Anime & Manga > Haikyu!!
Ricorda la storia  |      
Autore: LorasWeasley    20/02/2022    4 recensioni
future|fic [kuroken]
"-Oggi vieni a lavoro con papà! Sei felice?
-Perché?- domandò Kenma.
-Sono tre giorni che sto cercando di convincere una grande società a unirsi al nostro mondo di sponsorizzazioni, quindi userò la mia tecnica segreta: farò una videochiamata e sfrutterò la tenerezza di Kea."
Genere: Comico, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Kozune Kenma, Tetsurou Kuroo
Note: Kidfic | Avvertimenti: Spoiler!
- Questa storia fa parte della serie 'Future Fic with Babies'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Buonasera!
Questa storia la devo a muffin12 che mi ha scritto in chat che voleva Kuro in giacca e cravatta con un bambino in braccio... quindi ecco che si aggiunge una parte della vita di Kea alla ormai enorme raccolta di storie con i bambini! Inoltre, in "Una live un po' diversa" avevo parlato del lavoro di Kenma, quindi qui era giusto parlare di quello di Kuro. Spero che vi piaccia!
Alla prossima,
Deh
___________________________________________________________________________________________



 
Il lavoro di Kuro
 
-Buongiorno- Tetsuro salutò mentre entrava in cucina vestito di tutto punto per il lavoro.
Kenma era seduto a un capo del tavolo con la maglia di Kuro che aveva usato per dormire, i boxer, i capelli scompigliati e gli occhi assonnati di chi si era appena svegliato. Con una mano stava mettendo diverse paia di cucchiaini di zucchero nel caffé che aveva davanti.
Kuro gli lasciò un bacio in fronte mentre questo borbottava qualcosa che sembrava molto una risposta al suo buongiorno.
Kea, il loro bambino di un anno e mezzo, era seduto accanto a lui nel suo seggiolino, stava rosicchiando un biscotto, era decisamente più sveglio del padre ed era vestito con la divisa dei Black Jackal dal numero 21.
-Perché è vestito con il completo di Hinata?
Kenma gli lanciò un’occhiataccia -Perché non dovrebbe?
Kuro decise che faceva bene a non intromettersi nella strana relazione che suo marito aveva con il rosso, quindi non rispose.
Piuttosto andò a prendere il figlio dal seggiolino e, con un bel sorriso e la voce dolce, iniziò a dirgli -Oggi vieni a lavoro con papà! Sei felice?
-Perché?- domandò Kenma.
-Sono tre giorni che sto cercando di convincere una grande società a unirsi al nostro mondo di sponsorizzazioni, quindi userò la mia tecnica segreta: farò una videochiamata e sfrutterò la tenerezza di Kea.
Kenma lo guardò con un cipiglio -Se questo bambino avrà bisogno di uno psicologo da grande, glielo pagherai tu.
Kea decise che quello era il momento giusto per gorgogliare felice, come a volersi mostrare d’accordo con quello che Kenma aveva detto, ed entrambi gli adulti risero.
-Va bene, allora noi andiamo- disse Kuro con il bambino in braccio e una borsa nella spalla libera (con dentro pannolini e tutto quello che gli poteva servire) che aveva già preparato la sera prima.
Si avvicinò a Kenma e si chinò per lasciargli un breve bacio a stampo sulle labbra ma, non appena fece per tirarsi indietro, Kenma lo afferrò per la cravatta e se lo spinse contro con più voracità.
A Kuro di certo non dispiacevano quelle manifestazioni d’affetto, ma non poté fare a meno di chiedere dopo essersi staccato -A cosa era dovuto?
-Sei terribilmente sexy in giacca e cravatta e con un bambino in braccio.
Tetsuro rise, leggermente in imbarazzo -Mi hai già visto così.
-Vero- concesse -ma stavo pensando a tutte quelle che si innamorerano vedendoti, quindi volevo ricordarti cosa ti aspetta a casa.
-Papah!- chiamò Kea interrompendo la magia.
-Sì- Kenma si voltò verso il bambino e gli sorrise dolce -il tuo papà ti aspetta a casa, quindi tieni d’occhio il papà stupido, okay?
 
