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Autore: meli06    25/03/2022    0 recensioni
[DOC Nelle Tue Mani ]
Ecco la mia personale versione del finale di stagione perché Alba non meritava di morire ed esistono mille altri modi per far fuori un personaggio (e imparentare Doc e Riccardo) che non contemplino la sua morte.
Genere: Hurt/Comfort, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Carolina:"E anche tricociclina e colistina sono inutili.Le condizioni di tutti stanno ancora peggiorando."
Giulia:"Io non so più che fare, li abbiamo provati tutti!
 Doc:"Abbiamo provato quelli in circolazione ma se la soluzione fosse un antibiotico non più in vendita?"
Gabriel:”ma se un antibiotico è stato ritirato probabilmente è perché è nocivo. Di certo non possiamo curarli dalla clepsialla e crearli altri problemi...magari anche più gravi.
Doc:” Non tutti,l'altro giorno leggevo che la ceftadina è stata ritirata per mancanza di principio attivo. Magari è proprio quella la soluzione. Cecilia, nell'antibiogramma era compresa?”
Cecilia:"no, effettivamente non c'è... Da quando non è più prodotto non viene più compreso in nessuna analisi....Ma comunque anche se funzionasse non avremmo mai le dosi necessarie per curarli tutti."
 Damiano:"Infatti, abbiamo 51 ricoverati in condizioni critiche e il farmaco ormai non è più in vendita da molti mesi, anche chiedendo a tutti gli ospedali d'Italia non arriveremo mai a quella cifra in tempo."
Doc:" Si, ma è la nostra ultima possibilità. In queste condizioni moriranno sicuramente 26 persone, magari anche di più , mentre se siamo fortunati in questo modo avremo qualche probabilità in più di salvarli."
Cecilia:"Doc ha ragione. La ceftadina è la nostra ultima possibilità. Io avviso il laboratorio e faccio procedere con le analisi per capire se effettivamente è efficace contro questo kcp. Voi andate a riposare, da quando è iniziata questa storia non vi siete fermati un attimo. Le analisi tanto non arriveranno prima di domattina."
 
 È notte fonda, mentre Doc controlla i vari pazienti, Alba è al fianco di Riccardo e lo guarda preoccupata. Ha passato le ultime settimane separata da lui,per il suo bene, e ora che si erano riuniti è accaduto questo... Proprio come era successo con la sua mamma. Non può accedere di nuovo pensò...non può permetterlo.
Alba: "io non ti lascio scappare hai capito?non ti lascio..."
All'improvviso la porta si aprì ed entrò Carolina. Si avvicinò e si rivolse alla collega.
Carolina: " vai a riposare, si vede che sei stanchissima...Ci penso io a lui"
Alba: "Grazie Caro, ma non credo di riuscirci. Sto meglio quí"
Carolina: "Alba...lo so che tra noi non c'è mai stato un forte legame anzi probabilmente ti sarò sembrata una che vuole rubarti il ragazzo... Ma non è così... quello che provo per Riccardo è gratitudine... Se sono quí dopo tutto quello che è successo è solo grazie a lui. Ha fatto tanto per me e ora merita che faccia anch'io qualcosa per lui. Ti prego permettimi di ricambiare... Ti prometto che non lo perderò di vista un secondo".
Alba dopo quelle parole sentì di potersi fidare. Si alzò con la promessa che per qualsiasi cosa l'avrebbe chiamata, ringraziò Carolina e si diresse verso la sala specializzandi per riposare, dopotutto era stata contagiata anche lei e non poteva permettersi di crollare per quando Ric si sarebbe ripreso.
 
