-Luna,
non ti fa schifo il mio aspetto? Non hai paura di me qualche
volta?-domandò d'un tratto Kyashan, fissando la sua compagna,
che era appoggiata alla finestra della casa, che rifletteva il
bagliore di un cielo notturno, intessuto di stelle dai bagliori
argentei. Quell'espressione assorta della sua compagna gli procurava
un forte turbamento...
Cosa
si nascondeva in quelle iridi così limpide?
Malgrado
lei lo avesse accettato, il suo cuore era sempre colmo di angosce e
paure...
Era
consapevole dell'impossibilità dei suoi sentimenti, ma temeva
che lei rifiutasse la sua nuova natura, nel profondo della sua anima.
E
non avrebbe potuto sopportarlo!
Aveva
solo lei e Flender!
E
aveva bisogno di continue conferme.
Avrebbe
accettato qualsiasi sentimento, ma non il disprezzo.
La
ragazza, sentendo quelle parole, si scosse e lo fissò. Ancora
il suo cuore era tormentato dall'insicurezza e dalla paura di un
abbandono...
Eppure,
avrebbe dovuto capirlo...
Non
l'avrebbe mai abbandonato!
Lui
era Tetsuya, malgrado la sua natura di androide!
E
a lei non importava!
Oltre
quel corpo metallico, palpitava l'anima del suo amico più
caro...
O
forse qualcosa di più?
-Tetsuya,
non hai bisogno di chiedermi qualcosa che già sai.-rispose
lei.
-Cosa
intendi dire Luna?-domandò lui con un sussulto. Perché
l'aveva chiamato col suo nome umano?
Un
sorriso distese le labbra della giovane, che si avvicinò
all'androide.
-A
me non interessa che aspetto tu abbia. Anzi, credo che non sia
importante l'aspetto.-spiegò.
Tacque
e la sua mano,dolce, si posò sul petto di Kyashan.
-Tetsuya,
è vero che non sento il battito del tuo cuore, ma non mi
importa. Perché il vero cuore non è un organo
biologico, che pompa il sangue in ogni cellula del nostro corpo. No.-
Gli
sorrise ancora, dolce.
-Il
vero cuore è nella capacità di amare. E nessun corpo
androide potrà mai togliertela. Per questo tu per me resterai
sempre il mio amico Tetsuya.-rispose lei.
Il
giovane androide, scosso dalla commozione, la abbracciò
fortemente.
-Grazie
Luna.-