21/02/2022
3 recensioni
Fanfiction partecipante al Crack&Sfiga's Day 2022, indetto dal forum FairyPieceForum
In bilico tra la luce e l’oscurità
Luce
Minerva sospirò mentre, nuda sul letto, tracciava con la mano i muscoli di Rogue, pensierosa dopo la missione che avevano appena concluso assieme. Non si era trattato di nulla di difficile, ma avere a che fare con dei demoni le aveva risvegliato i ricordi risalenti al periodo prima di Tartaros. Quando aveva abbandonato tutto, la sua gilda, la sua famiglia e Fiore solo per poter diventare più forte. Il periodo in cui lei stessa si era trasformata in demone.
«A cosa stai pensando?» chiese Rogue voltandosi verso di lei e passando il braccio attorno alla sua vita, posandole un bacio sul collo.
«Niente» rispose in automatico Minerva. Rogue la fissò accigliato con aria di sfida.
«Sai che non devi nascondermi niente».
«Hai ragione» disse Minerva sorridendo un po’. Non aveva mai pensato che avrebbe mai trovato un ragazzo che potesse capirla. Forse era proprio quello il motivo per cui si era avvicinata così tanto a Rogue, perché anche lui sapeva cosa significava cadere nell’oscurità. Beh, non lo aveva provato in prima persona come lei -d'altronde solo il Rogue del futuro si era comportato in modo malvagio- ma era comunque qualcosa che il Dragon Slayer aveva faticato ad accettare.
«Stavo solo pensando alla missione, e a cosa sarebbe successo se fossi rimasta per sempre un demone» spiegò a quel punto Minerva. Rogue annuì piano mentre Minerva si perdeva nei suoi pensieri. Cosa sarebbe successo? Avrebbe ucciso davvero i suoi compagni di gilda? Avrebbe davvero combattuto contro Rogue? Beh, sicuramente non avrebbe mai avuto modo di conoscerlo meglio, né tantomeno di iniziare una storia d’amore con lui. Una storia d’amore meravigliosa, di quelle che Minerva pensava fossero destinate solo a ragazze dolci e belle come Yukino.
«Beh, per fortuna non è successo» disse Rogue accarezzandole i capelli. Minerva poggiò la testa contro il suo petto.
«Non ti chiedi mai lo stesso?» domandò.
«Sì, lo faccio spesso» ammise Rogue amaramente. «Mi chiedo spesso se avrei davvero ucciso Sting» mormorò. Minerva alzò lo sguardo su di lui.
«Non penso che lo faresti mai» disse. Lo faceva per tranquillizzarlo ma in realtà era sincera. Rogue era un mago buono. In realtà tra i membri di Sabertooth era sempre stato quello più tranquillo, non si era mai divertito a torturare o umiliare le persone, al contrario di molti altri compagni di gilda.
«Nel futuro l’ho fatto, potrebbe succedere di nuovo» ribatté Rogue. «Anche se non riesco proprio a comprenderlo, Sting è come un fratello per me, non potrei mai fargli del male» mormorò pieno di sensi di colpa.
«Non succederà» lo tranquillizzò Minerva.
«Non puoi saperlo» ribatté Rogue. «Basta un attimo a cadere nell’oscurità».
Minerva rimase per un attimo in silenzio perché lo sapeva e non aveva niente da ribattere. Si stava davvero un attimo, questione di secondi ed eri già dall’altra parte, avvolto e soffocato dalle tenebre.
«Se dovesse succedere, ti riporterò indietro» gli promise. Rogue sorrise leggermente.
«Lo stesso farei io con te» giurò lui.
«A cosa stai pensando?» chiese Rogue voltandosi verso di lei e passando il braccio attorno alla sua vita, posandole un bacio sul collo.
«Niente» rispose in automatico Minerva. Rogue la fissò accigliato con aria di sfida.
«Sai che non devi nascondermi niente».
«Hai ragione» disse Minerva sorridendo un po’. Non aveva mai pensato che avrebbe mai trovato un ragazzo che potesse capirla. Forse era proprio quello il motivo per cui si era avvicinata così tanto a Rogue, perché anche lui sapeva cosa significava cadere nell’oscurità. Beh, non lo aveva provato in prima persona come lei -d'altronde solo il Rogue del futuro si era comportato in modo malvagio- ma era comunque qualcosa che il Dragon Slayer aveva faticato ad accettare.
«Stavo solo pensando alla missione, e a cosa sarebbe successo se fossi rimasta per sempre un demone» spiegò a quel punto Minerva. Rogue annuì piano mentre Minerva si perdeva nei suoi pensieri. Cosa sarebbe successo? Avrebbe ucciso davvero i suoi compagni di gilda? Avrebbe davvero combattuto contro Rogue? Beh, sicuramente non avrebbe mai avuto modo di conoscerlo meglio, né tantomeno di iniziare una storia d’amore con lui. Una storia d’amore meravigliosa, di quelle che Minerva pensava fossero destinate solo a ragazze dolci e belle come Yukino.
«Beh, per fortuna non è successo» disse Rogue accarezzandole i capelli. Minerva poggiò la testa contro il suo petto.
«Non ti chiedi mai lo stesso?» domandò.
«Sì, lo faccio spesso» ammise Rogue amaramente. «Mi chiedo spesso se avrei davvero ucciso Sting» mormorò. Minerva alzò lo sguardo su di lui.
