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Autore: _Briareos_    01/03/2022    0 recensioni
Altra vecchia fic mai finita, la posto perchè racconta una cosa che so mette in dubbio tanti. Se e cosa ha rivelato Sayo a Battler da farlo come Tohya creare i giochi per lei, Beatrice e Ange? Commemora Beatrice, il suo peccato e il suo non risucire a salvarla creando ep 6-8, ma quanto sapeva? E se fosse andata diversamente, di poco, da spingere Beatrice ad andare perchè non le si legasse troppo? Ripeto, la fic doveva continuare, ma non l'avevo finita, il prossimo capitolo sarà più u'analisi e considerazioni in mezza fic. Non è scritta quindi la scriverò perchè tengo a questa opera, per motivi miei e non come folli da non capire i messaggi celati sotto il metamondo.
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Battler Ushiromiya, Beatrice Ushiromiya, Lion Ushiromiya, Shannon
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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alternative fragment Questa fic è l'opposto dell'altra e lo spiegherò più avanti. non dimenticate i capitoli prima delle altre fic. Cosa ho isnerito all'epoca in entrambe ha un suo perchè, come il gioco stesso. Rispetto queste scriverò apposta in questi giorni la parte finale di questa che non cè, più di analisi e considerazioni che fic vera e propria.





Yasu ansimava e moriva dentro.
Risvegliatasi dopo il colpo non fatale, riprese i sensi mettendo a fuoco la camera dell'oro con dei morti. Intorno a lei. SAngue ovunque.
La gola le si chiuse, raggelò come sul letto, seduta e agghiaccata, dal primo sparo, seppur per errore.

Se Buttler non è d'accordo, allora mi dispiace dire che deve andarsene.

Il ricordo delle sue parole le tornò. E il pensiero che era viva e vegeta contro ogni sua aspettativa e speranza, e di contro i morti nella stanza, la condusse a un pensiero.
Aveva fallito. Era una fallita. Loro avevano vinto con l'epitaffio e l'oro. E stavano ripulendo per prevenire ogni interferenza da altri. Incluse le persone a cui teneva.
I cugini.
Quelli che alla fine non voleva che finissero in mezzo. E Battler...


"Non li lascerò morire. la scommessa è finita, non c'è più bisogno che muoia nessuno." pensò disperata di colpo al pensiero dei cugini. non loro, pensava, non loro...

Corse a perdifiato alzando le gonne e correndo come se il diavolo in persona cercasse di superarla per raggiungerli, doveva trovarli prima della mattanza.

"Siate vivi" pregava nel suo cuore, ma quando trovò i cugini, Maria, Gessika e George, il suo stesso cuore dentro sanguinò.
Non dovevano finire nella diatriba con gli adulti.
NOn loro.

"Giuro di sostenere il mio amore per te per il resto della mia vita." le aveva sussurrato più volte George, seppur lei credeva che non fosse mai stato in grado di accettare invece la verità che lei celava, scoperta solo negli ultimi due anni. Uno come lui l'avrebbe presa per bugiarda, approfittatrice, non meritevole di amore e peggio considerandola priva di qualcosa, perchè difettosa.

E invece mentre vagava per la tenuta, trovando i corpi dei cugini ricordava come l'avevano accettata, seppur non sapevano la sua vera identità e peggio il suo corpo.
Cosa avrebbero pensato, si chiedeva sempre? L'avrebbero allontanata? Considerata negativamente?

Ma ormai era tardi. Giacevano in chiazze di sangue per una morte orribile. Loro, che erano innocenti e il buono, immuni al male della famiglia.

Maria, la dolce Maria a cui aveva dato affetto e considerazione e che condividevano molte cose, belle e brutte, e si capivano.
E poi Kumasawa. La materna Kumasawa, la sola madre che lei aveva avuto nella sua vita. E tutto le si spezzò.

ma un attimo di lucidità le tornò. Battler. Battler non si trovava. E proseguì per stanze e luoghi.

"ci siamo incrociati a un certo punto? Sei da qualche parte? Sei... sei già...?" piangeva disperata, cercando con gli occhi il corpo dell'uomo che per lei era tutto. Seppur cugini, e questo la infastidiva.

