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Autore: Lunasyriana    28/04/2022    1 recensioni
Una bionda sexy, una genetista e delle pillole miracolose. Kaori vittima del suo stesso amore per Ryo. E in tutto questo il nostro sweeper sarà vittima o carnefice?
Lo stallone di Shinjuku incontrerà pane per i suoi denti.
ATTENZIONE: questo racconto è volutamente comico-demenziale. Il suo autore ha consapevolmente esagerato alcune caratteristiche. Si solo vuole rubare un sorriso.
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaori Makimura, Reika Nogami, Ryo Saeba, Saeko Nogami
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
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Ma chi me l’ha fatto fare!” pensò Kaori visibilmente alterata, mentre indossava il costume da bagno nello spogliatoio della piscina comunale di Shinjuku.

Si trovava tra Saeko e Reika. Le due sorelle Nogami, approfittando della calda giornata estiva, avevano avuto la geniale idea di invitare la ragazza in piscina.

Reika si stiracchiava la schiena, lamentandosi per il peso eccessivo del suo voluminoso davanzale, suscitando la comprensione della sorella, equamente ben fornita. Tuttavia, ciò, attirava le maledizioni della povera Kaori.

Questa situazione, già di per sé pesante, venne condita da un “Beata te che non hai di questi problemi, Kaori” detto da Saeko che poi aggiunse “Sapessi che problemi a trovare la taglia giusta. Le coppe sono perennemente piccole”

“Per non parlare delle attenzioni non richieste degli uomini. Non ti guardano mai negli occhi” aggiunse sarcastica Reika

“Eh, già… sono proprio fortunata” ringhiò a denti stretti Kaori.

L’accesso alla zona della piscina fu l’ennesima doccia fredda, non intesa come quella messa a disposizione dei clienti per lavarsi, bensì alla reazione del pubblico maschile all’ingresso delle tre regazze.

Saeko indossava uno stupendo bikini color blu notte senza spalline con dei brillantini sulle coppe che lo rendevano elegante. Il tutto era completato da un pareo bianco ricamato e un cappello dello stesso colore e foggia. 

Reika, come suo solito, aveva optato per una soluzione più appariscente che lasciava poco spazio all’immaginazione e sottolineava la sua perfetta forma fisica. La minore delle sorelle Nogami indossava un due pezzi bianco super sgambato e probabilmente anche di una taglia più piccola considerando quanto la stringeva. 

Invece Kaori aveva scelto di indossare un costume a pezzo intero a righe verticali sulle tonalità del verde che il  suo socio, Ryo, aveva ribattezzato “il tubo” per rimarcare la mancanza di rotondità femminili. La martellata, che gli aveva tirato quel giorno in risposta all’ennesima offesa, era finita sul telegiornale. La scossa prodotta era stata talmente potente da venire percepita dai sismografi dell’università di Tokyo.

Ritornando alla piscina, quasi tutti i ragazzi presenti guardavano le tre ragazze che andavano a prendere posto sulle sdraio. Purtroppo, a ben vedere da vicino, la realtà mostrava che a essere messe sotto la lente d’ingrandimento erano solo due di loro, visto che Kaori sembrava quasi trasparente. Anche tra gli sguardi riservati alle sorelle Nogami c’era differenza: tra quelli che  guardavano Saeko non mancava anche qualche donna che probabilmente ne invidiava l’eleganza nel portamento e nel vestire. Quelli che invece guardavano Reika erano solo uomini giovani e meno giovani con il viso arrossato e palesemente ipnotizzati dal suo passo ondeggiante.

“ALLORA? CHE C’é? VOLETE UNA FOTO?” esplose Kaori verso un gruppetto che sembrava essersi dimenticato persino di respirare.

“Lasciali stare non ne vale la pena. Io e Reika ci siamo abituate” disse Saeko con noncuranza, mentre si sedeva sullo sdraio. 

“E poi al confronto di certi il loro arrossire e osservare da lontano è quasi tenero”.

“Tenero un corno!” ribattè Kaori inarcando le sopracciglia” se sono già così adesso crescendo diventeranno certamente dei maniaci”.

“A proposito” si aggiunse Reika “ma il piccolo Ryo non doveva venire con noi?” facendo finta di non essersi accorta subito della sua assenza.

“Il piccolo Ryo aveva da lavorare” ribatté Kaori acida, aggiungendo una risatina maligna.

Se qualcuno avesse potuto guardare all'interno dell'appartamento che il “piccolo Ryo” e Kaori condividevano avrebbe visto un uomo disperato che, dopo essersi liberato da una serie di catene e lucchetti stava cercando di superare l’intricato labirinto di trappole che lo separava dall'uscita di casa gridando “BIKINIIIII”.

“Ecco perchè ieri mi hai chiesto di accompagnarti a comprare quel costumino striminzito” disse ridendo Saeko alla sorella.

“Non so di che parli” rispose Reika con un finto sorriso, un pò per imbarazzo, un pò perché conosceva la possibile reazione di Kaori.

“Spiegami cos’è sta storia” sibilò Kaori a pochi centimetri dal viso di Reika.

