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Autore: AlsoSprachVelociraptor    02/05/2022    0 recensioni
Un'anima in pena che torna nel suo paese natìo, la selvaggia, misteriosa e futuristica Unova, e la trova per sempre cambiata.
Doyle, imprenditore dagli affari loschi e il cuore spezzato e pieno di rancore, è tornato a casa nel deserto dei suoi antenati, ma la tranquillità che stava cercando di ottenere viene interrotta da un ritrovamento fuori dal tempo e dalla logica.
Emmet, capometrò di Nimbasa, è da cinque anni alla ricerca disperata di suo fratello gemello Ingo, scomparso nel nulla. Ancora non sa che Ingo l’ha già trovato.
Grimsley, ex membro dei SuperQuattro di Unova, è tornato controvoglia nel paese che l’aveva fatto soffrire così tanto, ricascando un’ultima volta nella tela del ragno velenoso che l’aveva fatto scappare tanti anni prima, ma si sa, al cuore non si comanda…
*
Contiene temi delicati (morte, incesto, relazioni tossiche, violenza fisica e psicologica).
I nomi di personaggi e luoghi sono quelli della localizzazione inglese.
Potrebbe contenere vaghi spoiler per i giochi Bianco & Nero, Sole & Luna/Ultrasole & Ultraluna, e Leggende: Arceus.
Coppie: Doyle(OC)/Grimsley, Emmet/Ingo (blankshipping)
Genere: Drammatico, Introspettivo, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altri, Mirton, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Incest, Spoiler!, Tematiche delicate | Contesto: Videogioco
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"Come ci si sente ad essere a casa, Doyle?"
La voce di Lenora era forte, ma gentile, anche più del solito ora.
L'uomo si voltò a guardare la maestra, quasi un sorriso sulle sue labbra deturpate. 
"Bene, suppongo." rispose l'uomo dai capelli rossi, screziati da un ciuffo bianco come il Drago che un suo diretto antenato, più di tremila anni prima, aveva protetto e ammansito. 
"C'è ancora tanto da fare." continuò Doyle, passandosi la mano guantata sulla fronte madida. La metà del suo viso e petto ustionati non sudava, così come il suo braccio destro amputato, a cui aveva attaccato una piccola pala di metallo per aiutarlo negli scavi al Castello Antico.
Ad aiutarlo c'era tutto il team di archeologi di Lenora, che lui aveva personalmente chiamato per occuparsi degli scavi e ristrutturazione di quel luogo che era stato tanto importante per gli antichi Unoviani, e per l'etnia di Doyle stesso.
Ora che non era più un ragazzino povero che viveva nel deserto ma un uomo ricco e potente, un imprenditore di successo nel campo di pozioni, antidoti e revitalizzanti, aveva soldi e tempo per ricostruire quella castellata tanto importante per le sue genti.
Hawes e Lenora, che erano stati i suoi maestri quando era un ragazzino orfano e troppo povero per studiare ma sveglio e interessato alla sua progenie, erano lì ad aiutarlo in questa nuova bizzarra sfida- far tornare al suo antico splendore il Castello e tutta la città attorno ad esso, un monumento per ricordare ad Unova il proprio passato, un luogo di culto del drago Reshiram e il dio del sole Volcarona per chi ancora praticava quella religione- Doyle stesso-, e un grande museo a cielo aperto, succursale di quello di Nacrene, appartenente ai coniugi Lenora e Hawes.
La sabbia che ricopriva interamente la struttura, in quel punto della castellata, era più soffice e smossa, più recente dei duemilacinquecento anni di posatura che invece avevano ritrovato tutto attorno.
"Siete riusciti a datare questa porzione di città?" chiese Hawes in un soffio, trasportando altrove un altro secchio pieno zeppo di sabbia.
Doyle continuava a riempire secchi di sabbia, annoiato. Lenora rispose che no, non ci erano riusciti finora.
"Non ci sono reperti importanti, qui, nemmeno cocci. Sembra più recente. Nessun golurk, nessun claydol, solo un sacco di yamask e cofagrigus. Questi sedimenti non sembrano risalire al periodo della Civiltà della Creta." 
"Mia nonna mi aveva raccontato che qui avevano continuato a vivere i popoli antichi, anche dopo la rovina della castellata. Io qui attorno ci ho vissuto fino a dieci anni fa." rispose Doyle alla domanda implicita dei due archeologi. 
Sì, poteva essere un abitato recente. 
La pala di Doyle affondò nella sabbia, e il metallo colpì il metallo.
I tre si fermarono, e si guardarono sorpresi.
Doyle, il suo unico occhio sbarrato, si alzò in piedi e lasciò a Lenora e Hawes il compito di controllare cosa aveva scovato.
Un bracciale verde, di rame, completamente ossidato. L'archeologa e il marito se lo rigiravano tra le mani, parlottando tra di loro. 
Doyle avrebbe voluto chiedere cosa stessero dicendo, ma uno yamask, uno dei tanti che si aggiravano nella zona, gli si stava avvicinando, lentamente, ma sicuro. 
