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Autore: Frankie_ Echelon    08/03/2022    0 recensioni
[Khai Third]
One-shot sul drama THEORY OF LOVE.
Third non si da pace e non riesce a superare la morte di Kai. ma le loro vite sono destinate a stare insieme per sempre. Cosa succederà a Third e Kai?
Genere: Angst, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Tu non sei un film, sei reale".

Queste parole continuavano a ronzargli nella mente da troppo tempo, riviveva quella scena nella sua mente così frequentemente che poteva sentire, ancora vividamente, la sensazione di calore che gli infondeva quell'abbraccio.

Gli angoli delle sue labbra si piegarono leggermente mostrando una smorfia, chiamarla sorriso era un eufemismo. Quel sorriso intriso di malinconia e tristezza era il massimo che riusciva a fare da parecchio tempo.

"Ma quello che mi piacerebbe fare di più con te.. è invecchiare insieme a te come fidanzati".

《Invecchiare insieme, eh? Non era così?》la sua voce roca si spezzò verso la fine della frase, lasciando che le lacrime prendessero nuovamente il sopravvento bagnando il viso e scendendo sul suo corpo fasciato dallo stesso vestiario sgualcito che stava utilizzando ormai da parecchi giorni.

Abbassò lo sguardo e osservò Il fumo grigio della sigaretta dissolversi nell'aria satura di aria viziata; da quanto tempo non usciva più da quella stanza buia?

Non gli importava più se le lacrime gli bagnavano i vestiti, non gli importava più di rispondere alle innumerevoli chiamate di Too e Bone che, preoccupati, cercavano di contattarlo da diversi giorni.

La cenere della sigaretta ormai consumata cadde sul pavimento; stanca di rimanere attaccata ad una cicca che non è stata aspirata, tesa tra le dita di un ragazzo che fissa lo schermo blu di un televisore acceso ma che non trasmette più alcun film.

La vibrazione del cellulare fece tornare in sé il ragazzo che guardò scivolare la cenere e posarsi sul pavimento.

Aveva ripreso a fumare assiduamente e sperò che Kai non lo vedesse, ricordava bene quanto gli desse fastidio quando lo vedeva fumare. Non che lui non fumasse, anzi, forse fumava anche più di Third ma si giustificava sempre con la solita frase "lo sai che mi preoccupo per te". Ancora una volta, Third sorrise amaramente.

Spense la cicca sul posacenere colmo e, sospirando, prese tra le mani il suo cellulare con la cover gialla, quella stessa cover che anni addietro gli aveva regalato Kai quando andarono al centro commerciale.

Chiuse la chiamata, non si sentiva ancora pronto a parlare con loro. Non si sentiva ancora pronto a fare nulla in realtà.

L'aria fresca di inizio ottobre entrava dalle fessure della finestra facendo rabbrividire il ragazzo o, molto più probabilmente, quei brividi erano dovuti ai ricordi che continuavano a tornargli nella mente. Sebbene li volesse dimenticare, ricominciare da zero, Kai era il suo pensiero fisso. Un indissolubile presenza che continuava a farsi strada nella sua mente e nel suo corpo, opprimendolo sino a non farlo respirare.

Si sentì soffocare mentre il suo sguardo si posò sulla grande cornice in mogano che racchiudeva una foto di un Kai sorridente che lo teneva stretto.

《Tutto quello che mi rimane di te è questo appartamento, e in questo cellulare... perché... 》.

Si era ripromesso di non piangere eppure, ancora una volta, le lacrime riuscirono comunque a rigare il suo viso, prepotenti e calde. 《Quante volte ho pianto per te? Quante volte mi hai giurato che non mi avresti più fatto soffrire?》, sospirò pesantemente, lo sguardo fisso su quella foto.

Si alzò con gambe tremanti. Fece fatica a muoversi, come un bambino che muove i primi passi per la prima volta. Con la differenza che era solo, non c'era nessuno a guidarlo e a mantenere il suo equilibrio. L'unica persona che l'avrebbe sorretto non c'era più.

Sì diresse verso il letto disfatto e si sdraiò in posizione fetale, volgendo lo sguardo verso il posto vuoto accanto a lui.

Prese il cuscino tra le mani, abbracciandolo come faceva ormai ogni notte da più di un mese solo per poter sostituire, almeno in parte, il corpo caldo che era suo solito abbracciare prima di conciliare il sonno. Inspirò a pieni polmoni il profumo di quel cuscino, "Sa ancora di te" pensò bagnando di lacrime la federa marrone che lo ricopriva.

Prese il cellulare e iniziò a sfogliare le foto che ormai conosceva a memoria. Un video catturò la sua attenzione, ritraeva Kai che ballava divertito al compleanno di Too. Sorrise, vederlo così felice non poteva che farlo sorridere così dolcemente.