 La mattina dopo i telefoni squillarono all'unisono. Era un messaggio della Tedeschi con scritto che tra dieci minuti ci sarebbe stata una riunione urgente in sala medici. Alba prima di andare passò nella stanza di Ric e trovò Carolina che dormiva con la testa poggiata sulla mano del ragazzo. Pensò a quello che Caro le aveva detto la sera prima e a quanto ciò che era successo li avesse uniti. Poi delicatamente poggiò la sua mano sulla spalla della ragazza che si svegliò immediatamente.
Caro:" Ehi Alba , scusami se mi sono appisolata un po' ma la situazione per fortuna è tranquilla. Sono tre ore che non ha crisi respiratorie."
Alba: "non preoccuparti anzi... Dopo quello che mi hai detto ieri sera, con te al suo fianco sono riuscita a dormire qualche ora quindi grazie..."
Caro:" grazie a te di esserti fidata."
Alba:" la Tedeschi vuole vederci in sala medici. Andiamo?"
 
In sala medici il team è al completo: ci sono Gabriel, Elisa e Damiano seduti sul divano, Doc buttato sulla poltrona,Giulia e Teresa intente a leggere qualche scartoffia e la Tedeschi collegata in videoconferenza. Alba e Carolina entrarono e si appoggiarono alla parete di fianco alla porta.
Cecilia: “allora ragazzi l'antibiogramma ha dato esito positivo. A quanto pare la ceftadina è in grado di distruggere il batterio nel 98 % dei casi”
Elisa: “ ma com'è possibile che un batterio resista ad un antibiotico forte come la colistina mentre è sensibile ad uno così blando come la ceftadina? “
Damiano: “probabilmente la ceftadina viene utilizzata così raramente per combatterlo che il batterio non è stato ancora capace di sviluppare una resistenza. Questo perché le quantità disponibili sono troppo ridotte che si preferisce tentare sempre prima con altro.”
Cecilia: “il problema è proprio questo. La ceftadina ormai è introvabile. Sarà molto difficile procurarsi ben 51 dosi.”
Giulia:” Allora muoviamoci! Direi di procedere in questo modo: Carolina e Alba continuate a monitorare i pazienti mentre io, Damiano, Elisa, Gabriel e Teresa cerchiamo di capire come trovare tutte le dosi necessarie. Sappiate che se serve sono disposta a chiamare ogni singola farmacia o ospedale d'Italia.”
 
Qualche ora dopo Giulia riunì di nuovo la squadra.
Cecilia : “abbiamo contattato l'Aifa e come pensavamo ci ha detto che non ci sono dosi sufficienti. Quelle disponibili arriveranno scaglionate durante tutto l'arco della giornata, per le restanti fiale dobbiamo aspettare che vengano importate quindi ci vorrà più tempo, se siamo fortunati potrebbero arrivare già domattina”
 Damiano:” e quindi come facciamo? Come ci comportiamo?”
Cecilia: “È necessario decidere quali pazienti devono avere la priorità e quali possono aspettare.”
Gabriel: “Si ma le condizioni di tutti sono gravissime... Magari c'è qualcuno che può resistere qualche ora in più ma dubito che ci sia qualcuno che può arrivare fino a domani! “
Doc: “si ma la situazione è questa e se vogliamo avere anche la minima possibilità di salvarli tutti dobbiamo fare delle scelte.”
Giulia: “ma non ti rendi conto che ci sta chiedendo di scegliere chi merita più o meno di vivere?”
Doc: “si ma se lasciamo le cose così come stanno i morti saranno 26 e non solo uno o due!”
Cecilia: “Giulia, capisco che tu sia scossa ma Doc ha ragione e credo che la scelta spetti proprio a te considerando la tua esperienza. “
Giulia nonostante fosse molto turbata si prese qualche minuto per riflettere per poi esclamare:
-"Facciamo così, le prime dosi andranno a chi è attaccato ai respiratori e a chi è in c-pap . Per gli altri aspetteremo prima di decidere, considerando che le cose possono cambiare da un momento all'altro..."
 
