Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS)
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Autore: zacra    25/02/2022    6 recensioni
Mi mancavano Yoongi e Zoe, davvero tanto.
Quindi eccovi qui, un breve momento tra i due piccioncini.
Genere: Fluff, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Min Yoongi/ Suga, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Zoe sistemò la valigia che aveva preparato di nascosto un paio di giorni prima nel baule della sua auto; era nervosa dato che non era del tutto certa di riuscire a convincere Yoongi ad andare con lei, erano in un periodo di calma relativa a lavoro, dopo mesi, quindi lei ci sperava.

Avevano passato il loro primo anniversario separati, così come pure i loro rispettivi compleanni, aveva voglia di stare sola con lui, lontano dalla frenesia del mondo in cui lavoravano.

 

Seguendo il consiglio di Kat aveva affittato una casa nelle campagne appena fuori Seoul, dove avrebbero potuto trascorrere un paio di giorni a rilassarsi; aveva informato lo staff e ci sarebbero state delle bodyguard a pattugliare tutto il perimetro esterno per l’intera durata della loro permanenza.

Lui doveva solo dirle di sì.

Con ogni fibra del suo corpo, Zoe sperava che lui acconsentisse a seguirla per quelle misere 48 ore, per riprendersi i loro spazi e viversi come una vera coppia, non come due coinquilini che di tanto in tanto scopano mezzi vestiti e poi crollano distrutti per il troppo lavoro.

 

Salì in auto e mise in moto; sperando di non ritrovarsi a tornare verso casa dopo quella giornata di lavoro.

 

Yoongi era seduto in sala riunioni, faticava a restare concentrato quel giorno ed il fatto che Zoe non fosse ancora arrivata lo infastidiva.

Passavano così poco tempo insieme, che persino il suo banale ritardo di quel giorno lo faceva in un certo senso arrabbiare; nelle ultime settimane per stare dietro alla loro serratissima tabella di marcia, era rimasto spesso in dormitorio a dormire e la cosa iniziava a pesargli non poco.

Un paio di volte si erano anche ritrovati a discutere a causa del fatto che lui volesse che lei andasse al dormitorio per stare insieme almeno di notte, ma Zoe non aveva accettato perché i suoi orari erano troppo diversi e lei non sarebbe riuscita a riposare abbastanza.

Detestava venire dopo il suo lavoro, ma non poteva biasimarla; anche per lui la musica rimaneva al primo posto e Zoe lo sapeva bene.

 

La porta dell’ufficiò si aprì e Zoe si catapultò all’interno scusandosi con tutti per il ritardo di quel giorno.

Yoongi era convinto che sarebbe andata a sedersi accanto a lui, le aveva tenuto il posto libero sul divano, lo faceva sempre, era una sorta di regola non scritta tra loro; il primo che arriva tiene il posto sul divano per l’altro, ma la vide afferrare una sedia e sistemarsi accanto a Jimin, rispondendo ad una delle sue battute.

Non l’aveva neanche guardato.

 

“Perchè non mi consideri amore? sei arrabbiata?..”

 

Si domandò Yoongi iniziando a mangiucchiarsi le unghie della mano come era solito fare quando era  particolarmente nervoso.

La riunione procedette senza intoppi, e dopo circa un'ora avevano deciso come procedere con la maggior parte delle questioni veramente importanti ed erano pronti a concedersi una pausa caffè.

 

Le ragazze dello staff  entrarono con le loro ordinazioni ed iniziarono a distribuire ai legittimi proprietari.

Zoe non notò il caffè di Jimin a pochi centimetri da lei, dato che stava trascrivendo un paio di cose importanti e lo urtò, rovesciandoselo addosso ancora bollente.

  • ahia!- si lamentò sollevandosi dalla sedia con un salto.

  • mi dispiace noona!- disse immediatamente Jimin cercando di tamponare il liquido sulla maglietta di lei con della carta.

  • no.. brucia, lascia stare e poi non è colpa tua- gli disse, prima che la mano di Yoongi entrasse nel suo campo visivo scostando  quella di Jimin effettivamente un po’ troppo vicina al suo seno.

  • ci penso io- disse Yoongi, non era arrabbiato col più piccolo, solo preoccupato che lei si fosse fatta male.

Yoongi la trascinò con sé nel suo studio, per farla cambiare ed assicurarsi che stesse davvero bene.