“Ma no. Niente. Saeko ti sta prendendo in giro. Io… a ecco vado a fare una nuotata. Ciao”

Mise così qualche passo tra lei e Kaori, ma poi aggiunse “Bè in fondo lo faccio anche per te. Dovresti ringraziarmi, sai?”

“In che senso?” chiese Kaori interdetta.

“Semplice. Ti lamenti sempre dei soldi e Ryo per poterne vedere un pò è costretto a comprare delle riviste” affermò sottolineando il proprio seno abbondante.

“ORA TI INSEGNO IO A FARE LA BUONA SAMARITANA!!!!” le urlò contro la rossa.

Gli occhi di Kaori brillavano di una luce violacea che ricordava le gemme degli inferi e la bocca era deformata in un ghigno satanico. Dal nulla un immenso martello apparve nelle sue mani e con movimento esperto caricò dietro la schiena un colpo potenzialmente letale.

Fiiiiii, fiiii, fiiiii

“Non si possono usare simili oggetti a bordo vasca” la redarguì il bagnino.

“Mi scusi” disse Kaori con un filo di voce per l’imbarazzo e facendo scomparire all’istante l’arma di distruzione.

“Lei invece può usare tutto ciò che vuole. Sono a sua completa disposizione” esordì lo stesso bagnino in tono soave appoggiandosi alla sdraio di Saeko

“Ma che gentile” rispose lei in tono civettuolo

“E ti pareva” singhiozzò Kaori a testa bassa.   

 

Il pomeriggio proseguì più o meno sulla stessa nota. Saeko sotto l’ombrellone civettava con il bagnino che, con sapienti movimenti messi a punto nel corso di numerosi approcci alle clienti della piscina, non mancava di mettere in mostra il fisico perfettamente scolpito e abbronzato.

Il poverino, preso dalle sue manovre di rimorchio, non si accorgeva che anche gli ammiccamenti e gli sguardo di Saeko erano egualmente studiati e frutto di un'esperienza di anni. Era risaputa la sua abilità di sfruttare gli uomini per i propri interessi, Ryo primo fra tutti. Per lei era solo un simpatico passatempo niente di più e niente di meno. Probabilmente in profondità, ma molto in profondità, le dispiaceva illudere così quel poveretto che immaginava un possibile seguito amoroso, che naturalmente avrebbe visto solo nei suoi sogni.

Reika dal canto suo era leggermente differente dalla sorella. Con l’asciugamano portato a bordo vasca, aveva causato un aumento dei ragazzi che nuotavano in quella zona. I più coraggiosi le avevano persino rivolto la parola. E se inizialmente appariva stizzita dalle loro attenzioni, successivamente il suo atteggiamento mutava non appena si rendeva conto che Kaori, assorta nella lettura di un libro, ogni tanto alzava lo sguardo nella sua direzione. Per Reika, dimostrare alla sua rivale in amore la sua capacità di attrarre a sè le attenzione dell'altro sesso, era sia un fattore di orgoglio  sia un passo avanti nella realizzazione del suo piano.

Come già detto, Kaori cercava di abbronzarsi e per farlo si era messa a leggere in piena luce, alzando ogni tanto lo sguardo verso Reika. Quello che non si poteva vedere era che borbottava coperta dal libro .

“Smorfiosa, bugiarda, infingarda, maniaca, come se non avessi capito che cosa stai facendo. Ma non ti vergogni? Saranno di poco maggiorenni. E adesso che fa?“ nel porsi quest’ultima domanda aveva visto Reika cambiare posizione: da supina si era girata a pancia sotto mettendo le braccia incrociate sotto di sé e inarcando la schiena. Questa posizione le permetteva di osservare meglio le reazioni di Kaori nonché di stringere i seni con le braccia facendoli apparire ancora più grandi per la felicità del ragazzo più vicino.

E guarda quel fesso” pensò ancora Kaori  “se fossi solo un pò più rotondetta sbaverebbe dietro anche a me”. Il suo sguardo si incupì leggermente mentre lo abbassava, ma non sul libro, bensì sul proprio torace. Era talmente poco sviluppata che, anche guardando dalla sua prospettiva, il costume aderiva perfettamente al petto non creando la minima scollatura. 

Se fossi un pò più rotondetta anche lui mi vedrebbe come una donna, e non solo come una socia”. La tristezza lasciò il posto ad un lampo di rabbia “e ricaccerei in gola l’ego a quella li” aggiunse rialzando lo sguardo verso Reika. 

Fu allora che si accorse che qualcosa stava avvenendo. I ragazzi vicino alla sua amica si stavano agitando e due si erano già allontanati. Anche il terzo appariva in imbarazzo e desideroso di seguirli. Reika rimase stupita del repentino cambiamento, ma ci mise poco a capirne il motivo.

Una donna era da poco entrata in piscina e aveva monopolizzato le attenzioni di tutti i presenti.

