Nel silenzio della notte il suo risucchio avido riecheggia in quella bettola deserta ancora aperta.
Porta alla bocca due tocchetti di carne, di quella a buon mercato, e ne fa un sol boccone.
Sbadiglia davanti a tutta quella brodaglia fumante mentre osserva la sua immagine riflessa sul grasso liquefatto in sospensione.
“Era meglio se restavamo da te a sfondarci con i tuoi onigiri anziché ‘sta sbobba in questo buco di merda!”
“Che palle! Lo sai che mi piace provare un po' di tutto!”
“Vabbè che per te mangiare è un po' come scopare!”
“E perché precludersi entrambe le cose?”
ANGOLO DELL’AUTRICE
Questo racconto partecipa alla challenge indetta sul gruppo privato facebook Haikyuu Italia "Una drabble per Haikyuu: cibi e bevande"
Prompt: un po' di tutto perché Osamu Miya, come da scheda tecnica, ama mangiare un po' di tutto.
Per questa drabble devo ringraziare la mia carissima amica Gaia che mi ha ispirato doppiamente.
Inanzi tutto perché ho letto la sua drabble “chuupet” sulla ship Rintaro/Osamu e non me la tolgo più dalla testa (dovrei lavarmi gli occhi ed il cervello con la varichina) e poi perché parlando di Osamu, mi ha detto che l’unico che non ha preferenze nel cibo è proprio il brizzolato gemello Miya che ama mangiare di tutto.
Mi fido di te Gaia, tu che lo conosci bene: non mi far fare brutta figura!
Sì, lo so, scelta furba la mia!
Vabbè, fermo restando che i suoi celeberrimi onigiri alla fine li ho annoverati (povero Suna, costretto a mandar giù quel ramen scadente quando poteva scofanarsi teglie di arancine di riso imbottite con ogni ben di Dio) in questo racconto ho immaginato un Osamu il quale, una volta chiusa la sua attività, non resta ogni sera a cenare con i manicaretti rimasti invenduti ma che ama girare per locali, sperimentando indifferentemente ristoranti d’elite o luride bettole.
Un Osamu saggio, buongustaio o forse solo di bocca buona (questo dettaglio non mi è chiaro nel mio immaginario) che ama guardarsi intorno provando nuovi gusti e nuovi sapori.
Un Osamu che ama i piaceri della vita e che non si vuole precludere nulla.
E Rintaro Suna, suo compagno di vita, ne è testimone.
Grazie mille per il vostro sostegno.
Alla prossima!
Prompt: un po' di tutto perché Osamu Miya, come da scheda tecnica, ama mangiare un po' di tutto.
Per questa drabble devo ringraziare la mia carissima amica Gaia che mi ha ispirato doppiamente.
Inanzi tutto perché ho letto la sua drabble “chuupet” sulla ship Rintaro/Osamu e non me la tolgo più dalla testa (dovrei lavarmi gli occhi ed il cervello con la varichina) e poi perché parlando di Osamu, mi ha detto che l’unico che non ha preferenze nel cibo è proprio il brizzolato gemello Miya che ama mangiare di tutto.
Mi fido di te Gaia, tu che lo conosci bene: non mi far fare brutta figura!
Sì, lo so, scelta furba la mia!
Vabbè, fermo restando che i suoi celeberrimi onigiri alla fine li ho annoverati (povero Suna, costretto a mandar giù quel ramen scadente quando poteva scofanarsi teglie di arancine di riso imbottite con ogni ben di Dio) in questo racconto ho immaginato un Osamu il quale, una volta chiusa la sua attività, non resta ogni sera a cenare con i manicaretti rimasti invenduti ma che ama girare per locali, sperimentando indifferentemente ristoranti d’elite o luride bettole.
Un Osamu saggio, buongustaio o forse solo di bocca buona (questo dettaglio non mi è chiaro nel mio immaginario) che ama guardarsi intorno provando nuovi gusti e nuovi sapori.
Un Osamu che ama i piaceri della vita e che non si vuole precludere nulla.
E Rintaro Suna, suo compagno di vita, ne è testimone.
Grazie mille per il vostro sostegno.
Alla prossima!