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Autore: CaramelizedApple    09/04/2022    0 recensioni
(Seguito di Mary Lloyd, la chiave e il volto del male e Mary Lloyd e il Voto Infrangibile)
Mary ha lasciato Hogwarts con la consapevolezza che le cose sarebbero cambiate, senza sapere che una verità nascosta attende solo lei!
Quante cose ha sempre saputo?
Nuove idee, nuove emozioni, nuovi ricordi...un'altra vita!
(La lettura della storia precedente è indispensabile per comprendere la relazione tra i personaggi e la protagonista, ma se proprio non vi va potreste comunque riuscire a capire)
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Il trio protagonista, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Da VII libro alternativo
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Nuovo capitolo, un pò corto visto tutto il tempo che vi faccio aspettare, ma una parte della storia interessante si sta avvicinando e spero di darvi qualcosa in più da leggere in quei capitoli!
Buona lettura!


-Qualcuno ci ha aiutato- dice allegramente Ron. -Qualcuno ha mandato quella cerva. Qualcuno è dalla nostra. Un Horcrux in meno, Harry- mi accorgo solo all’ultimo momento che il giovane Grifondoro non presta la minima attenzione ai miei movimenti. Il mio incantesimo lo colpisce in pieno petto, sbalzandolo su cumolo di foglie secche, poco utili ad attutire il colpo.
-Mary, fai piano!- cerca di rimproverarmi Harry, con scarso successo, trattenendo a malapena una risata per il capitombolo dell’amico. Seduto davanti alla tenda osserva il mio duello simulato con Ron, mentre Hermione si aggira torva dentro la struttura, ancora arrabbiata con il rosso.
-Mi dispiace- mento, incrociando le braccia sul petto. –Se mi guardassi mentre ci alleniamo sarebbe più facile parare i miei colpi- mi rivolgo a Ron, mentre riemerge dalle foglie coi capelli spettinati.
-Vero- dice, sputacchiando qualche foglia. È la terza volta che lo atterro solo oggi pomeriggio, ma non perde il buon umore. –Tu sei migliorata un sacco però-.
-Ron, non mi sto nemmeno impegnando- mi fa sorridere.
-Va bene, va bene- si rimette in piedi, dandosi un paio di pacche sui pantaloni per far cadere polvere e foglie a terra. –Ci sono, ripartiamo-.
Sospiro e con un gesto rapido delle mani ricompongo il cumolo di foglie dietro lui, prima di tornare in posizione difensiva, subito imitata da lui.
Mi attacca immediatamente con un lampo di luce bianco che si dirige verso di me. Invece che indietreggiare avanzo e le mie dita corrono verso l’incantesimo, spezzandolo a metà. Subito il fascio di luce si divide, estinguendosi ancora in aria. Il mio contrattacco viene subito parato da Ron e andiamo avanti così per qualche turno.
-Comunque- il ragazzo torna a parlare. –Come avete fatto a sapere del Tabù?- lancia un nuovo incantesimo.
-Di che parli?- domando io schivando il suo attacco, per rispondere con una fiammata. Indirizzo volontariamente il getto di fuoco che scaturisce dal mio pugno chiuso troppo a destra per prenderlo, attirando la sua attenzione per lanciare un piccolo getto d’acqua nella direzione opposta. –Preso- sorrido, quando lo colpisco ad una spalla, schizzando il suo viso. Il mio colpo è volontariamente troppo debole e nemmeno lo sbilancia, consentendogli immediatamente di attaccare ancora.
-Avete smesso di pronunciare il nome di Voi-Sapete-Chi- continua lui, mentre io compio un balzo per evitare il suo nuovo incantesimo non verbale. Mi sono allenata per tentare di imparare a volare, proprio come Voldemort, ma ciò che sono riuscita ad ottenere sono solo dei salti molto alti con cadute parecchio pesanti.
Purtroppo questa volta non fa eccezione e il mio atterraggio poco elegante non mi consente di reagire al nuovo attacco di Ron, che mi colpisce in pieno. L’incanto, piuttosto blando mi fa solo pizzicare le mani per un istante, senza sortire alcun effetto.
-Scusa ma cos’era quello?- mi acciglio interdetta.
Il ragazzo si fa immediatamente paonazzo. –Un Expeliarmus?- domanda, facendomi cadere le braccia lungo i fianchi.
-Sul serio, Ron?- sospiro. –Non puoi disarmarmi, te lo ricordi?- scuoto la testa, abbandonando la posizione e raggiungendo Harry che subito mi allunga una bottiglia d’acqua.
-Ora sì- dice lui a disagio, con una risatina nervosa. –Lasciamo perdere, tanto sei troppo forte-.
-Come vuoi- alzo le spalle, prima di prendere un lungo sorso.
-Comunque Ron, è una brutta abitudine che abbiamo preso, per me non è un problema chiamarlo Vol…- Harry riprende il discorso, divertito dalla chiusura del nostro allenamento.
-No!- Ron ci fa sobbalzare, facendomi quasi strozzare. –Scusate- abbassa subito il tono della voce. –Ma il nome è stato stregato, è così che scoprono la gente! Usare il suo nome infrange gli incantesimi di protezione, provoca una specie di interferenza magica…è così che ci hanno trovati in Tottenham Court Road questa estate!-.
-Perché abbiamo detto il suo nome?- domanda Harry confuso e subito l’amico annuisce.
-Possono farlo?- chiedo io confusa.
-Certo che possono, è logico, no?- risponde lui alzando le spalle. –Solo le persone che si oppongono seriamente a lui, come Silente, osavano pronunciarlo. Adesso che gli hanno imposto un Tabù, chiunque lo nomini e rintracciabile. Un modo rapido e semplice per trovare i membri dell’Ordine! Hanno quasi preso Kingsley…-.
-Assurdo- una morsa mi stringe lo stomaco. –E lo hanno preso?- domando in fretta, anche se probabilmente stava già per rispondere alla mia domanda quando l’ho interrotto.
-No, un manipolo di Mangiamorte l’ha accerchiato, ha detto Bill, ma è riuscito a fuggire. Adesso è latitante, come noi-.
 
