“Scusate l’attesa! Ecco a voi il solito! Due vassoi delle nostre magnifiche ostriche! Fresche fresche, appena pescate! La specialità della casa!”
“Prego, Washijo Sensei, si serva pure! A Lei l’onore di inaugurare il banchetto!”
“No, grazie! Per me un altro bicchiere d’acqua calda con mezzo limone spremuto.”
I giovani allenatori bisbigliano animatamente fra di loro.
“Cazzo, te l’avevo detto che anche stavolta il vecchio bastardo non avrebbe abboccato! Ed ora ci tocca mangiarle tutte quante!”
“Sia gentile, capo! Due limoni anche per noi!”
“Vi porto subito qualche spicchio: una spruzzatina sopra e vi si apriranno le porte del paradiso!”
“No, che ha capito? A noi ci servono interi, per dopo!”
ANGOLO DELL’AUTRICE
Questo racconto partecipa alla challenge indetta sul gruppo privato facebook Haikyuu Italia "Una drabble per Haikyuu: cibi e bevande"
Prompt: ostriche crude perchè nel manga/anime è quello che mangiano i giovani collaboratori del coach della Shiratorizawa.
Salve a tutti!
Questo siparietto delle ostriche crude dall’effetto inevitabilmente disabilitante per il giovane aiuto coach mi ha sempre fatto sorridere.
La mia mente maligna ha subito ipotizzato: e se i due avessero ordito un piano per mettere fuori uso il vecchio, togliendoselo dalle scatole per qualche tempo?
Un tentativo di sabotaggio in piena regola che fallisce miseramente perché Washijo-san, con i suoi capelli bianchi e la sua esperienza, col piffero che ci casca!
A loro non resta che mangiare, rassegnati, tutti quei frutti di mare che, a quanto pare, freschi freschi proprio non sono ed ordinare due limoni che serviranno, interi, per dopo.
Conosciamo un po’ tutti il potere astringente di questi agrumi, dagli innumerevoli utilizzi alternativi: potrebbero anche essere inseriti in appositi orifizi, fungendo come tappo naturale per contrastare flussi di diarrea difficilmente contenibili.
Insomma, con questa seconda lettura, che poi è l'unica plausibile nella mia testa, questa storiella diventerebbe una barzelletta da camerata.
Ringrazio di vero cuore la mia amica Silvia che mi ha supportato e sopportato in questi deliri manco dovessi essere in lizza per il premio “Strega” e ringrazio come sempre tutti voi per esser giunti fin qui.
Alla prossima!
“Prego, Washijo Sensei, si serva pure! A Lei l’onore di inaugurare il banchetto!”
“No, grazie! Per me un altro bicchiere d’acqua calda con mezzo limone spremuto.”
I giovani allenatori bisbigliano animatamente fra di loro.
“Cazzo, te l’avevo detto che anche stavolta il vecchio bastardo non avrebbe abboccato! Ed ora ci tocca mangiarle tutte quante!”
“Sia gentile, capo! Due limoni anche per noi!”
“Vi porto subito qualche spicchio: una spruzzatina sopra e vi si apriranno le porte del paradiso!”
“No, che ha capito? A noi ci servono interi, per dopo!”
ANGOLO DELL’AUTRICE
Questo racconto partecipa alla challenge indetta sul gruppo privato facebook Haikyuu Italia "Una drabble per Haikyuu: cibi e bevande"
Prompt: ostriche crude perchè nel manga/anime è quello che mangiano i giovani collaboratori del coach della Shiratorizawa.
Salve a tutti!
Questo siparietto delle ostriche crude dall’effetto inevitabilmente disabilitante per il giovane aiuto coach mi ha sempre fatto sorridere.
La mia mente maligna ha subito ipotizzato: e se i due avessero ordito un piano per mettere fuori uso il vecchio, togliendoselo dalle scatole per qualche tempo?
Un tentativo di sabotaggio in piena regola che fallisce miseramente perché Washijo-san, con i suoi capelli bianchi e la sua esperienza, col piffero che ci casca!
A loro non resta che mangiare, rassegnati, tutti quei frutti di mare che, a quanto pare, freschi freschi proprio non sono ed ordinare due limoni che serviranno, interi, per dopo.
Conosciamo un po’ tutti il potere astringente di questi agrumi, dagli innumerevoli utilizzi alternativi: potrebbero anche essere inseriti in appositi orifizi, fungendo come tappo naturale per contrastare flussi di diarrea difficilmente contenibili.
Insomma, con questa seconda lettura, che poi è l'unica plausibile nella mia testa, questa storiella diventerebbe una barzelletta da camerata.
Ringrazio di vero cuore la mia amica Silvia che mi ha supportato e sopportato in questi deliri manco dovessi essere in lizza per il premio “Strega” e ringrazio come sempre tutti voi per esser giunti fin qui.
Alla prossima!