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Autore: Anemone86    06/09/2009    3 recensioni
L'ossessione di Severus Piton per Lily è cosa nota, ma è possibile che anche in fondo al cuore di lei ci sia un po' di passione per il nostro Piton? Questa è la mia prima storia, spero vi piaccia!
Genere: Erotico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lily Evans, Severus Piton
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Sogno proibito

 

 

 

                                       Sogno Proibito

 

 

 

 

 

Era passato il tramonto e Severus passeggiava vicino al lago, assorto nei suoi pensieri. Era quasi notte quando la vide: la osservò mentre usciva dal lago e prendeva un asciugamano.

Era sola.

 

Severus si avvicinò a Lily lentamente, senza fare rumore, e la guardò in silenzio sperando di poter scorgere qualche centimetro in più della candida pelle.

Quando le fu vicino, lei finalmente lo notò.

 

-Sev! Cosa ci fai qui?- disse con aria di rimprovero.

 

-Cosa ci fai tu qui, vorrai dire! Tutta sola e indifesa e per giunta senza niente addosso... Cosa direbbe il tuo amato James se ci vedesse ora?- rispose lui in tono beffardo.

 

-Non c'è niente da dire Severus, stavo facendo una nuotata e tu sai quanto amo nuotare nel lago in serate come questa, quando tutto è tranquillo e libero da sguardi indiscreti. Anche se, a quanto pare, mi sbagliavo.

-Mi spiavi,Sev?- chiese infine lei, un’ espressione indecifrabile in volto.

 

-Passavo di qui per caso; sai quanto mi piace passeggiare di sera, quando tutto è tranquillo, e ammirare quello che mi sta intorno senza essere disturbato- ribatté lui,  fissandola senza pudore con un ghigno sulle labbra.

 

-Cosa ti piace ammirare, Sev?- domandò lei, avvicinandosi con estenuante lentezza.

 

Lui continuò a fissarla, soffermandosi e gustando ogni particolare: la pelle ancora bagnata, le labbra socchiuse e l'acqua che gocciolava dai lunghi capelli, accarezzando le curve del suo corpo, avvolto da quell' unico pezzo di stoffa ormai bagnato fradicio.

 

- L'acqua… mi piace molto guardare l'acqua.- rispose infine, senza smettere di fissare il suo corpo e facendo un passo in avanti.

 

- L'acqua, eh?- chiese lei divertita, scuotendo la chioma e schizzandolo con tante piccole gocce.

- Mai sentita scusa più banale - continuò Lily avvicinandosi voluttuosamente - Vedo cosa stai guardando, vedo come mi fissi ogni giorno, lo so che mi desideri, Sev… ma dimmelo! Voglio sentirlo dalle tue labbra! Dimmi che mi desideri!- esclamò lei continuando ad avanzare.

 

-No, mai! Io... te? Ma se tu e quello schifoso bastardo… - disse Severus accecato dall’orgoglio e dalla gelosia nei confronti dell’odiato nemico, che non solo poteva ammirare quel corpo, ma sicuramente l’aveva più volte assaporato.

Lily indietreggiò e con un sorriso di sfida fece per andarsene.

-No!-  urlò lui all’improvviso. Le afferrò un braccio, bloccando la sua fuga.

 -Non andartene. Sì, che ti voglio, sì che ti desidero! – affermò con veemenza, fremendo di rabbia e di desiderio.

 

Poi la tirò a sé, stringendola contro il suo corpo, e rimasero così, immobili: lui sentiva i suoi vestiti che lentamente si bagnavano al contatto con l'asciugamano fradicio di lei.

 

Lily alzò lo sguardo verso il suo, stava piangendo.

-Questo non ci porterà da nessuna parte, Severus, ci faremo solo del male- sussurrò tra le lacrime.

 

Lui la zittì e portò le labbra verso le sue guance, assaporando il gusto salato delle lacrime e asciugandole delicatamente.

