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Autore: lolloshima    15/05/2022    3 recensioni
Quando si ama profondamente qualcuno, non si può fare a meno di desiderare di passare il resto della vita con quella persona.
Anche se i dubbi sono moltissimi, soprattutto sulle possibili reazioni dei membri della famiglia della persona amata.
L'amore di Kei Tsukishima e Kuroo Tetsuroo vincerà su tutto?
Questa storia pertecipa al contest su Wattpad "Empaty - Writing contest" di @-ttakara, a tema "Amore".
*
Questa storia è candidata agli Oscar della Penna 2023 indetti sul Forum FERISCE LA PENNA.
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Akiteru Tsukishima, Kei Tsukishima, Ryuunosuke Tanaka, Tetsurou Kuroo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Kuroo guarda compiaciuto l'immagine riflessa sul grande specchio dell'atelier. Il completo blu confezionato su misura gli sta a pennello. Anche la camicia avorio è perfetta. Ha dovuto farla allargare, insieme alla giacca. Gli effetti dei molti anni di allenamenti si fanno generosamente vedere sui suoi pettorali e sui bicipiti. E nessuno più di lui ne è felice, visto l’effetto che fanno sul suo Tsukki.

Su quel completo elegantissimo vuole concedersi solo un piccolo vezzo: un cravatta azzurra decorata con piccole sagome di gattini rossi in pose giocose. Non lo ha detto a Tsukki, temendo la sua reazione, ma è sicuro che glielo perdonerà.

Le scarpe di pelle nera, fatte arrivare appositamente dall'Italia, sono tirate a lucido.

Il barbiere ha fatto un ottimo lavoro. I capelli sono lucenti e la pettinatura stabile. Beh, c'era ben poco da fare, Kuroo non avrebbe mai accettato di presentarsi in un giorno così importante con un taglio che non lo rappresentasse in pieno. Vuole essere completamente se stesso. Per Kei. Per loro due.

Si volta dando le spalle allo specchio e gira la testa all’indietro, per vedere l’effetto degli abiti sul lato posteriore.

Questi pantaloni gli fanno un culo veramente strepitoso! Chissà se Tsukki se ne accorgerà? Che domande, certo che se ne accorgerà!

Domani è il grande giorno! Kuroo è agitatissimo, vuole che tutto sia perfetto.

Domani farà il suo ingresso ufficiale nella famiglia Tsukishima e conoscerà tutti i parenti di Kei.

Certo, da tempo è già entrato nelle grazie di sua mamma e di Akiteru, ma da quanto ha capito la famiglia del suo ragazzo si compone di una quantità imprecisata di zii, zie, cugini e cugine, senza contare i parenti alla lontana, e domani saranno tutti presenti, per il grande evento.

Non vede l'ora di vedere come sarà vestito Kei. Gli ha detto che avrà un abito chiaro, ma non gli ha voluto mandare neppure una foto, o dare qualche dettaglio. Ovviamente sarà bellissimo, lo è sempre, lo sarebbe anche con la tuta da ginnastica (oh, eccome se lo è, soprattutto quando la toglie), ma è sicurissimo che con un abito da cerimonia gli farà venire un infarto. Deve prepararsi mentalmente…

Guarda l’orologio. E’ tardi, deve fare in fretta se non vuole perdere il treno. Stasera purtroppo non dormirà con Kei. La sua casa è piena zeppa di parenti, regali, confetti e agitazione. La sua presenza porterebbe solo ulteriore scompiglio.

Si dà un'ultima occhiata generale. E' molto soddisfatto del risultato. Completerà il tutto con un fiore all'occhiello della giacca, che prenderà dal mazzo che domani ha intenzione di portare a Kei.

* *

Kuroo è seduto in una delle panchine della stazione. Non riesce a tenere ferme le gambe, un tallone si alza e si abbassa nervosamente, facendo oscillare un ginocchio su e giù: Di fianco a lui, a terra, è appoggiato un borsone, e accanto a sè, ben disteso sullo schienale della panchina, un porta abiti scuro.

“Pronto?”

“Ciao, Tanaka-san. Sono ancora io.”

“Ciao Kuroo-san. Di nuovo...”

“Scusa, forse ti disturbo, ma volevo controllare che fosse tutto a posto con i preparativi. La macchina è stata confermata? E i fiori? Arriveranno in tempo?”

“Kuroo-san, smettila di preoccuparti, te l'ho già detto! A queste cose ci pensiamo noi, rilassati”.

