tessuto che i suoi attenti occhi azzurri avevano notato e controllava che alcune ciocche ribelli, sfuggite dalla mezza coda in cui avrebbero dovuto essere intrecciate, non le dessero un’aria troppo ridicola. La stoffa blu notte le fasciava il busto, mettendo in evidenza il morbido seno con un grazioso scollo a cuore, non troppo profondo. Dalla vita in giù l’abito si allargava in una gonna sbarazzina, sopra il ginocchio sul davanti e leggermente più lungo dietro. I suoi abituali stivali marroni erano stati sostituiti da un modello simile, però nero e che arrivava fino a metà stinco.

Le poche lampadine rimaste ancora accese non riuscivano a contrastare con efficacia il buio che entrava dalle finestre affacciate sulla strada, tre piani più in basso. In questa atmosfera soffusa spiccava il luccichio argenteo del sottile bracciale attorno al polso della maga.

Gray era appoggiato con la spalla contro il muro più vicino alla porta d’ingresso del piccolo appartamento e osservava la schiena di Juvia con aria apparentemente annoiata. Teneva le braccia, coperte da una giacca nera di pelle troppo leggera per il clima invernale, incrociate al petto. – Tutto a posto?

– Juvia ha quasi finito, Gray-sama! – trillò la voce melodiosa della giovane, il volto girato appena in direzione del compagno.

Il moro borbottò qualcosa che suonava come uno “speriamo”, ma non si azzardò nemmeno per un secondo a controllare l’orario sull’orologio appeso contro la parete della sala alla sua destra. Gli occhi scuri rimasero per tutto il tempo incollati alla figura della turchina, intenti a studiare la postura rilassata e i movimenti aggraziati – e, perché no, anche le curve del fisico risaltate alla perfezione. Era pur sempre un essere umano.

Ancora non gli sembrava vero che, al termine della Missione dei Cento Anni, lui e la maga di fronte a sé avessero ufficializzato la loro relazione, con somma gioia dell’intera gilda e sorpresa di... beh, nessuno (a parte Natsu. Forse). E adesso vivevano insieme in quel piccolo appartamento alle porte di Magnolia. Gray si scopriva sempre più catturato da Juvia e dai piccoli gesti che lei compieva per fargli piacere; amava lo sguardo che lei gli rivolgeva ogni volta che, sorridente, voleva proporgli un’attività da svolgere insieme o fargli assaggiare la sua nuova creazione in cucina – perché, aveva scoperto, Juvia amava davvero cucinare.

– Juvia ha fatto, Gray-sama. È pronta per andare in gilda. – annunciò la maga dell’acqua, muovendosi per raggiungere il moro e il giubbotto appeso all’attaccapanni vicino alla porta.

Solo udendo quelle parole, il mago del ghiaccio si rese conto di essersi distratto per un istante. La festa che il master aveva organizzato per celebrare assieme il compleanno della piccola Emma Redfox e il fatto che presto Laxus e Mira lo avrebbero reso bisnonno, giusto. Quella per cui lui e Natsu avevano appeso le decorazioni sotto minaccia di Erza quella stessa mattina. Quella che sulla carta – perché in fondo si trattava pur sempre di Fairy Tail – sarebbe dovuta iniziare già mezz’ora fa.

Ma appena rimise a fuoco la sagoma di Juvia, in un battito di ciglia, Gray si bloccò.

Lo sguardo che la maga dell’acqua aveva puntato su di lui. Un'espressione raggiante abbelliva il suo viso più di qualsiasi trucco, il sorriso che incurvava le labbra verso l’alto e la pura felicità negli occhi. Il cuore gli mancò un battito e un’improvvisa sensazione di leggerezza si impossessò di lui, mentre realizzava, così a lampo, che voleva preservare per sempre quella pura felicità nell’atteggiamento di Juvia.

Senza nemmeno rendersene conto, stava ricambiando il sorriso della ragazza. Le guance della turchina si imporporarono – perché, nonostante tutto, lei doveva farci ancora l’abitudine – mentre studiava le iridi scure di lui, a sua insaputa altrettanto luminose. Per una volta Juvia non disse nulla di buffo; incatenò lo sguardo a quello del suo amato e lasciò che fosse il silenzio di quel fugace momento ad esprimersi meglio di mille parole. Avanzò piano, quasi a temere che il rumore dei suoi passi contro il parquet potesse spezzare l’incanto.

Gray non era mai stato tipo da esprimere apertamente le proprie emozioni, con nessuno in generale. Non era nemmeno una persona impulsiva o avventata – quella testa calda di Natsu bastava e avanzava –, di solito preferiva ben ponderare le sue mosse e le conseguenze che esse comportavano.

Però Juvia aveva il potere di farlo sentire come in balia di un acquazzone che scardinava tutti i suoi punti di riferimento e lo spingeva ad avventurarsi ben fuori dalla sua comfort zone.

E fu per questo che il ragazzo non ci pensò più di tanto, si avvicinò lui alla turchina in poche falcate e azzerò la distanza tra i loro volti, mentre le braccia passavano da incrociate al petto a strette intorno ai morbidi fianchi della sua compagna, per tirarla maggiormente verso di sé. Juvia emise un flebile mugolio per la sorpresa, ma si abbandonò ben presto al contatto, avvolgendogli le braccia intorno al collo e sorridendo contro le sue labbra.

Il Gray razionale avrebbe potuto paragonare il suo gesto a quello di un ubriaco, ma la cosa non gli fregava più di tanto. Contava solo la ragazza stretta tra le sue braccia, quest’uragano capace di tirare fuori il meglio da dentro di lui, da oltre il muro dietro cui si era trincerato per la maggior parte della sua vita. Si separarono solo quando entrambi dovettero riprendere fiato, ancora sorridenti, con le gote un po’ più arrossate di prima.

Erza forse si sarebbe un po’ alterata per il loro ritardo e di sicuro qualcuno – Gray aveva già in mente almeno una dozzina di nomi – avrebbe riservato qualche battutina sconcia, però potevano benissimo passare in secondo piano. Finché fosse stato con Juvia, niente altro aveva più importanza.

 

 

 

 

Hola gente

Riconosco che questa non sia la mia storia migliore, non sono molto soddisfatta del finale, ma ci tenevo particolarmente a pubblicarla per l'evento del FairyPiece forum - e anche per riuscire finalmente a portare a termine qualcosa, visto che nell'ultimo periodo fatico ad andare avanti con molte bozze

Tra l'altro, mi sono accorta ora che questa è la prima storia che scrivo su Gray e Juvia in cui nessuno dei due fa una brutta fine (ho scritto due volte su di loro in passato, ed entrambe le volte mi sono concentrata sul capitolo 499 e sull'angst a palate lol) In effetti, sono più avvezza all'introspezione e all'angst, non me la cavo molto con il fluff e le romanticherie ma ci ho voluto provare comunque quindi ecco qui questa shot senza troppe pretese - con il titolo che, al solito, forse è un po' troppo banale ma tant'è

Come sempre commenti, opinioni e critiche costruttive sono ben accetti

Non ho molto altro da aggiungere, a parte ringraziare le admin del forum FairyPiece per avermi girato il link a questa iniziativa

Ringrazio chi recensirà e anche chi leggerà e basta

Alla prossima gente

Adios

   
 
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