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Autore: Bryn    23/05/2005    16 recensioni
Ambientato dopo la fine di TROTS (The Revenge of the Sith) che io ho visto ieri due volte. Vorrei che la leggeste e commentaste ma se non avete ancora visto il film segnatevi il nome e ripassate in seguito, perchè ci sono spoiler
Genere: Malinconico, Romantico, Triste, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ho fallito

Ho fallito

 

Mio era il compito, mia la responsabilità di crescere il prescelto. Qui Gon in persona me li aveva affidati, in punto di morte le sue ultime parole erano state una preghiera per Anakin

 

Anakin

 

Inizialmente l’ho disprezzato … ma ha finito per diventare più un fratello che non un allievo per me. Questo è stato uno dei miei errori. Proprio come con un fratello ho chiuso un occhio su molte sue mancanze, su troppe sue debolezze.

 

L’ho reso corruttibile

 

Lui si è lasciato corrompere ma io l’ho messo nelle condizioni di cedere, io gli ho permesso di mentire al Consiglio impunemente e di fare sia il Jedi che l’uomo innamorato.

 

Follia

 

Un Jedi non ha passioni, ha equilibrio tra di esse. Il prevalere di una può portare alla sua mitizzazione, al suo ingigantimento fino a stravolgerla completamente da quella che era per farla diventare qualcosa di pericoloso per se stessi e gli altri.

 

Come l’amore di Anakin

 

Sapevo di lui e Padme, avevo capito che i figli erano suoi. Avrei dovuto denunciarlo al Consiglio, farlo estromettere dall’ordine Jedi. Per chiunque altro non avrei esitato a farlo. Ma Anakin era il mio apprendista, il giovane che io stesso avevo cresciuto, il Prescelto di Qui Gon, il vero prescelto, Colui che avrebbe portato l’equilibrio nella forza, un mio amico, probabilmente il mio migliore amico. Gli avevo affidato la mia vita varie volte e non mi aveva mai tradito. Si era rivelato come un Jedi migliore di quanto io avrei mai potuto ambire ad essere.

 

Sciocco

 

Anche io sono stato deviato. Dal mio affetto per Anakin, che mi ha reso cieco nei confronti delle sue debolezze e dei suoi errori. Ho chiamato con altri nomi i suoi difetti. L’arroganza e l’orgoglio erano solo manifestazioni di un carattere forte, la rabbia un naturale istinto causato dalle perdite che aveva subito ma soggiogabile, l’irrequietezza come un tratto giovanile, la sua indisponenza come malumore temporaneo, la sua disobbedienza un tratto che anche io avevo posseduto e che quindi non potevo criticare, la sua insubordinazione uno scatto trascurabile perché avvenuto in un momento di confusione.

 

Stupido

 

Tutto era perdonabile perché si trattava di Anakin. Tutto era capibile e spiegabile perché era mio fratello ed amico. Tutto era giustificabile con il Consiglio perché era il Prescelto. Come avrei potuto estromettere dall’ordine Jedi colui che avrebbe riportato equilibrio nella galassia? Non aveva senso, non era neanche immaginabile.

 

Ottuso

 

Dovevo essere il suo Maestro e sono stato invece suo amico. Dovevo insegnargli le vie della Forza perché ci camminasse da solo ed invece ce l’ho guidato per mano.

 

Mia la colpa

 

Senza saperlo ho consegnato il Prescelto nelle mani del Signore dei Sith ed ho permesso che il Consiglio ve lo spingesse quasi a forza. Ogni nostra azione si è rivelata un’insensata follia e la loro somma è costata la vita all’Ordine Jedi e la libertà ai cittadini della Repubblica. Impotente ho assistito al crollo della società in cui credevo sapendo che la causa è stata la mia incapacità di vedere la realtà, di riconoscere i fatti per quelli che erano, di interpretare i segnali e decifrare il messaggio che mi portavano.

 

Di nuovo

 

Solo un’altra volta ho provato questa sensazione. Solo in un’altra occasione ho assistito alle conseguenze della mia stupidità ed è stato in quel momento che ho dato l’avvio al meccanismo che ha portato alla completa distruzione della Repubblica per come la si conosceva.

 

Occhi di bestia e pelle rossa come il fuoco

 

Non ho potuto salvare il mio Maestro dal Sith. La sua perdita è stata la più grave della mia vita e, cosa di gran lunga più importante, il colpo più duro che potesse subire questa nostra galassia. Lui avrebbe saputo addestrare Anakin nel modo migliore, avendo già avuto a che fare con il Lato Oscuro per via del suo primo apprendista, Xanatos. Io non ero pronto ad essere un Maestro e tantomeno lo sono adesso. Come posso addestrare qualcuno quando l’unica persona che mi è stata affidata è la stessa che ha scelto di diventare il Sith che ha permesso la distruzione definitiva della Repubblica per mano del proprio nuovo Maestro?