E poi tornò verso la cappella e la sala dell'oro. E lo vide.
In piedi.
Come una statua. Immobile e silenzioso.
Solo quando lo prese per un braccio e lo tirò via a forza, per il ritorno di qualcuno che era ancora vivo dei due che avevano avviato la mattanza, lui si ridestò. E dopo un pezzo a correre, con rabbia strattonò il braccio liberandosi, ansimando sconvolto e domandandole con rabbia che fosse accaduto e chi fosse lei. E come impazzito iniziò ad urlare tutte le morti che aveva riscontrato cercando di risolvere l'epitaffio e la follia che maturava in lui per quelle morti.
DAlla cuginetta Maria ai domestici, agli zii agli altri cugini.
Come Yasu, li aveva visti tutti e per ultima la camera dell'oro e qualcosa si spezzò in lui.
Ma rianimatosi con Yasu nelle vesti di Beatrice davanti ai suoi occhi, esplose.

La aggredì verbalmente, chiedendole se fosse la terribile Beatrice delle lettere e autrice delle cose terribili che vide con i suoi occhi e se fosse tornata per finirlo.
A quelle parole Yasu ci restò male e pianse. Discussero facendo constatazioni finchè Yasu disperata nel vederlo fuori di testa da voler affrontare l'ipotetico omicida non urlò "Niente più uccisioni all'interno della famiglia!" raggelando il ragazzo.

E lui decise di chiamare la polizia, portando Yasu a disperarsi per fermarlo, facendosi male alla spalla ferita. E alla fine per lei, dentro, gli chiese con disperazione ma anche per fermarlo e restando insieme "Ti prego, non lasciarmi sola. Battler." facendolo tornare sui suoi passi e calmandolo.

E gli spiegò cosa era meglio fare in attesa della fine della tempesta e come fuggire in sicurezza. Di dimenticarsi di altre persone che nella realtà non esistevano, riferito a Kanon, e mentre lui ancora cercava di raccapezzarsi, e capire perchè lei fosse abbigliata in quel modo, lo spronò dicendogli "Andiamo un po' più avanti, Battler. Potremmo essere visti qui."

"E.. dove siamo, qui?"

"Siamo nel relitto di una vecchia base sottomarina. Ti ricordi...? È dove tutto è iniziato.E' questo il luogo dove tu e io ci siamo incontrati all'inizio, due generazioni fa... "
Lui rise

" Il luogo in cui ci siamo incontrati per la prima volta..? Hahaha. Sembra piuttosto romantico se la metti in questo modo."

"Ammucchialo sulla barca. Questo è pesante."

"Whoa. Questo è un lingotto d'oro. Pensavo fossero stati tutti sepolti dall'esplosione."

"Pensavo che potesse succedere qualcosa del genere, quindi l'ho tirato fuori di nascosto in anticipo.Hai mai guidato un motoscafo prima?"

"Stai scherzando vero?"

"È facile. Te lo insegnerò." mostrandoglielo e poi tornando sulla zona ormeggio

"...Non vieni?" fece lui veden dosi solo sulla barca

"Non posso. Sono la  padrona della Terra dorata. Non posso lasciare questo posto."

"Cosa si guadagna rimanendo?"

"Cosa si guadagna andando?"

"Viviamo." le fece serio e in tenzionato a spronarla

"... non posso. Ho già commesso innumerevoli peccati in innumerevoli mondi...." togliendo lo sguardo, cosa che lo indispettì e tornò da lei per prenderla e portarla sulla barca, mentre lei era sorpresa e agitata.

"Basta urlare. Ascolta bene, Beatrice.Se hai peccato, allora è anche il mio peccato, che te l'ho fatto fare. Quindi portiamo insieme la tua croce".

"..."

"Finché vivrò, porterò la tua croce. Lasciamo la Terra dorata. Io e te, insieme."

Beato ora era troppo scioccata per dire qualcosa. Poi, le lacrime le uscirono dagli occhi e si coprì il viso. Battler la posò delicatamente sulla barca. Slacciò le cime d'ormeggio. Ora non c'era più niente che legasse questa barca all'isola.