 Le ore passarono e i medicinali arrivarono. Vennero distribuite le prime 35 dosi tra i malati più gravi che nel giro di qualche ora si stabilizzarono. Inspiegabilmente anche le condizioni di Riccardo migliorarono: non si era ancora svegliato ma i parametri erano stabili.
Intanto in sala medici l'equipe è riunita per decidere a chi somministrare le ultime dosi che sarebbero arrivate l'ora successiva
 Giulia: “ora rimangono solo pazienti in ossigenoterapia. Dobbiamo trovare un criterio per decidere a chi andranno le dosi che stanno arrivando e chi invece può rimanere senza fino a domani.”
Damiano:” i valori dell'ossimetria?"
Carolina: "con queste dosi riusciremmo a coprire tutti quelli con una saturazione minore di 93”
Alba:” si ma rimarrebbe fuori Riccardo e non possiamo permetterlo. Anche se le sue condizioni sono migliorate senza antibiotico non arriverà a domani!”
Doc: “si ma non possiamo neanche negare una possibilità di salvezza ad un uomo perché non vogliamo rischiare di perdere Ric...”
Alba: “Si ma Riccardo è in queste condizioni per il suo lavoro e nessuno dovrebbe morire per un paziente! Poi le sue condizioni sono uguali a quelle del signore della 38 che ha 65 anni. Se siamo chiamati a scegliere la possibilità va data a lui che ha tutta una vita davanti!”
Doc: NON ABBIAMO SCELTO PER ETÀ NEANCHE DURANTE IL COVID FIGURIAMOCI SE INIZIAMO A FARLO ORA!
 Doc urlò, senza rendersene conto sputò fuori quelle parole. Per quanto tenesse a Riccardo e lo considerasse come un figlio non poteva tradire i suoi valori di medico.
Giulia: “Per il momento procediamo con la somministrazione per tutti tranne che per Riccardo e Armando. L'ultima dose la useremo solo in caso le condizioni di uno dei due peggioreranno.”
Alba al sentire quelle parole guardò infuriata doc e uscì dalla stanza sbattendo la porta.

Le macchine attorno ad Armando iniziarono a suonare improvvisamente e la saturazione a scendere in modo repentino. Giulia, Doc e Carolina entrarono nella stanza correndo.
Giulia:” ha bisogno del casco! Fai in fretta i valori scendono rapidamente!”
Carolina eseguì gli ordini e collegò il paziente all'ossigeno.
Doc: “ha bisogno dell'antibiotico...non c'è più tempo!”
Giulia: “corri a prenderlo”
 Carolina:” Giulia ma sei sicura?”
 La dottoressa la guardò negli occhi , fece cenno di si , prelevò il farmaco che gli aveva allungato doc e con un siringa la iniettò nel braccio del paziente... Nonostante sapesse che ci sarebbero state delle conseguenze lei aveva fatto la sua scelta, perché essere medici è anche questo: prendere decisioni per salvare vite anche se spesso c'è un prezzo da pagare.

 Circa 20 minuti dopo anche i parametri di Riccardo crollarono. Alba che si trovava al suo fianco iniziò ad urlare per richiamare l'attenzione dei colleghi mentre alzava l'ossigeno che però non sembrava essere utile. Giulia e doc si precipitarono immediatamente.
Giulia: “Dobbiamo intubare subito!”
 Alba e Andrea si guardarono per un momento negli occhi preoccupati e poi procedettero con l'intubazione. Da quel momento iniziava il conto alla rovescia...A Riccardo rimanevano poche ore.

Alba: “Riccardo è in setticemia... Dobbiamo dargli immediatamente l'antibiotico!”
 Doc e Giulia si fissarono negli occhi per un tempo indefinito. Non sapevano come dire alla ragazza che l'antibiotico era finito. Poi doc prese coraggio:
-" Alba... l'antibiotico non c'è. Purtroppo qualche minuto prima della crisi di Riccardo Armando è stato male e siamo stati costretti darlo a lui."
Gli occhi di Alba si riempirono di lacrime e mentre Giulia la guardava piangere e disperarsi pensò a Lorenzo, a come era morto e a quanto se la fosse presa con Doc per avergli staccato la bombola. Si rese conto che in quel caso lei aveva fatto la stessa identica cosa: per salvare più persone possibili è come se avesse staccato la bombola, ma questa volta a Riccardo...
 