Era alta circa un metro e ottanta con una folta capigliatura bionda dai riflessi dorati. Alle caviglie sottili portava una cavigliera dorata. Le gambe erano lunghe ed affusolate e, sebbene le cosce  fossero muscolose, erano molto armoniose, aveva dei fianchi provocanti. I glutei erano sodi come quelli delle ballerine professioniste che ogni tanto Kaori vedeva in televisione. Il punto vita era estremamente sottile, e questo era sottolineato anche dal suo particolare più accentuato, il seno. Due semisfere perfette talmente sode da non muoversi minimamente mentre camminava e talmente grandi da sembrare dei meloni. Erano sicuramente sproporzionate ma abbinate alle braccia affusolate e al collo elegante creavano un effetto d’insieme assolutamente dirompente. Come se non bastasse possedere un fisico che avrebbe fatto sfigurare buona parte delle modelle di Hollywood, la donna indossava un costume che non lasciava nulla all'immaginazione, un bikini a triangoli rosa con un tanga abbinato.

Due cose, però, apparivano fuori posto: la prima era il viso estremamente giovanile, ingentilito ulteriormente da un paio di occhiali; la seconda era l’atteggiamento. Si potrebbe pensare che un tale personaggio sia abituato ad attirare costantemente le attenzioni degli uomini fino a saperle gestire o sfruttare. Saeko e Reika erano esempi viventi di questa teoria. L’amazzone bionda, invece, era in grande imbarazzo e cercava di allontanarsi da un gruppetto di ammiratori troppo invadenti.

“Pfff. Provo pietà per quelle poverine che non si sanno accettare come sono” disse Reika con sdegno.

“Sorellina, l’invidia non ti dona” intervenne Saeko molto divertita.

“E di cosa? È talmente piena di plastica che se fa il bagno in mare la multano come rifiuto non biodegradabile”.

“E tu che ne sai che è rifatta?” chiese Kaori.

“Ma mi prendi in giro?” rispose Reika in tono altezzoso. 

“Capisco che tu di bellezza femminile non ne capisci niente, ma solo un cieco non noterebbe che quei due palloni da volley sono palesemente finti” aggiunse nello stesso tono.

Appena terminata la frase, Reika si accorse di ciò che aveva combinato. 

“E certo! Io cosa potrei mai saperne di bellezza femminile…” il tono di Kaori era glaciale, aveva posato il libro e tutti i suoi muscoli si stavano contraendo facendola tremare di rabbia.

“Suvvia Kaori, Sono certa che Reika scherzava” cercò di sdrammatizzare Saeko “Lo ha detto solo per ridere”.

“ VEDIAMO COME RIDE SENZA DENTI” urlò Kaori furibonda mentre si alzava di scatto.

“ATTENTA!” le urlò Reika di rimando, indicando un punto alle sue spalle.

Nessuna delle tre infatti si era accorta che l’amazzone bionda, nel tentativo di sfuggire alle attenzioni dei ragazzi , era corsa nella loro direzione. Kaori si girò giusto in tempo per ritrovarsi l’enorme seno della bionda stampato in faccia, e cadere assieme a lei a terra. 

La povera Kaori, schiacciata dal peso non indifferente, provò ad aprire bocca, nel vano tentativo di respirare. Purtroppo accadde l’inevitabile. Kaori morse, involontariamente, il laccetto del reggiseno della bionda, già sottoposto ad una trazione notevole, che non fece altro che cedere rovinosamente. Il risultato fu la prorompente liberazione del seno e un conseguente aggravarsi della respirazione di Kaori. La biondona certo non si aspettava la caduta, né tantomeno di finire in topless. Si alzò di scatto e con un urlo disperato cercò di coprirsi con le mani correndo a perdifiato verso gli spogliatoi, lasciando dietro di sé una schiera di ammiratori storditi, ma sorridenti e una Kaori completamente inebetita.

Saeko si avvicinò, inginocchiandosi accanto alla povera Kaori e le disse:

“Tutto bene?”

“...” nessuna risposta e occhi dilatati.

La poliziotta, intuendo lo stato emotivo dell’amica, si alzò e, porgendole la mano, cercò di rimettere in piedi anche la rossa.

Delicatamente la fece sedere sullo sdraio e le porse dell’acqua. Kaori bevve tutto d’un fiato e quasi sbattendo a terra la bottiglietta esclamò:

“Urca! Pensavo di morire soffocata!”

“Effettivamente hai corso un bel rischio” le rispose la poliziotta ridendo.

“E cosa sarà mai per due tette di plastica?!” intervenne sarcastica Reika. Poi per punzecchiare maggiormente la ragazza infierì dicendo: 

“Al posto tuo, Ryo non avrebbe fatto tutte queste storie”.

Kaori ci vide rosso e urlando l’apostrofò: 

“TI RICORDO CHE SONO UNA DONNA!!! NON SONO UN PORCO PERVERTITO COME QUELLO!!” e aggiunse ormai esasperata “Basta! Non ne posso più! Torno a casa!”

Si alzò, prese le sue cose e si diresse verso lo spogliatoio femminile.

Saeko e Reika si guardarono con un’alzata di spalle e tornarono, come se nulla fosse, a rilassarsi.

   
 
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