"Andiamo."Controllando la barca come gli aveva insegnato Beato, Battler la guidò lentamente fuori...

Dopo varie discussioni e momenti


"Sarò in grado di vivere?"

"Certo. Non avrai un maggiordomo magico, ma ci sono molte comodità là fuori nel mondo. Ci sono tutti i tipi di cose che non puoi trovare su Rokkenjima. Io... ti mostrerò questo nostro mondo."

"...Riuscirò... a vivere...?"

Beato ripeté di nuovo le stesse parole. Battler sapeva cosa intendeva. Tuttavia, non importava quale risposta avesse dato, non sarebbe stato in grado di risolvere il suo problema adesso. Tuttavia, c'era un modo per risolverlo. Tempo... e cuore. A poco a poco.  

"Potrebbe volerci molto, molto tempo. Tuttavia, un giorno, saai libera. Questo è quello che credo."

"Sono la strega peccaminosa, che ha giocato con centinaia di morti su quell'isola. Il tuo mondo... è troppo brillante per me."

"No, devi vivere." Ha risposto lui subito e con forza.
Discussero ancora.

 "... un modo per espiare i miei peccati?"

"Esatto. E sarai sicuramente in grado di farlo un giorno. Credimi."

"...Battler..."

"Dai, non guardarmi con gli occhi pieni di lacrime. È imbarazzante..."

"... Perdonami. Allora, come minimo, vorresti chiudi gli occhi?"

"Whoah, perché dovrei... Ehi, la tua faccia è..."

"Sciocco uomo... Dovresti essere maledetto per aver portato via la strega dalla Terra dorata. Ecco perché devi chiudere gli occhi."

"...io... è... imbarazzante anche per me."

E Battler chiuse gli occhi. E soffici e calde labbra, coprirono le sue.

Poi, lentamente, si ritirarono. Ha cercato di aprire gli occhi, ma è stato  preso a schiaffi.

"Non guardare, te l'avevo detto di non guardarmi in faccia!!"

"C, cosa... dai, cosa c'è da perdere...?!

"Non hai delicatezza! Non aprirli, non ancora!! Perché? p-, perché voglio baciarti ancora...!!"

Il bacio successivo... era sul lobo dell'orecchio.

"H, ehi, smettila...! Ora sta diventando davvero imbarazzante...!"

Sapeva che sarebbe stato colpito di nuovo se avesse aperto gli occhi, quindi restò con gli occhi ancora chiusi. Poi, dopo aver sospirato e solleticato il suo orecchio, Beato parlò con la sua solita voce allegra e prepotente.

"non posso espiare i miei peccati. Sono il tipo di strega che può ridere di centinaia di morti...! Io..." ma qualcosa la prese a una gamba. La pelle nuda avvolta da qualcosa di caldo, la caviglia venne agguatata.

"... e sentiamo, strega cattiva e sanguinaria,  cosa mi dici di quando andremo a Nijima? Cosa farai, metterai in riga tutti quanti chiedendo prepotentemente di essere servita e riverita?" ridendo di gusto

"Che faI!! lasciami!" disse lei tentando di liberarsi scuotendo la gamba, rischiando di perdere la scarpa

"Prima torna qui... " aprendo un occhio con paura "devi finire di raccontarmi..."

"Mi lasci o no? Stavo facendo un discorso serio...Uh" ma lui la strattonò da farla risedere, l'abito che scendeva intorno a lei gonfio

"prima voglio sapere una cosa! Spiegami cose che non ho capito"

"mh..." guardando verso il mare

"Allora?"

"...Non badare più a me. Sono già uno dei morti, che era già pronto a uccidere tutti e morire io stessa.La Strega dorata Beatrice ha risolto l'epitaffio, ha raggiunto quella stanza e si è esaurita. Scoperta da loro la stanza,  il suo ruolo era finito. L'illusione della strega di Beatrice terminò nella camera dell'oro. Molto probabilmente, nessuno in quella stanza era in grado di comprendere la sua tragica determinazione. Lei stessa era probabilmente l'unica che capiva. Finché i molti sé dentro di lei capivano, questo era sufficiente..."

