Non dal sangue
 

Era cresciuto con carezze leggere, scompigliate di capelli fastidiose e schiene che correvano via, per vivere la propria vita.
 
Non conosceva altro. I suoi fratelli erano grandi per potergli dare attenzione, troppo per ricordare come erano alla sua età, abbastanza da cominciare le proprie famiglie.
 
Una caramella gommosa gli si piazzò sotto il naso, i granelli di zucchero ad impolverare dita sporche e, dietro, un sorriso largo, occhi troppo vispi per poter essere sinceri.
 
“La vuoi?” Cinguettò Komori. Poteva avvertire l’odore di sudore e terra e frutta e lo scostò con il gomito, stizzito. “Toglimela dalla faccia.”
 
Lo sentì ridere e mettersela in bocca, masticando rumorosamente e spolverandosi le mani.
 
Sakusa lo guardò, un accenno di sorriso sul viso.
 
Non aveva bisogno di altri.
 
Komori era il fratello che si era scelto.
 
 
 
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Salve a tutti!
 
Sì, lo so, sono cugini. Ma nessuno mi toglierà dalla mente che, alla fine, si sono scelti. Io li vedo come fratelli, non dal sangue ma dal cuore e niente e nessuno mi farà cambiare idea.
 
E poi Komori è una palla di sorrisi e bastardaggine <3 a Sakusa serve qualcuno a cui non frega nulla del suo atteggiamento da serial killer!
 
Per chi se ne è accorto sì, è una piccolissima scena che Sakusa e Komori si rinfacciano in Golden Age. Sì, l’argomento era diversissimo (veramente tanto diverso XD) ma mi piace troppo come headcanon per non scriverci qualcosa di leggermente più lungo di due righe!
 
Grazie mille per aver letto!!!