"Per imparare a perdonare tutte le mie colpe
Perché anche gli angeli, a volte, han paura della morte "

"Torna a casa " Maneskin.



Sono da sola a casa.
Sola con la mia disperazione e la mia vergogna.
L'uomo di cui ero perdutamente innamorata, al quale ho donato la mia purezza, la mia anima e il mio cuore, mi ha lasciata.
Me lo ha detto con la voce lievemente inbarazzata, ma non per la vergogna o il rimorso, ma poiché temeva una scenata.
Non mi conosceva per nulla.
Pensava che io fossi come una di quelle popolane grezze che urlano e sbraitano....no, non è nella mia natura.
Eppure, lui, nonostante dicesse di amarmi non lo aveva capito.
Oppure temeva che gli scatenassi contro la furia di mio fratello.
Oh sì...lui lo avrebbe fatto a pezzi.
Nella lettera che ho lasciato per lui e mamma l'ho pregato di non fare niente di avventato.
Rischierebbe la pena di morte per nulla.
Io mi sento il nulla, ora.
Svuotata.
Ho pianto mille lacrime.
Gli occhi mi bruciano.
Ma, ad ogni singhiozzo, un'idea ben precisa si faceva strada nella mia mente: lasciare questo mondo.
Non ha più nulla da offrirmi nè io ho ancora animo di affrontare questa vita.
Chissà cosa farebbe il suo comandante al mio posto...
Sono sicura che non fuggirebbe come me, Alain mi ha detto che è il miglior comandante che abbia mai avuto, anche se è una donna.
Io, invece, mi sento troppo vuota e disperata per reagire...ormai ho deciso...
Il mio abito da sposa è ancora incartato.
Ha un colore delicato, avorio.
La linea è semplice, senza panier, io l'ho scelto così.
Sul capo non volevo il solito velo, ho richiesto una coroncina di rose corallo.
È un colore che adoro, non è sfacciato come il rosso ma è perfetto sul castano dei miei capelli.
Scarto l'abito lo indosso poi appoggio le rose sui capelli: sarei stata una sposa bellissima.
Solo Alain e la mamma lo sapranno.
Strappo le lenzuola del mio letto e le intreccio insieme con nodi saldi, infine preparo il cappio.
Questa stoffa che ho usato per tanti anni come lenzuola adesso sarà il mezzo che mi porterà alla pace.
Ho paura.
Non della morte, ma della sofferenza.
Anche gli angeli hanno paura, a volte.
Spero che il dolore duri poco.
Salgo sul letto e annodo il lenzuolo alla trave, fuori dalla finestra vedo passare due colmbe in volo...
Tra poco anche la mia anima sarà libera.
Infilo il cappio al collo e lo stringo.
Mi asciugo un'ultima lacrima.
Addio mamma, addio fratello adorato.
L'ultima cosa che vedo prima di saltare e prima di chiudere gli occhi è il mio bouquet di rose corallo.