"perchè ora parli in terza persona? E sono qui, comunque" le disse schioccandole le dita davanti il viso, facendola voltare

...Io sono uno eppure molti. Mi sono abbandonata alla magica roulette delle infinite possibilità. Il risultato... la risposta... è questa. Questo è ciò che mi hanno mostrato le carte dei tarocchi note come cerimonia dell'epitaffio....Beatrice è già morta...Questo è tutto ciò che ho da dirti e darti. Niente altro. Tutti i miei compiti sono stati completati."

Sedeva lì come un guscio vuoto che, proprio come aveva detto, aveva finito tutto ciò che doveva fare... aveva salutato Battler e ora aspettava il momento giusto.
Sentiva qualcosa di incombente dentro, osservando l'acqua come se dovesse...

"Adesso, con me, non hai speranza?"

"Come ti dissi prima sul modo d'attracco... Cosa si guadagna andando? Quale speranza? Quelle che avevo non si potranno mai avverare... mai!" fece con dolore non guardandolo mai

"Se hai la forza nel cuore, puoi ancora averla. Ricorda... il tuo primo desiderio."

"Battler..." gli disse stancamente "anche se ti ho raccontato molte cose e hai compreso in parti la mia motivazione, il mio cuore... non conosci tutto! E anche se passasse del tempo e tu mi... accompagnassi, come hai promesso, fino al giorno della morte che ci dividerà... io ti ho fatto dei torti. Si, tu hai peccato, ma io ne commessi di così grandi, se non per mano mia ma sono stata la scintilla che... se vivessi, sarebbe come aver lasciato alla fine loro vivi di ocntinuare a sporcare chi avevano intorno. Non me ne pento per gli adulti. Ma i cugini si. Loro meritavano..."

"Aspetta!" non lasciandola finire "e di me cosa pensi? Sei rimasta l'unica con me. Pensi davvero che ti lasci andare?"

"non si può salvare chi non può essere salvato..." fece lei con un sorriso amaro tornando a fissarlo "non puoi fare come me. Non puoi obbligare qualcuno a... io ho portato tutti alla morte. E non lo volevano, anche se alcuni la meritavano... io ho deciso per e su di loro. E tu... mio caro, amato Battler... vuoi davvero essere tu a decidere per me? Cosa pensi, che possiamo scendere a Nijima e mano nella mano, andare insieme per la nostra strada, magari facendo i piccioncini e... sembra che a te io piaccio, come aspetto ma... non so e non credo se come persona io... non so più neanche io chi sia, mettendo a dormire Beatrice... cosa resta di me? Davvero?"

"Vuoi sapere io per ora cosa ne penso?"

"mh" fece lei come sovrapensiero tornando a guardare le onde, finchè lui non le fu vicino, carponi da inchiodarla al bordo della barca con la schiena e ricambiando cosa gli aveva dato.
Aspettando che fosse sorpresa e voltata verso di lui, le poggiò un bacio sulle labbra e rimase così un pò, cercando impercettibilmente di schiuderle le labbra.
Yasu si agitò dopo un poco, arrossendo, e cercando di spingerlo, palmi sul petto, riuscì ma scivolò di lato schiena contro il fondo.

"Che cè, perchè fai così?" le domandò sorpreso

"Che stai fa-facendo...?" fece lei impacciata e agitata

"Hai iniziato tu e ti sto rispondendo..." le fece tentando di nuovo di baciarla, ma finendo per vederla stesa sul fondo della barca piagnucolando, rossissima, agitando le braccia coem una pazza per aria, in tondo, dicendogli di smetterla.

"..." fissandola stranito

lei si rimise seduta e si allontanò fino al motore, sbattendoci contro. Ansimante e turbata, gli chiese di evitare di farlo ancora.

"Ma lo avevi fatto tu prima!!"

"Ma io l'avevo fatto per... salutarti per l'ultima volta, ea il mio addio, era... " < per tenerti occupato  > cercava di non dire

"... per..?!?"

Yasu sospirò e si riprese, poi si voltò verso di lui dopo aver sistemato l'abito, trafficando.