Alba aveva bisogno di stare sola. Mentre dopo la morte della madre non desiderava altro che un abbraccio di qualcuno,senza poterlo avere, in quel momento in mezzo agli altri non sentiva altro che un vuoto nello stomaco e una voglia immensa di isolarsi a piangere e pensare. Così andò nel piccolo cortile interno al reparto e mentre guardava Riccardo oltre il vetro (il ragazzo era stato trasferito nella stanza adiacente alla sala medici per essere controllato meglio essendo rimasto l'unico in pericolo di vita per il batterio) pensò a tutto quello che avevano passato insieme, ai momenti belli e a quelli brutti. E poi pensò alla medicina, a quello che gli aveva dato e a tutto quello che gli aveva e le stava per togliere.
 Ad un certo punto vide Doc entrare nella stanza di Riccardo, prendergli la mano e dirgli qualcosa con gli occhi lucidi e arrossati. In quell'istante capì che anche lui stava soffrendo, che anche per lui era stato difficilissimo scegliere... scegliere per la seconda volta.
Quando Andrea la notò si asciugò le lacrime immediatamente e uscì dalla camera per andare a sedersi di fianco a lei.
Doc:” Alba mi dispiace...Ho sbagliato tutto con voi... “
Alba:” l'ho pensato anch'io e ti ho anche odiato per questo...poi Riccardo si è ammalato e mentre ero là mi chiedevo se c'era un altro modo per prendermi cura di lui, per essere un vero medico. E ho capito che no... Non esiste. Un bravo medico non muta come i virus e i batteri... Un vero medico è quello che deve combattere i virus e i batteri, che spesso soffre per fare questo e che mette la vita davanti a tutto e a tutti...anche davanti a sé stessi.”
Doc: “è proprio così! “
Alba:” sono convinta che anche Ric, se avesse potuto scegliere, avrebbe scelto il paziente piuttosto che sè stesso e la colpa non è tua ma di quel caso disperato che è la medicina.”
Doc al sentire quelle parole iniziò a piangere, ma questa volta invece di nascondersi abbracciò Alba e pianse con lei.
 
 In sala medici c'era silenzio. Nonostante ci fossero tutti nessuno osava parlare. Si sentivano tutti impotenti e inutili: un loro collega stava rischiando la vita e loro non potevano farci nulla... Poi Giulia si rivolse a doc:
-" Ora so com'è stato con Lorenzo. Tu e lui volevate dare una possibilità a tutti, giusto? Io uguale. Tu hai salvato molti covid gravi e io le 26 persone che,per la statistica, sarebbero morti di clepsialla. Ma c'era un prezzo. E l'ha pagato Lorenzo, e ora rischia di pagarlo Riccardo. Ma è giusto così perché la vita di pochi è il prezzo della vita di molti. Noi medici lo dobbiamo accettare."
All'improvviso Teresa irruppe nella sala quasi correndo ed esclamando:
- " Abbiamo l'antibiotico! Possiamo dare l'antibiotico a Riccardo!"
Giulia : ma come è possibile?”
Teresa: “non lo so ma l'agenzia del farmaco mi ha appena avvisato di aver trovato un'altra fiala e ce la stanno inviando.”
Giulia: “Andiamo! Non c'è tempo da perdere!”
 
Andarono tutti in camera di Ric e Alba somministrò l'antibiotico. Rimasero lì per un bel po' di tempo per capire se il farmaco stesse facendo effetto e per passare un po' di forza ed energia al collega, ma la situazione non sembrava cambiare: non vi erano né miglioramenti né peggioramenti. A un certo punto decisero di ritirarsi. Se non c'erano stati cambiamenti probabilmente è perché il corpo di Ric aveva bisogno di più tempo e a loro non rimaneva altra cosa da fare se non aspettare e sperare. Rimase vicino a lui solo Alba che crollò addormentata dopo le mille emozioni delle ultime ore. All'improvviso la ragazza sentì come un formicolio sulla mano, alzò lo sguardo e vide i bellissimi occhi verdi di Riccardo spalancati e pieni di vita. Il ragazzo ce l'aveva fatta, aveva superato anche questa sfida!
 
