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Autore: LorasWeasley    19/03/2022    3 recensioni
future|fic [daisuga|futaone|kuroken|sakuatsu|osasuna|hiruhoshi]
Cinque modi di festeggiare la “festa del papà” e uno che si poteva evitare.
Genere: Comico, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Atsumu Miya, Kenji Futakuchi, Kiyoomi Sakusa, Kozune Kenma, Rintarō Suna
Note: Kidfic | Avvertimenti: Spoiler!
- Questa storia fa parte della serie 'Future Fic with Babies'
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Buon sabato! Prima di leggere la storia ho bisogno di fare una premessa: la festa del papà in Giappone è una domenica di Giugno. Ma, essendo che chi mi legge è italiano come me, ho deciso di pubblicare questa storia oggi, anche se le ambientazioni delle storie sono a Giugno appunto perché è in quel periodo che si festeggia da loro.
Come al solito la storia fa parte della serie "future fic with babies" e per conoscere meglio tutti i bambini citati vi consiglio di recuperare le altre storie che vi potrebbero interessare. Questa in particolare l'ho realizzata con una struttura differente rispetto alle altre, usando l'idea del "5+1".
Spero che vi possa piacere e strappare un sorriso! Buona lettura!
Deh
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Festa del papà
 

Cinque modi di festeggiare la “festa del papà” e uno che si poteva evitare.
 
1
Isao, Kenta e Kazuki avevano pensato a un’intera settimana come rendere speciale la festa del papà per i loro genitori. Di norma, i bambini facevano dei lavoretti a scuola, ma cosa facevi quando il tuo insegnante era anche tuo padre?
Così, diversi pensieri dopo, Isao decise di chiedere un aiuto esterno e chiamarono lo zio Asahi.
Lo chiamarono dal telefono di Suga quando questo era in bagno per fare la doccia. I bambini gli presero il telefono e si chiusero nella loro stanza per contattare l’uomo attraverso una videochiamata.
Asahi rimase stupito quando vide i tre bambini dall’altro lato dello schermo, ma sorrise loro e gli chiese cosa stessero facendo con il suo tono calmo e gentile.
-Ci aiuti a fare dei regali ai papà per la festa del papà?- lo pregò Isao mentre i due gemelli lo fissavano speranzoso. E come faceva Asahi a dire di no a quegli occhioni?
Fu così che il giorno dopo passò a prenderli a casa, inventando una scusa a Suga sul voler passare una giornata tra nipoti e zio e li portò nel suo ufficio da stilista.
Qui i bambini si persero ad ammirare stoffe e vestiti fino a quando Asahi propose -Che ne dite di due cravatte? Potete scegliere voi le stoffe e posso farvi vedere i vari modelli, così sarà un regalo interamente vostro!
-Sì!
Doveva essere semplice, ma Asahi non aveva messo in conto che i bambini avevano gusti completamente differenti tra di loro e passarono ore prima ancora di scegliere solo una delle due cose. Ma quando questi gli sorrisero felici e lo abbracciarono, Asahi capì che per loro avrebbe perso un’intera giornata di lavoro ogni singola volta che avrebbero avuto bisogno di aiuto.
Il regalo fu un successo e, quando il giorno dopo Suga e Daichi lo chiamarono per ringraziarlo di quello che aveva fatto, gli dissero anche che i bambini avevano stabilito che fosse “il miglior zio del mondo”. Asahi non vedeva l’ora di vantarsene con Noya.
 
2
Hirugami amava suo figlio Shiro, come qualsiasi genitore ama il suo bambino.
Tuttavia, si rese conto ben presto che si soffermava su dettagli che magari il suo compagno non notava, che cercava troppo spesso di comprendere cose che Shiro faceva e che magari non avevano bisogno di essere comprese.
Quel giorno era la festa del papà e il bambino di quasi quattro anni aveva regalato loro un disegno della loro famiglia.
Così, mentre Hoshiumi riempiva il bambino di coccole sul divano dove erano seduti, Hirugami si concentrava sul disegno.
-Questo sono io?- domandò indicando la persona nel disegno che aveva le gambe più lunghe della casa disegnata accanto.
-Sì- rispose tranquillamente Shiro.
-Perché sono così alto?
Shiro corrugò la fronte non capendo -Perché sei alto!- rispose come se fosse il padre quello stupido.
Hirugami, che non voleva essere preso per il culo dal figlio di neanche quattro anni, decise di non fare altre domande. Individuò nel disegno Shiro, Korai e il loro cane Atena. Poi adocchiò una figura tutta colorata di nero mezza nascosta dietro la casa e non poté fare a meno di chiedere -Questo chi è?
Shiro guardò il disegno per qualche secondo, poi alzò le spalle e rispose tranquillo -Non lo so, ma doveva stare lì.
Terrorizzato da quella svolta degli eventi, Hirugami passò la notte insonne e Korai, il giorno dopo, gli disse semplicemente -è un bambino, lasciagli esprimere la sua fantasia.
Sachiro decise che, se nessuna figura nera di dubbia provenienza l’avrebbe ucciso nell’immediato futuro, sarebbe stata la sua più grande vittoria.
 