"Ci sono cose che non ti ho detto e che... è stato per quello che avevo ideato il piano, con te e i cugini.. ma poi me ne sono pentita perchè come Maria voi avevate deviato il male che serpeggiava da Kinzou agli adulti. Ma... cosa ho scoperto, la verità... tu... tu e io siamo cugini..."

".." guardandola come se non capisse "aspetta, mi hai detto del tuo passato..."

"Si, ma non ho specificato esattamente alcune cose e... tu ed io di fatto siamo parenti, cugini,  e... dopo che l'ho scoperto... io... cosa provo per te non è cambiato, ma comunque, non... noi non..."

"Cugini..."

"Sono figlia e nipote di Kinzou, si... il bacio che ti ho dato era... di affetto ma anche addio. Non posso pensare a noi due insieme in quel senso, e poi non si potrebbe comunque, visto che... te l'ho detto! Ci sono cose che non ti ho rivelato e altre... non credo che neanche George... non avrebbe accettato e quindi... io non ho motivo di vedere il tuo mondo lucente e meraviglioso, perchè non potrei vederlo come lo fai tu. E tu, non potresti vedere il mare blu come lo vedevo prima io... come me, appunto. Posso però... posso dirti una cosa in segreto, che neanche quei gabbiani possono sentire?" dolce e come una bambina piccola

Lo chiese come titubante, paurosa, timida.

"... cosa devi dirmi che neanche i gabbiani devono?" ridendo credendo fosse qualcosa come il bacio che gli aveva dato

"..." gli si avvicinò carponi, pugni chiusi

"Guardami... guarda me, guardami negli occhi..." gli disse come tremando ma decisa e lui lo fece, la vide avvicinarsi come prima e puntarlo negli occhi.

Yasu respirò a fondo e poi con un colpo decido lo beccò sulla fronte, un suono di capocciata, e Battler stordì. Anche se dolorante e confusa, lei veloce gli prese le mani e le unì insieme con la corda che aveva fatto mettere sulla barca e trascinandolo un pò, legò con doppio giro quel legamento al motore, così che non potesse fare niente.
Mentre Yasu slegava il lingotto, Battler si riprese e le chiese che stesse facendo, cercando di liberarsi.

"Perdonami..." fece lei con un sussurro addolorato "Ma era necessario. So che... so che cercheresti ancora di fermarmi... e non posso farlo. Non posso permettere che tu abbia sulla coscienza me e una mia continuazione... pagherò per cosa ho deciso io per gli altri... tu devi tornare, rifarti una vita ed essere felice con qualcuna... qualcuna per te... perchè anche se non vorrei..." fece lei con le lacrime agli occhi disperata "tu non devi essere avvicinato da ciò che sono. Non ho scusanti per cosa ho fatto, neanche per la mia vita intera e cosa ho sofferto, ma sono pronta a pagare... ma tu... ti considero liberato dal tuo peccato, provvedo come Strega ad emendare i tuoi peccati, Battler.... è l'ultima cosa che faccio per te! Anche se non dovrei amarti per cosa siamo... tu sei e sarai sempre nel mio cuore! Ma non posso vivere... il tuo mondo non è fatto per me. E io e le altre me, è bene che scompariamo. Addio, Battler..." guardandolo con profonda soffferenza.

Prese il lingotto e lo infilò nella scollatura, sentendo tutto il peso e si avviò verso il bordo della barca.

"Che cosa fai... Beatrice!! Ore fa mi hai chiesto, mi hai implorato, di non lasciarti sola! Di non farti sentire abbandonata e perduta. E ora lo fai con me?" BEATO!!"

Yasu emise dei gemiti con una gamba oltre il bordo, fermandosi, piangendo silenziosamente ma dalle spalle si vedeva cosa stava subendo dentro.