Alba non poteva essere più felice, accarezzò e baciò il ragazzo, si assicurò che stesse bene e rimase con lui finchè non si riaddormentò: seppur non fosse più in pericolo di vita Riccardo si sentiva ancora molto debole. Poi si diresse dai suoi colleghi in sala medici. Quella situazione l'aveva fatta riflettere ed era il momento di parlarne con tutti.
Alba: “Ragazzi, posso parlarvi?"
Tutti annuirono pronti ad ascoltarla
Alba: "Questa situazione mi ha aperto gli occhi su molte cose. Ho capito che ogni bravo medico è tenuto a fare delle scelte per il bene del paziente. E per fare queste scelte è necessario mettere la loro vita davanti a tutto... anche davanti a noi e alla nostra felicità. E questo spesso fa male...e ci vuole tanta forza... e tanto coraggio... Troppo... E io penso di non averli. Perdere mia madre e rischiare di perdere Riccardo oggi mi hanno fatto capire che questo non è il lavoro per me per cui da domani non mi vedrete più... Volevo quindi ringraziarvi per questi anni insieme...grazie ragazzi perché io non ho avuto fratelli ma ho avuto voi.”
Carolina a sentire quelle parole capì che era arrivato il momento di dire la verità su Lorenzo. Alba aveva ragione, se voleva essere un bravo medico doveva prendere coraggio e confessare tutto. E così fece , mise da parte la paura e raccontò tutto.
A differenza di come pensasse Giulia non si arrabbiò né tantomeno la cacciò anzi prima la spronò a rimanere perché avevano bisogno di lei e poi l'abbracciò. A quell'abbraccio si unirono tutti: Giulia, Alba, Enrico,Teresa, Gabriel , Elisa, Damiano e a un certo punto anche Riccardo. Il ragazzo li aveva visti dalla sua stanza, aveva raccolto le poche forze che aveva ed era sceso dal letto per unirsi a quell'abbraccio simbolo di unione ma soprattutto di un nuovo inizio, di una nuova alba.

Quattro mesi dopo in una splendida domenica di Luglio Gabriel e Elisa si sposarono davanti a Don Massimo. Fu una festa bellissima a cui partecipò tutto il reparto di medicina interna e anche Alba, che ormai dalla fine della quarantena aveva dato le dimissioni.
Verso sera mentre passeggiava con Riccardo nel cortile del ristorante Alba si fermò e si rivolse al suo ragazzo:
-"Ric, lo sai che ti amo ma... ho bisogno di ricominciare e così non ci riesco. La medicina è sempre stata nella mia vita fin da quando sono nata: prima i miei genitori, poi i colleghi e tu... Abbandonarla per me equivale ad iniziare una nuova vita e come in ogni nuovo inizio se ti porti dietro troppe cose del passato prima o poi questo ritorna. E io non voglio. Quindi mi dispiace ma ho bisogno di riprendere in mano la mia vita e per farlo sento la necessità di allontanarmi da tutto...anche da te."
Vide gli occhi del ragazzo farsi lucidi e poi continuò:
-" se ci tieni a me devi lasciarmi andare... Magari quando riuscirò a ricominciare ci rincontreremo e avremo veramente dieci figli... o magari no...magari avremo due vite distanti e diverse ma sicuramente ricorderemo per sempre questi anni insieme come bellissimi."
Detto questo la ragazza lasciò un bacio sulla guancia del ragazzo e l'abbracciò per poi andare via in silenzio. Nessuno dei due sapeva se si trattasse di un addio o di un arrivederci l'unica certezza è che il loro legame li aveva cambiati per sempre.

Spazio autrice:
Se siete arrivati fino a questo punto: grazieee! Se volete lasciatemi un feedback, mi farebbe molto piacere!
Vi chiedo scusa se l’italiano non è perfetto ma non sono una scrittrice e questa è la mia prima storia.
Per quanto riguarda la parte medica so già di aver scritto grandissime cavolate ma non so nulla della materia e mi serviva come contorno.
Nonostante tutto spero vi sia piaciuta.
  
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