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Autore: May Jeevas    16/03/2022    0 recensioni
"Veneziano camminava felice per la sua città, il cuore colmo di orgoglio.
Era il periodo di Carnevale, e come da tradizione, suo fratello lo aveva raggiunto al Nord per passare insieme quei giorni di festa. L’anno prima era stato il minore ad andare a Napoli. Come sempre si alternavano tra Nord e Sud.
Il popolo non lo sapeva, ma spesso e volentieri, soprattutto quando avevano tempo, ai due fratelli piaceva mischiarsi tra la gente comune e sentire vita, quella quella stessa vita che faceva battere loro il cuore e scorrere il sangue nelle vene."
Questa storia partecipa al contestdi Carnevale della pagina Axis Power Hetalia - Italian fans
Genere: Comico, Demenziale, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Germania/Ludwig, Nord Italia/Feliciano Vargas, Spagna/Antonio Fernandez Carriedo, Sud Italia/Lovino Vargas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Veneziano camminava felice per la sua città, il cuore colmo di orgoglio.
Era il periodo di Carnevale, e come da tradizione, suo fratello lo aveva raggiunto al Nord per passare insieme quei giorni di festa. L’anno prima era stato il minore ad andare a Napoli. Come sempre si alternavano tra Nord e Sud.
Il popolo non lo sapeva, ma spesso e volentieri, soprattutto quando avevano tempo, ai due fratelli piaceva mischiarsi tra la gente comune e sentire vita, quella quella stessa vita che faceva battere loro il cuore e scorrere il sangue nelle vene.
Per passare ancora di più inosservati e approfittando dell’occasione, Feliciano si era vestito da Pantalone, e Romano da Pulcinella. Un po’ scontato e banale, forse, ma con il loro ricciolo nascosto dai rispettivi cappelli, i volti celati dalle maschere, e la confusione che regnava per le strade, l’obiettivo di passare senza dare nell’occhio stava avendo successo.
Romano guardò di sottecchi il fratello: la maschera nera gli copriva buona parte del visto e gli dava un’espressione triste e arcigna allo stesso tempo. Solo guardando attentamente oltre la bautta si poteva notare il nocciola degli occhi che brillavano di felicità. Il sorriso invece era più palese, e anche il maggiore sogghignò, scoprendo un canino e passando un braccio sulle spalle del fratello. La fronte del minore cercò la spalla e si appoggiò, il sorriso si fece più largo.
“Hai portato le chiacchere e sanguinaccio per tutti, vero?” chiese Veneziano mentre su umettava il labbro con la lingua, pregustandosi il sapore dei due dolci tradizionali.
Romano ghignò, provocandolo un poco. “Certo, ne ho portati a sufficienza per tre persone: noi due e Antonio!”
Il fratello si staccò e lo colpì sul braccio, indignato.
“Fratellone, non è affato gentile, ! Ludwig è un ospite come proprio Antonio e…” si interruppe guardando il ghigno perfido e la luce negli occhi dell’Italia del Sud. “… mi stai prendendo in giro, vero?” mormorò, abbassando lo sguardo e arrossendo leggermente.
Romano gli mise una mano sulla testa, e ogni traccia di malizia scomparve dai lineamenti.
“Rilassati, Veneziano. Ho promesso di comportarmi bene col crucco, e non vengo mai meno alle mie promesse.” Snudò un canino, provocante “Ma questo non significa che non posso prendere in giro il mio fratellino!” strinse leggermente la presa sul capo e fece roteare il cappello.
Romano!” gemette Italia del Nord mentre cercava di mettere a posto il copricapo senza mostrare il ricciolo ribelle. Il maggiore rise e si mise a correre, lanciando la sfida di chi sarebbe arrivato prima a casa. Veneziano cercò di raggiungerlo, il cappello storto tenuto con una mano per farlo volare via.