Poi si avvicinò lentamente verso le sue labbra rosse. Esitò per un istante, lasciandola libera di allontanarsi, nonostante ogni fibra del suo corpo implorasse contatto. Quasi sospirò sollevato quando lei non lo fece, avvicinando anzi le labbra alle sue. Quelle stesse labbra si sfiorarono e poi si schiusero, si baciarono delicatamente poi con passione, sempre più crescente e incontenibile.

Il sapore caldo della sua bocca, il suo respiro, l'odore della sua pelle lo spinsero a desiderarla sempre di più.

 

Con delicatezza la trascinò verso il salice alle loro spalle e le fece poggiare la schiena contro il tronco mentre, continuando a baciarla con fervore, legava ancora di più il suo corpo a quello di lei. La voleva, doveva sentire, assaporare ogni parte di lei.

 

Lasciò le sue labbra con un lieve morso, riversando le sue attenzioni sul collo, scostando i capelli bagnati e aspirando l'odore della sua pelle. Iniziò così a baciarla e a leccarla, spinto dai leggeri gemiti che ogni carezza provocava. La voleva sempre più, mosso ormai da un desiderio impossibile da placare: voleva toccarla, leccarla, stringerla per sempre, sempre di più.

 

Le sue mani si strinsero alla vita di lei e piano salirono verso il suo seno, sentiva il suo corpo attraverso l’asciugamano, il battito del suo cuore contro il petto, mentre il suo respiro si faceva sempre più veloce e sentiva i suoi sospiri profondi.

 

Con entrambe le mani le afferrò il viso e la baciò con tutta la passione che aveva in corpo, mentre con una mano continuò ad accarezzarla: sopra l'asciugamano, poi giù, fino alle cosce, la pelle liscia e delicata, calda, bollente! Fece scorrere le sue dita  sotto l'asciugamano, sfiorandola dolcemente. Eccitato dal sentire la sua pelle bagnata e calda e dai suoi gemiti di piacere, spinse le sue dita ancora più in fondo, dentro di lei. Lei fremette, gemendo forte.

 

Il piacere di lei lo eccitava, lei lo voleva e lui godeva immensamente per questo.

Con decisone si tolse il mantello, la camicia, e strappò via l'asciugamano dal corpo di lei, liberandosi finalmente dell’odiato indumento.

Lily si ritrasse con un gemito  -Severus- , ma lui la strinse di nuovo a sé, e finalmente la sua pelle contro la sua, il suo seno caldo contro il suo petto. Iniziò ad accarezzare con passione l’ esile corpo, voleva sentirla sua, voleva possederla completamente, essere artefice del suo piacere e godere con lei, aveva fame del suo corpo.

 

Cominciò a baciarla e a leccarla di nuovo, calando sul collo e poi giù verso il suo petto. Con le mani stringeva i seni e li baciava, li leccava con passione alimentata dai gemiti che ogni attenzione provocava. Sempre più affamato tornò sul collo e lo morse, trattenendo a stento l'istinto di affondare i denti nella tenera carne.

 

Sopraffatto dal desiderio la fece sdraiare a terra, si mise sopra di lei e baciò delicatamente il suo ombelico, facendo scivolare le sue labbra sempre più giù fino a raggiungere l'incavo bagnato del suo sesso, caldo, che pulsava di piacere. Iniziò a leccarla, tormentandola con fervore, godendo dei sui gemiti, fino a che un urlo di piacere eruppe dalle sue labbra facendo esplodere il suo desiderio.

Non poteva più aspettare: si portò la mano alla fibbia dei pantaloni e la sganciò, sfilandoli via.

 

Ora era lì, sopra di lei, nudo, le sue gambe dischiuse sotto il suo corpo. Chiuse gli occhi e lentamente calò su di lei.

Ma in quell’istante un rumore acuto lo riscosse.

Riaprì gli occhi,

Era solo, nel suo letto, madido di sudore…            

 

                                                              E una civetta gracchiava fuori dalla finestra.

 

 

 

  
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