“Non è che potrei parlare con Kiyoko, vorrei chiederle se...”

“Kiyoko in questo momento è al telefono con il tuo fidanzato, stanno facendo l’ultimo controllo all'elenco degli invitati e alla formazione dei tavoli per il pranzo. Con tutti i parenti e le squadre avversarie che ci saranno, meglio essere sicuri che non si creino tensioni” Tanaka ride, ma Testurou non è in vena di battute.

“Ecco, lo vedi? Lui si dà tanto da fare, mentre io sono a Tokyo e da qui non posso fare niente!”

“Tu pensa solo ad arrivare qui entro stasera e a goderti la giornata di domani. La tua camera è già pronta”.

“Grazie dell'ospitalità Tanaka-san. Avrei voluto andare da Tsukki, ma la sua casa è piena di parenti...”

“Lo immagino! Sicuramente Tsukishima e sua madre hanno molte cose a cui pensare oggi! Un ospite in più non farebbe che peggiorare le cose, soprattutto se è una persona di riguardo come te”, scherza ancora Tanaka. “Piuttosto, a che ora arrivi?”

“Sono già in stazione, il treno arriverà tra poco. Tra circa 3 ore sarò lì. Poi prenderò un taxi per venire a casa tua. Mi sembra molto strano venire a Sendai senza trovare Tsukki ad aspettarmi...”.

“Direi che oggi è più che giustificato! Lui è molto preso dai preparativi, e poi vi vedrete domani, no?”

“Sì, domani... non vedo l'ora. Voglio che tutto sia perfetto e ho paura di rovinare tutto.”

“Kuroo-san, ma non stai esagerando? In fondo è solo un matrimonio...”

“Solo un matrimonio? Ti rendi conto che per la prima volta conoscerò tutta la famiglia di Tsukki? E se non dovessi piacergli? E se invece di una festa succedesse un disastro?”

“E perchè mai non dovresti piacergli?”

“Ti è forse sfuggito il dettaglio che io sono un maschio, esattamente come Kei? Se questa cosa non dovesse andare loro a genio, rovinerò tutto...”

“Non rovinerai niente, ti adoreranno tutti. Kuroo-san, tu piaci a tutti, sei riuscito a piacere anche a Tsukishima, e a lui non piace nessuno! Te lo ripeto, vedi di calmarti, perchè se continuerai ad essere così nervoso, allora sì che rovinerai tutto, e se succede ti giuro che ti prenderò a pugni, anche se sei un mio senpai!”

Kuroo chiude la telefonata. Si alza dalla panchina e fa un profondo sospiro: Raccoglie la borsa e posiziona il portabiti sulla schiena tenendolo per il gancio della gruccia. Quando il treno arriva, prende posto in carrozza cercando di non pensare alla moltitudine di cose che potrebbero andare storte da lì a domani.

* *

“Ciao Kuroo.”

“Ciao Tsukki, come stai?”

“Bene. Esattamente come quando me l'hai chiesto mezz'ora fa”.

Kei è disteso sul suo letto, il telefono incollato all'orecchio. La sua stanza è l'unico posto della casa che non sia invaso da fiocchi bianchi di tulle, pacchi regalo o confezioni di fiori e piante piene di nastri bianchi.

Tuttavia, neppure la sua stanza è immune dall'occupazione estranea. Accanto al suo letto, sono minacciosamente posizionati due futon, pronti ad accogliere i pestiferi cuginetti per la notte.

Non glielo ha detto, ovviamente, ma avrebbe tanto voluto avere il suo ragazzo a fianco questa sera. E' la prima volta che Kuroo passa una notte a Sendai senza che dormano insieme.

Ma si rende conto che sarebbe stato davvero impossibile ospitare anche Kuroo, oltre che inopportuno, vista la situazione. Senza contare che comunque non avrebbero potuto godersi neppure un minimo di intimità con tutte quelle persone che gironzolavano per casa.

E poi, conoscendo sua mamma e l'adorazione che nutre per Kuroo, è sicuro che lei si sarebbe sentita costretta a dividersi tra i preparativi per il grande giorno e le attenzioni che avrebbe certamente dedicato al suo capitano preferito.

Fortunatamente adesso tutti i suoi parenti sono in salotto a scambiarsi aneddoti sul neo sposo, e lui è potuto scappare di soppiatto al piano di sopra per stare un po' da solo.

