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Autore: HisWhisperIsTheLucifer    06/09/2009    0 recensioni
Eccoci alla seconda raccolata. 17 one-shot sulle coppie più belle (ovvero quasi tutte xD) della saga di Twilight. Enjoy *-* P.s: possibili OOC P.p.s: il primo capitolo è anche il primo capitolo di un'altra mia storia^^
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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1- Last Kiss {Leah-Sam}

 

<< Maledizione, Sam! Perché non vuoi dirmi che hai ultimamente? >>

Ora sono veramente incazzata con il mio ragazzo. Che diavolo fa tutte le notti? Perché si riduce sempre in questo stato pietoso? Con queste occhiaie che fanno paura. Gli accarezzò una guancia.

<< Non posso dirtelo, Lee-lee. È per il tuo bene. >>

Ancora. L’ennesimo colpo basso. Perché Sam? Perché mi fai preoccupare così tanto?Lo abbraccio, appoggiando la testa sul suo petto scoperto.

<< Sai di poter sempre contare su di me, vero? >>

Il mio mormorio è appena percettibile ma Sam lo sente ugualmente. Lo sento annuire e seppellire il volto tra i mie capelli biondo cenere. All’improvviso il rumore del campanello mi fa sobbalzare. Sciolgo l’abbraccio e mi dirigo ad aprire la porta.

<< Emily! >> Abbracciò mia cugina e la trascino dentro.

<< Sei arrivata prima! Non ti aspettavo! Mi dispiace ma c’è anche il mio ragazzo, Sam. Era passato per farmi un salutino veloce. >> Le prendo la mano e la porto verso il salotto.

<< Vieni te lo faccio conoscere! >> Appena io ed Emily varchiamo quella soglia, Sam, che si era accomodato sul divano, alza lo sguardo verso noi e fissa Emily.

<< Sam, lei è mia cugina Emily. Viene dalla riserva Makah. Em, lui è Sam, il mio ragazzo! >>

Sorrido. La mia “famiglia” al gran completo. Papà è in cucina, che chiacchiera con Billy Black e Charlie Swan, mio fratello è in giardino che gioca con Jacob e le sue sorelle, sorvegliati da mia madre. E in salotto, io, Em e Sam. Sono talmente felice che non mi accorgo dello sguardo strano di Sam. Ma lui all’improvviso si alza.

<< Scusa Lee-lee. Devo andare. >> Mormora con voce atona. Rimango a guardarlo uscire da casa mia con le lacrime agli occhi. Sento la mano di Emily sulla schiena. La mia dolce cugina mi abbraccia e mi consola. Dimentico quell’episodio e il resto della giornata passa tranquillamente. Emily rimane tutto il giorno con noi, così come Charlie e Billy, che dopo cena si gettano sul divano insieme a papà per guardare la partita. Io, Emily e la mamma siamo sedute al tavolo della cucina, ad ascoltare i racconti di mio fratello Seth che ci parla di quello che lui, Jacob, Quil e Embry combinano alla scuola elementare della Riserva. Rido spensierata. Ho dimenticato quasi del tutto quello che è successo stamani con Sam. Ad un certo punto Emily si alza.

<< Devo andare. Ci vediamo presto! >> Le sorrido e l’accompagno di là. Aspetto che abbia salutato papà, Billy e Charlie, poi l’abbraccio a mia volta.

<< Ti voglio bene, Em! >> Mormoro al suo orecchio. Lei ricambia l’abbraccio e la dichiarazione di affetto. Rimango sulla porta e la guardo salire in macchina e partire. Rientro in casa sbadigliando e saluto gli altri. Ho bisogno di dormire. Mi stendo sul letto e gli occhi mi cadono sulla foto che ho sul comodino. Io e Sam, qualche giorno fa. Chiudo gli occhi e volto la testa dall’altra parte. Le lacrime ora che nessuno mi vede sono libere di farsi strada e di scivolare dai miei occhi fino alle mie guance, bagnando il cuscino. Lentamente mi calmo e verso mezzanotte, mi addormento.

