Percorro il corridoio.

Di tanto in tanto, allontano le lacrime, che rischiano di cadere sulle mie guance.

Da oggi, non posso permettermi di piangere.

Non sono più un bambino.

Sono un uomo e gli uomini devono mostrarsi forti e coraggiosi.

Ad un tratto, dei deboli singhiozzi attirano la mia attenzione.

Accelero il mio passo e arrivo in cucina.

E il mio cuore si spezza.

Mamma, china su un tavolino, piange e stringe a sé una foto di papà.

Decine di bottiglie vuote e di bicchieri di saké sono sparse sul tavolo e sul pavimento.

Riesco a sentire il pesante puzzo dell'alcool.

Le lacrime, non più trattenute, bagnano il mio viso e stringo il pugno. No, c'è un limite a tutto!

L'Hachibi, con la sua furia incontenibile, ha ucciso troppe persone.

Quanti miei amici hanno un familiare al cimitero?

E tra questi ci sei tu, padre mio...

Troppe lacrime sono state versate a causa sua.

Stringo il pugno, con forza. Ti faccio un giuramento papà.

Con queste mani, porrò fine a questa scia di sangue e dolore.

E non mi importa se dovrò uccidere Killer Bee.

Lui non ha nessuna colpa, ma ha dentro il potere di quel demonio.

E, per fermare questa scia di sangue, devo essere pronto a qualsiasi sacrificio.

Te lo prometto, papà, nulla mi fermerà.

Presto, la minaccia dell'Hachibi scomparirà.