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Autore: Ellen_    28/02/2022    0 recensioni
Tonks, dopo aver insistito moltissimo, assiste alla trasformazione in lupo mannaro di Remus.
Ne resterà davvero sconvolta come lui crede? O ancora una volta gli dimostrerà di poter affrontare tutto?
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nimphadora Tonks, Remus Lupin | Coppie: Remus/Ninfadora
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Saaaalve a tutti! Eccomi di nuovo qui con una storia Remadora😊
Delle piccole precisazioni:
  1. Questa ff è ambientata dopo un ipotetico primo bacio tra Remus e Tonks.
  2. Sono abbastanza certa che sia impossibile per Sirius fare quello che fa nella mia storia, però dettagli, prendetela così com’è.
È solo una cosa carina che secondo me potrebbe esser successa.
 
 
 
 
Si erano baciati, Ninfadora non riusciva ancora crederci. Lo aveva fatto lui per primo, poi era sparito ma insomma lo aveva fatto.
Dopo quella volta si erano visti saltuariamente, lui cercava di evitarla in tutti modi ma lei non si arrendeva e si presentava con ulteriore insistenza a casa di Sirius, la maggior parte delle volte Remus fingeva di avere impegni inderogabili e scappava alla sua vista, ma qualche volta era stato costretto a restare.
Lei non aveva nessuna intenzione di arrendersi, voleva dimostrargli a tutti i costi che non gliene importava nulla della sua natura di lupo mannaro.
E per questo aveva bisogno dell’aiuto di Sirius, sapeva che il cugino tifava per loro ed era la persona più vicina a Remus che conoscesse.
 
Remus quando le aveva raccontato di essere un lupo le aveva spiegato anche dove si trasformava, ora che viveva a Grimmauld Place, e Dora aveva tutte le intenzioni di andare con lui e Sirius.
Felpato non era stato convinto fin da subito, sapeva che Remus non l’avrebbe presa affatto bene e aveva proposto a Ninfadora di venire a casa loro solo la mattina dopo, ma lei era stata irremovibile. Voleva vedere la trasformazione, voleva sapere tutto.
 
Così il giorno della luna piena, verso le 4, Tonks si presentò a casa con una scusa, sapeva che Remus non poteva evitarla.
Lui era più teso del solito, sembrava non riuscisse a stare fermo.
Cercò di fare conversazione il più possibile così che lei si convincesse ad andarsene prima della sua smaterializzazione.
Anche Sirius era teso, ma più per la reazione di Remus che per il fatto in sé, ormai lui era abituato.
 
-Dora, ora devi proprio andare. - le disse Remus passandosi una mano sul viso.
-No, io vengo con te. - gli rispose risoluta Tonks.
-Cosa?  Non pensarlo nemmeno! Non puoi venire con me, sono pericoloso, non mi controllo. Dico davvero ...-
-Lo so, non resterò infatti. Voglio solo accompagnarti. Io non ho paura di te. - gli disse nuovamente la giovane donna avvicinandosi a lui e prendendogli il viso.
Remus si scostò di scatto e guardò Sirius, che era rimasto in disparte per tutta la conversazione.
-Felpato, diglielo anche tu che non può restare. -
-Verrò anche io Remus e prometto che ce ne andremo al momento opportuno. -
-Ma tu non puoi uscire di qua! L’unica volta che sei venuto, ci hanno quasi visto e anche sotto forma di cane ormai sei riconoscibile. Non puoi rischiare così tanto. - gli urlò contro Remus.
-Non ci ha visto nessuno Lunastorta, sono solo tue paranoie e lo sai bene, in ogni caso, resterò giusto il tempo di starti vicino per la trasformazione e non sono l’unico a volerlo fare. -
-Sono anni che mi trasformo da solo e tu lo sai bene. -
-Certamente, ma ogni tanto è bello avere qualcuno accanto.
Ho rischiato anni ad Hogwarts per te e lo farò anche ora se questo ti farà capire che le persone vogliono starti vicino nonostante tutto. - concluse Sirius guardando prima Tonks, che era rimasta seduta sulla poltrona ad osservare i due, e poi Remus che ormai non sapeva più come ribattere.
                                                  
Gli faceva piacere avere di nuovo l’amico accanto, gli mancavano le corse per Hogsmeade che facevano da ragazzi ma ore le cose erano cambiate e Sirius rischiava di finire di nuovo ad Azkaban per un solo passo falso.
E poi Dora... non voleva che lo vedesse in quelle condizioni, se ne vergognava.
Al tempo stesso, però, pensava che, forse, se l’avesse spaventata lei si sarebbe finalmente arresa e si sarebbe dedicata alla bella vita che le spettava.
Il senso si totale vergogna davanti alla donna che, ormai inutile negarlo, amava, però prevaleva.
 