Ma poco dopo, lo squillo forsennato del telefono mi sveglia. Mi alzo dal letto e vado in salotto. Anche papà e Seth si sono alzati e sono vicina alla mamma, che sta parlando concitata con qualcuno. Appena riattacca si volta verso di noi e sussurra.

<< Emily è stata aggredita da un orso. L’ha trovata Billy e l’hanno portata al Forks Central Hospital. >>

Sentii improvvisamente le lacrime bruciarmi gli occhi.

<< Emily... >>

Sussurro disperata. Mamma mi prende per mano e mi porta fuori. Saliamo tutti e quattro sul pick-up nero di papà, che ci porta velocemente a Forks. Arriviamo all’ospedale e ad aspettarci c’è tutta la famiglia di mamma, che vengono dalla riserva Makah. C’è anche una delle mie cugine, con in braccio la piccola Claire, di soli due mesi. I miei occhi già umidi, strabordano quando metto a fuoco tutto il consiglio degli anziani Quileute, riuniti intorno al mio Sam. Lo fissano come se fosse il colpevole dell’aggressione a Emily. Anche mio padre, sotto la maschera di preoccupazione per sua nipote, è evidentemente arrabbiato con Sam. Il mio ragazzo annuisce in risposta a qualcosa che Billy gli ha sussurrato e chi io non sono riuscita a sentire. Continuano tutti e quattro a sussurrare, una conversazione che passa inosservata a tutti, tranne che a me, anche se non capisco quello che si dicono. Ad un certo punto, Sam alza lo sguardo verso di me. Io ricambio lo sguardo fino a quando lui non si volta verso mio padre e gli mormora qualcosa. Papà annuisce e Sam si allontana dagli anziani, per venirmi incontro. Mi avvicino a lui e gli getto le braccia intorno al collo. Lui mi cinge i fianchi con le braccia calde e mi lascia sfogare. Io piango, piango fino allo sfinimento, sulla spalla di Sam. Lui rimane fermo, senza dirmi di smettere, consolandomi con quel suo abbraccio caldo. Forse sono addirittura svenuta, perché ricordo che mi adagiata su due sedie della sala d’attesa dell’ospedale, la testa sulle sue gambe. Riapro gli occhi e fisso il soffitto.

<< Lee-lee... >>

Sussurra preoccupato. Sollevo un po’ la testa e poi, con calma, mi metto a sedere accanto a lui. Sam mi prende la mano e mi porta fuori dall’ingresso. Usciamo nella tiepida sera di quella estate strana per la Penisola Olimpica, la zona più piovosa di tutto lo Stato di Washington. La mano di Sam circonda completamente la mia, tenendola al caldo. Si ferma quando ormai siamo dentro il parcheggio. A quel punto si volta verso di me e mi fissa, serio.

<< Leah. >>

Trasalisco non appena usa il mio nome. Non mi chiama mai per nome. Mi chiama sempre Lee-lee. Scuoto la testa e faccio per abbracciarlo. Lui mi blocca, mettendomi le mani sulle spalle.

<< No, Leah. Ora mi lasci parlare. >>

Chiudo gli occhi e abbasso la testa, per impedire alle lacrime di uscire dai miei occhi.

<< Non possiamo più stare insieme, Leah. Io sono troppo... pericoloso per te. >>

Alle sue parole mi sento morire. Non può essere vero. Alzo lo sguardo e fisso il suo volto. I suoi occhi scuri e profondi non mentono. Le lacrime lasciano all’istante i miei occhi e stavolta non mi vergogno a mostrarle a Sam.

<< Non puoi farmi questo, Sam... >>

Cerco di dire, ma l’aria non abbandona i miei polmoni. Sam capisce lo stesso. Mi stringe un’ altra volta a sé e mi accarezza i capelli.

<< Sono costretto, mia piccola Leah. Sai meglio di me quanto mi costi. >>

Mi prende il volto tra le mani calde. Mi sorride disperato.

<< Mi dispiace, Lee-lee. >>

Scuoto un’altra volta la testa.

<< Perdonami se puoi. >>

Poi avvicina le labbra alle mie e mi bacia, per l’ultima volta. L’ultimo bacio.
   
 
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