"Ei Third, balla con me, dai", la sua voce lo colpì in pieno come un proiettile, dritto al cuore.

Tolse il video e andò nella chat di Kai.

《Sogni d'oro 》disse in un audio, inviandolo a Kai. Sapeva che non avrebbe ricevuto risposta e sapeva che quell'audio non sarebbe mai stato ascoltato da nessuno eppure ogni notte, prima di dormire, gli mandava la buonanotte, come se sperasse che quei messaggi ricevessero la spunta blu.

Il bussare insistente lo svegliò, maledicendo chi avesse osato svegliarlo dal sogno che stava facendo. Compariva pure nei suoi sogni e ogni volta non avrebbe voluto svegliarsi, cosciente del fatto che una volta che avrebbe aperto gli occhi sarebbe stato investito dalla amara realtà.

Si alzò lentamente e, ancora mezzo addormentato, aprì la porta ritrovandosi i suoi amici che lo fissavano senza batter ciglio, silenziosi e seri.

《Cosa ci fate qui》disse spostandosi di lato per farli entrare.

《Abbiamo deciso di andare a mangiare fuori. Preparati, vieni con noi》le parole di Bone assunsero più il tono di un ordine. Non era un invito, Third lo capì velocemente, e rifiutare non era nei piani di Bone.

I ragazzi entrarono guardandosi intorno. L'appartamento buio risultava spettrale ai loro occhi e l'aspetto del loro amico li aveva destabilizzati.

Third li guardò di sottecchi, cercando di trovare una scusa plausibile per rifiutare. Sospirò esausto, non aveva voglia di discutere.

_______

Guardò i suoi amici, seduti intorno al tavolo che ridevano e scherzavano e un senso di nausea si fece largo nella bocca dello stomaco.

《Come ci riuscite...》le parole uscirono fuori come veleno, spietate e veloci 《... come riuscite a ridere sapendo che quel posto è vuoto. Sapendo che lui non tornerà più》.

Il silenzio calò improvviso e freddo. Un, Too e Bone si guardarono, poi abbassarono lo sguardo sui loro piatti.

《Third...》fu Bone a trovare il coraggio di parlare. È sempre stato quello più maturo del gruppo, Third lo sapeva bene, ma in quel momento non voleva sentire la solita ramanzina. Sapeva che le parole che avrebbe pronunciato Bone sarebbero state sincere e gli avrebbero fatto aprire gli occhi. Ma proprio per quel motivo, proprio perché non era ancora pronto a sentire quelle parole, non riusciva ad alzare lo sguardo. Non poteva guardare i suoi amici negli occhi. Si sentiva una merda, non avrebbe dovuto dire quelle parole. Sapeva bene che loro erano tristi quanto lui per aver perso il loro più caro amico, sapeva bene che quelle risate servivano solo a mascherare la vera sofferenza del loro cuore. Tutti loro vedevano quel posto vuoto, tutti loro sapevano che in realtà più nulla sarebbe tornato come prima. I Gensta non c'erano più, Kai non c'era più.

《Third...》 Bone provò nuovamente a parlare, sperando che l'amico potesse alzare lo sguardo.

Posò una mano su quella del più piccolo sentendo quanto Third stesse tremando, lo strinse forte cercando di confortarlo e fargli comprendere che non era solo. Lui aveva ancora i suoi amici, non lo avrebbero abbandonato.

A quel tocco Third alzò gli occhi, preso da un coraggio che neppure lui sapeva di possedere.

Non avrebbe voluto farsi vedere dai suoi amici piangere, non più. Sarebbe cambiato, non avrebbe più pianto. Ma più guardava il posto vuoto accanto a lui più le lacrime scendevano incontrollate.

《Scusatemi... ho esagerato》 disse tra uno spasmo e l'altro.

Si sentiva l'aria mancare e più cercava di respirare più questa si fermava nella sua gola, producendo dei suoni simili a dei singhiozzi.

《È tutto a posto, Third》 la voce di Bone sembrava calma, ma dentro si sentiva morire. Cercava di mantenere autocontrollo ma i suoi occhi erano lucidi e le lacrime pungevano forte per potersi liberare dai suoi condotti lacrimali. Ma non avrebbe ceduto, non avrebbe pianto davanti al suo amico. Gli voleva infondere coraggio, protezione, e le lacrime non rientravano nel piano.

《Scusatemi》continuava a ripetere Third come un disco rotto.

《Non hai nulla da farti perdonare, va tutto bene Third 》 questa volta fu Un a parlare cercando di non far sentire quanto la sua voce fosse tremolante.

