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Autore: MaryFangirl    01/03/2022    3 recensioni
5 volte in cui Ryo ha sognato la sua partner...più un piccolo extra.
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaori Makimura, Ryo Saeba
Note: Lime, Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
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Fanfiction tradotta dall’inglese, potete trovare i dettagli dell’originale qui sotto.
 
Titolo originale: Wildest dreams
Link storia originale:
https://archiveofourown.org/works/37074223
Link autore: https://archiveofourown.org/users/lifesend1789/pseuds/lifesend1789
 
 
Ciao a tutti ^^ il mese di marzo è in genere il mese dedicato a City Hunter, quindi lo inauguro con una one shot molto carina e sensuale, spero sia di vostro gradimento.
Buona lettura
 

 
La prima volta in cui successe fu subito dopo aver aiutato Kasumi a risolvere il caso del tulipano nero.
 
Il sogno iniziò con lui, Kaori e Kasumi nella villa del dottor Rangu e Sanchos, quando lui aveva sfidato Kaori a sedurlo in modo da far apparire che Kasumi utilizzasse il pensiero per sollevare in aria 100kg di peso.
All’improvviso lo scenario cambiò; non erano più nella villa. Erano all’interno di una sala di un campus liceale, nell’aula magna. Kasumi, il dottor Rangu e Sanchos erano spariti. Lui aveva addosso una camicia e una cravatta, le maniche rimboccate, era in piedi accanto a quello che sembrava un leggio da insegnante e a una scrivania. Kaori indossava l’uniforme da liceale e camminava lungo i gradini dell’aula verso di lui, con entrambe le mani a tenere la cartella.
 
Ryo sbatté le palpebre per lo stupore quando lei si fermò davanti a lui e disse: “Sensei, ho problemi con questa lezione. Può aiutarmi?”
 
Ryo sembrò sorpreso ma non disse altro, portando Kaori verso la scrivania. Con un movimento fluido, Kaori ci si sedette sopra e lo tirò a sé dalla cravatta, il movimento lo fece cadere su di lei, con il corpo tra le sue gambe, e all’improvviso la parte superiore della sua uniforme sparì, lasciando solo la gonna e il reggiseno, mentre una mano di lui saliva lungo la sua gamba sotto la gonna e l’altra l’attirava di più a sé.
 
La  mano sotto la gonna raggiunse la sua destinazione e si sorprese di scoprire che lei non indossava le mutandine, la sua mano trovò la carne calda e umida. Le sue dita entrarono nel dolce antro e lei gettò indietro la testa gridando “Ryo”, l’espressione del suo viso simile a quella che aveva fatto quando le aveva detto di provare a sedurlo nella vita reale.
 
Si svegliò di soprassalto, rendendosi conto di aver sporcato le lenzuola.
 

 
La seconda volta successe dopo che avevano litigato nel poligono del seminterrato sul fatto che lei volesse più addestramento con l’uso della pistola. Non era la prima volta che avevano quella discussione ma lui non avrebbe ceduto alle sue suppliche, ad ogni costo. Lei si era arrampicata sedendosi sulla barriera tra lui e il bersaglio, annunciandogli che gli avrebbe impedito di esercitarsi fin quando non avesse ceduto. Quella volta lui aveva sorriso compiaciuto dicendo ‘Fai come vuoi’, andandosene e lasciandola da sola senza finire la sua esercitazione.
 
Nel suo sogno di quella notte, tuttavia, lui si avvicinò fino al punto in cui lei era seduta, la intrappolò tra le braccia e si comportò in modo molto malizioso. Nel sogno fece scorrere le mani lungo una sua gamba (adorava le sue lunghissime gambe), le tolse la maglietta e il reggiseno, fece scorrere la lingua sui suoi capezzoli rosa (purtroppo, il Ryo reale trascorse una quantità eccessiva di tempo a fantasticare sul reale colore dei suoi capezzoli) e la fece urlare come ricordava che lei aveva fatto mentre scappavano dal generale dell’Union Teope.
 
La Kaori del sogno, nuda, si chinò in avanti oltre la barriera, il suo rotondo e sexy fondoschiena si sfregò contro il suo inguine nudo (non sapeva quando i loro vestiti fossero scomparsi, ma era un sogno), girò la testa e disse: “Mostrami come sparare con una pistola, Ryo”.
In qualche modo lei aveva tra le mani la sua Colt Python, le grandi mani di lui ricoprirono quelle di lei e impedì l’uso della pistola, con un ringhio la costrinse a far cadere l’arma, e con il suo posteriore ancora contro la propria parte anteriore la spinse oltre la barriera mostrandole come usare l’arma che aveva tra le gambe.
 
Si svegliò con le lenzuola sporche e il battito galoppante.
 

 
Non si sorprese quando la sognò dopo l’incidente di Silver Fox. Sapeva già, sia consciamente che inconsciamente, che il suo corpo era degno di un mokkori, che lei lo eccitava e glielo faceva venire duro, per quanto fingesse altrimenti. Ecco perché non andò a dormire subito la notte in cui lei ‘sconfisse’ Silver Fox, scegliendo di sparare al poligono fino al mattino presto, sperando di stancare corpo e mente abbastanza da poter crollare in un sonno senza sogni.
 
Ma non poté rimandare i sogni per sempre e quando ciò si manifestò, si trovava nella discoteca dove aveva individuato il puntatore a infrarossi su Kaori, seduta nel locale. Nel sogno lui aprì la tenda e Kaori corse dentro il minuscolo spazio insieme a lui. Lui l’afferrò e la trascinò contro il muro, attaccando la sua bocca con la propria. Le mani di Kaori erano tra i suoi capelli e le gambe avvolte intorno al busto, lui le strappò i leggins, tirò su la minigonna sexy e la prese come aveva voluto fare nella realtà quando l’aveva vista in body.
 
