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Autore: elenabastet    03/04/2022    5 recensioni
Una delle più belle storie sui nostri amici animali vista nel mondo di Oscar.
Genere: Angst, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, André Grandier, Oscar François de Jarjayes
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
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IL PONTE

 

Rating: tematiche delicate, lutto.

Fandom: Lady Oscar.

Note: Una delle più belle storie sui nostri amici animali vista nel mondo di Oscar.

 

Le volli bene appena la vidi, anzi mi innamorai di lei: era una ragazzina, come me, portato nella sua casa per esserle compagno di vita e di avventure. Non si poteva non amarla, irruenta, spericolata, ma rispettosa.

Amai subito quel posto: lei, la mia amica inseparabile, la mia Raggio di Cielo, che mi fece subito correre, e gli altri due con cui divisi la mia vita, il compagno di lei, che si prendeva cura di me riversandomi addosso tutto l’amore che non poteva manifestarle, Chioma di Notte, e il mio amico inseparabile, legato al suo compagno, con cui passammo insieme tanti bei momenti.

Gli anni sono volati, con Alexander abbiamo sempre avuto cibo e coccole in abbondanza, e siamo stati felici. Non capita a tutti, tanti di noi sono maltrattati, nonostante siamo così importanti per i nostri compagni su due gambe, senza la nostra presenza non potrebbero spostarsi e vivere. E lasciamo perdere come invece sono trattati altri nostri amici con il pelo, i discendenti di Anubi spesso vengono usati solo per dare la caccia agli esseri della foresta, quelli di Bastet hanno ancora una pessima fama e spesso sono perseguitati, nonostante chiamino questo il Secolo dei Lumi.

Siamo stati in tanti bei posti, oltre alla nostra casa, e Raggio di Cielo e Chioma di Notte erano inseparabili da noi e tra di noi, vivevamo con loro. Ricordo ancora quel giorno in cui lei corse con me in riva al fiume e poi si mise a piangere perché quel nobile non la guardava, così bella, roba da non credere. Io avrei voluto dirle che c’era Chioma di Notte che la amava più della sua vita, ma il padrone di tutte le foreste e del cielo non vuole che parliamo con i nostri compagni, se non nelle storie che si raccontano davanti al camino.

Alexander ed io stavamo a contatto con i nostri due amici adorati per molto tempo ogni giorno e capivamo tutto di loro, quando erano tristi, quando erano felici, quando erano innamorati, quando erano agitati.

Soffrimmo anche noi quando Chioma di Notte perse un occhio, cercando di catturare quel malfattore che malfattore non era, era solo un ragazzo spaventato. Gli era andata bene tante volte, come quando aveva portato via la sua Raggio di Cielo da quel monastero che stava per saltare per aria, dentro cui c’era quella criminale, che l’aveva accusata di cose ignobili.

Poco dopo questo fatto, Alexander mi raccontò di quella volta che Chioma di Notte, che ora chiamava anche Ciuffo Nero, arrivò agitato da lui, tremava e piangeva, e capì che era successo qualcosa di grave e vergognoso, qualcosa che gli palpitava dentro, qualcosa che lui non accettava. Alcuni nostri amici compagni di altri su due gambe ci dissero che di solito i loro esseri non sentivano rimorso e dolore se facevano quello che Ciuffo Nero aveva tentato di fare, anzi era una cosa molto apprezzata, che piacesse o meno a chi era oggetto del loro desiderio. In fondo, anche molti di noi lo facevano con le nostre simili, ma Chioma di Notte si sentiva colpevole per qualcosa e lo fu per tanto, Alexander disse che sentiva il suo dolore.

Per contro, il giorno dopo quella cosa, ricordo che lei volle fare una corsa con me e la sentii spaventata e addolorata, turbata da qualcosa che si era risvegliata per la prima volta, forse non nel modo giusto.

Successero tante cose, quando ci tirarono addosso le frecce infuocate, quando Raggio di Cielo e Chioma di Notte tornarono a casa pesti e doloranti, ma lei era finalmente serena, quando sotto l’acqua lei fermò la carica dei soldati che volevano cacciare via con la forza quelle persone dal palazzo dove erano riunite e anche quando mi fece galoppare per andare a portare i suoi omaggi per la morte di quel povero bambino, così fragile, che avevo portato su di me senza accorgemene.

Stava poco bene e io lo sentivo, ma voleva nasconderlo a tutti. Sentivo da un lato il suo attaccamento alla vita, lei, la meravigliosa Raggio di Cielo non si poteva arrendere. E dall’altra c’era anche la sua paura di dover volare via, e questo sapevo che non doveva succedere,.

