Videogiochi > Devil May Cry
Segui la storia  |       
Autore: Yumi_Kyokai    07/09/2009    7 recensioni
La mia prima fanfiction in assoluto... siate clementi per favore! Cosa succederebbe se una semplice studentessa universitaria si ritrovasse a dover aiutare niente popò di meno che un mezzo demone come Vergil che ha perso la memoria? (il mio pesonaggio preferito) questa storia si svolge nel mondo reale...(per le fan di Dante non preoccupatevi che incontrate anche lui) Riusciranno i nostri eroi a recuperare i ricordi perduti tra una gag divertente e un mistero da risolvere? lo scoprirete presto...(o tardi? O.o?) by Pupa xD
Genere: Romantico, Commedia, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Dante, Vergil
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Al chiaro di luna

Al chiaro di luna...

Prologo

Erin.

 

Era un piovoso pomeriggio estivo, stavo tornando a casa dopo una mattinata di shopping e di svago che sarebbe dovuta proseguire anche quel pomeriggio. Avevo deciso di fermarmi a mangiare qualcosa in un fastfood ma il cielo si era improvvisamente annuvolato, la pioggia era iniziata a scendere e i miei programmi erano andati in fumo.

Adesso ero in macchina, l’acqua scendeva fortissima ma nonostante questo il clima era incredibilmente caldo e umido, come sempre... Le giornate come quella mi scombussolavano facendomi venire un forte mal di testa.

Ero venuta ad abitare in questa città solo da poco tempo e mi ero comprata un modesto appartamento, grazie ai soldi dei miei genitori, in modo da essere più vicina all’università che frequentavo ma non ero ancora abituata al mio nuovo stile di vita.

Senza accorgermene sbagliai strada fermandomi nel bel mezzo di una stretta viuzza del centro storico, era un vicolo cieco e anche un po’ buio. Decisi di fermarmi e di aspettare che smettesse di piovere, dopo sarei ripartita, preferivo non rischiare in situazioni come quella. Dopo trenta interminabili minuti, il cielo tornò azzurro ed io mi preparai a ripartire, ingranai la retromarcia per uscire da quel vicolo ma mentre davo un’occhiata allo specchietto notai una strana figura stesa sulla strada, l’avrei sicuramente investita se non si fosse spostata.

Mi assalì un dubbio atroce: E se avevo investito un animale?O, peggio ancora un essere umano? Sarebbe anche stato possibile con la sbadataggine che mi ritrovavo.

Mi precipitai fuori dalla macchina sperando di non aver combinato un pasticcio e profondamente spaventata potei constatare che quella figura era una persona in carne ed ossa stesa sull’asfalto.

-ODDIO!!!-

Quell’individuo, precisamente un ragazzo, che dimostrava all’incirca la mia età, giaceva per terra completamente fradicio. La mia mente mi urlava incessantemente che era tutta colpa mia mentre il mio cuore era già partito al galoppo per la troppa paura; impugnai in una frazione di secondo il cellulare e chiamai un’ambulanza. Tremante mi avvicinai tentando di capire se era ancore vivo e notai che poco lontano da lui giaceva un tombino semi aperto, una cosa molto strana, di cui però non mi curai in quel momento. Per fortuna respirava, anche se a fatica e nel frattempo si poteva già udire la sirena dell’ambulanza che si avvicinava. Arrivarono quattro uomini: due si apprestarono a soccorrere il ferito con diverse apparecchiature mediche, i restanti iniziarono a montare la barella mentre mi chiedevano alcuni dettagli sull’accaduto e mi pregavano di seguirli in ospedale. Ero sempre più angosciata ma gli andai dietro senza dire nulla; arrivammo in un batter d’occhio e dopo aver parcheggiato davanti all’entrata corsi per raggiungere i quattro infermieri che erano già all’interno.

Alcuni medici si apprestarono a visitare il ragazzo mentre uno degli uomini che guidavano l’ambulanza mi fece segno di seguirlo; i corridoi pullulavano di dottori e di malati e il caos regnava sovrano, mi chiesi come si sentivano i pazienti in un luogo così poco ospitale... Intanto eravamo arrivati in una piccola stanzetta assolutamente anonima che odorava di medicinali:

-La prego di attendere fino a quando non sapremo quali sono le condizioni del paziente-mi consigliò lui.

Annuii poco convinta e mi accomodai in attesa; aspettai per diversi minuti e dopo un po’ una giovane infermeria venne a mettermi al corrente della situazione: il ragazzo non era stato investito da me ma aveva preso una forte botta alla testa e dopo l’acquazzone si era preso anche un forte raffreddore.

Sorgeva però un dilemma: tra gli effetti personali del paziente non avevano trovato nessun documento o un oggetto di riconoscimento e perciò non sapevano come contattare i suoi familiari e per di più non c’era posto in ospedale per altre persone; questo spiegava perché i malati erano ammassati per tutto il corridoio...

Anche se non ero stata io la causa dell’incidente mi sentivo giù di morale e colpevole, decisi perciò che, in qualche modo, avrei dato una mano; proposi di accompagnarlo a casa mia dove avrebbe potuto riposare fino al suo risveglio, e i medici acconsentirono...

 

***

 

Accidenti almeno potessi avere anche io in casa un tipo del genere svenuto... xD

Alla prossima puntata...

Pupa

 

PS. Scusatemi infinitamente se ho commesso errori o ripetizioni ma sono veramente una frana...

 

  
Leggi le 7 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Devil May Cry / Vai alla pagina dell'autore: Yumi_Kyokai