“Tsukki, sei emozionato per domani?”

“No.”

“Anch'io, tantissimo!”

“E io invece no.”

“E' naturale esserlo, ma non ti preoccupare, ci sarò io vicino a te, tutto il tempo.”

“E vorrei ben vedere!”

“Andrà tutto bene. Vero?”

Silenzio.

“Vero, Tsukki?”

“Certo Kuroo, andrà talmente bene che credo non ci sarà neppure bisogno della nostra presenza. Se fosse per me, noi due potremmo andarcene da qualche parte e rimanere nascosti per due giorni, finchè tutto questo trambusto non sarà finito.”

Kuroo si rappresenta mentalmente tutte le cose che potrebbe fare al suo fidanzato rimanendo chiusi in una qualsiasi parte isolata del mondo per un paio di giorni, e immancabilmente sente l'eccitazione prendere il sopravvento sul suo corpo. Cerca di controllarsi.

“Per quanto questa idea mi tenti, e ti assicuro che il pensiero di averti tutto per me per due giorni mi tenta moltissimo, non possiamo dare questo dolore a tua madre e a tuo fratello. E a tutti i tuoi parenti. Ormai è tutto organizzato. Ce la faremo Kei!”

“Non ne dubito. Saluta Ryunosuke e Kiyoko da parte mia. E ringraziala per l'aiuto. Adesso ti saluto, buona notte. Ci vediamo domani.”

“Ci vediamo domani amore. Ti amo.”

Silenzio.

“Tsukki?”

Kei riattacca con il cuore allo stesso tempo gonfio di amore e devastato dal senso di vuoto, come capita tutte le volte che conclude una telefonata con lui o lo saluta in una stazione.

Naturalmente ha sentito benissimo la dichiarazione di Kuroo, e naturalmente lo ama immensamente anche lui. Ma cerca di non dirglielo troppo spesso, preferisce centellinare le sue espressioni di affetto, per evitare che possano disperdersi nei banali rituali della quotidianità. Proprio come un nettare raro e prezioso da distillare poche gocce alla volta, facendo bene attenzione a non diluirlo con l'acqua.

Certo, sa bene quanto Kuroo desideri che lui sia più espansivo, e quanto gli farebbe piacere. Ma preferisce tenerlo un po' sulle spine. Domani, non appena troveranno del tempo solo per loro due, saprà come dimostrargli tutto il suo amore.

Ormai, dopo tanti anni, hanno imparato ad amarsi a distanza. Il senso di solitudine si è attenuata, così come la tentazione di cedere a inutili sentimentalismi. Ma, certo, essere l'uno tra le braccia dell'altro, in carne ed ossa, è tutta un'altra cosa.

Kuroo ha ragione, si stanno preparando ad un giorno molto importante, che forse cambierà le loro vite.

In ogni caso i suoi sentimenti per Kuroo non cambieranno mai, e poco importa cosa succederà l’indomani. Tetsurou fa comunque parte della sua vita, le definizioni ufficiali o il consenso della famiglia non possono cambiare l’amore che prova per lui. Sarebbe disposto a mollare tutto, pur di passare il resto della vita insieme al ragazzo che gli ha rapito il cuore.

Prima di addormentarsi fantastica sull'aspetto che avrà Kuroo in un vestito elegante. Purtroppo quel pensiero non gli concilia per nulla il sonno, e si ritrova eccitato e completamente sveglio in piena notte, mentre accanto a lui i suoi cuginetti dormono profondamente stravaccati sui loro futon.

* *

La sala del Municipio è gremita.

Normalmente, i matrimoni giapponesi si svolgono senza fronzoli, ma in questo caso nessuno ha voluto rinunciare ad assistere alla cerimonia, e a partecipare ai festeggiamenti che seguiranno.

Oltre ai parenti, ci sono gli amici, i compagni di università, numerose squadre di pallavolo al completo, giovani e vecchi allenatori, tifosi in divisa e amici in kimono. In un angolo dell'ampia sala è posizionato un gruppo di suonatori in tenuta ufficiale, con i tamburi taiko e altri strumenti tradizionali.

E tutti, nessuno escluso, parlano.

Il chiasso è infernale.

La sala è addobbata con fiocchi bianchi a tutte le finestre e alcune bande arancioni appese morbidamente alle pareti.

Al centro, in fondo alla stanza, è posizionato un grande tavolo rivestito da un telo bianco con una fascia arancione trasversale. Su un lato, una elegante composizione di fresie e felci.