Salto, slanciando in avanti la gamba destra, mi protendo verso l’alto e le mie dita sfiorano un ramo a circa sei metri d’altezza. Mi sento più leggera per pochi istanti, fluttuando tremante a mezz’aria, ma bastano pochi secondi perché i miei piedi diventino macigni e, attratti dalla gravità, mi trascinino verso terra. Tocco il terreno gelato con un tonfo e subito piego le ginocchia, gettandomi in avanti e facendo una capriola per smorzare la caduta. Torno subito in piedi, pulisco i pantaloni e abbasso la maglietta e la felpa che con il salto si sono alzate, lasciando scoperta la pancia.
-Mary, smettila di saltare!- la voce di mio fratello mi richiama. Lo vedo chiaramente ad una ventina di metri da me, dove fino a qualche minuto fa sorgeva la tenda. –Dobbiamo andare!-. Controvoglia sbuffo e mi avvicino a lui, Hermione e Ron. Dopo qualche discussione abbiamo deciso di fare visita ai Lovegood, dove speriamo di trovare qualche informazione in più sul simbolo disegnato nel libro che Silente ha lasciato ad Hermione.
-Se sei nervoso per i fatti tuoi non significa che puoi sminuire il mio allenamento- punzecchio Harry, prima di dargli una piccola spinta. –Dai, non può andarci male due volte su due- alzo le spalle. -E poi questa volta abbiamo Ron con noi-.
Lo sguardo di mio fratello si posa sul mio e dalla sua bocca non escono parole, ma uno strano sorriso sghembo e forzato piega la sua labbra, prima che mi porga la mano.
Tutti e quattro ci Smaterializziamo per ricomparire sulla collina ventosa poco sopra il villaggio di Ottery St Catchpole, dove anche la Tana trova il suo posto. L’aria frizzante della mattina mi fa pizzicare il naso e agita i miei capelli, convincendomi presto a distogliere lo sguardo dalla casetta di proprietà Weasley, prima che la nostalgia possa assalirmi.
-È strano essere così vicini e non andare a trovarli- dice Ron serio.
-Bèh, non è che tu non li veda da secoli. Sei stato a casa per Natale- dice Hermione con acidità, cogliendo l’occasione per lanciare una brutta occhiata.
-Non sono andato alla Tana- si difende subito lui. –Secondo te potevo tornare da loro e dire che vi avevo mollato? M’immagino solo la reazione di Fred e George. E Ginny, pensa come sarebbe stata comprensiva-.
-Ma allora dove sei stato?- domanda la ragazza abbastanza sorpresa.
-Nella nuova casa di Bill e Fleur. Villa Conchiglia. Bill è sempre stato gentile con me…- la voce di Ron continua a suonare vicina a me, ma la mia mente è rimasta ferma ai nomi di Fred e George. Il loro visi si fanno vivi nella mia memoria e la loro mancanza si fa improvvisamente più ingombrante. Dopo il mio primo anno ad Hogwarts ci siamo visti sempre meno, ma la corrispondenza che tenevo con loro me li faceva sentire vicini. Mi chiedo ora cosa stiano facendo o cosa pensino delle poche notizie che hanno di noi. Quante altre cose avranno inventato? E quanti altri scherzi stupidi e battute avranno studiato in questi mesi per alleggerire la tensione? Pensano a noi? Pensano a me? Si ricordano la storie che mi raccontavano la sera? I pasti consumati gomito a gomito? E la conversazioni serie?
Mi mancano.
Ron si allontana dal gruppo e subito lo seguo, come se abbandonare la mia postazione liberasse la mente da quei ricordi. Decido di impiegare tutte le mie attenzioni nella ricerca di casa Lovegood, così da non rischiare che altri nomi, più dolorosi, reclamino i miei ricordi.



 
  
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