Zoe si tolse la maglietta restando in reggiseno davanti a lui, lo vide controllare lo stato della sua pelle con attenzione, prima di asciugarla delicatamente con un panno di cotone bagnato d’acqua fresca; Yoongi si soffermò anche ad osservare il tatuaggio che lei si era fatta poco dopo il loro matrimonio, si era tatuata un paio di accordi di “the last” subito sotto il seno sinistro e lui si era arrabbiato, quando glielo aveva mostrato, quella canzone era una parte della sua vita molto dolorosa ed il fatto che Zoe lo amasse tanto da tatuarsi quel suo dolore addosso lo aveva fatto sentire responsabile per lei, e per la vita che stavano costruendo insieme, aveva sempre il terrore di deluderla, di non essere abbastanza in un certo senso.

  • stasera potremmo tornare a casa insieme- gli disse interrompendo il silenzio ed il suo loop di pensieri colmi di preoccupazioni pressoché inutili.

  • vediamo… sto finendo di scrivere un paio di canzoni- rispose evasivo, pentendosene nell'istante esatto in cui incrociò lo sguardo abbattuto di lei.

  • pensaci mh- lo esortò prima di superarlo ed infilarsi la maglietta pulita che le aveva preparato pescandola dal suo borsone per le emergenze.

Yoongi la guardò rivestirsi, si sentiva terribilmente frustrato e non ne comprendeva la ragione, era come se il loro rapporto fosse regredito, si vedevano a stento e quando riuscivano a stare insieme erano entrambi così stanchi che finivano col crollare subito dopo aver cenato.

Inoltre le ultme volte che avevano fatto sesso era sempre stato di fretta, non sopportava di vivere in quel modo la loro relazione. Si sedette sul divano, la testa appoggiata allo schienale e le gambe divaricate, era sfinito.

Zoe si avvicinò a lui, dovevano tornare in sala riunioni ma aveva voglia di abbracciarlo.

  • Yoongi-  disse richiamando la sua attenzione.

  • mh?- grugnì lui sollevando il capo verso di lei in attesa.

Lei si avvicinò ancora e si mise a cavalcioni sopra di lui per poi abbassarsi addossandosi contro il suo torace.

Yoongi l’abbracciò e la strinse a sè.

  • lo sai che mi manchi Signora Min?- le disse.

  • non chiamarmi così, mi viene in mente tua madre, lo sai- disse lei facendolo sorridere.

  • comunque mi manchi- ribatté serio.

  • allora fatti trovare al parcheggio stasera e torniamo insieme- gli disse.

  • sai essere veramente dittatoriale quando vuoi- le fece notare fingendosi arrabbiato per quel motivo.

  • sì, ed ora non fingere che la cosa non ti piaccia- gli disse maliziosa.

Yoongi si sporse verso di lei e la baciò, si godette la sensazione della labbra di Zoe sulle sue e senza troppi complimenti pretese di più, lasciando scivolare la lingua nella sua bocca, le strinse le natiche sentendola sobbalzare leggermente.

  • credo che stasera tornerò con te- le disse staccandosi da lei per guardarla negli occhi.

  • Bene- rispose Zoe, cercando di mantenere il controllo, anche se il cuore le batteva nel petto ad un ritmo forsennato e se non fosse stato orario di lavoro non avrebbe mai lasciato quella stanza.

Le ore seguenti furono una sorta di calvario per entrambi, sempre con l’occhio alla ricerca di un’orologio per controllare quanto mancasse alla fine di quella giornata alla quale le ore sembravano aggiungersi anziché sottrarsi, come era consuetudine.

 

Yoongi si ficcò le mani in tasca e sbuffò nuovamente, aveva controllato l’orario sul cellulare tre volte negli ultimi dieci secondi, erano le sei passate ma di Zoe nessuna traccia, Si appoggiò alla portiera della sua auto torturandosi il labbro inferiore con i denti, nella speranza che quel maledetto ascensore si aprisse e lei arrivasse.

Stava per far partire la chiamata quando la vide arrivare seguita da tre bodyguard ed uno dei loro manager.

  • che succede?- le domandò preoccupato non appena l’ebbe raggiunto.

  • apri il baule- rispose lei tranquilla porgendogli le chiavi dell’auto.

Yoongi fece come lei gli aveva chiesto, il fatto che lei fosse così tranquilla aveva estinto del tutto la sua preoccupazione iniziale.