Ormai mancava poco al sorgere della luna e Remus, ancora un po’ contrariato, annui e si smaterializzò nella radura dove si trasformava solitamente.
Pochi istanti dopo lo raggiunsero Sirius e Dora, lui era ancora sotto forma di umano, ben nascosto sotto un albero.
 
Ninfadora andò verso Remus che rimase fermo, incapace di muoversi.
-Dora... ti prego vattene. - le disse in sussurro mentre lei gli prendeva il viso tra le mani e accarezzava con il pollice le sue cicatrici.
-Shh. - gli disse semplicemente posandogli un breve bacio sulle labbra.
Poi si allontanò per mettersi vicino a Sirius.
Remus si beò di quel bacio, mai aveva desiderato così tanto essere una persona normale, voleva amarla alla luce del sole, senza paure e preoccupazioni...
Ma quando si girò e vide le nuvole spostarsi per fare spazio a una luminosa sfera bianca, si ricordò che per lui le cose non erano mai state semplici.
La figura di Remus si irrigidì e braccia e gambe presero a tremare.
-Sirius! Portala via! - fu l’ultima cosa che riuscì a dire, prima di emettere un terribile ringhio.
Il suo corpo e la sua testa iniziarono ad allungarsi e lunghi peli neri iniziarono a spuntare velocemente sul viso e sulle mani, alle quali si aggiunsero lunghi artigli.
Tonks iniziò a piangere silenziosamente, era come paralizzata.
Si ridestò solo quando un tremendo ululato ruppe il silenzio e la mano di Sirius le strattonò il braccio.
-Dobbiamo andare, ora dobbiamo davvero andarcene Dora. Hai visto abbastanza. -
Lei non voleva, se Sirius non le avesse urlato nuovamente probabilmente sarebbe rimasta ma il lupo era sempre più vicino e sapeva che in quel momento dell’uomo che tanto amava non cera nessuna traccia.
Con estrema fatica distolse lo sguardo si smaterializzò insieme a Sirius.
 
 
***
I due si trovavano di nuovo nel logoro appartamento di Grimmauld place.
Tonks si lasciò crollare su una poltrona e si prese la testa tra le mani, mentre le lacrime continuavano a rigarle il volto.
Sirius si penti immediatamente di averla portata, l’aveva sopravvalutata, forse non era davvero pronta a tutto questo, la trasformazione l’aveva sconvolta.
-Gli- gli fa male trasformarsi vero? - sussurrò lei scossa da singhiozzi.
-Beh sì, è una cosa dolorosa. - rispose l’uomo sedendosi davanti a lei.
-Non si merita tutto questo, nessuno lo merita... ma lui. Il solo pensiero che sia da solo là fuori mi uccide. Vorrei poter fare qualcosa... Io-io lo amo davvero sai? -
Sirius sorrise, non l’aveva sopravalutata, anzi, l’aveva sottovalutata, sua cugina era davvero la donna adatta al suo amico e lui non poteva che esserne felice.
-Non puoi fare nulla Tonks, ma non preoccuparti per lui, ormai è completamente abituato e ti assicuro che ha passato anche bei momenti in quella forma. Mi piacerebbe poterlo di nuovo accompagnare ma rischio troppo purtroppo, anche in radure sperdute può esserci qualcuno in agguato. -
-Si, mi ha parlato del periodo ad Hogwarts, avete fatto una cosa bellissima. - disse asciugandosi le ultime lacrime.
-Forse potrei diventare un animagus anche io...-
Sirius rise, era assolutamente certo che lo avrebbe detto, era così da lei.
-Non te lo permetterebbe mai. - le disse alzandosi, per interrompere la conversazione.
-Ora credo sia ora di andare a dormire, puoi restare qui se vuoi, Remus domani mattina fingerà di non esser felice della tua presenza ma in realtà sono sicuro che gli farà più che piacere. Sai da quando ci sei tu, anche se ti evita e si lamenta, è meno musone del solito. -
Dora rise e si avviò verso il piano di sopra, cosciente che non sarebbe mai riuscita a prendere sonno.
****
Con il sorgere dell’alba Remus tornò nuovamente umano e con estrema fatica andò a recuperare i vestiti lasciati sotto un punto specifico di un albero. Poi si smaterializzò per tornare a casa.
Tutte cose che faceva abitualmente ma che dopo una notte di luna piena gli causavano enorme stanchezza.
L’ultima cosa che ricordava era il volto rigato di lacrime di Dora, l’aveva sicuramente traumatizzata, per quanto gli facesse male ora sarebbe stato più facile evitarla.
Mise piede dentro casa e trovò Sirius già in piedi.
-Ben tornato Lunastorta! Come è andata? - gli chiese l’amico porgendogli un barattolino di alcol e un batuffolo di cotone per disinfettare le ferite.
Per certe cose era meglio usare i vecchi metodi babbani.
Remus non fece in tempo a rispondere e a sedersi che vide una figura esile con dei capelli scompigliati e rosa correre e ruzzolare giù dalle scale.
“Tonks” pensò e non poté fare a meno di sorridere, lo faceva morir dal ridere la sua totale goffaggine.
La giovane si rialzò in fretta e si gettò tra le sue braccia.
L’uomo non se lo aspettava affatto, per di più era distrutto, così perse l’equilibrio e crollò dritto sul divano con lei sopra ancora avvinghiata a lui.
 