Portare il figlio a lavoro fu una benedizione e una maledizione.
Kuro non aveva avuto problemi con i suoi superiori o cose simili, questo perché era lui il capo dell’intero reparto e, l’uomo al quale doveva rispondere, raramente si faceva vedere e il corvino dubitava avrebbe mai scoperto la cosa.
Fu una benedizione perché, esattamente come aveva predetto, il suo cliente capitolò alla dolcezza di Kea.
Kuro aveva davvero preparato tutto: l’aveva fatto sedere sulla scrivania in modo che occupasse buona parte dell’inquadratura della telecamera, gli aveva messo un cerchietto con le orecchie da gatto in testa, gli aveva dato il suo pupazzo di pezza preferito e l’aveva riempito di baci in modo che le sue guanciotte fossero di un bel rosso acceso.
La videochiamata era iniziata con Kuro che, con finto tono innocente, aveva esclamato -Mi dispiace, oggi la babysitter mi ha dato buca e mio marito era impegnato nel suo lavoro, spero che non sia un problema la presenza di mio figlio, le assicuro che è un angelo e non ci disturberà!
Il cliente aveva dovuto ovviamente accettare la cosa e Kuro si era trattenuto dal fare la sua risata da “maniaco calcolatore inquietante", come piaceva chiamarla a Kenma.
Kea l’avrebbe fatto capitolare in ogni caso, ma riuscì ad aggiungere dei punti bonus che fece vincere Kuro su tutta la linea, come quando si avvicinava al volto di Kuro e gli lasciò bacini sulla guancia senza che l’altro avesse chiesto nulla o come quando salutò il cliente dallo schermo con la sua manina grassottella e il suo “tao”.
Kea fu una benedizione ma, come già detto, fu anche una maledizione: perché tutti in ufficio iniziarono a distrarsi per colpa sua.
Durante la pausa pranzo, Tetsuro si rese conto che nessuno dei suoi dipendenti aveva finito (e molti neanche iniziato) nemmeno un lavoro da quella mattina. Inoltre, si rese conto che c’era stato un po’ troppo viavai nel suo ufficio per cose inutili.
Chiamò Kenma quando si rese conto che, se non avessero lavorato neanche il pomeriggio, sarebbe dovuto rimanere la notte a sistemare i loro casini.
Non diede al marito neanche il tempo di rispondere che subito esclamò -Devi venirti a prendere Kea, i miei sottoposti si distraggono troppo.
Kenma rise -Hai deciso tu di portarlo a lavoro.
-Lo so!- si lamentò il corvino -Ma ora la situazione sta degenerando, devi venire!
-Non esiste- rispose Kenma tranquillo -sono in tuta e non avevo detto al mio corpo che sarei dovuto uscire, sai che devo prepararmi psicologicamente per delle ore prima di fare questo grande passo.
-Kenma…- si lamentò il corvino e poi capì cosa fare.
Staccò leggermente il cellulare dal suo orecchio e avvicinò il microfono al gruppo delle donne che in quel momento stava giocando con Kea, una commentò -è così carino! Passerei l’intero giorno a spupazzarlo!
Un’altra aggiunse -Vero? Vorrei rapirlo e tenerlo sempre con me!
Kuro immaginò che fosse abbastanza, riportò il cellulare all’orecchio e concluse -Lo guardano come un avvoltoio guarda la sua preda.
A quel punto, il tono di voce di Kenma si fece più basso e freddo mentre affermava -Sarò lì in dieci minuti- e chiudeva la chiamata.
Kuro sorrise soddisfatto, era davvero bravo a manipolare le persone.

[978 parole]
  
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Haikyu!! / Vai alla pagina dell'autore: LorasWeasley