Quando vide la valigia si voltò a guardarla interdetto.

  • abbiamo un po’ di arretrati da festeggiare insieme- gli disse.

  • come li hai convinti?- chiese lui.

  • ho i miei assi nella manica… credi di poter stare lontano dallo studio per un paio di giorni?- gli chiese.

  • assolutamente sì- rispose rivolgendole uno dei suoi sorrisi migliori e maledicendosi mentalmente per aver pensato che lei fosse arrabbiata con lui quella mattina; probabilmente era solo nervosa, e preoccupata che lui scoprisse il suo segreto, dato che nel tempo era diventato bravo a leggerla come fosse un libro aperto.

Yoongi saltò in macchina, elettrizzato all’idea di passare finalmente del tempo da solo con lei.

E grato, infinitamente grato di avere accanto Zoe, che si prendeva cura di lui in tutto, specialmente sotto l’aspetto emotivo; quando lui aveva un momento di sconforto non cercava di scavare dentro il suo buio, chiedendogli cosa non andasse o dicendogli di smetterla di rimuginare su questa o quella stronzata, lei restava in studio con lui dopo il lavoro, gli portava da mangiare e lo abbracciava.

Non si era mai reso conto di quanto amasse essere abbracciato prima di stare con lei.

Zoe era tutto quello di cui lui aveva sempre avuto bisogno, qualcuno che sapesse restare, quando dentro di lui montavano tempeste oscure e difficili da spiegare.

Lei sapeva restare.

 

Una volta raggiunta la loro destinazione cenarono insieme sul divano, non accesero la tv, non volevano saperne niente del mondo esterno, non volevano nessun tipo di distrazione, solo ascoltarsi, ridere insieme e godersi quelle preziose ore di pausa dal mondo.

Dopo mesi fecero l’amore, niente a che vedere con le sveltine a cui erano costretti di solito; si presero il loro tempo per ritrovarsi, riconoscere il sapore dell’altro, i sospiri ed i battiti del cuore che acceleravano.

E poi si addormentarono, abbracciati e felici come non succedeva da troppo tempo.

 

Yoongi si svegliò di soprassalto, un tuono aveva appena squarciato il silenzio di quella notte; si voltò a guardare Zoe, dormiva pacifica come al solito. Si avvicinò a lei e le accarezzò il viso dolcemente.

  • piove?- domandò ancora mezza addormentata.

  • sì amore-

sai cosa devi fare- gli disse.

Lui sorrise tra sé e si alzò dal letto, si avvicinò alla porta a vetri della loro stanza che dava verso il terrazzo e la spalancò.

Quella pazza di sua moglie amava le tempeste notturne e diceva sempre che le sarebbe piaciuto dormire con la finestra spalancata come faceva da piccola a casa di sua nonna, anche insieme a lui almeno una volta.

  • hai chiesto favori anche all’universo?- le domandò dopo essersi rimesso a letto con lei.

  • si- gli rispose ridacchiando, prima di accoccolarsi tra le sue braccia.

Zoe appoggiò la testa sulla spalla di Yoongi ed inspirò profondamente l’aria che entrava dalla finestra aperta davanti a loro, se chiudeva gli occhi poteva immaginarsi in Toscana, nel letto con sua nonna a contare i secondi che separavano il fulmine dal tuono.

La prima volta che aveva condiviso quel ricordo con lui, era preoccupata del fatto che l’avrebbe trovata ancora più strana, ma Yoongi la sorprese ancora una volta, e le promise che da quel momento in avanti, avrebbe contato lui i secondi con lei, ogni volta che si fossero trovati insieme durante un temporale.

 

4 secondi

 

Yoongi si abbassò verso di lei.

  • perchè sono sempre quattro fottuti secondi?- le domandò all'orecchio.

  • tutto nel nostro mondo gira attorno a questo numero, le fasi lunari, le stagioni, i punti cardinali… ed il tempo che riesco a passare senza pensarti- gli rispose lei arrossendo per quella confessione sdolcinata sul finale.

 

Un’altro fulmine illuminò la stanza.

 

4 secondi

 

Ti amo Zoe”

 

Pensò Yoongi baciandole la fronte.

 
 
Angolo Autrice:
 
Spero vi faccia piacere rivedere questi due patatini; la mia idea iniziale era molto diversa dal risultato che mi trovo a proporvi adesso, ma spero di non aver deluso le aspettative
a presto
Anna
  
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