In seguito i sogni sessuali con protagonista Kaori divennero sempre più frequenti.
 

 
Fare da babysitter a Shiori fece davvero emergere l’istinto materno di Kaori. Non c’era da sorprendersi. Kaori era sempre stata fantastica con i bambini piccoli, ma il suo desiderio di essere madre gli fece sognare cose che non avrebbe dovuto sognare.
 
Nel sogno, lui scendeva al piano di sotto per fare colazione, come in una qualsiasi mattina ordinaria. Sentva Kaori che in cucina parlava tra sé. Ma, avvicinandosi, vide che non parlava da sola. Seduta al bancone della cucina accanto a Kaori c’era Shiori (e le due si assomigliavano davvero, a partire dai capelli corti e ricciolini) e Kaori dava da mangiare alla bambina dal cucchiaio.
 
Quando Shiori lo vide entrare in cucina, strillò: “Papà!”, tendendo le braccia.
Lo shock più grande del sogno arrivò quando Kaori si girò verso di lui, prendendo Shiori in braccio e avvicinandosi a lui. Kaori indossava una graziosa salopette in jeans che sebbene le andasse abbastanza larga, non nascondeva il gonfiore del suo ventre e il suo stato di gravidanza. Lui rimase lì come un idiota, fissando Kaori a bocca aperta mentre lei gli porgeva Shiori e si voltava per continuare a preparare la colazione, chiacchierando per tutto il tempo di un appuntamento dal dottore, di dover andare a fare la spesa, chiedendogli di badare a Shiori il tempo delle sue commissioni.
 
Il sogno si spostava in camera da letto, dove lui era seduto sul materasso e osservava Kaori che si toglieva i vestiti indossando il pigiama. Ryo non sapeva cosa indossavano per dormire le donne incinte nella vita reale, ma il suo cervello evocò una sottoveste di cotone carina e sexy, che lasciava vedere il pancione e i seni gonfi di Kaori e Ryo si limitava a guardarla, assorbendo la sua immagine.
Improvvisamente Kaori si piazzò davanti a lui con un grande sorriso stampato in faccia.
 
“Ryo! Penso che il bambino si sia mosso!” Kaori gli prese una mano e la posò sulla pancia e mentre lui guardava i suoi bellissimi occhi luminosi e felici, sapeva di non aver mai visto una donna bella come lei in quel momento. Spostando la mano dal ventre al seno al viso per accarezzarlo, Kaori ridacchiò e si mise a cavalcioni su di lui. Si chinò in avanti, facendo toccare i loro nasi, e sussurrò: “Devo stare io sopra”.
 
Mentre lui si sdraiava con lei sopra di lui, faticava a credere a quanto fosse incredibilmente eccitato – non aveva mai fatto sesso con una donna incinta prima -, quindi si svegliò di soprassalto, con l’erezione che tendeva le lenzuola e il cuore che batteva così velocemente che gli pareva di aver appena finito di combattere in guerra.
 

 
La sognò dopo il loro appuntamento. Beh, lei nei panni di Cenerentola e lui nei panni di se stesso. Inizialmente non aveva riconosciuto Kaori, ma dopo aver trascorso più di un’ora con la ragazza misteriosa, se n’era reso conto e aveva lottato contro la propria coscienza per continuare con quella mascherata. Era stato un male approfittare della situazione, godersi la sua compagnia come una coppia normale? Sapeva che non avrebbe oltrepassato i limiti con lei e, come aveva sospettato, lei non gli avrebbe permesso di fare qualcosa di troppo sfacciato, come aveva dimostrato la sua martellata fuori dal love hotel. Ecco perché non l’aveva baciata a mezzanotte. Non poteva baciarla fingendo che fosse un’estranea appena incontrata. Non sarebbe stato giusto nei suoi confronti. Quindi aveva lasciato sfuggire l’opportunità e la cosa era morta lì.
 
Ma nel suo sogno tutti i paletti si annullarono. Nel suo sogno, lui e Kaori-Cenerentola finivano nella sua camera da letto, lui le toglieva la parrucca, le diceva che sapeva chi era e la baciava. Con baci caldi, lenti e languidi la portò verso il letto, si spogliarono, e invece del solito sogno con sesso frenetico e da ‘ti voglio’, quella volta Ryo si prese il suo tempo esplorando il corpo di Kaori-Cenerentola. Facendo l’amore e non solo sesso.
 
+1
 
Ryo Saeba si svegliò di soprassalto. Non percependo pericoli nell’ambiente circostante e rendendosi conto che aveva fatto un incubo, si rotolò nel letto, la mano sfiorò il corpo femminile nudo che dormiva accanto a lui.
 
“Che succede?” mormorò una voce attutita e assonnata.
 
“Un incubo. Scusa se ti ho svegliata”
 
“Va bene” una mano snella toccò il petto nudo di Ryo e si alzò a raggiungere la sua spalla, facendolo girare per voltarsi verso di lei. “Vuoi parlarne?” Kaori Makimura sbatté le palpebre, appoggiandosi sul gomito in modo da sollevarsi, rimanendo sdraiata.
 
“No”
 
Kaori aggrottò le sopracciglia. “Riguardava la guerra?”
 
Ryo si piazzò su di lei, gli avambracci appoggiati su ciascun lato, guardandola negli occhi. “Riguardava te in realtà”
 
“Un incubo su di me? Cosa-”, Ryo la interruppe baciandola sulle labbra.
 
“Non è niente. Solo un sogno” le disse, “ma” sorrise sornione, “puoi farmi dimenticare tutto”
 
E lei lo fece.
 
 
 
 
 
 
  
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