Sirius scoppiò a ridere sonoramente e si allontanò in fretta: - Va bene, ho capito vi lascio soli! -
 
Ninfadora, nonostante volesse restare così per sempre, si alzo lentamente e si mise seduta sul divano. Anche Remus si alzò.
-Non mi aspettavo di trovarti qui stamattina. -
-Pensavi che sarei scappata vero? Ancora on lo hai capito? Non mi importa se sei un lupo mannaro. Io voglio stare con te. - gli disse cocciuta la donna.
Ormai ripeteva questa frase come un mantra.
Remus sospirò e prese l’alcol per disinfettarsi le nuove ferite, non aveva neanche la forza di controbattere e poi la sua presenza lo faceva stare meglio.
-Fermo. Faccio io. - disse Tonks prendendogli dalle mani l’alcol e intingendoci un batuffolo.
Gli apri la camicia rattoppata e scoprì le innumerevoli cicatrici sul petto dell’uomo.
Iniziò a disinfettare quelle nuove mentre osservava quelle vecchie.
Remus era immobile, dopo qualche istante non senti più la presenza fredda dell’alcol ma solo quella calda delle mani di Ninfadora.
Stava percorrendo con un dito la cicatrice più grande che attraversava quasi tutto il petto nella sua lunghezza.
Improvvisamente l’uomo le prese il polso e portò la sua mano in un punto preciso.
-Qui è dove sono stato morso. - le sussurrò
Ormai cera una strana atmosfera tra i due.
-Oh- disse lei alzando lo sguardo e avvicinandosi al suo viso, spostò una mano dietro al suo collo e lasciò l’altra sulla cicatrice del morso.
Conosceva la terribile storia del morso di Greyback ma poter vedere e toccare il suo morso le fecero provare ancora più odio verso quell’essere e, se possibile, ancora più amore verso Remus.
La distanza tra le loro labbra era minuscola ormai.
Era sbagliato, era tutto così tremendamente sbagliato eppure Remus non riuscì a trattenersi e colmò quella distanza baciandole delicatamente le labbra.
Era sbagliato eppure nulla era mai sembrato così giusto.
 
Okay eccomi di nuovo qui!
Spero che questa mia piccola storia vi sia piaciuta e soprattutto spero che i personaggi non siano troppo OOC.
Comunque, sto scrivendo un’altra storia a capitoli ampliando tutti i momenti che ci vengono detti nei libri su Remus e Tonks, se interessati vi consiglio di seguirmi perché posterò a breve il primo capitolo.
Intanto fatemi sapere cosa ne pensate di questa! Recensite, mi fa sempre piacere sentire la vostra opinione! <3
  
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