"Tu sei tu, Battler. Per amore, per te, la cosa migliore che posso fare è lasciarti andare e liberarti da me e... da cosa io rappresneto di marcio nella famiglia. Se io proseguo, non sarò meglio di coloro che ho giudicato... se non mi lasci andare, sono sicura che non ci sarà niente per me. perchè io sono nata e cresciuta qui, Battler. Sarò legata e ingabbiata da questo posto per sempre. io non sono... come Maria..." piangendo questa volta forte "lei aveva la forza necessaria, come George, pronto a lottare anche contro tutti e Gessika... io dopo un pò mi sono arresa. Mi sono arresa a questa vita anche se scappavo con la testa e... è per cosa provo per te che devo liberarti della mia presenza, oltre che pagare per i miei peccati. non voglio commiserazione, pietà, considerazione solo per il mio passato. Potevo virare tutto verso soluzioni o piani differenti e non l'ho fatto. Portavo così dolore dentro che volevo che tutti affondassero con me. Per cosa erano oltre la facciata. E non merito niente... per questo, vivi Battler. Torna. E vivi. Sii la persona che conoscevo vivendo e... sii felice. NOn so che tipo di Beatrice ricorderai, ma... se tornassi con te e ti spiegassi veramente tutto, non so davveor che persona vedresti, alla fine. E cosa potresti provare... La me originale è morta tanto tempo fa che... e io desideravo che amassi quella. ma scoprendo che siamo cugini e... vivi e trova qualcuno che meriti il tuo amore e che tu possa rendere felice. E commemora i nostri cugini, le vere vittime di tutto... Addio, Battler, mio amato e caro amico e persona preziosa..."

"Beato!"

Ma la vide scavalcare con entrambe le gambe penzoloni e scomparire. Si agitò, strattonò e alla fine cercando di sporsi, fece rivoltare la barca, finendo in acqua. La corda scivolò dai giri intorno al motore e liberate anche le mani la vide scivolare ondeggiando giu, facendosi tirare dalla gravità e dal lingotto.
Cercò di raggiungerla e la vide, stupita e preoccupata. Le afferrò una mano ma la perse e l'ossigeno si fece sempre meno.

Yasu mentalmente lo salutò mentre lo vedeva andare su, sempre più lontano, gli disse grazie per ciò che era e le aveva dimostrato, ma non meritava amore e considerazione. E la comprensione.
Non era stata migliore di chi aveva giudicato. E la fine milgiore per lei era... svanire, chiudendo la scatola del gatto in se stessa, nel luogo di nascita, vita e morte.

Lei, che aveva giudicato tutti, da Kinzou agli adulti, si reputava più sporca di tutti insieme. E immeritevole di affetto. Anche solo affetto, era sicura che se fosse andata con lui, non avrebbe ottenuto l'amore che sperava.
Nonostante avesse capito che anche senza attributi poteva amare lo stesso, con il cuore e l'anima, i peccati di quei due giorni la rendevano immeritevole.
Lei che aveva scoperto cosa erano i sentimenti profondi e sinceri sopra il solo interesse sessuale, che dimostrava come l'amore andava oltre certe cose fisiche, si perdeva nei meandri dell'oceano intorno all'isola. Sola.
Lei che era l'unica, più di Battler e cosa gli disse, a conoscere tutto della verità di Rokkenjima da generazioni, spariva in silenzio e lasciava Battler libero.

Metnre si sentiva mancare, mentre sentiva che stava per morire, fece come sempre. Si dissociò, cadde nel piano di fantasia, come aveva sempre fatto nella sua vita e prendendo spunto dai suoi desideri, immaginò che Battler la raggiungesse e stringesse, desiderando restare con lei per sempre, non importava dove finissero, affermando che era quello l'amore vero e sincero. E lei si perse in quella fantasia, nel suo mondo immaginario e sognò mentre si perdeva nell'oscurità, di ottenere cosa sognava da qualcuno... di avere qualcuno vicino a lei, indifferente al suo corpo fallato, perchè sapeva che anche Battler l'avrebbe rifiutata senza ciò che per le persone era cruciale in un rapporto d'amore.

E restarono insieme, per sempre, sul fondo sabbioso, custodi di un segreto mai più rivelabile.


P.S. continua con una sorta di commento per le due fic che ho messo, al principale + extra e questa, che avevo scritto ma mai messe che sono l'una l'opposto dell'altra per un motivo che spiegherò nel capitolo dopo.












Un grazie a chi mi ha contattato dicendo che era da tempo che non leggeva di Umineko e gli amici qui che mi hanno invitato a scrivere ancora che mi hanno postato la fic precedente
https://www.facebook.com/UminekoITAAnalisieLore



   
 
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