Il repellente della ditta di Doyle che avevano spruzzato dove stavano lavorando non aveva forse funzionato? Eppure, quello yamask era l’unico che era riuscito ad avvicinarsi tanto.
Attaccato alla stringa alla sua coscia, la pokeball di Syd, il nidoking di Doyle e suo più fedele partner, iniziò a vibrare. Lo faceva spesso. Syd era un Pokémon decisamente aggressivo, massiccio e protettivo, e sempre lo era stato, da quando erano entrambi cuccioletti abbandonati.
Quando però Doyle sfiorò la LunaBall di Syd la sentì immobile. Non era stata lei a dimenarsi, ma la ScuroBall di Ma', la cofagrigus dentro cui risiedeva l'anima di una antenata di Doyle.
Era strano. Ma' non lo disturbava, Ma' non si intrometteva. Lei era saggia, la nonna che aveva perso e la mamma che non aveva mai avuto. 
Quello yamask aveva gli occhi stanchi, di chi aveva aspettato troppo a lungo. La maschera di ottone che si portava dietro recava un viso familiare, seppur estremamente invecchiato, e decisamente morto. Difficile da dimenticare.
Quelle basette così bislacche, quel modo così robotico…
"Questo reperto è qualcosa di incredibile! Un bracciale tipico del periodo hisuiano della vecchia Sinnoh, risalente a circa trecento anni fa!" gridò Hawes a voce alta, mentre un'aiutante si era unita a loro.
"Trecento anni non mi sembrano molti." Disse contrariata, e aveva ragione.
"Sì, ma non esistevano testimonianze fisiche del contatto tra Unova e Sinnoh prima del secolo scorso- fino ad ora!" 
"Questa è una grande notizia! Sentito, Doyle?" cercò di spronarlo Lenora, ma l'uomo stava fissando il yamask, che a sua volta lo guardava fisso.
"Doyle?" lo chiamò di nuovo, preoccupata.
Sapeva che Doyle era un tizio eccentrico, lo era sempre stato. Ma i Pokémon spettro erano pericolosi, se non si era abbastanza attenti- e quella vicinanza tra l'antico popolo di Unoviani originali e Pokémon poteva causare guai.
Doyle, senza staccare gli occhi dal Pokémon, allungò la mano buona verso gli archeologi a terra.
"Datemi l'anello che ha al dito."
"Anello? Dito? Di cosa stai…"
Hawes lanciò un altro urlo, quando, vicinissimo al luogo in cui aveva trovato il bracciale, proprio sotto la dunetta di sabbia al suo fianco, trovò un ulna e un radio umani.
Lenora si sentì rabbrividire dentro. Odiava i Pokémon spettro, e non li capiva- e come avrebbe potuto? Lei era specializzata in Pokémon normali.
Scavando delicatamente con la spazzola, Lenora pulì sotto il ritrovamento del bracciale, dove gli ossicini della mano ancora giacevano nel sedimento. Le ossa delle dita erano lunghe, e larghe- quelle di un uomo di stazza grossa. E, attorno al quarto metacarpo, c'era una fede annerita dagli anni. Una banda semplice, di fattura moderna, argento ossidato.
"Questo non è Hisuiano… e non risale a trecento anni fa!" si chiese Hawes, che sfilò l'anello allo scheletro, sotto lo sguardo freddo dello yamask- era quella l’anima di colui che un tempo abitava questo corpo? si chiese Lenora. 
"Le incisioni all'interno sono state fatte a macchina, una macchina moderna! Argento… ci sono due nomi… a Em… ehi!!"
Hawes si lamentò a voce alta quando Doyle glielo strappò di mano.
"Cosa vuoi farci?"
Doyle si infilò l'anello in tasca. "Portarlo come prova. Voi non fate entrare nessun giornalista qui, nessuno deve sapere chi avete trovato finché non lo dirò io."
Girò i tacchi e, di tutta fretta, si accinse a uscire dallo scavo.
Lenora e il marito si scambiarono uno sguardo pieno di confusione.
Chi avevano trovato?
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Buongiorno a tutti! Sì, un’ulteriore nuova storia. Sarà una long-story, ma non avrà molti capitoli, lo prometto.
Giocare Pokémon Leggende Arceus mi ha fatto tornare alla mente il mio gioco preferito, Pokémon Nero, che ho giocato da adolescente e mi è sempre rimasto nel cuore.
Sentendo la pressione di voler sapere cos’era successo ai miei personaggi preferiti del franchise, ho deciso di scrivere questa storia, aggiungendo il mio oc, Doyle. Sono sicura lo odierete in questa storia, e se succederà, vuol dire che ho raggiunto il risultato che volevo ;).
(Sono sicura che presto usciranno i remake/spinoff di B&W, e prima che questa storia venga distrutta dal canon, ho deciso di postare questa mia idea.)
Le coppie che appariranno in questa storia saranno sicuramente un po’ controverse, ma tutta la storia lo è, dunque è ok. Trasgrina e edgina va bene.
Se vi piace la storia, o se non vi piace, non fatevi scrupoli a commentare. Non vi mangio mica!
Ciao a tutti, ai prossimi capitoli!
   
 
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