3
Quella mattina, Kuro e Kenma furono svegliati da Kea che saltava sul loro letto.
-Buona festa del papà!- urlò tutto eccitato il bambino di cinque anni.
Kenma rispose con il lamento di chi era troppo assonnato anche solo per aprire la bocca, mentre Kuro prendeva il bambino in braccio e lo faceva coricare in mezzo a loro nella speranza di tornare a dormire, ma Kea aveva piani ben diversi.
-Dai svegliatevi! Ho un regalo per voi!
-Sì?- chiese Kuro curioso, molto più sveglio di quanto non lo fosse un secondo prima.
-Sì!- Kea scese dal letto e corse fuori dalla stanza.
Kenma sospirò mettendosi seduto e stropicciandosi gli occhi, Kuro commentò -una delle mie colleghe mi ha detto che per il compleanno il figlio le ha regalato una torta di fango, spero non sia lo stesso…
-Kea è più intelligente di così.
E poi il bambino tornò in camera tutto soddisfatto con due gatti tra le braccia.
Ne consegnò uno bianco a Kenma e uno grigio a Kuro, quello di quest’ultimo sembrava volersi trovare da tutt’altra parte, infatti il corvino ricevette tre lunghi graffi sul braccio nell’arco di mezzo secondo.
-I gatti sono i nostri regali?- volle accertarsi per bene.
-Sì!- rispose il bambino con gli occhi luminosi e, davvero, come facevi a dire a quel visino carino che ormai avevano più gatti di quanti la casa potesse davvero contenere?
 
4
Qualche mese prima, Futakuchi aveva trovato un cappello morbido e peloso che aveva delle orecchie da orso. Il cappello era per bambini e si chiudeva fino al sotto il mento, lo acquistò tutto felice per il suo Yuki, peccato che al bambino faceva prurito e non riuscì mai a metterlo davvero.
Il cappello era stato completamente dimenticato fino a quando, un giorno di Giugno, Yuki si presentò a colazione con questo indosso.
Futakuchi strabuzzò gli occhi e si affrettò a raggiungerlo mentre gli parlava con la lingua dei segni “fa caldo, perché l’hai messo?”.
Yuki, con tutta la serietà che aveva preso da Aone, rispose convinto “oggi è la festa del papà, volevo renderti felice”.
A Kenji venne da piangere, gli tolse il cappello e lo baciò sulla fronte che era già sudata.
“Non hai bisogno di questo per rendermi felice, lo sono sempre con te e papà Taka.”
Yuki gli sorrise imbarazzato e lo abbracciò forte, poi corse via. Quel pomeriggio consegnò loro un disegno che aveva fatto sulla loro famiglia, in questo Yuki indossava il cappello.
 
5
“Visto che domani è la festa del papà, compriamo una torta?”
Era questo quello che Naomi, di sette anni, aveva esclamato tutta felice il giorno prima.
Suna si era reso conto troppo facilmente che la sua bambina aveva iniziato a conoscere feste, del quale neanche lui sapeva l’esistenza, solo per poter avere una scusa per festeggiare.
Così, quella mattina, Osamu e Naomi stavano aspettando con trepidazione la torta che avevano ordinato davanti la porta, un po’ come un cane fedele attende il ritorno del padrone a casa.
Suna rise per la sovrapposizione delle due immagini che la sua mente aveva fatto, poi palesò la sua presenza con un saluto.
Naomi corse ad abbracciarlo -Auguri anche a te papà!
Rin sorrise e accettò il suo bacio stringendosela contro, non che ebbe molto tempo da passare con lei visto che scappò veloce non appena sentì il campanello.
Si sistemarono al tavolo per fare colazione con il dolce e Suna iniziò a tagliarla a spicchi.
Naomi fissò il dolce attentamente e indicò una fetta -Questa è più grande.
A quel punto Suna gli mise quella nel piatto e lei, dopo averla guardata per qualche secondo, decise di passarla a Osamu -oggi puoi averla tu.
I due adulti si scambiarono uno sguardo stupito e commosso, Osamu mormorò -Quindi ci ama davvero.
Suna rise, soprattutto quando Naomi continuò con -visto che non ho preso quella più grande, farò il bis!
 
+1
Atsumu era così vicino a venire che si era quasi scollegato dalla realtà. Quasi. Perché Kota che apriva la porta della loro camera da letto lo sentì benissimo.
Sentì anche Sakusa che imprecava piano contro il suo orecchio e si staccava da lui velocemente, uscendo da dentro di lui e iniziando a cercare a tentoni le mutande sotto le coperte.
Atsumu si trattenne dal rilasciare un lamento per la sua perdita solo perché si morse il labbro, la frustrazione che lo assaliva mentre l’orgasmo scemava.
-Papà?- chiamò Kota con la sua vocina confusa.
Fu Sakusa a rispondere al loro bambino di sei anni con un -Che succede tesoro, hai fatto un brutto sogno?
-No, ma non riesco a dormire- il bambino si dondolò sul posto mentre li scrutava nella stanza semibuia -Voi che fate?
Atsumu, che aveva trovato le sue mutande e stava cercando di indossarle senza fare vedere i movimenti da sotto le coperte, provò a rispondere -Stavamo giusto per andare a dormire.
-Oh, pensavo che stavate festeggiando.
-Festeggiando?- Kiyoomi chiese confuso.
-Sì, per la festa del papà che è domani. Ora sono bravo con l’inglese e ho sentito papà ‘Tsumu dire “daddy”, quindi ho pensato…
-Esatto! Stavo proprio facendo gli auguri a papà per la festa!- Il biondo si affrettò a dirlo con un tono un po’ troppo stridulo.
-Ma quindi è già domani? Funziona come per Natale?
I due adulti diedero un breve sguardo all’orologio che segnava “22.26” e risposero in coro -Sì, è passata la mezzanotte.
Kota corse ad abbracciarli -Allora auguri! Vi voglio tanto bene!
Kiyoomi e Atsumu risposero con tenerezza a quell’abbraccio, ma quando incrociarono lo sguardo avevano un solo pensiero in testa: “se questo bambino non avrà bisogno dello psicologo, sarà un miracolo”.

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