Ma poi ci trovammo nel bosco, dove le lucciole danzavano e finalmente i nostri amici si unirono di quell’amore incredibile, una cosa unica, e con Alexander ci sentimmo al cospetto di una magia.

Il resto è tutto confuso, c’erano fuoco, urla, c’erano , Alexander sparì in uno sbuffo di fumo, Chioma di Notte ora giaceva disteso a terra in una piazza, e sentii che il suo spirito se ne stava andando. Raggio di Cielo urlò con un dolore che non avevo mai sentito, e poi facemmo un’ultima corsa insieme, con un sogno impossibile nella testa di lei, di nuovo con Alexander e Chioma di Notte. Ad un tratto sentii qualcosa che bruciava addosso a me, caddi, una cosa che mi avevano sempre detto che non doveva succedere perché era la fine, e poi più nulla.

Mi sono risvegliato lungo il fiume dove loro si sono amati, ma è un po’ diverso. C’è un bel sole, e c’è un arcobaleno, quella cosa bellissima che viene fuori dopo ogni temporale, tanto amata da noi quattro, che entra nell’acqua e in mezzo alle piante.

Alexander mi è venuto incontro:

“Ciao, Cesar, adesso siamo qui, ma cosa è successo?”

“Non lo so, e dove sono i nostri due amici su due zampe?”

“Guarda, Chioma di Notte è qui”.

Chioma di Notte stava venendo verso di noi, e ci riempì di coccole, soprattutto con me, come se cercasse di avvicinarsi ancora alla sua Raggio di Cielo.

Aveva di nuovo i suoi due occhi, ed erano pieni di lacrime, non come quella notte, ma era sempre dolore, anche se senza vergogna.

“Non so cosa ci sia successo, o meglio credo di saperlo. Ma allora questo posto esiste davvero, solo che siamo destinati a stare soli, senza di lei”.

Ad un tratto ho sentito un fruscio: non potevo sbagliarmi, era Raggio di Cielo, con i suoi capelli pieni di sole, di nuovo in salute, sorridente, che veniva verso di me, verso di noi.

Le corsi incontro, salutandola, ma fui preceduto da Chioma di Notte che le fece quello che io non potevo farle, la strinse tra le braccia e la baciò con foga. Anche Alexander si avvicinò a noi tre.

“Anche tu sei qui”, disse Chioma di Notte, “e quindi anche tu...”

“Non potevo vivere senza di te, non sarei vissuta comunque, non ti ho detto la verità, ero destinata a morire, e da sola la mia vita non aveva più senso. Ho portato a termine il mio compito, per un mondo migliore. Ma adesso sono qui, se mi vuoi ancora”.

“Adesso niente davvero può più dividerci. Ti ricordi quella storia che leggemmo sull’Almanacco che comprava mia nonna, quella degli abitanti del Nuovo Mondo? Esiste un posto che si chiama il Ponte dell’Arcobaleno dove i nostri amati animali vanno dopo morti. Un posto bello, dove non c’è più dolore e sofferenza, ma dove non ci sono i loro amici umani, finché un giorno non arrivano anche loro e possono rimanere per sempre insieme...”

“Non credo abbiano aspettato tanto… André. Io senza di te non potevo vivere”.

“Io sono arrivato con Alexander e dopo poco c’era Cesar, Oscar. Ma tu sei arrivata presto, per fortuna...”

“Non voglio più passare un solo attimo della mia vita, eterna o meno, senza di te… senza di voi.” e Oscar si strinse al suo André, perché questi erano i nomi umani dei nostri amici.

André o Chioma di Notte salì su Alexander, e la mia Raggio di Cielo, Oscar, si issò sopra di me, e corremmo verso il ponte fatto ad arcobaleno.

Ad un tratto, furono tutti e due sopra di me, ma era anche come se fossero tutti e due sopra Alexander, e corremmo oltre, corremmo verso una vita finalmente insieme per sempre.

Ogni tanto torniamo al Ponte, e aspettiamo altri che arrivano, altri come noi, o i discendenti di Anubi e di Bastet con i loro esseri su due gambe. Strano, ma c’è qualcuno che ci riconosce, anche noi ovviamente, ma in particolare Raggio di Cielo e Chioma di Notte. Sono entrati nelle leggende, e noi siamo con loro.

 

 

Dedicata a tutti coloro che hanno perso un compagno peloso di vita e a chi è riuscito a non piangere per André e a piangere per la morte di Cesar.

 

 

  
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