 

Incapace

 

Tutto l’equilibrio che avevo creato tra le angosce presenti nel mio animo, tutta la consapevolezza che avevo dei miei limiti e tutti i progressi che avevo fatto nel comprendere perché provassi tanta angoscia nel confrontarmi con il mio passato sono scomparsi improvvisamente, spazzati via dalla realtà dei fatti.

 

Ho fallito

 

Per orgoglio, mancanza di forza di carattere, rifiuto di riconoscere la realtà, eccessiva fiducia in me stesso ed in Anakin, ostinazione. Ho mentito, per omissione, agli altri Maestri Jedi. Non ho detto loro dei miei sospetti su Padme ed Anakin. Quante vite sono morte? Quei bambini padawan sarebbero vissuti più a lungo, fino a diventare Jedi, se io avessi fatto ciò che era mio dovere?

 

Bugiardo e codardo

 

Non ho avuto il coraggio necessario ad affrontare la realtà, a rendermi conto di ciò che Anakin era e cosa stava diventando. La mia negligenza, il mio permissivismo, la mia mancanza di polso ed esperienza, la mia incapacità di essere il padre che Anakin non ha mai avuto e che Qui Gon è stato invece per me. Tutto questo ha portato all’Impero ed alla supremazia dei Sith. Come potrò mai affrontare Qui Gon ora che so la verità? Come potrò entrare in contatto con il suo spirito come Yoda mi ha insegnato ed affrontare la sua collera per questo incredibile fallimento? Mai in vita mia ho fatto qualcosa di così grave e tremo al pensiero della collera del mio Maestro.

 

Vile

 

Sì. Io sono vile. Per questo ancora non mi sono messo in contatto con lo spirito del mio Maestro, nonostante io avverta quasi in ogni momento la sua presenza. Perché sono soltanto un vile che ha paura di sentirselo dire dalla persona che più rispetta e verso la quale prova il più forte legame della sua vita.

 

Innamorato

 

Sì sono anche questo. Innamorato di Qui Gon, da tempo immemore. Sempre e soltanto di lui, nonostante non gliel’abbia mai detto. Ma come avrei potuto? L’amore è destabilizzante. I Jedi non si innamorano. Essi sono equilibrati e pacifici, tutt’uno con la Forza e suoi emissari, il tramite tra di Essa ed il mondo reale. Ci illudiamo di piegarla al nostro volere quando in realtà siamo noi ad essere piegati. Ma la maniera in cui essa ci plasma la decidiamo noi stessi. Sarebbe facile dire che era destino che Anakin agisse in quel modo e scaricare ogni responsabilità sulla Forza ma non è così. Devo saper portare il peso dei miei errori. Anche di fronte all’uomo che ho amato sopra ogni altro.

 

Qui Gon Jinn

 

Il mio maestro, il centro di me stesso come universo, l’uomo a cui ho donato il mio cuore e la mia anima. Solo lui ne era degno e solo lui ha continuato ad esserne veramente degno. Nessun’altro in tutto il mondo potrebbe ricoprire quel posto per me. Non posso sfuggirgli, ho bisogno di lui come ne ho sempre avuto. Ignorarlo non porterà a nulla e riflettere ancora sui miei errori non sarà di alcuna utilità a Luke ed al suo futuro.

 

Abituati

 

Un Jedi non vive nel passato o nel futuro ma solo nel momento presente.

La Forza Vivente ci permea tutti.

Pur prestando attenzione agli eventi che avverrano o sono già avvenuti tutta il nostro interesse deve essere focalizzato nel momento attuale perché è l’unico che veramente esiste.

I sentimenti conducono alla paura, la paura conduce all’odio, l’odio conduce al Lato Oscuro.

Non siamo santi ma solo cercatori.

Prima di diventare un Jedi bisogna imparare ad essere dei buoni esseri umani.

Queste sono massime, detti, formule dell’ordine Jedi che ho imparato a memoria. Non sono le uniche, ve ne sono molte altre … ma sono le più importanti. L’ultima è un concetto che ho estrapolato da uno dei primi discorsi che mi fece il mio Maestro.

 

Necessità

 

Ho bisogno di Qui Gon. Mi sono indispensabili i suoi insegnamenti, il suo amore per quanto paterno possa essere perché è pur sempre amore ed è pur sempre Lui a darmelo ed anche la sola vista del suo viso. Non importa quanto possa essere arrabbiato con me. Me lo merito e lo accetterò, così come imparerò ad accettare il mio fardello. Con l’aiuto di Qui Gon riparerò agli errori che ho commesso in passato evitando di ripeterli o di farne di nuovi.

 

Non fallirò ancora, ora sono pronto a capire

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

“Maestro … è un piacere rivederti”

 

“Anche per me rivedere te, Padawan, nonostante il nostro incontro avvenga in quest’epoca così oscura”

 

“Vi chiedo perdono per aver …”

 

“Sssh, padawan. Non c’è bisogno che tu dica nulla. Solo sorridimi. Il resto verrà dopo, perché non ha alcuna importanza in confronto alla realtà del momento presente: sei qui davanti a me ed io posso dirti quanto ti amo”

  
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