Too se ne stava zitto, aveva incassato il colpo e non riusciva ad alzare lo sguardo. Il suo cuore batteva veloce, e il suo viso aveva preso un colorito acceso. Non riusciva a guardare Third in faccia, sapeva che se avesse alzato lo sguardo e lo avesse visto piangere l'avrebbe seguito di conseguenza. Per quello lasciò che fossero il suo ragazzo e Bone a parlare. Lasciò il lavoro sporco a loro mentre lui, inerme, non riusciva nemmeno ad alzare lo sguardo.

Solo quando i singhiozzi di Third si fecero sempre più radi riuscì ad alzare lo sguardo e incrociare quello dell'amico.

Il viso di Third era completamente bagnato e gli occhi erano rossi, quella visione gli faceva male ma mai quanto sentire quei singhiozzi.

Third si alzò lentamente, come un uomo anziano stanco della vita.

《Grazie ragazzi. Grazie per tutto quello che state facendo per me》 erano parole sincere le sue. Riconosceva quanto i loro amici avevano cercato di aiutarlo.

《Ora è meglio se torno a casa, sono un po' stanco 》affermò cercando di mostrare un sorriso.

Tutti e tre si alzarono ma nessuno osò chiedergli se voleva un passaggio, capirono che l'unica cosa che voleva Third era poter stare da solo. E così, con un abbraccio che valeva più di mille parole, salutarono il loro amico che lentamente si allontanava nelle strada buia.

Third camminava lento, strascicando i piedi, ogni passo era una tortura. Si sentiva pesante, assonnato. Gli occhi ancora gli bruciavano per aver pianto troppo , la testa gli pulsava e lo stomaco non era ancora tornato alla normalità. Era da molto che non usciva da quella stanza e riprendere a camminare sembrava così difficile.

Il rumore del traffico, gli schiamazzi di giovani che ridevano tranquilli, tutto di quella città ora gli dava fastidio. Non era più la Bangkok di qualche mese prima e ormai tutto aveva preso un colore grigiastro nella sua mente.

Frugò nelle tasche dei pantaloni, ascoltare musica era l'unica soluzione per immergersi nel suo mondo e non sentire i rumori circostanti. Continuò a cercare, ora nelle tasche della felpa ma del cellulare non c'era traccia. Avrebbe potuto lasciar perdere, Bone o Too gliel'avrebbero portato il giorno seguente. Ma non poteva, non poteva allontanarsi da quel cellulare. Era l'unica cosa che lo teneva legato a Kai, come avrebbe fatto a mandargli la buonanotte quella sera? Come avrebbe fatto ad addormentarsi senza poter vedere le loro foto insieme e riascoltare i loro audio? No, non poteva, doveva riavere quel cellulare.

Il cuore gli martellava nel petto talmente era agitato e, con uno scatto, iniziò a ripercorrere correndo la strada che aveva appena percorso.

C'era quasi, poteva intravvedere l'insegna del piccolo chiosco ambulante di Ramen. Riusciva ad intravvedere Bone, Too e Un seduti ancora a quel tavolo.

Scese dal marciapiede e, senza neanche controllarsi, corse verso l'altra parte della strada.

Il cuore che martellava. Le lacrime che gli appannavano la vista, ma c'era quasi. Stava per rimpossessarsi dell'unica cosa che sapesse ancora di Kai.

Una luce accecante e poi il nulla. Il buio.

Il rumore di una frenata e un colpo sordo fece girare di scatto Bone e gli altri verso un punto della strada. Un grosso camion bianco se ne stava in diagonale bloccando il traffico che iniziava a formarsi, poi un urlo.

Si guardarono e decisero di correre a controllare, magari qualcuno aveva bisogno di aiuto.

Si fermarono a pochi metri di distanza, il cuore che perse un battito.

Un ragazzo era disteso per terra, intorno a lui una chiazza di sangue.

Aveva una felpa nera e i capelli gli ricadevano sul viso eppure quelle labbra.. quelle labbra, se pur ricoperte di sangue, le avrebbero riconosciute da chilometri. E poi, poco distante da loro una scarpa. Una Converse bianca.

Too si lasciò cadere, le gambe non reggevano più il peso del suo corpo.

Bone fece qualche passo avanti, incredulo.

Come si era arrivati a questo? Com'era possibile? Guardò il cellulare che teneva tra le mani, la cover gialla si perdeva nelle nocche bianche del ragazzo, ancora un po' di forza e avrebbe rotto quel cellulare con la mano stessa.

E alla fine, anche lui, si accasciò senza forze sul pavimento freddo del marciapiede mentre le lacrime iniziarono a scendere.