Le sedie, già quasi tutte occupate, sono posizionate ordinatamente in due settori. Al centro, a dividere la stanza in due, è distesa una lunga corsia bianca.

Il celebrante, in elegante completo nero, sta parlando con la signora Tsukishima, agitata nel suo svolazzante abito rosso, che continua a stritolare tra le mani la povera borsetta di raso.

All'incirca a metà della sala, sul lato destro, ci sono anche i vecchi giocatori della Karasuno, compreso Tenma Udai, il famoso “Piccolo Gigante”. Ha un sorriso smagliante, ed in mano un mazzo di fiori colorati.

In prima fila, in piedi di fronte al tavolo, Kuroo è già pronto, in attesa di veder apparire Kei. Questa mattina si sono scambiati solo del brevi messaggi affettuosi per augurarsi il buongiorno, ma non c’è stato tempo di parlare, neppure al telefono. L’attesa lo sta sfiancando.

Inganna il tempo chiacchierando con Kenma, che eccezionalmente ha lasciato la sua consolle in borsa, intrattenendo i parenti di Kei e salutando con la mano chiunque cerchi di attirare la sua attenzione, ovvero praticamente tutti i presenti, considerando la sua notorietà, mai diminuita nonostante il passare del tempo.

La preoccupazione che lo ha atterrito nei giorni precedenti ora è del tutto scomparsa.

Ha già conosciuto tutti i membri della famiglia Tsukishima, e tutti si sono dimostrati entusiasti di lui. Ha già ricevuto più inviti di quanti possa ricordare a trascorrere vacanze o fine settimana o serate insieme a tutti loro.

Mentre nella sala principale si scatenano le chiacchiere e le risate, in una stanzetta appartata Akiteru sta sistemando la cravatta a Kei.

E' color panna, con alcune piccole figure color lavanda. All'apparenza sembrano dei semplici disegni stilizzati. Probabilmente nessuno si accorgerà che invece, a guardarli bene, sono le sagome di brontosauri. Ad eccezione di Kuroo, naturalmente, visto che quella cravatta gliel'ha regalata lui, come porta fortuna in occasione del suo primo colloquio di lavoro. In questo contesto potrebbe sembrare ridicola, se non fosse che il colore delle bestioline si abbina perfettamente all'abito di raso glicine indossato da Kei.

Akiteru si stupisce ogni volta di come suo fratello appaia sempre elegante e mantenga la sua altera signorilità qualunque cosa indossi, che sia la tuta nera e arancione del Karasuno, la divisa verde dei Frogg, un camice bianco del museo o un elegante abito da cerimonia.

“Accidenti, Oniisan, sono venuti proprio tutti!”

“Ho visto anche Kenma” butta lì distrattamente Akiteru mentre dà un'ultima controllata alla cravatta.

“Con Kuroo ho dovuto prendere il pacchetto completo, animali domestici compresi.” Kei si concede una breve risatina. “Del resto, lui ha dovuto accettare la mia amicizia con Yamaguchi”.

“E' stato un gesto carino quello di offrirsi di fare le foto. E' davvero un bravo ragazzo. Ed un grande amico.”

“E’ venuto anche Udai.” Ribatte Kei, con il chiaro intento di sviare un argomento che sta diventando un po' troppo personale, per i suoi gusti.

“Ne sono felice. E’ davvero bello poter condividere la propria gioia con tanti amici.”

“Mah, io non capisco cosa ci sia di tanto interessante da vedere.”

“Smettila di fare il cinico, Kei. E ammetti che è un giorno importante, anche per te. Dai questa soddisfazione al tuo fratellone!”

Il volto di Kei si rasserena, e guarda con affetto il fratello maggiore. “Sei uno schianto, Akiteru.”

“Si, non posso negarlo” risponde sorridendo Akiteru guardandosi allo specchio. Ha un completo indaco, con gilet e papillon in tinta, su una camicia candida. Sull'occhiello della giacca una rosa bianca. Kei gli si affianca ed entrambi si scambiano un’occhiata attraverso lo specchio.

“Anche tu non sei male, Kei-chan”.

“Sono contento di essere insieme a te in questo momento.”

“Non poteva essere diversamente. Adesso basta, però, altrimenti mi commuovo subito. Andiamo, non facciamo aspettare gli invitati”.

Tutti prendono posto. L’officiante si posiziona dietro al grande tavolo. Solo Kuroo resta in piedi, in prima fila.