«Non penso che lo faresti mai» disse. Lo faceva per tranquillizzarlo ma in realtà era sincera. Rogue era un mago buono. In realtà tra i membri di Sabertooth era sempre stato quello più tranquillo, non si era mai divertito a torturare o umiliare le persone, al contrario di molti altri compagni di gilda.
«Nel futuro l’ho fatto, potrebbe succedere di nuovo» ribatté Rogue. «Anche se non riesco proprio a comprenderlo, Sting è come un fratello per me, non potrei mai fargli del male» mormorò pieno di sensi di colpa.
«Non succederà» lo tranquillizzò Minerva.
«Non puoi saperlo» ribatté Rogue. «Basta un attimo a cadere nell’oscurità».
Minerva rimase per un attimo in silenzio perché lo sapeva e non aveva niente da ribattere. Si stava davvero un attimo, questione di secondi ed eri già dall’altra parte, avvolto e soffocato dalle tenebre.
«Se dovesse succedere, ti riporterò indietro» gli promise. Rogue sorrise leggermente.
«Lo stesso farei io con te» giurò lui.
Oscurità
Minerva, seduta sul trono, osservò suo marito avanzare tra le macerie, i suoi lunghi capelli bianchi che ondeggiavano dietro di lui, la frangia scura che copriva il suo occhio destro e il portamento fiero come quello di un re, mentre i draghi si inchinavano rispettosamente al suo passaggio. Minerva sorrise a quella scena. Aveva proprio sposato l’uomo giusto, un uomo crudele, affascinante e incredibilmente forte. Un uomo che aveva nel pugno il destino del mondo, un uomo che poteva controllare perfino i draghi, le creature più spaventose del mondo.
«Mia regina» disse Rogue quando fu davanti a lei, prendendole l’artiglio e lasciando un leggero bacio sopra, come se stesse facendo il baciamano a una bella ragazza e non a un demone.
«Mio re» lo salutò Minerva sorridendo diabolicamente, osservandolo con il suo unico occhio sano. Rogue si fermò un attimo davanti a lei guardandola affascinato. Minerva non si era mai sentita così bella in tutta la sua vita, non importava se aveva le corna sulla testa o una benda sull’occhio, artigli da demone o denti affilati. Rogue la guardava come se fosse la donna più bella del mondo.
«Sei meravigliosa» disse lui. Minerva sorrise maliziosa.
«Quando mai non lo sono» ribatté e Rogue sorrise divertito, poi si sedette sul trono accanto a lei e si voltò verso i draghi sotto il suo controllo. Draghi pronti a obbedire a qualsiasi suo ordine.
«Questo è il nostro regno» disse Rogue sorridendo. E Minerva non poté fare altro che sorridere a propria volta. Un regno oscuro, pieno di sangue, terrore e di pochi sopravvissuti disperati. Esattamente quello che voleva lei. In quel mondo oscuro non ci sarebbe stato spazio per la luce.
«Mia regina» disse Rogue quando fu davanti a lei, prendendole l’artiglio e lasciando un leggero bacio sopra, come se stesse facendo il baciamano a una bella ragazza e non a un demone.
«Mio re» lo salutò Minerva sorridendo diabolicamente, osservandolo con il suo unico occhio sano. Rogue si fermò un attimo davanti a lei guardandola affascinato. Minerva non si era mai sentita così bella in tutta la sua vita, non importava se aveva le corna sulla testa o una benda sull’occhio, artigli da demone o denti affilati. Rogue la guardava come se fosse la donna più bella del mondo.
«Sei meravigliosa» disse lui. Minerva sorrise maliziosa.
«Quando mai non lo sono» ribatté e Rogue sorrise divertito, poi si sedette sul trono accanto a lei e si voltò verso i draghi sotto il suo controllo. Draghi pronti a obbedire a qualsiasi suo ordine.
«Questo è il nostro regno» disse Rogue sorridendo. E Minerva non poté fare altro che sorridere a propria volta. Un regno oscuro, pieno di sangue, terrore e di pochi sopravvissuti disperati. Esattamente quello che voleva lei. In quel mondo oscuro non ci sarebbe stato spazio per la luce.
Nota: Posso dire che mi sono divertita un sacco a scriverla (anche se pensavo sarebbe stata più lunga)? So che non è esattamente romantica e forse non era quello che vi aspettavate ma il bello di Rogue e Minerva è proprio questo.
Spiegazione: il secondo paragrafo è un what-if se Rogue del futuro avesse vinto contro Fiore, dato che voleva diventare il Re dei Draghi. E Minerva è nella sua forma demoniaca come se avesse avuto il suo arco di Tartaros e non fosse mai tornata dalla parte dei buoni. Volevo solo scrivere questi due sia come buoni che come cattivi.
Fatemi sapere cosa ne pensate se vi va e grazie per aver letto <3
Angie
Spiegazione: il secondo paragrafo è un what-if se Rogue del futuro avesse vinto contro Fiore, dato che voleva diventare il Re dei Draghi. E Minerva è nella sua forma demoniaca come se avesse avuto il suo arco di Tartaros e non fosse mai tornata dalla parte dei buoni. Volevo solo scrivere questi due sia come buoni che come cattivi.
Fatemi sapere cosa ne pensate se vi va e grazie per aver letto <3
Angie