03/04/2022
6 recensioniI personaggi presenti in questa storia sono proprietà di J.K. Rowling; la flashfic è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.
Tra le pagine di tanti libri
«Ho scoperto prestissimo che i migliori compagni di viaggio sono i libri:
Hermione era una bambina dalla mente acuta e amava collezionare domande su domande per il solo gusto di immaginarne le mille risposte possibili.
Aveva cinque anni quando la maestra aveva accusato la fantasia di averla ingannata, perché non era davvero possibile che il gesso fosse volato tra le sue mani, il bambino scelto per scrivere alla lavagna doveva averlo lanciato in sua direzione – “È questa la risposta alla tua domanda, Hermione”.
Ma a Hermione piacevano le domande, non le risposte, e una volta a casa aveva cercato il suo libro di fiabe, quello con tante immagini di fate, magie, oggetti animati – s’era addormentata sulle pagine aperte con un sorriso in viso.
parlano quando si ha bisogno, tacciono quando si vuole silenzio.
Hermione aveva sette anni e sempre più domande nelle tasche. Aveva capito che succedeva sempre qualcosa quando era molto arrabbiata o molto felice, e questo qualcosa la incantava ogni volta e la spronava a immaginare le risposte più disparate ai suoi curiosi perché.
Quell’anno Babbo Natale le aveva portato in dono una bacchetta magica e delle ali di fata, ma i suoi genitori li avevano gettati via quando s’era librata in aria immaginando di essere la protagonista di una fiaba.
Per la prima volta, avrebbe voluto una risposta.
Aveva allora aperto un libro, uno che raccontava di un giardino segreto e di una bambina piena di domande e silenzi – aveva capito senza rendersene conto che ogni domanda aveva un luogo prima ancora che una risposta.
Fanno compagnia senza essere invadenti. Danno moltissimo, senza chiedere nulla.»
Hermione aveva undici anni ed era diversa da tutti i suoi coetanei.
La signora che aveva fatto visita a lei e ai suoi genitori aveva detto che diverso non significava brutto e che speciale non significava migliore; semplicemente, per tutte le domande collezionate da Hermione esistevano più risposte possibili e variavano assieme al luogo in cui erano poste.
Esisteva un luogo, infatti, in cui la fantasia smetteva di essere tale e diventava realtà – dove bacchetta e ali non venivano gettati via dalla paura dell’ignoto.
Hermione s’era rinchiusa nei suoi silenzi e in tutti i suoi perché per giorni interi, finché non aveva chiesto in dono nuovi libri – libri di quel luogo – per leggerli, sottolinearli, rileggerli, memorizzarli, accumulando nuove domande e mille risposte possibili.
L’aveva capito allora, che i libri le avevano mostrato il suo mondo quando chiunque altro ne negava l’esistenza.
*
“Cosa ci trovi di bello nei libri?”
“Non rispondono mai, lo fanno solo al momento giusto.”
“E questo cosa significa?”
“Che mi rendono libera.”
Note dell’autrice: ho scritto questo racconto qualche tempo fa e nasce grazie al seguente pacchetto ideato da Lisbeth Salander «Personaggio: Hermione | Prompt: “Ho scoperto prestissimo che i migliori compagni di viaggio sono i libri: parlano quando si ha bisogno, tacciono quando si vuole silenzio. Fanno compagnia senza essere invadenti. Danno moltissimo, senza chiedere nulla.” di Tiziano Terzani | Nota: Kidfic».
Grazie della lettura. ❤