Improvvisamente, come ad un segnale concordato, cala il silenzio.

Kei e Akiteru Tsukishima fanno il loro ingresso nel salone e iniziano ad attraversare la stanza camminando sul tappeto bianco.

A Kuroo manca il respiro. Vestito così Kei è più bello che mai. I suoi occhi ambra sono fissi su di lui, e lui non riesce a distogliere lo sguardo. Quasi non si accorge neppure che Akiteru sta entrando al fianco del fratello. Sulla giacca di Kei è appuntato un bocciolo di peonia, uguale a quello che porta lui. Evidentemente questa mattina i suoi fiori gli sono stati recapitati.

Quando gli si posiziona accanto, la sua saliva è azzerata.

“Bella cravatta” gli sussurra Kei sarcastico senza guardarlo.

Kuroo arrossisce, ma ha già notato quella indossata da Kei, ed è sopraffatto da un senso di tenerezza che lo scioglie.

Kei è tra suo fratello e Kuroo e, lo deve ammettere, sente la sua emozione crescere. Kuroo è bellissimo, quell’abito blu gli sta d’incanto, vuole fotografarlo mentalmente e non toglierselo più dalla testa.

Ad un certo punto sente un singhiozzo soffocato. Si gira verso Kuroo e vede che ha gli occhi lucidi, e sta tirando su con il naso. Pur mantenendo un'espressione impassibile, si sporge impercettibilmente verso di lui e con l’angolo della bocca sussurra “Tetsurou, non ti sembra di esagerare? Se ti commuovi adesso che dobbiamo ancora cominciare, cosa farai quando la cerimonia inizierà?”

“E cosa ci posso fare io, se non riesco a controllare l'emozione? Tu sei bellissimo Tsukki e io sono tanto felice.”

“Va bene, ho capito, ma adesso stai zitto. E soprattutto, stai calmo!”

Improvvisamente, i tamburi iniziano a suonare. Nonostante la forza dei colpi, gli abili percussionisti riescono a creare una melodia dolce e al tempo stesso ritmata.

Tutti si girano verso il fondo della stanza.

Una bambina biondissima fa il suo ingresso portando nella mano sinistra un cesto ricolmo di petali di ciliegio, che con la manina destra sparge a terra mentre percorre la corsia bianca.

Subito dopo, un altro bimbo biondo, poco più grande, porta con entrambe le mani un cuscinetto color avorio, sopra il quale sono posizionate due fedi d’oro, legate con piccoli fiocchetti di raso.

Non appena vedono Kuroo in fondo alla stanza, abbandonano ogni contegno e gli corrono incontro, attaccandosi ciascuno ad una delle sue lunghe gambe.

Per evitare disastri, Kuroo mette al sicuro il cuscinetto con le fedi prima di accarezzare sulla testa le due pesti.

Il colore dei capelli dei due bambini, e ancora di più l'innata adorazione per Kuroo Tetsurou, tolgono ogni dubbio sull'esistenza di una parentela tra Kei e suoi piccoli cuginetti.

La musica dei tamburi si trasforma in una ritmata marcia nuziale.

Al braccio di suo fratello, Saeko Tanaka fa il suo ingresso nella sala, e si incammina lungo il tappeto bianco.

Indossa un Kimono candido, senza maniche, incrociato sul davanti e con una fascia stretta in vita. Tra i capelli, intorno al capo, una lista sempre bianca, a ricordare la divisa dei suonatori di Taiko.

Il trucco è leggero, e sul suo volto radioso risaltano gli occhi brillanti. Sono fissi su quelli di Akiteru, che la guarda adorante.

Mentre tutti sono rivolti a guardare l'ingresso della sposa, che a passi lenti si avvicina al suo futuro marito Akiteru, i testimoni dello sposo, Kei Tsukishima e Kuroo Tetsurou, si avvicinano fino a far aderire i fianchi. Allungano una mano dietro la schiena e intrecciano le dita, in una silenziosa, quanto esplicita, promessa di amore per la vita.


ANGOLO AUTRICE
Ciao, eccomi con un'altra breve storia con protagonisti i miei adorati Kuroo e Tsukishima. Io li vedo sempre così innamorati, non posso farci niente! ;-)
Ringrazio chi avrà la voglia e la pazienza di leggerla, e spero di essere riuscita a farvi trascorrere qualche minuto piacevole.
<3

   
 
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