La sirena dell'ambulanza sembrava lontana, come un sottofondo di qualche film, il vociare delle persone lo infastidiva.

《Non lo so... non lo so... è comparso all'improvviso》qualcuno stava gridando impaurito ma, anche quello sembrava un lamento lontano. Non riusciva ad aprire gli occhi, non provava alcun tipo di dolore semplicemente si sentiva come se fosse schiacciato da un masso pesante.

《Presto prendete il defibrillatore. Non sento il polso》

"Come non sentite il polso.. io sono vivo. Solo non riesco ad aprire gli occhi" pensò mentre il suo corpo venne sobbalzato per un secondo.

《Uno... due... tre... libera!》il suo corpo venne nuovamente scosso per un secondo. "Lasciatemi stare... voglio solo riposare"

Third...

"Quella voce"

Third...

"...Kai?"

Apri gli occhi, Third. Sono qui.

Third sentì il suo corpo venir riscaldato, come se fosse sdraiato su un prato e i raggi del sole gli sfiorassero il viso. Era una sensazione di pace, di tranquillità e Third pensò che questa poteva essere la sensazione migliore che avesse mai provato.

Aprì gli occhi e si alzò lentamente, non provava più quel senso di pesantezza, si sentiva leggero.

Fece qualche passo in avanti e vide Bone e Too accasciati per terra, P'Un che reggeva le spalle del suo ragazzo. Tutti e tre piangevano, i loro visi erano rossi e i loro corpi erano pervasi dagli spasmi. Corse da loro preoccupato, cosa stava succedendo?

《Ei ragazzi, che vi prende? Perché state piangendo?》urlò raggiungendo i suoi amici che continuavano a piangere, ignorandolo.

《Third... perché...》sussurrò Too tra un singhiozzo e l'altro.

《Cosa Too, che succede?》continuò a chiedere senza ottenere una risposta.

《Perché ci hai abbandonato anche tu...》questa volta fu Bone a parlare.

Quelle parole furono un fulmine a ciel sereno.

《C-che stai dicendo Bone...》 chiese con occhi sbarrati.

Fece qualche passo indietro, spaventato da quella scena. Guardò i suoi amici, Too guardava il marciapiede mentre Un e Bone guardavano dritti davanti a loro.

Third si girò, seguendo con lo sguardo la direzione in cui stavano guardando i suoi amici, ma la scena che vide non se lo sarebbe mai immaginato.

Si avvicinò piano al corpo disteso sull'asfalto. Per lo stupore si portò una mano a coprire la bocca. "Non è possibile..." pensò mentre guardava se stesso sdraiato, coperto da una pozza di sangue. I paramedici cercavano di rianimarlo senza successo e, dopo poco, dichiararono l'ora del decesso.

Third si girò verso i suoi amici e un flebile 'mi dispiace' fu tutto quello che riuscì a dire.

Quella sensazione di calore lo investì nuovamente e si girò per vedere da dove proveniva.

Una forte luce quasi lo colpì in pieno volto , tanto che dovette coprirsi gli occhi talmente era abbagliante.

E poi la vide. Vide un ombra avanzare verso di lui.

Third...

Avanzò verso quell'ombra, avanzò verso quella voce che conosceva bene.

《Kai》la sua voce tremò pronunciando quel nome. L'ombra divenne nitida e finalmente Third poté vedere chi fosse.

《Ci rincontriamo》affermò beffardo Kai, mentre gli sorrideva. Allargò le braccia, aspettando che il più piccolo corresse ad abbracciarlo.

《Kai...》 continuava a ripetere incredulo, mentre calde lacrime scendevano dal suo viso.

Era passato un mese dall'ultima volta che lo vide, era passato un mese prima che quella malattia lo portasse via da lui. E invece ora, in quel preciso momento, Kai era davanti a lui che attendeva si farsi abbracciare.

Diede un ultimo sguardo ai suoi amici, li salutò, augurandoli di essere felici, poi si girò verso di Kai e azzerò la poca distanza che li separava atterrando proprio sulle sue braccia.

《Mi sei mancato》affermò in lacrime il più piccolo, affondando il viso sull'incavo del collo del suo ragazzo, inebriandosi del suo profumo.

《Anche tu》rispose allontanandolo quel poco per permettergli di guardarlo in viso 《Non ho smesso un attimo di guardarti》concluse, asciugando le sue lacrime con le dita delle mani. Proprio come sei anni prima, su quel palco davanti a tutti i loro amici di corso.

Kai si abbassò leggermente e fece combaciare le sue labbra a quelle di Third che ricambiò senza timidezza e imbarazzo.

Erano due pezzi di un puzzle che combaciavano perfettamente, erano due anime destinate a stare insieme. Per l'eternità.


   
 
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