A Ludwig non sfuggivano le occhiate che Romano continuava a lanciargli. Sorseggiò lo spumante dolce portato da Spagna, preoccupato. Sguardi velenosi a parte, la parte meridionale del paese mediterraneo non aveva mostrato in altro modo l’ostilità che di solito aveva nei suoi confronti.
Germania era preoccupato di questa tregua imprevista. Era sicuro che Romano avrebbe tenuto il muso, a Feliciano per avere invitato il suo acerrimo nemico, e a lui per nessun’altra ragione se non per esistere.
Spagna si avvicinò, in mano un piatto colmo di chiacchere e in mezzo una ciotola di sanguinaccio.
Romanito oggi è di buon umore!” constatò, avvicinando il piatto verso Ludwig, e il tedesco prese una chiacchera, la intinse nel morbido intruglio che mandava un odore inebriante. Addentò, cercando di gustare il sapore di quel dolce. Stava per rispondere all’affermazione di Antonio, quando accadde. Come se il tutto avvenisse a rallentatore, Germania vide Sud Italia e girarsi e la bocca spiegarsi in un ghigno, una luce malefica brillò negli occhi marroni, che si fermarono sul dolce tenuto in mano da Ludwig.
L’ha avvelenato!” strillò con voce acuta, lasciando cadere la chiacchera per terra e cominciando a sputare dappertutto. Si diresse verso Romano, che stava palesemente facendo di tutto per trattenersi dal ridere.
“Tu!” urlò il tedesco “Cosa hai messo nel cibo?!” gracchiò, sull’isterico andante.
L’Italia del Sud sfoggiò il sorriso più innocente del suo repertorio prima di rispondere. “Io? Non capisco di cosa tu stia parlando, le chiacchere e il sanguinaccio vengono dal mio pasticcere di fiducia, e non per vantarmi, ma è il migliore di tutta la Campania…”
Non mentire, so che hai fatto qualcosa!!” urlò Ludwig prima di precipitarsi in bagno mentre tirava fuori un piccolo kit con su scritto Made in Germany.
Veneziano si avvicinò al fratello e Antonio, preoccupato.
“Che cosa è successo?” domandò fissando entrambi cercando spiegazioni.
Romano sbuffò, facendo spallucce.“Non ne ho idea. Immagino non gli piacciano le chiacchere.” l’espressione innocente ancora dipinta sul volto.
“Credo sia convinto che Romanito gli avesse avvelenato il cibo…” a quell’appellativo le guance di Romano diventarono di un bel rosso pomodoro, e la Nazione si concentrò sullo spumante.
“Ma non lo farebbe mai!!” guardò il fratello, squadrandolo. “Non lo faresti mai, vero, fratellone?”
Il maggiore guardò negli occhi Feliciano, tranquillo.
“Ovvio che non lo farei mai, Feli. Non ho fatto niente al cibo del crucco.” proclamò.
Antonio annuì, convinto. “Anche perché il cibo gliel’ho offerto io. A questo punto avrebbe avvelenato anche me e te, Ita-chan.” constatò l’iberico.
Feliciano scosse la testa, sconsolato. “Vado a paralrgli.” annunciò prima di dirigersi verso il bagno dove era fuggito Germania
Il kit tirato fuori in fretta e furia da Ludwig si scoprì contenere spazzolino, dentifricio e colluttorio tascabili. Feliciano lo trovò in bagno intento a lavarsi i denti come una furia.
“Ludwig…” cercò di parlare, ma il tedesco lo guardò dal riflesso dello specchio e gli fece un cenno di aspettare.
Finito di spazzolare, Ludwig passò al collotturio.Feliciano inizialmente aspettò che finisse, ma quando fu chiaro che Germania non avesse intenzione di far finire lo sciacquo in tempi brevi, l’Italia del Nord prese la parola.
“Ho parlato con Romano. Lui mi ha assicurato che non ha messo niente nei dolci, Ludwig… Insomma, mi ha promesso di fare il bravo e comportarsi bene con te stasera. E lui le promesse le mantiene sempre…” Ludwig finalmente sputò il colluttorio e si girò a guardararlo.
“Gli hai chiesto di comportarsi bene con me?” interrogò, mentre un sorriso si faceva strada, eliminando un po’ delle tracce lasciate dalla preoccupazione.
“Glielo chiedo sempre” sospirò Feli, alzando le spalle “che poi mi dia retta è un’altra cosa. Però questa volta ha fatto una promessa. E vorrei solo che tu e lui andaste d’accordo.”
Germania gli sorrise e posò un bacio sulla fronte della Nazione più bassa, poi si diresse verso la porta per tornare in salotto. Spagna e Romano li aspettavano con quattro piattini pieni di chiacchere e sanquinaccio.
“I piatti gli ha preparati Spagna, crucco. Puoi stare tranquillo.” annunciò l’Italia meridionale con una luce divertita negli occhi. Vero, non aveva fatto niente al cibo, ma mandare in paranoia il tedesco era un divertimento che faceva fatica a non godersi.
“Grazie. E mi scuso se poco fa ho esagerato.” bofonchiò Ludwig un po’ a disagio.
Romano scrollò il capo. “Beh, diciamo che mica ti rendo la vita facile.”
Questa volta il tedesco assaggiò senza paranoie i dolci, e le sue papille gustative apprezzarono non poco.
Das ist köstlich!”esclamò, addentando subito un altro boccone.
Romano ghignò. Come aveva promesso a Feli non aveva fatto nulla al cibo, si era solo divertito a mettere un po’ di paura al crucco per togliersi una soddisfazione. E anche il fatto che Ludwig apprezzasse i dolci della sua terra non lo disturbava, anzi: magari l’anno prossimo gli avrebbe fatto provare la vera, autentica ricetta del sanguinaccio. Per poi dirglielo all’ultimo, sia chiaro.
D’altronde, pensò, a carnevale ogni scherzo vale, giusto?
 


Angolino di May
E anche questa è fatta! Non pensavo di riuscirci, ma Suggeritrama James è scatenato in questo periodo. E me lo tengo buono, chissà quanto durerà!
Questa ff partecipa al contest di Carnevale della pagina Axis Powers Hetalia - Italian fans.
Al solito, critiche, suggerimenti e pomodori marci sono ben accetti!
Mata ne!

   
 
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